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Autore: Martychan Fantasy    03/08/2012    1 recensioni
Ma sapeva che doveva andare,e che lui non si sarebbe certo fermato per aspettare lei!.
Si asciugò con una manica del vestito,e poi decise di andar a fare due passi per riprendersi da tutte le emozioni che le vorticavano nel cuore e nella mente..
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 40. Sound Life



-KNIVES??!!- urlò Vash nella sua testa, non riuscendo a crederci.

Ma era sicuro, non se l’era sognato. Suo fratello, lo aveva davvero raggiunto col pensiero.

*Allora,Vash! Non hai ancora ricordato tutto?* ripetè ancora Knives

*Ricordare?Che cosa dovrei ricordare?!* chiese confuso ed agitato

*Sei sempre il solito tonto! Possibile che da solo non ne vieni fuori?* più che un rimprovero, sembrava quasi un commento ironico.

A questo punto, Vash non ci capiva davvero più niente. Ma non era ancora contro di lui Knives?? Perché adesso lo stava aiutando?!.

*Nel nostro passato su Anthares..c’è qualcosa nei tuoi ricordi che manca. Guarda meglio dentro di te!*

*…*  >FIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!

Dopo le ultime parole di Knives, Vash sentì di nuovo quel fischio assordante nel cervello, che lo costrinse a portarsi la mano libera alla testa, e a chiudere gli occhi stringendoli forte. I ricordi iniziavano a fluire, ma non per suo solo merito. Sentiva che Knives con i suoi ricordi, lo spingeva a ritrovare quelli che aveva perso. Smise di chiedersi cosa significasse quell’improvviso atteggiamento del fratello, quando la nebbia si diradò, riportandolo su Anthares, in un prato fiorito immenso, pieno di profumi e colori. Vide se stesso, i lunghi capelli biondi tenuti in una coda di cavallo che gli ricadeva dietro alle spalle, vestito con un’armatura d’argento che scintillava alla luce del sole. Notò, come avesse un’espressione beata in volto mentre fissava davanti a sé. Seguì il suo stesso sguardo, e la vide. Sentì un tuffo al cuore, vedendola china tra i fiori, vestita con un candido abito lungo con le spalline che ricadevano con grazia dalle sue spalle, lungo le braccia lattee. I lunghi capelli corvini sciolti lungo la schiena, con solo alcune ciocche acconciate con dei fiorellini bianchi che le adornavano il capo. Reggeva un bel mazzo di fiori dai mille colori in grembo, e con una mano ne coglieva degli altri. Aveva un’espressione così dolce e felice.

*M..M..Meryl!* pronunciò a fatica ancora incredulo per quella scoperta.

Vide se stesso, avvicinarsi a lei. Non lo aveva ancora notato, ma quando se ne accorse sentendolo, la giovane si alzò di colpo buttandosi ridendo tra le sue braccia.
Meryl dunque, faceva parte del suo passato antico, anche lei era del popolo di Anthares. Non lo avrebbe mai creduto. Come aveva fatto a dimenticarsene? E perché invece Knives lo ricordava bene, e non gliene aveva mai parlato?!.

*Ehe! Perché non abbiamo mai avuto modo di parlare di altro, se non del mio desiderio di distruggere gli umani in questa vita. E se ben ricordi,Vash, tu eri troppo impegnato a contrastarmi e a struggerti per il ricordo di Rem, per pensare alla nostra vita precedente!*

La voce di Knives, arrivò di nuovo improvvisa ed inaspettata nella testa di Vash, facendolo sussultare non poco.

*Inoltre..io ricordavo tutto, perché ho sempre avuto il cuore duro anche in precedenza. Mentre tu, oggi come allora, hai sempre avuto il cuore troppo tenero e sensibile, per questo hai rimosso parte dei tuoi ricordi, per dimenticare il dolore che hai provato.*

Continuando a guardare il suo sé stesso passato che abbracciava l’antica Meryl, e le effusioni amorose che si scambiavano, Vash ebbe un tumulto nel cuore. Qualcosa di doloroso lo aveva costretto dimenticare. Ma cosa?
Come una risposta alla sua muta domanda, la visione passata cambiò, portando Vash in uno scenario di guerra, morte e distruzione. Vide i Neri di Ghiaccio, i nemici naturali del suo popolo, che stavano distruggendo tutto il regno.
Sentì un’ansia ed una rabbia crescente dentro si sé. Cercando nei ricordi, quella battaglia la ricordava bene, e ricordava bene che a scatenarla fu proprio Knives a causa della sua sete di potere, del suo desiderio di sedere sul trono del regno. Si era venduto a quei mostri per ottenere ciò che voleva..ma…di lì..oltre non riusciva a vedere. Sentiva dolore all’altezza del cuore se si sforzava.
Knives comparve al suo fianco spiazzandolo. Vestiva con una tuta spaziale blu e bianca, di fattura semplice, ben aderente al corpo. Sentì una fitta al petto, quando il fratello si girò a guardarlo e gli fece un sorriso amaro.
Lo scenario cambiò nuovamente. Sempre spinto da Knives, Vash fu portato alla visione del passato che non riusciva a ricordare.
Nelle stanze del loro imperatore bambino, IshinaII ,che stava per essere trafitto da uno dei Neri di Ghiaccio sotto lo sguardo malvagio e soddisfatto di Darthem/Knives che non attendeva altro. Vide se stesso, che, riuscito a superare diversi nemici, si era precipitato nelle stanze dell’imperatore, ma non avrebbe fatto in tempo a fargli da scudo.

*AAHHH!!!!!*

-TU-TUM!!- sentì un tuffo al cuore a quel grido di dolore che ruppe il silenzio di quelle immagini.

Sgranò gli occhi, mentre sentiva quel dolore antico che aveva rimosso, tornare a farsi vivo dentro di lui, ed era devastante.

Tra il bambino ed il mostro, si era gettata Meryl, prendendo la lama di ghiaccio nel cuore al posto dell’imperatore. Calde lacrime, rigarono il volto di Vash, che scivolò lentamente a terra, mentre guardava se stesso, che correva dall’amata, rendendosi però via via conto, che per quanto cercasse, non poteva fare niente per salvarla. Vide come l’imperatore bambino, lo aiutò a posarla delicatamente sul letto reale, e ricoprirla di fiori candidi, quando ormai la vita l’aveva lasciata.
Pieno di dolore e rabbia, stava per rivolgersi con odio al Knives che aveva accanto, ma si bloccò, nell’istante in cui lo vide in volto. Anche suo fratello, mentre guardava quei loro ricordi passati, stava piangendo.
Guardando meglio l’immagine del passato, Vash notò con sorpresa, che anche Darthem/Knives stava sconvolto a guardare la giovane morta, come se…

*Io l’amavo…* i pensieri di Vash trovarono conferma nella voce di Knives *L’amavo molto, ma non come avrei davvero voluto fare..* lo vide schernire se stesso facendo un’espressione di auto-commiserazione.

*Già come Darthem, ho sempre avuto desideri di grandezza e potere. Sono nato con il lato oscuro e malvagio, più forte di quello luminoso e benevolo. Non riuscivo a trovare il modo di esprimermi, e finivo solo per spaventarla e farle orrore. Ero furioso con me stesso, perché non riuscivo ad ottenere il suo amore, mentre tu, fratello, con la tua bontà e la tua dolcezza, riuscivi a conquistare ogni giorno il suo cuore..*

*K-Knives…* Vash era davvero sconvolto da quelle rivelazioni

*Ho gettato me stesso nell’oblio il giorno in cui ho stretto un patto coi Neri di Ghiaccio. Volevo tutto, il potere del regno, e la donna che amavo, e avrei avuto tutto con la forza, calpestando tutto e tutti, non mi importava niente! Ehe……………quanto….ho sbagliato!*

Le immagini mutarono ancora. Vash vide l’imperatore bambino ordinare di lasciare libero Darthem/Knives che non se lo aspettava.

-Dobbiamo prepararci tutti…per raggiungere i nostri cari in cielo!- le parole di quel piccolo che lo commossero nel profondo.

Poi arrivarono altri mostri, che uccisero il bambino ed il suo ministro, mentre Darthem si spostava sul torrione più alto del castello, osservando ciò che lui stesso aveva causato. Anthares era perduta, era solo questione di tempo, e il pianeta, sarebbe stato fatto sparire dai Neri di Ghiaccio.
Darthem/Knives rivolse la sua spada su se stesso trafiggendosi all’altezza del cuore, svanendo come uno specchio in mille pezzi, mentre a terra Edhem/Vash cercava ancora disperatamente di contrastare i nemici.
Ma fu tutto inutile.
I ricordi di Vash ormai completi, finirono col vedersi trafitto da mille spade di ghiaccio che lo uccisero. Poi il nulla, segno che era morto a sua volta, e i ricordi, finiti.

Ora sia lui che Knives, si trovavano in uno spazio neutro, fatto solo di luce bianca. Vash capì all’istante che si trovavano nella sua testa.

*Io sono nato così, Vash. Il male è la mia essenza, e lo ha dimostrato il fatto che anche in questa vita, ho fatto di tutto per distruggere ancora un altro mondo. Ed ancora tu e lei, siete stati presenti per impedirmelo!*

*Lyler….* pronunciò con amore ed infinita tristezza Vash

*Hai ricordato del tutto, finalmente!* commentò Knives

*Non posso darti il mio perdono Knives! Né in questa vita, né nell’altra! Hai fatto cose troppo mostruose!*

*Né io sono qui per averlo. So perfettamente di non poter essere perdonato!*

*Allora PERCHE’ SEI QUI?!! Cosa speri di ottenere in questo modo?! Cosa pensavi di fare con quell’umanoide di Don Deviler?!*

*Ucciderti, Vash..*

Vash guardò Knives non aspettandosi quella risposta in maniera così diretta.

*Volevo ucciderti, così, oltre alle due pistole, quando sei scappato ferendomi e portandole via, prima di cercarti, ho costruito anche Don Deviler. Doveva essere l’ultimo dei miei Gung-O-Guns, la mia arma speciale, se tutti gli altri avessero fallito. Ma quando mi hai sconfitto, e risparmiato, quando mi hai portato dove c’erano quelle due ragazze ad aspettarti, e mi hai mostrato con loro, cosa io non avevo mai visto o provato di buono… ho capito..*

*Cosa?*

*Che non volevo più ucciderti, che non desideravo più vendetta sugli umani. Per la prima volta in due vite, ho provato solo pace. Così me ne sono andato dal pianeta, lasciandoti di nuovo entrambe le pistole, perché tu potessi difenderti dall’ultimo nemico che ti avevo lasciato..*

*Perché non me ne hai parlato prima?! Perché diamine hai permesso che si svegliasse, se avevi deciso di lasciar perdere??!*

*Perché non avrei mai potuto fermarlo..neanche se avessi voluto!*

*C-che cosa?!*

*La mia vorace sete di potere e di malvagità, sono la mia più grande maledizione ed il mio eterno peccato! Quando costruii Don Deviler, gli diedi un potere tale, che non sarebbe mai potuto essere fermato,se non venendo sconfitto. Nemmeno io ho la possibilità di fermarlo, Vash.*

Vash era sconvolto da quelle rivelazioni assurde. Suo fratello per quando geniale poteva essere, era davvero mostruosamente folle.

*Sei un pazzo…SEI UN PAZZO!!!* Vash si avventò su Knives prendendolo per il bavero e sollevandolo di poco da terra *Lo sai che cosa hai fatto?! LO SAI?!! In questo modo, stai condannando di nuovo a morte, la donna che tu dici di aver amato!! LO CAPISCI? LA STAI UCCIDENDO DI NUOVO DARTHEM!!!!!!!!*

Ci furono alcuni momenti di silenzio tra i due. Knives era inerme sotto la stretta rabbiosa di Vash, e teneva gli occhi chiusi e tremanti.

*Lo so…lo so…* sussurrò poi con tristezza, poggiando una mano sul polso sinistro di Vash *e per questo sono qui da te ora! Per aiutarti a ricordare, e chiederti di salvarla! Tu solo puoi salvarla, Edhem!!*

Vash continuava a tenerlo stretto per il bavero e guardarlo con odio profondo. Per tutto quello che gli aveva fatto passare in ogni vita. Alla fine però, lo lasciò andare, spingendolo via, lasciando che cadesse a terra senza alcun riguardo. Knives si ruppe in mille pezzi quando cadde a terra, ma del resto, era solo un’illusione.

*Se solo tu…fossi riuscito ad imparare dai tuoi errori come Darthem…per essere migliore come Knives!* disse Vash con dolore e delusione

*Non ho potuto Vash…non ho potuto..non ho potuto…non ho potuto…*

E mentre la voce carica di dolore e rammarico di Knives svaniva lentamente, e il fischio assordante svaniva dal cervello, Vash tornò in sé, aprendo gli occhi di colpo, tornado alla realtà, vedendo Meryl che, reggendosi ancora la spalla ferita, fissava Don Deviler pronta a scontrarsi ancora con lui.
Allora un grido potente e deciso, gli sgorgò dritto dalle profondità della sua anima.

-LYLEEEERRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- la chiamò col suo vero nome, perché finalmente sapeva,perché finalmente aveva ricordato tutto.

A quel richiamo, Meryl si portò una mano sul cuore, sorridendo come mai aveva fatto prima, sentendo tutto il suo corpo scaldarsi d’amore e di una gioia immensa e profonda.
Lui ricordava! L’aveva finalmente riconosciuta anche come Lyler!.

+Bene. Dopo quest’ultimo vostro momento di gioia comune, è arrivato il momento di morire. Sei pronta, Meryl Strife??+ ghignò sadico Don Deviler accendendosi di luce verde e concentrandola tutta nel suo braccio e mano destra.

Meryl cambiò subito espressione, accigliandosi e facendosi terribilmente seria. Sì, adesso era davvero pronta ad andare fino in fondo, ed anche a morire.

Accese a sua volta la sua luce, concentrandola in entrambe le braccia e mani, assumendo quasi una forma che ricordava i cannoni plant, anche se  all’interno di quella forma, le braccia rimanevano le sue.
Vash guardò atterrito quella scena, notando che anche Don Deviler faceva altrettanto col suo braccio destro.
Tirò nuovamente con violenza il braccio inchiodato alla roccia, girandosi col busto e tirando persino con quello libero, ma senza risultati. Ansimò furioso ed in terribile ansia per lei, non trovando altro da fare se non osservare di nuovo lo scontro.

°°
In quegli stessi istanti, sia Milly e Wolfwood, che Rina e Funai, stavano soccombendo sotto i colpi senza pietà di Horwen e la sua copia di fuoco.
Entrambe le coppie non avevano potuto fare altro che stare sulla difensiva, facendosi a turno scudo coi poteri plant, cercando di rimandare il più possibile una fine certa.

-GYAH AH AH AH AH! Ma quanto siete divertenti! E’ troppo comica la cosa! AH AH AH AHAH AH! Vi siete visti?! Piccoli scarafaggi che fuggono disperati dal fuoco che brucia loro le zampe! AH AH AH AH! Per quanto tempo ancora riuscirete a resistermi?!-

Milly ansimava pesantemente, mentre teneva ancora le braccia tese davanti a sé e i palmi delle mani aperti. Aveva appena fatto da scudo a Wolfwood per l’ennesima volta, cercando di aiutarlo a contrastare Horwen, nonostante tutti i loro sforzi in quel momento fossero risultati vani.
Wolfwood per un po’ con la sua destrezza era riuscito a tener testa a Horwen, ma alla fine, il nemico di fuoco era evidentemente risultato più potente, ed aveva preso il sopravvento, prendendo a colpire il reverendo con crudeltà, costringendo Milly ad intervenire più volte per fargli da scudo.
La ragazza ora aveva le mani bruciate, piene di tagli e ferite aperte, ma continuava ostinatamente a pararsi dinnanzi al nemico senza remore alcuno. Questo mandava Horwen in bestia! Non voleva ammetterlo, ma stava davvero facendo una fatica non indifferente a farli cadere!.

-Noi..anf!anf!anf! Non abbiamo nessuna intenzione di cedere! Dovrai riuscire a farci in mille pezzi per fermarci!!!- gridò Milly tra gli spasmi per il dolore e la fatica

Wolfwood si alzò andando al suo fianco, imbracciando nuovamente la sua croce mitragliatrice, stando a sottolineare a sua volta quello che la ragazza aveva appena detto.
La stessa cosa in quel momento, stava accadendo alla fortezza dei sopravvissuti, distrutta dalla copia di Horwen. Rina e Funai, sorreggendosi a vicenda, non avevano alcuna intenzione di lasciarsi sconfiggere.

Horwen fissò serio quei quattro umani il cui cuore ed animo non avevano intenzione di cedere, nonostante fosse evidente la loro inferiorità di potere e di forza fisica. Non voleva ammetterlo a se stesso, ma oltre all’impegno che doveva metterci per cercare di ucciderli, li invidiava. Si, li invidiava ,molto, perché loro erano rimasti fedeli ai loro ideali, nonostante più volte fossero stati messi in condizioni di vendersi a Don Deviler. Nessuno di loro lo aveva mai pensato un solo istante.
Gli vennero in mente i volti decisi e sorridenti di Nina Fox e Ihan Nilson, mentre venivano divorati dalle sue fiamme, ma non lasciavano che un grido o un lamento uscissero dalle loro bocche, ma anzi, lo guardavano con superiorità. Lo guardavano soddisfatti di non aver ceduto la loro anima, né di aver tradito i loro compagni ed amici, preferendo la morte.

-TSK!- un  ghigno infastidito si fece largo sul viso dell’ex maggiore Horwen, mentre alzava per l’ultima volta il braccio contro quei quattro fastidiosi umani.

Sarebbe stato il suo ultimo colpo, e con quello, li avrebbe definitivamente spazzati via. Ormai non potevano più resistergli, non avevano più il potere sufficiente per potersi difendere ancora.
Milly sorrise, prendendo Wolfwood per mano, e tenendosi pronta a difendersi con la barriera.

-Nicholas…lo sai che ti amo, vero?- sussurrò dolcemente al ragazzo al suo fianco che ricambiò quel gesto, stringendole la mano a sua volta, sorridendole e rispondendo :

 -Anch’io ti amo, Milly-

Funai prese il coraggio tra le mani, cosa che non aveva mai osato fare prima di allora. Si girò veloce verso Rina che era appoggiata al suo braccio sinistro per aiutarlo a stare in piedi, e la attirò a sé con una mano baciandola con trasporto. La ragazza, dapprima interdetta e spiazzata, si lasciò poi andare, chiudendo gli occhi e ricambiando quel bacio così dolce con tutto il cuore.
Tutti e quattro, sapevano bene, che quella era la loro fine. Non avrebbero più potuto fare niente, ma non si sarebbero comunque arresi. Insieme ai plant con loro, avrebbero tenute alte le loro difese finchè anche l’ultimo brandello di vita  sarebbe rimasto.

-SPARITE PER SEMPRE DALLA MIA VISTA!!!!!!!!!!- gridò Horwen quando lanciò la sua ultima gigantesca palla di fuoco contro i quattro.

Un soffio di vita, è il leggiadro battito d’ali di una farfalla,
un soffio di vita è la risata innocente di un neonato..

La potenza e l’urto della gigantesca palla di fuoco, spinsero indietro Milly e Wolfwood di alcuni metri, lasciando solchi profondi nel terreno coi piedi. I palmi delle mani di entrambi, aperte a contrastare quella potenza distruttiva finchè ne avrebbero avuta la forza.
Rina sentiva le mani sempre più incandescenti, percepiva nuovamente, dopo le altre mille volte precedenti, l’odore della sua carne che bruciava sotto quel fuoco impietoso. Si strinse di più al corpo di Funai che le era accanto, e le cingeva le spalle con un braccio. Non avrebbero mai ceduto, fino all’ultima goccia di vita.

Un soffio di vita, è un’ aquilone rosso che vola alto nel cielo azzurro,
un soffio di vita, è un bacio tra due innamorati,
è l’arcobaleno che solca i cieli dopo la tempesta più nera,
è l’amore di una madre verso i suoi figli,
è l’abbraccio pieno di calore di un amico..

Le maniche delle divise militari andarono in brandelli di cenere, mentre il fuoco divorava anche le braccia di Rina e Funai, arrivando fin quasi alle loro spalle. Il dolore era indicibile, insopportabilmente crudele, ma i due, sebbene alcuni soffocati lamenti, sfuggivano dalle loro bocche, continuavano a tenersi saldi e a resistere. Anche i due plant dentro di loro, soffrivano nel medesimo modo, ma, sorretti dalla stessa forza d’animo dei due ragazzi, non cedevano.
Milly si sentì svenire, cadendo in ginocchio, seguita da Wolfwood che per sostenere entrambi, fece leva con un braccio sulla sua croce. Il fuoco li stava divorando fin sul collo, ormai era questione di attimi, e avrebbe portavo via loro la vita. Ma non volevano cedere, non ancora.

Un soffio di vita, è l’albero novello che si bea coi fratelli nella foresta,
un soffio di vita, è la capretta che allatta il suo agnellino,
è il saluto gentile dei raggi del sole al primo mattino,
è lo splendore della luna quando raggiunge il suo pieno..

A Rina sembrava quasi di poterli vedere, Nina e Nilson, mentre sentiva che il fuoco stava per divorarle anche la vista. Vedeva i suoi due amici, sorriderle da lontano. Nel cuore, tra tutta quella sofferenza che stava provando, la voglia di raggiungerli era forte, ma altrettanto forte era la determinazione a non arrendersi.
Milly tossì del sangue raggrumato, mentre gli occhi iniziavano a bruciare, Wolfwood, le mise una mano sul viso, per impedire che il fuoco le dilaniasse il viso, cercando di aiutarla più che poteva.

*FRATELLI!!! SIAMO QUI!!!!!!*

Un grido di speranza improvviso, riecheggiò tra quell’inferno rosso, rimbombando forte nelle teste dei quattro ragazzi ormai prossimi alla morte.
I plant mandati da Meryl, si erano suddivisi in due nutriti gruppi omogenei, ed erano corsi in soccorso delle due coppie di coraggiosi combattenti in fin di vita. Entrarono velocissimi e fluidi nei corpi di tutti, restituendo loro vigore, risanando immediatamente le loro ferite, ustioni e bruciature, ridando alle ossa la carne perduta.
Milly,Wolfwood, Rina e Funai, si rialzarono in piedi, sentendosi più forti che mai, pronti a dare ancora del gran filo da torcere al nemico.

-C-CHE COOSA??!! NO! NO!NOOO!! NON E’ POSSIBILE!! NON E’ POSSIBILE UNA COSA DEL GENERE!!!- imprecò Horwen irato da quell’improvvisa svolta dei fatti.

*Meryl Strife ci ha mandati a voi, per potervi aiutare a sconfiggere questo terribile nemico!. Contro Don Deviler non potevamo molto, ma insieme, contro Horwen possiamo!* parlarono ancora i nuovi plant venuti in soccorso

-Meryl è rimasta da sola?!- fu la prima preoccupazione di Milly

*Non temere! Lei è molto più forte di quello che credi. Un solo plant è rimasto con lei, ma sarà più che sufficiente!*

“Un solo plant?! Come può bastare se prima aveva tutte queste centinaia con sé?!Meryl?!” si agitò nel cuore la povera Milly

Ma la battaglia richiedeva attenzione, e difatti la ragazza, non potè distrarsi ancora a lungo, tornando a concentrarsi sul nemico che aveva di fronte.
La stessa cosa fecero Rina e Funai, più forti che mai, alzando con decisione le mani contro Horwen, adesso sentivano il potere scorrere nelle loro vene con fluidità.

*Concentratevi con calma, su voi stessi, e su tutto il pianeta. Lasciate la mente sgombera da ogni pensiero, ascoltate solo i soffi di vita di questo pianeta. Lasciate che tutto fluisca in voi, lasciate che ogni singolo frammento di energia che questo pianeta può donarvi, entri in voi e vi dia la forza per sconfiggere il vostro nemico!*

I plant nel corpo dei quattro ragazzi, spiegarono loro nello stesso momento, come dovevano fare per ottenere la massima forza possibile per distruggere Horwen.

*Noi vi daremo il nostro potere, e saremo il canale che vi donerà anche quello che il pianeta potrà offrirvi*

I quattro non si resero subito conto, che nei loro palmi aperti, si stava formando una luce verde sempre più forte ed intensa.
Horwen dal canto suo, pieno di bile, aveva colpito senza sosta con altre palle di fuoco, ma i colpi, venivano subito mandati in fumo non appena toccavano i corpi dei giovani.
Iniziò a sudare freddo per la prima volta dopo più di cento anni, rendendosi davvero conto, che adesso era lui alla loro completa mercè.
Col cuore e con lo spirito, quando sentirono che anche l’ultima goccia di potere era fluita in loro, Milly, Wolfwood, Funai e Rina, sbarrarono gli occhi di colpo e senza un attimo di pensiero, lanciarono direttamente il potere luminoso accumulato contro Horwen.
Più quella luce pura si avvicinava, più Horwen capiva che ormai aveva perso. Più quella luce pura lo investiva, più sentiva che era libero dalla stretta di Don Deviler e quindi di Knives, e tornava umano come lo era un tempo. La sua deforme immagine demoniaca, lasciò di nuovo il posto al biondo giovane dal sorriso caldo e solare. Sorriso che regalò a Rina, donandoglielo con tutto il cuore, dicendole ‘grazie’, per essere stata davvero l’unica a capirlo fino in fondo, ed a cercare nonostante tutto di salvarlo.

“Clara…finalmente…dopo tutto questo tempo…potremo stare di nuovo insieme!”

Fu l’ultimo pensiero del giovane, prima di sparire per sempre, purificato da quella luce pura ed accecante.

Poi fu solo silenzio, mentre la luce pura, via via si diradava. Milly e Wolfwood stupiti, si ritrovarono al campo distrutto a pochi passi da Rina e Funai. Ansimavano tutti per il grande sforzo appena compiuto, ma non appena si videro, si gettarono gli uni nelle braccia degli altri, increduli, ancora storditi e non ben convinti di avercela fatta per davvero.
Ma era proprio così, ci erano riusciti, avevano sconfitto Horwen, ed in qualche modo, gli avevano restituito la sua anima. Rina in cuor suo ne era felice, perché il sorriso di quel giovane sventurato per lei, era la vittoria più grande.
Guardandosi bene intorno, quando la luce pura fu svanita del tutto, videro con stupore, che tutto era ricoperto da verde erba fresca, cespugli e alberi alti. Com’era possibile?.

*E’ stato il vostro animo buono, unito al potere nostro e di questo pianeta. Il potere plant, può restituire vigore alla terra arida e secca*

Spiegarono i plant uscendo dal corpo dei giovani. Alcuni di loro, svanirono tramutandosi in alberi, altri dando vita a fiumi o laghi, altri ancora a cervi, conigli, lupi, ed altre specie animali estinte da secoli sia con la scomparsa della Terra, sia di Anthares.
Rimase un solo plant in forma di spirito, che fissava con un sorriso gioioso i quattro giovani.

*Voi ce l’avete fatta! Ci siete riusciti!!* si congratulò con loro con voce soave ed argentina..

-Cos’è accaduto agli altri plant?- domandò Wolfwood

*I miei fratelli, sono diventati parte di questo pianeta. Sono vivi, e sono diventati parte di questa terra, per poter preparare la strada, al futuro di tutti coloro che la abitano* sorrise argentino

-Perché l’avete fatto?! Non dovevate ..- si preoccupò per loro Milly

*Cara,non devi preoccuparti per noi. Siamo solo spiriti, concentrati di potere che portano dentro i ricordi di un lontano mondo scomparso. Siamo esistiti in queste sembianze, per proteggere gli ultimi discendenti rimasti di Anthares, e, una volta che questi avessero trovato un nuovo luogo dove poter vivere, diventare parte di esso, donargli anche il nostro nutrimento e la nostra essenza, per permettere loro di vivere serenamente. L’avevamo deciso da molti secoli*

Il sorriso rassicurante dello spirito, non diede a Milly altro modo, se non accettare quella loro generosa volontà, e ricambiare a sua volta, con un sorriso carico d’affetto.
Un rombo nel cielo, improvviso, fece sussultare tutti, che istintivamente, volsero il capo nella direzione in cui, qualche tempo prima, era presente la colonna di luce generata da Vash. Videro che al posto della colonna, e del cielo nero ed oscuro, si era aperto un cielo terso, azzurrissimo, limpido, di una limpidezza quasi accecante.

I quattro giovani si scambiarono degli sguardi, che mutarono dallo smarrito al preoccupato. Non era ancora finita, lo sapevano bene. Il fatto che il cielo era diventato così pulito, non era affatto un buon presagio, al contrario. Sentivano tutti, dentro di loro, che qualcosa di ancora più terribile, stava per accadere.
Lo spirito plant che era con loro, e stava guardando a sua volta in quella direzione, emise un sospiro molto triste, che attirò subito l’attenzione di tutti su di sé.

*Meryl Strife in questo momento, si stà scontrando in un combattimento corpo a corpo, contro Don Deviler, utilizzando tecniche di lotta e poteri speciali, originari di Anthares..*

Milly sentì un tuffo al cuore, ed il terrore crescere veloce dentro l’anima, divorandogliela senza pietà. La sua amica stava lottando contro un mostro orribile da sola. E Vash??Dov’era? Il fatto che la colonna di luce fosse sparita..significava una cosa sola.

Come se le avesse letto nel pensiero, lo spirito diede voce ai tormenti della ragazza:

*Vash ha fallito contro Don Deviler, ed è stato sconfitto. E’ vivo, ma imprigionato dal suo stesso potere..*

-Che vuoi dire?! Che significa??- Wolfwood era atterrito

Lo spirito li scrutò tutti ad uno ad uno, prima di rivelare loro finalmente, la vera natura di Don Deviler ed il perché della sua esistenza.

*Don Deviler è una macchina umanoide. Questo lo sapete anche voi, dato che eravate presenti quando Meryl l’ha smascherato..* disse riferendosi a Milly e Wolfwood *..E’ stato costruito da Knives, molto tempo fa, prima ancora che Vash fosse conosciuto come ‘Tifone Umanoide’..*

-COOSA??!!- fu il commento generale sconcertato

*Egli è l’ultimo Gung-O-GUNS, ed il suo scopo è fare da contenitore per lo straordinario potere plant di cui Vash dispone. Questo è il senso dell’esistenza di Don Deviler, rubare tutto il potere di Vash e privarlo così anche della vita, così si sarebbe consumata su di lui la vendetta di Knives..*

Mentre ascoltavano tutti sconvolti lo spirito spiegare anche tutto il resto, ossia, cosa c’entrasse Meryl in tutta quella vicenda, Milly spostò nuovamente lo sguardo nel punto in cui si trovava la sua amica coraggiosa. Una lacrima solitaria, solcò il suo volto, mentre giungeva le mani al petto in segno di preghiera. Pregò infatti, nella sua mente, pregò con tutta sé stessa, rivolgendosi a qualsiasi entità benevola avesse udito il suo disperato richiamo. Pregò con tutto il cuore per Meryl e per Vash, perché ora sapeva, era tutto nelle loro mani, loro non potevano fare altro che sperare ed attenderli.

Un soffio di vita è la luce dell’anima di ogni essere vivente,
un soffio di vita è la speranza in un futuro migliore,

Soffio di vita
Sound Life.



Continua




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Ciao a tutti!! ^___^

Ed eccomi qui!! Sono riuscita ad aggiornare di nuovo, direttamente dall'intramontabile "Riviera Romagnola" !! AHAAHHAH!!! xD
Nonostante la vacanza rigenerante, tra piadine romagnole e squaqquerone, bagni in un mare, devo proprio dire, davvero trasparente e pulito, eccomi qui con un altro capitolo di questa "contorta" rivisitazione del finale di Trigun! ^__^
Questa volta non lo voglio commentare per prima, lascio a voi l'onore!^^ Voglio proprio sentire cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo partorito dalla mia mentucola folle! eheheeh! xD
Posso solo dirvi, che ci stiamo avvicinando piano piano alla fine di questa avventura "nigthowniana" ( cognome artistico del creatore di Trigun ovviamente storpiato da me! xD)

Ringrazio con tutto il cuore, tutti coloro che hanno seguito, indipendentemente dal fatto di aver recensito o meno! GRAZIE A TUTTI! ^__^

In particolare un rigraziamento a : MARS88 sempre presente e tempestiva nel seguire questa storia, nel commentarne gli sviluppi, e lasciare le sue impressioni!. Grazie davvero carissima!^^

Un ringraziamento anche a : Evaney Winchester, Kahei_chan e cicha! ^_^ 


Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

PS. Per il prossimo capitolo, non sò se darvi appuntamento alla prossima settimana o a dopo il 18 agosto come l'altra volta! xD
Farò in modo di aggiornare entro venerdì prossimo, se tutto và bene!^^
   
 
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