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Autore: Limnia_Black    15/02/2007    2 recensioni
"Io ti desidero più di quanto il sole voglia la luna e il pesce abbia necessità di stare nel fiume, ti desidero più della pace dei sensi e dell'aria che respiro, più del cibo che ristora e anche più della vita stessa..."

"Allora..."

"Tuttavia per le notti che passeremo assieme, giurerai sul tuo onore e su ciò che hai di più caro a questo mondo che non mi toccherai neppure con un dito, a meno che non sia io a chiederlo, e non lo chiederò"
Liberamente ispirato all'album "Notti Eterne" di Neil Gaiman.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ginevra Weasley era bella.
Su questo non potevano esserci dubbi.
Anche Draco Malfoy era bello, e la quasi totalità della popolazione femminile di Hogwarts lo avrebbe confermato con voce sognante se qualcuno lo avesse chiesto.
Ginny Weasley non aveva mai veramente odiato Draco Malfoy.
Per quanto si fosse sforzata non era mai riuscita a provare per lui che indifferenza, mista ad una lieve antipatia.
Sarà stato per quel sorriso arrogante o per quell'aria così distaccata.
Ginevra non sapeva quando, esattamente, avesse iniziato a desiderare Draco Malfoy.
Forse era stato quando si era resa conto che, ogni volta che lo incontrava, era sempre in compagnia di una ragazza differente.
O forse quando lui un giorno le aveva sorriso incontrandola in corridoio.
O magari quando l'aveva aiutata a raccogliere i suoi libri dopo che la sua borsa si era letteralmente spaccata in due parti.
"Serve una mano, Weasley?" le aveva chiesto in tono cordiale nonostante il bel viso fosse atteggiato nel consueto sorriso arrogante, poi, senza attendere risposta, si era chinato e poco dopo le aveva porto Trasfigurazione 5, Mille erbe e funghi magici, l'agenda, la bacchetta magica e la penna prendiappunti.
"Grazie".
La cosa era finita là.
Apparentemente, perchè da quel giorno Ginny non aveva più avuto dubbi.
Draco Malfoy sarebbe stato suo, un giorno.
Trascorse del tempo e accaddero molte cose, alcune belle, altre brutte.
I giorni trascorsero nel mondo magico non meno che in quello babbano.
I destini di Ginevra Weasley e Draco Lucius Malfoy sembravano ormai essersi del tutto separati.
Il loro reincontro avvenne nel più inaspettato dei modi, proprio quando sembrava più improbabile.
Malfoy era in attesa di essere giudicato come Mangiamorte e Ginny era incaricata, in quanto Auror, di scortarlo fino al tribunale e di sorvegliarlo strettamente per tutta la durata del processo.
"Ciao Weasley" era mai possibile che nulla nella sua espressione o nella sua intonazione fosse cambiato nonostante gli anni trascorsi?
"Ciao Malfoy" Ginny si complimentò con se stessa per l'assoluta neutralità del suo tono di voce.
"Useremo una passaporta, presumo?"
"Mi meraviglio di te, Malfoy, scomodo e poco sicuro, ci credi così sciocchi?".
"Valeva la pena tentare" scrollò le spalle il ragazzo "come ci sposteremo allora?".
"Treno babbano".
Draco non fece una piega e quando fu il momento di salire sul treno portò galantemente le valigie di Ginevra, sistemandole sulle retine in modo che non cadessero.
Entrambi furono di poche parole per tutto il viaggio, Ginny lesse, Draco dormì.
L'albergo in cui avrebbero alloggiato era una graziosa pensione babbana a tre stelle.
"Buonasera"
"Buonasera a voi, Miss"
"Dovrebbero esserci due stanze prenotate a nome Malfoy e Weasley, due singole..."
L'uomo della reception parve meravigliato "due, miss?"
"Certamente" rispose Ginny irrigidendosi "perchè me lo chiedete?".
"Sono desolato, deve esserci stato un disguido nelle prenotazioni, perchè qui sul registro risulta una matrimoniale prenotata a nome Weasley".
Ginny arrossì chiedendosi come fosse potuta accadere una cosa del genere.
Inutile dire che tutte le altre stanze erano prenotate e che non c'erano altri alberghi nel raggio di chilometri.
"E va bene" borbottò Ginny irritata prendendo la chiave della stanza 109, l'arco di un sorriso ironico sul volto di Draco non le sfuggì.
La stanza era ordinata e graziosa, le lenzuola bianche sembravano fresche di bucato e il bagno odorava di pulito.
"E' di tuo gradimento?" chiese Ginny con una punta di sarcasmo.
"Passabile" fu il commento del presunto mangiamorte.
"Io direi di metterci a dormire adesso, vuoi fare tu la doccia per primo?"
"E se la facessimo insieme?" nonostante il sorrisetto beffardo chiaramente distinguibile anche nella scarsa illuminazione della stanza, qualcosa nel suo tono di voce faceva intuire che Draco non stava affatto scherzando.
"Non fa ridere, Malfoy"
"Guarda che ci so fare, non avresti di che lamentarti"
"Così dicono"
"Non mi desideri forse?" la domanda di Draco la colpì dritta al cuore e la costrinse ad essere assolutamente sincera.
"Io ti desidero più di quanto il sole voglia la luna e il pesce abbia necessità di stare nel fiume, ti desidero più della pace dei sensi e dell'aria che respiro, più del cibo che ristora e anche più della vita stessa..."
"Allora..."
"Tuttavia per le notti che passeremo assieme, giurerai sul tuo onore e su ciò che hai di più caro a questo mondo che non mi toccherai neppure con un dito, a meno che non sia io a chiederlo, e non lo chiederò"
"Dunque è così che deve essere" fece Draco rassegnato avviandosi verso il bagno.
Ginevra non rispose, limitandosi a preparare il proprio ricambio di biancheria ed il pigiama.
La nottata trascorse tranquillamente come anche la prima parte del processo.
Draco e Ginevra non fecero più menzione dell'episodio della prima sera e per alcuni giorni i loro rapporti furono mediamente cordiali.
Finchè, qualche tempo dopo "Io non ti capisco, ti ho chiesto di fare l'amore e hai rifiutato, adesso ti chiedo di sposarmi".
"Ed io, lusingata, ti ringrazio,Draco, ed è con altrettanta gratitudine che rifiuto".
"Posso conoscere almeno il motivo del tuo rifiuto?"
"Sposandomi solo per placare il tuo desiderio, una volta appagato ti stuferesti ed io finirei accantonata in un angolo"
Draco tacqua sorpreso e suo malgrado ammirato da tanta fermezza di carattere.
"Sei cambiata dai tempi di Hogwarts"
"Era inevitabile" sorrise Ginny
Trascorse dell'altro tempo, Draco se l'era cavata per un vizio di forma nella denuncia e l'atmosfera sembrava abbastanza tranquilla, di tanto in tanto reiterava la sua proposta di matrimonio, ma Ginny continuava a rifiutarla con ferma gentilezza.
Un giorno, il giovane si presentò alla ragazza con un cofanetto di velluto in mano e glielo porse senza una parola, ma con un muto sorriso nello sguardo.
Quello che Ginevra si ritrovo davanti quando lo aperse la lasciò senza parole: una collana in oro bianco, il cui pendente raffigurava una rosa finemente cesellata.
"Apparteneva a mia madre" disse Draco con un velo di tristezza al pensiero della recente morte di Narcissa Malfoy.
"Vorrei che la portassi quando ti sposerò, Ginevra" il ragazzo puntò i grandi occhi grigi in quelli azzurri della rossa "...se me lo permetterai".
Ginevra sorrise, prendendo le mani di Draco nelle sue "Mi piacerebbe molto" disse semplicemente, poco prima di posargli un dolce bacio sulle labbra.
Il matrimonio fu celebrato in forma intima e riservata.
Ronald Weasley ed Harry Potter, nonostante la loro espressa disapprovazione,sarebbero stati i testimoni di Ginevra, mentre Blaise Zabini, assolto per mancanza di prove in ben due processi, e Theodore Nott, in libertà vigilata, quelli di Draco.
Hermione Granger e Luna Lovegood, furono le damigelle d'onore.
Trascorsero due anni.
Due anni, tra complicità e passione.
Poi un giorno, il processo di Draco venne revisionato e lui fu condannato a ricevere il bacio del dissennatore.
Lo fece con dignità, dopotutto aveva sempre saputo che quel giorno sarebbe arrivato.
Ginny versò molte lacrime e per molto tempo fu inconsolabile.
Poichè si rendeva conto che non c'era più nulla che desiderasse.
Cinque anni più tardi Dean Thomas le chiese di sposarlo, e a lei non venne in mente neppure una ragione per rifiutare.
Ebbero figli splendidi.
Ginevra li vide crescere, e poi amare e desiderare a loro volta.
E si chiese se anche loro avessero amato come lei.
Se qualcuno avesse mai amato tanto.
Questo interrogativo rimase senza risposta anche alla fine della sua lunga e intensa vita.
Ginevra Weasley si spense serenamente una mattina di tarda primavera all'età di 72 anni tenendo tra le mani un ciondolo d'oro bianco che qualcuno le aveva regalato tanti anni prima.
  
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