Ma c’è una buona notizia (oddio, dipende) per chi magari come me segue ed ama Letter Bee, Ranma ½ e Hero Tales: sto preparando una specie di crossover. E molto long, anche.
Detto questo ecco la quinta storia. L’ho scritta ora, stanca morta dagli aerei e dalle attese e con le mie buone dodici ore di fuso orario ancora tutte da riassimilare… L’avete capito che non ha pretese? Sì? Ok, allora procedete pure. ^^
5) Lullaby – One Republic
Days feel harder, night grows longer
Summer says its goodbyes
Darkness covers, we find shelter
Our own place to hide
Oh as the night comes in
Dreams start their drifting and you hear a lullaby
You and I
Zazie si ricordava le canzoni che gli cantava sua madre. Ed anche quelle di suo padre.
Erano ambedue stonati – il padre poi particolarmente – ma avevano voci particolari, quella della madre era calda e soffice, e quella del padre più secca e profonda.
Erano passati tanti anni da quando aveva sentito per l’ultima volta le ninnananne dei suoi. Non si ricordava quando era successo e sinceramente non si ricordava nemmeno come fossero realmente, le voci di sua madre e di suo padre.
Era passato tanto tempo ed i giorni si erano susseguiti e fatti più gravosi, più pesanti.
Anche in quel periodo i giorni passavano in quel modo, togliendo il fiato a chi sopravviveva ad essi, e che continuava a lottare.
Il gaichu si avvicinava ogni giorno di più alla capitale, e con gli attacchi di Reverse che continuavano ad aumentare, Zazie si chiedeva davvero come il gruppo dei letter bee sarebbe stato in grado di resistere ancora e mantenersi integro fino alla fine. Il numero di portalettere i cui cuori erano stati presi dal gaichu si faceva man mano più numeroso.
Lag si faceva sempre più stanco.
Zazie non avrebbe mai voluto quello per il suo amico. Per fortuna coloro che il letter bee minore aveva visto essere svuotati dal proprio cuore non erano proprio suoi amici di vecchia data, ma era una visione ed un’esperienza comunque tremenda. Lo era sempre. E Lag, sensibile come era, ne soffriva particolarmente.
Si poteva dire che in qualche modo Zazie fosse riuscito a creare un rifugio per lui e l’altro ragazzo, comunque.
Una notte la cui giornata era stata particolarmente tremenda, il ragazzo-gatto aveva visto Lag straiato da una parte, seduto su delle macerie col capo chino e le braccia abbandonate al terreno. Non aveva resistito, per lui era stata come una necessità: l’aveva portato via di lì di peso, spostandolo verso l’interno di Yuusari e scegliendo una specie di nicchia rotonda e riparata dal vento, dove l’aveva sdraiato, per poi raggiungerlo. Gli aveva messo la sacca delle lettere come cuscino e poi l’aveva osservato a lungo nel sonno. Dopo aver sussurrato un “Zazie…” il più piccolo si era abbandonato al torpore ed all’incoscienza, e Zazie sperava davvero d’essergli stato d’aiuto.
La prima sera si era tolto i guanti e gli aveva accarezzato la fronte, liberando anche l’occhio con l’ambra spirituale dalla muraglia di capelli bianchi che di solito lo copriva. Gli aveva dato un lievissimo bacio sulla fronte, concentrando il suo udito sul respiro regolare del compagno.
E poi l’aveva sentita: una ninnananna. Sgorgava direttamente da loro e li cullava, proteggendoli nel loro rifugio improvvisato.
Zazie non sapeva se fosse un ricordo o un’illusione, ma da allora portò sempre Lag in quella nicchia, finite le battaglie del giorno. Lì Lag riposava e Zazie si s’inebriava della melodia che sentiva – o pensava di sentire – nell’orecchio, abbandonandosi ad essa.
Era l’unico modo per fuggire dalla guerra ed aiutare veramente Lag.
Anticipazione di certo estremamente voluta a proposito del prossimo capitolo:
Safe and Sound – Azure Ray
(a chi scopre su che coppia sarà andrà un biscotto :3)