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Autore: emylee    02/08/2012    4 recensioni
Edward è al cimitero di Forks, accompagnato da Alice.
Cosa ci troverà?
Una Bella/Edward ambientata durante New Moon. Spero che non sia patetica come idea, e che mi fate sapere che ne pensate
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Into New Moon.'
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Buried Alive~
3° Capitolo





La sua pelle non è cambiata, è rimasta di quel pallore cadaverico che aveva anche tre giorni fa; i suoi capelli si sono di poco allungati e scuriti; il suo viso realmente etereo come quello di una dea; il corpo non più minuto e piccolo come ricordo, ma con più curve che prima non possedeva. Mentre gli occhi dovrò rassegnarmi a quel rosso scarlatto e -forse- al dorato che diventerà, invece del suo bel colore simile al cioccolato al latte che aveva da umana. E' una vampira, su questo non c'è dubbio.
Allora perchè mi sento teso lo stesso quando i suoi occhi si posano sul mio viso? Sembrano confusi, e posso capirla. Ricordo che anche io mi sentivo alla stessa maniera dopo la mia trasformazione. Ma io non sapevo che i vampiri esistono. Lei sì. Anche sapendolo può essere confusa?
Continuo a non leggerle la mente. Nei lunghi istanti dove lei rimane semplicemente a fissarmi tra l'incantata e il confuso, il mio animo si sta logorando nell'attesa. E' viva, la vedo e lei riesce a vedermi. Anche solo questo mi sta rendendo felice come mai in vita mia. Ma non capisco...
Smetto di pensare qualunque cosa, quando lei aggrotta le sopracciglia.
- Chi sei? - sussurra, con voce angelica.
Sono rimasto a guardarla per qualche minuto, immobile e zitto. Sono completamente scioccato. Non mi riconosce? Non si ricorda di me? Si è davvero lasciata tutto alle spalle come volevo? Ma che sto pensando... lei si è suicidata proprio per dimenticarmi. Lo aveva scritto nella lettera.
- Bella... - mormoro, sotto shock, - Sono io. Sono Edward...
- Mi dispiace. Non ti conosco - dice lei, mettendosi seduta e guardandomi con i suoi occhioni...rossi.
E' stato a quel punto che sono caduto a terra.

- Beh, Christabel. Ti ringraziamo, davvero, ma almeno potevi dircelo che poi non si ricordava niente!
- Ma, guarda Emmett, nemmeno io lo sapevo che sarebbe successo!
- Piantatela - borbotta Esme, al mio fianco.
Come me, sta guardando Bella da fuori la vetrata. Sta seduta leggera sull'altalena del nostro giardino -che è un po' rotta e arrugginita, dato che fa un rumore sinistro ogni volta che Bella si muove- e guarda in basso. E' stato un duro colpo per lei sentirsi dire chi lei stessa è e che, purtroppo, adesso è una vampira. Non le abbiamo ancora detto niente: non le abbiamo detto nè perchè è una vampira, nè quello che è successo, nè che lei si è suicidata e nemmeno la nostra passata relazione. Jasper mi ha detto che lei sente attrazione nei miei confronti, ma per ora la confusione oscura la maggior parte dei suoi sentimenti.
Ha voluto prendere un po' d'aria quando Carlisle le ha detto tutto quello che doveva sapere sui vampiri e, sorprendendo tutti, ha detto che per ora non aveva sete. E' semplicemente lì, su quell'altalena, a pensare. Tutto ciò che a me continua ad essere precluso, dato il silenzio della sua mente.
- Io forse so perchè non ricorda niente - dice Carlisle, scendendo le scale con Jasper al seguito, - Ecco, vedete, Bella è... stata morta, dopotutto. E' come se fosse rinata nuovamente, ma non come abbiamo fatto noi -cioè da umani a vampiri- ma realmente nel vero senso della parola. Lei è rinata perchè è morta la vecchia Bella. Non ha più i ricordi di quando era viva.
- Ma sembra la stessa persona di quando era umana, Carlisle. Se è morta la vecchia Bella, questa non è lei, no? Invece a me sembra proprio lei! - ammette Emmett, confuso.
A me non importa niente di questo. Sarei andato io a parlarle. So già che dirle.
- Emmett, ascoltami quando parlo. E' rinata, è sempre lei. Solo che non ha ricordi della vita precedente.
- Ah -. Emmett annuisce, comprendendo più di prima.
Prendo un bel respiro e si stacco dal vetro della vetrata, avviandomi verso l'uscita.
- Edward, dove vai? - chiede Alice, da seduta sul divano.
- Da Bella. Vado a parlarle.
Emmett e Christabel iniziano nuovamente a litigare su quello che è successo, quando esco fuori e cammino verso il giardino dove si trova l'altalena con Bella.
Sente subito i miei passi e alza gli occhi, portandoli nei miei. Mi guarda e riesco quasi ad immaginarmi le sue gote arrossarsi d'imbarazzo. Ma posso solo immaginarlo: non succederà più.
- C-ciao... - sussurra, evitando il mio sguardo. Credo che sia imbarazzata.
- Ciao - ripeto, - Come stai?
- Bene... Anche se sono un po'...
- Confusa? E' normale, Bella - le dico, sorridendole dolcemente.
Mi guarda imbarazzata e a quest'ora sarebbe di un colore tendente al rosso dei suoi occhi, se potrebbe arrossire. E' bellissima.
Deglutisce e inizia a torturarsi le dita tra loro. Sì, è sempre la stessa Bella. La stessa persona di cui mi sono innamorato. Forse adesso che so cosa potrei sentire se la perdessi un'altra volta, la amo ancora di più.
- Posso... posso farti una domanda?
Allargo gli occhi, sbalordito. Eppure ero venuto solo per dirle che...
- Certo. Che vuoi sapere?
- Perchè mi chiamate tutti Bella?
Le sorrido. - E' il tuo nome. Ti chiami Isabella, ma non ti piaceva. Pretendevi che tutti ti chiamassero solo Bella - le dico, poi aggrotto le sopracciglia, - Nemmeno questo ricordi?
Scuote il capo in senso di diniego e assume uno sguardo dispiaciuto.
Sospiro e capisco che quello è il momento giusto per fare il mio doloroso discorso. E' da quando ho capito che non ricorda niente che mi sto preparando mentalmente un discorso migliore per parlarle, e adesso che so usare le parole giuste, devo dirglielo.
- Devo dirti una cosa, Bella.
La guardo e cerco di vedere anche un timido tentennamento da parte sua, dato che ho iniziato a parlare con voce da funerale. Forse era meglio evitare di pensare ai funerali, in questo momento. Mi siedo davanti a lei, sedendomi sui talloni. Appoggio le mani sulle sue gambe -voglio avere anche un ultimo contatto con lei-, mentre nei suoi occhi limpidi e rossi non vedevo altro che imbarazzo.
- Eri un'umana fantastica, sai? Non eri come tutti gli altri monotoni e sempre prevedibili esseri umani. Non solo perchè io non riesco a leggerti nella mente, ma perchè eri diversa. E mi piacevi. Piano piano sono arrivato addirittura ad amarti, sai? Dopo cento anni che non provavo niente per nessuno... arrivi tu che mi stravolgi la vita - dico, ridendo al ricordo mentre lei inizia a stringermi le mani con le sue piccole. - Il giorno del tuo diciottesimo compleanno, Jasper -il vampiro biondo che era con noi quando ti sei svegliata- ti ha attaccata dopo che ti sei tagliata un dito con un pezzo di carta. Ed io, scosso da questo avvenimento, ho deciso di lasciarti per farti vivere meglio. Che stupido che sono stato. Un mese fa ti sei buttata da uno scoglio, mentre io ero lontano da te, ignaro. Ti sei suicidata.
Si morde il labbro inferiore, come era solita fare anche da umana, poi mi sprona silenziosamente di continuare. Annuisco e prendo un'altro sospiro per infondermi coraggio.
- Quando ho trovato la tua tomba al cimitero, ho fatto di tutto per non crederci. Non riuscivo a credere che tu abbia potuto farmi una cosa simile. Ti ho addirittura dissotterrata per vedere se eri davvero tu in quella bara e, appurato che eri davvero tu, bellissima come ricordavo anche da morta, ti ho portata da Carlisle per vedere se poteva fare qualcosa, se poteva farti ritornare da me.
Ora che ci penso, potevo evitarle di raccontarle tutto questo. Ma lei merita solo la verità, adesso, da me.
- Poi ho incontrato Christabel.
- E'... la bionda riccia, vero? - sussurra, e posso giurare di vedere un lampo di delusione nei suoi occhi.
Cosa significa? Cosa sta pensando in questo momento la sua mente? Cosa ha macchinato?
- Sì. Cosa stai pensando? - domando.
Scuote il capo, veemente. - No, niente! Continua...
La conosco così bene da dire che in questo momento sta mentendo. Ignoro la sua agitazione per la mia frase su Christabel e continuo a parlarle.
- Lei ha un dono speciale. E' stata lei che ha potuto farti tornare in vita. Le devo tutto. E io quasi non ci credo che tu sia davanti a me davvero. Ma adesso credo che io debba lasciarti andare. Ha fatto quello che dovevo fare, ho fatto di tutto per donarti la vita che tu ti sei tolta per colpa mia, adesso puoi tornare a vivere come meglio credi. Giuro che non distruggero più la tua vita come ho fatto in passato. Sei libera, adesso. La puoi finalmente vivere, questa vita.
Le sorrido debolmente e mi alzo, non prima di aver nascostamente ispirato il suo odore di fiori e fresie e le do le spalle, camminando lentamente verso casa con un nuovo peso sul cuore.
E' mai possibile che io non sia destinato ad amarla?
Ho la tentazione di fermarmi appena sento i suoi passi leggeri sul prato e, quando la sua mano si chiude sul mio polso, mi rigiro verso di lei, confuso dal suo gesto.
- Cosa...?
- Tu mi ami ancora o stai con Christabel?
Sbatto gli occhi.
- Cosa? Christabel? Ma che stai dicendo?
- Rispondimi. Ti prego.
Come fare ad ignorare una sua preghera? Sento tutte le viscere attocigliarsi alla vista del suo bellissimo viso e le mie labbra premono per appoggiarsi sulle sue. Mi chiede se l'amo ancora? Dio, lo urlerei al mondo intero se potessi. Piego le labbra in un sorriso tirato, mentre dentro di me sento la tempesta non placarsi. Poggio la mano sulla sua guacia tiepida e l'accarezzo la gota con il pollice.
- Certo che ti amo. Ma questo non implica niente. Tu puoi benissimo...
Non finisco di parlare. Le sue labbra si appoggiano timide sulle mie, con un impatto forte.
Credo proprio che anche se ha perso la memoria, lei continui ad amarmi lo stesso.

La butto sul letto e subito le sono sopra, aggredendo il suo collo da cigno con le mie labbra.
Si lascia scappare un lieve gemito, mentre io continuo a sussurrare parole disconnesse sulla sua pelle.
- Ti amo... Certo che ti amo... E te lo ripeterò fino all'infinito...
Probabilmente cerca di rispondermi, ma non glielo permetto, bloccandole la bocca con la mia, prendendo il suo labbro inferiore tra le mie e succhiandolo avidamente. Non posso credere che finalmente può essere mia, totalmente e incondizionatamente mia. Scendo con la bocca sotto al suo mento, poi sul suo collo fino ad arrivare al suo seno. La sento gemere e, talvolta, emettere lievi strilli alle mie carezze sotto di me. Porto una mano su uno dei suoi seni e lo stringo, facendole inarcare la schiena.
- Edward...
Le strappo violentemente il vestito che indossa -lo stesso che ha avuto per tutto questo tempo e che tanto odio, dato che mi ricorda la sua morte- e mi avvento sul suo corpo finalmente vivo e vibrante sotto al mio.
Lo accarezzo, venerandolo, come se vivessi solo per lei, lei e basta.
La amo. Dio sa solo quanto la amo.
-Edward... Christabel...
Mi fermo e mi alzo dal suo corpo per guardarla negli occhi, ancora un po' rossi, confuso. Cosa c'entra, in un momento simile, Christabel? Piego la testa di lato, lasciandole un bacio al lato della bocca.
- Christabel? E chi è Christabel? - dico ironicamente, ridacchiando roco. Non può fermarmi in queste condizioni...
Ridacchia anche lei e per me è come musica.
- So che le devi... la mia vita, a questo punto - dice lei, con non poche difficoltà dato che io ho ricominciato ad accarezzarla, - Ma... ma potresti evitare di... starle così vicino?
Scoppio a ridere, leggero. - Gelosa?
Non risponde e mi tira i capelli per far sì che io la possa riguardare bene negli occhi. E' seria, adesso.
- Sì. Non mi vergogno a dirlo. Non voglio che quella vampira si metta a fare la civetta proprio con te.
Le sorrido dolcemente, addolcito dal suo tono così abbattuto.
- Devo ripeterti per la millesima volta che se ne andrà via dalle nostre vite? E che io vedo solo te?
Si morde un labbro e sorride. - Sì.
- Vedo solo te. Solo te. E, prima che tu me lo chieda, amo solo te.
- Era proprio questo di cui avevo bisogno.
Mi bacia con passione e, portandomi sotto di lei, ricomincia con quello che lei aveva interrotto.
Adesso posso davvero dire che adesso sono vivo. Con colei che amo finalmente con me.


Fine.

Spazio Autrice:
Scusate tantissimo se ieri non ho potuto postareee! Non ho avuto proprio tempo D:
Comunque, ecco finalmente l'ultimo capitolo. La storia è finita, spero che sia stata di vostro gradimento! E spero tanto che anche come fine non sia banale o vi abbia deluso in qualche modo.
A questo punto, vi direi anche addio ^.^
Però, vorrei chiedere prima una cosa: nel mio computer, ho trovato un'altra storia sempre ambientata in New Moon, sempre di soli tre capitoli. E' molto... triste e cruda, non so se vi possa piacere. Magari se siete incuriositi, ditemelo così forse potrei postare anche quella! Il titolo è Empty Room, giusto per informarvi. Fatemi sapere!
Come sempre, ringrazio tantissimissimo (?) tutti coloro che hanno recensito (e recensiranno), chi ha messo tra le preferite/ricordate/seguite e anche chi ha solo letto. Mi avete resa davvero davvero felice *.*
Grazie mille, sul serio!
Fatemi sapere della storia, e di cosa ne pensate di questo capitolo!

Emily ♦

  
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