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Autore: OnlyHope    20/02/2007    7 recensioni
Tutto comincia da una fermata d'autobus una mattina di marzo. L'inizio di una nuova vita che deve in qualche modo andare avanti, nonostante il distacco, la lontananza e le paure. È la storia del coraggio di una ragazza che ama incondizionatamente un ragazzo. Questa è la storia di Sanae.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Be Afraid to Fly ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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BUTTERLY

CAPITOLO 24

Tokyo
 
 
 

"Sì, mamma… Sto mangiando…" ed emetto un leggero sbuffo.
"Lo so, è abbastanza freddo. Stai tranquilla, mi copro..."
Mia madre non è mai stata una donna troppo protettiva o ansiosa nei miei confronti, ma da quando sono a Tokyo non fa che chiamarmi, ripetendomi un'infinità di raccomandazioni.
Quando la saluto, cerco ancora di tranquillizzarla, perché forse la sua è soltanto nostalgia e anch'io, devo ammetterlo, sento molto la sua mancanza.
Ormai è da tre mesi che mi trovo qui nella capitale.
E non mi ero mai allontanata da casa per così tanto tempo…
Per fortuna le mie giornate sono piuttosto piene, tra sessioni d'incisione e lezioni private per non rimanere indietro con la scuola, non ho molto tempo per sentirmi triste, lontana dalla mia vita quotidiana.
Yukari si avvicina a me proprio mentre sto riponendo il cellulare nella borsa.
"Un'altra chiamata di tua madre?" mi chiede stupita, sorseggiando un caffè espresso.
Annuisco con un sorriso, prima di prendere degli spiccioli e avvicinarmi alla macchinetta, perché anch'io sento il bisogno di bere qualcosa di caldo.
Mentre il distributore prepara la mia bevanda, il mio sguardo si sofferma sulla mia migliore amica.
Per fortuna Yukari ha un'espressione rilassata e serena ora, contrariamente a quando siamo arrivate in città per la prima volta.
Anch'io ero molto tesa quel giorno e ricordo la sensazione di totale imbarazzo che ho provato, la prima volta che sono entrata in sala d'incisione.
Non avevo idea di cosa fare né da dove iniziare, proprio come una vera novellina.
Ma la consapevolezza della mia inesperienza non ha fatto altro che aiutarmi, perché mi sono lasciata guidare in questo nuovo mondo, senza preconcetti o piccole forme di presunzione.
E quando ho indossato la cuffia davanti al microfono ricoperto di gomma piuma, ho percepito un'emozione così forte…
Come se tutto ciò che mi stava accadendo, fosse un messaggio per me.
Un messaggio di cambiamento e il senso di nuovo non mi più abbandonata, nemmeno ora, a distanza di mesi.
Bevo un sorso del mio tè caldo mentre Yukari inizia ad armeggiare con il cellulare.
Immagino stia scrivendo a Ishizaki e mi sento subito un po' in colpa.
Avere la mia migliore amica qui con me è stato solo un bene, perché ho potuto prenderla costantemente come punto di riferimento, sentendomi meno sola.
Ma non sono sicura che per Yukari sia una passeggiata, essere così lontana da casa e dalla persona che ama.
In fondo io sono abituata a sopportare l'assenza di Tsubasa, ma per lei è sicuramente diverso, perché è la prima volta che non riesce a vedere Ishizaki per così tanto tempo.
Quando chiude il cellulare, sul suo viso compare un sorriso tirato, prima che i suoi occhi incrocino i  miei.
"Sei stanca?" le chiedo con un filo d'apprensione.
"Non molto! Solo che a stare sempre chiusi qua dentro, si diventa claustrofobici!" risponde, prendendo un grosso respiro mentre stira le braccia dietro la schiena.
"E tu lo sei?"
"Non credevo ci volesse così tanto!" e alzo le spalle, prima di avvicinarmi a lei.
Yukari annuisce, accentuando il movimento della testa con fare più che convinto.
"Però mi piace stare qui. Cambiare aria mi aiuta a tenere la mente occupata. Però mi dispiace per te, perché deve mancarti molto Fujisawa…" aggiungo, prendendole una mano.
Yukari sorride un po' imbarazzata, scuotendo la testa.
"Mettiamola così… Questo sarà un banco di prova! Si capirà quanto conto per qualcuno ma anche quanto siano forti i miei sentimenti per lui!"
Le sorrido teneramente, perché nonostante tutto si capisce quanto lei tenga ad Ishizaki.
"E poi, cavolo! Un po' di emancipazione può fare solo bene, no?" esclama, alzando un pugno al cielo, come per farsi coraggio.
La sua espressione è talmente buffa, da strapparmi una risata.
"Andiamo, scema! La pausa è finita!" la esorto, trascinandola oltre la porta della sala d'incisione.
Riprendiamo posto davanti ai microfoni, rimettendo le cuffie alle orecchie.
Dall'altra parte del vetro, il professor Tadai si accomoda accanto al tecnico del suono, prima di dare il via alla sessione di registrazione dei cori.
La luce rossa si accende.
Prendo un bel respiro e torno finalmente a cantare.
 
 
 
"Sanae, cara… Oggi non hai per niente un'aria rilassata, tesoro!"
Stringo la forchetta tra i denti mentre Keysuke Mendo posa una carezza delicata sulla mia guancia.
Appoggiando la posata sul piatto, mi volto a guardarlo, continuando a masticare il boccone che ho in bocca.
I suoi lineamenti perfetti mi fissano con preoccupazione.
Le sue palpebre sbattono ripetutamente sugli occhi, come se non si capacitasse di dover affrontare una tragedia.
Una mano intanto continua a sistemare la giacca scura, gessata del suo completo firmato.
"Va tutto bene. Sono solo un po' stanca..." gli rispondo gentilmente, trattenendo a stento un sorriso mentre sgrana gli occhi e scuote la testa, in segno di disapprovazione.
"Ah non va bene! Non va proprio bene!" ripete, infilzando un pezzo di carne con la forchetta prima di aggredirlo in maniera nevosa con il coltello.
Il professor Tadai lo fissa per qualche secondo ancora poi non si trattiene e scoppia a ridere fragorosamente.
"Andiamo, Mendo! Si rilassi. La signorina non è ancora un personaggio pubblico! Un capello fuori posto non farà precipitare nessuna popolarità!" lo rimprovera, attingendo al suo solito senso pratico.
Yukari annuisce ridendo, per spalleggiare il professore, visibilmente divertita dalla situazione.
Ma Mendo li ignora, nonostante il suo sguardo li stia fissando come se fossero due marziani.
Un sospiro incurva le sue spalle quando torna a guardare nella mia direzione.
"Sei circondata da persone così superficiali, Sanae…" esclama schiarendosi la voce.
"Non so come non facciano a capire, che essere presentabili è prima di tutto, un dovere verso se stessi! Ah se non ci fossi io a prendermi cura di te!"
Prima di rispondergli, il mio sguardo si rivolge agli altri due commensali, che reagiscono alle parole di Mendo ridacchiando senza ritegno, non curanti della sua espressione accigliata.
"Lo so..." mi rivolgo così al mio assistente personale.
"Cerchiamo solo di avere pazienza e assecondiamoli!" aggiungo, per farlo tornare di buonumore, sentendo che appoggio i suoi ideali.
Mendo assume subito un'espressione compiaciuta, prima di riprendere la sua posizione computa ed elegante di sempre.
Visibilmente fiero di avere me, la sua pipilla, dalla sua parte.
Soddisfatta per aver riportato la serenità a tavola, riprendo a mangiare.
Quando riporto il primo boccone alle labbra però, Yukari mi sorride, battendo la punta dell'indice sulla tempia mentre indica il mio assistente col mento.
Le rispondo sorridendo a mia volta, ma rimproverandola un po' con lo sguardo, prima di osservare Mendo con la coda dell'occhio.
Ho avuto subito un'impressione positiva, la prima volta che ho incontrato quest'uomo sulla trentina, con uno stile decisamente dandy.
Anche se, devo ammetterlo, la sua ostentata eleganza e raffinatezza, mi hanno  messa un po' in soggezione all'inizio.
Quando ci hanno presentati, mi ha fissata per un secondo prima di prendere di slancio il mio volto tra le mani e per un attimo ho creduto fosse necessario, assestargli un bel calcio alle parti basse…
"Sei così deliziosamente giovane e graziosa! Sarà un onore per me aiutarti ad avere il mondo ai tuoi piedi!" ha esclamato poi tutto d'un fiato, con le lacrime agli occhi, prima di abbracciarmi forte.
E da quel nostro strano primo incontro, ha avuto inizio un fantastico rapporto di lavoro ma soprattutto un'amicizia, anche se sicuramente sopra le righe.
Mendo si occupa di ogni cosa mi riguardi e la sua protezione nei miei confronti è così devota e assoluta, da farlo sembrare un fedele cavaliere di altri tempi.
Peccato non vada per niente d'accordo con Akane Minase...
Penso sospirando mentre è intento a pulirsi delicatamente le labbra con il tovagliolo.
Mi preoccupa pensare a quando la mia integerrima, seria e altamente professionale addetta stampa, dovrà lavorare a stretto contatto con il mio frivolo assistente.
 
 
 
L'acqua calda dona al mio corpo un piacevole senso di benessere.
Chiudo gli occhi, poggiando la nuca al bordo della vasca.
Cerco di rilassarmi, concentrandomi sul rumore dell'acqua mossa dai miei movimenti, che è l'unico suono capace di rompere il silenzio nella stanza.
La luce soffusa annebbia la mia mente e i miei pensieri, come sempre quando si fa sera e rimango sola, volano lontani da me…
L'amore per Tsubasa mi accompagna ogni giorno e in ogni momento, ma durante la giornata non ho tempo di soffermarmi sulla sua mancanza, perché le persone e gli impegni non me lo permettono.
Ma la sera, quando chiudo la porta alle mie spalle, confinandomi in questa camera d'albergo, non posso fare a meno di sentire come una lancia acuta, conficcarsi nel mio petto.
E questa mancanza mi fa provare ancora più nostalgia di casa mia.
Perché riesco a trovare un filo che ci unisce, in quei luoghi familiari.
A casa esiste un mondo fatto di cose, persone e ricordi, che mi testimonia la sua presenza nell'assenza e tutto il suo amore per me.
Tokyo a paragone rimane così fredda…
Ovunque mi giri, non riuscirò infatti a trovare mai nulla che mi ricordi Tsubasa.
E in una sorta d'inspiegabile paradosso, quello che ritenevo doloroso e crudele da tenere sempre avanti gli occhi, mi sembra ora indispensabile e prezioso, per andare avanti.
E mi sento ancora più lontana da Tsubasa…
Inevitabilmente, una lacrima solca il mio viso mentre ricopro gli occhi con le mani bagnate.
E la sicurezza che ostento durante il giorno, si sgretola lasciando la mia anima nuda fino a domani.
Fino a quando riuscirò a tirarmi ancora su dal letto, per affrontare una nuova giornata, rassicurata dalla luce del giorno.
Vorrei che fossi qui, Tsubasa…
Stringo le gambe al petto, scoprendo le ginocchia arrossate oltre il livello dell'acqua.
Vorrei tanto fossi qui me…



"Takeshi Seii è veramente un talento!"
Mendo lo esclama entusiasta, fissando il musicista oltre il vetro, che ci separa dalla sala prove.
Mi limito ad annuire, senza proferire parola sull'argomento.
"E innegabilmente è anche un bel ragazzo, poi!"
Non rispondo nemmeno stavolta, perseverando nel mio silenzio.
"Il fatto che abbia una cotta per te, non ti vieta di dirmi che è bello, Sanae cara… Non glielo vado mica a dire, tranquilla!"
Mi volto di scatto a guardare il mio assistente mentre sento che le mie guance si stanno scaldando velocemente.
Mendo mi osserva con un sorriso malizioso, noncurante del mio sguardo stupito.
"Mia cara, se ne accorgerebbero anche i ciechi, cosa credi? Non è adorabile quanto impegno stia mettendo per aiutarti e starti vicino?"
Sospiro, chiudendo gli occhi, nella speranza di non perdere la calma.
"Adorabile non è proprio l'aggettivo giusto… E questa è un'occasione d'oro per un musicista di talento come lui! Insomma, partecipare a un disco equivale a farsi notare facilmente nell'ambiente…"
"Uh, come siamo severe..." mi apostrofa Mendo, tornando a guardare Seii mentre suona il piano.
"Quindi vorresti dirmi che non conta niente, il suo non riuscire a staccarti gli occhi di dosso?"
"Non ho detto questo…"
"E perché ce l'hai con lui, allora?"
"Io non ce l'ho con lui!" esclamo con stizza.
Il mio tono è stato talmente brusco, che gli occhi di Mendo sono passati dallo stupore al dispiacere, alla velocità di un battito di ciglia.
"Ascolta… Io sono innamorata di un altro ragazzo…" riprendo a parlare, con un tono un po' più dolce.
"E a Seii non piace per niente questa persona! E non fa che ripetermelo, ad ogni occasione! E a me dispiace, perché se Tsubasa fosse qui, nessuno si azzarderebbe a giudicarlo male…"
"Perché dov'è?" m'interrompe il mio assistente, con un'aria d'un tratto molto interessata, oltre che stupita.
"Ehm... Lui vive in sud America, in Brasile…" rispondo titubante, un po' spiazzata dalla reazione di Mendo.
"Come hai detto che si chiama il tuo ragazzo, scusa?" mi chiede ancora, arrivando a prendere le mie mani tra le sue, con trepidazione.
"Tsubasa… Tsubasa Ozora."
"QUEL Tsubasa Ozora?" m'incalza, stringendo di più le mie dita e avvicinando il suo viso al mio.
I miei occhi scrutano perplessi le sue guance arrossate e gli occhi stranamente lucidi.
Annuisco lentamente e sul suo volto compare un sorriso radioso.
"Tesoro, ma che coppia meravigliosa! Così glamour…"
Il mio assistente è incredibile.
La sua attenzione si è concentrata subito su chi possa essere più affascinante accanto a me, un po' come se fosse un vestito o un accessorio da indossare.
"Mendo, sei irrecuperabile…" sussurro, scuotendo la testa.
"Oh! Un amore a distanza, poi! Così terribilmente coinvolgente, struggente… E sublime!"
Scoppio a ridere, senza riuscire a smettere fino a quando non mi sento abbracciare.
"La mia Sanae è una ragazza forte e coraggiosa!" bisbiglia commosso Mendo al mio orecchio.
"Ce la mettiamo tutta..." rispondo con dolcezza, intenerita dall'ultimo dei suoi slanci affettuosi nei miei confronti, che non ha nulla a che vedere con la malizia o la seduzione.
Mendo si scosta da me tirando su con il naso e mi fissa, visibilmente emozionato.
Gli sorrido prima che il suo sguardo torni oltre il vetro, posandosi di nuovo su Seii.
"Mi dispiace, ma il confronto non regge. Continua a suonare, che è meglio!" sentenzia con tono drammatico, strappandomi un altro sorriso.
"Stasera a cena soli, tu ed io! Così mi racconti tutto dall'inizio!" esclama, tornando a concentrarsi su di me.
Perplessa, abbozzo un sorriso imbarazzato.
"Come vuoi… Ma credo che ti annoierai!"
"Questo lo dici tu, signorina bella! Il tuo assistente personale tiferà per te e per la tua storia d'amore, d'ora in poi!"
Annuisco ridendo, arrendendomi come sempre quando ho a che fare con le persone testarde, che mi circondano.
"Sai, Mendo? Quando ti metti in testa una cosa, sembri un po' Yukari!"
"La tua adorabile amica ha un sacco di qualità, peccato si lasci influenzare troppo spesso, da quel materiale del signor Tadai!" e detto questo, si mette ad aggiustare i capelli, guardandosi nel riflesso del vetro.
"Andiamo, Mendo! Siamo un bel gruppo! E sarà ancora meglio, quando si unirà a noi la signorina Akane!" lo provoco, osservando bene la sua reazione.
La mia battuta ha colto il segno.
Le sue guance infatti prendono subito colore mentre gli occhi s'iniettano di sangue.
"Oh che il Cielo ci scampi e liberi quel giorno!"
"Perché ti fa così paura quella ragazza? Una persona così seria e professionale, poi!" aggiungo con finta innocenza, continuando a stuzzicarlo.
"A breve avrai anche tu la sfortuna di conoscerla meglio e dopo capirai!" mi risponde accigliato, sistemandosi la cravatta, senza distogliere lo sguardo dal se stesso riflesso nel vetro.
"Vado a prendere da bere, ti va qualcosa?" mi chiede infine, cambiando totalmente discorso.
Rispondo di sì con un sorriso e lui non aggiunge altro, prima di uscire velocemente dalla stanza, per precipitarsi in corridoio.
I miei occhi tornano a fissare l'interno della sala prove, una volta rimasta sola.
Lo sguardo di Seii si alza dalla tastiera proprio nello stesso momento, incrociando il mio.
Quando mi saluta, il suo sorriso è fin troppo dolce…
Gli rispondo con un veloce cenno della mano, prima di incrociare le braccia al petto.
Lo sguardo di Seii nel frattempo è tornato sulle sue mani, che corrono esperte sullo strumento.
 
 
 
 
 
E con questo capitolo si apre la terza e ultima fase della mia storia.^^
Spero che vi sia piaciuto ugualmente, perché è particolare e si discosta abbastanza dai precedenti.
Mi auguro poi di avere fatto emergere la personalità un po' bizzarra di Mendo, senza farlo diventare troppo una macchietta!^^
Sanae sta affrontando una nuova vita e non potevano mancare dei nuovi personaggi intorno a lei. Incrocio le dita.^^
Ringrazio come sempre di cuore, tutte le persone che hanno letto e commentato, in particolare chi lo ha fatto per la prima volta, regalandomi bellissime parole!
Il mio GRAZIE più sincero va a tutte voi...
Un abbraccio particolare a Betta per la sua costante amicizia e per ogni cosa che fa per me... Ti voglio bene.^^
Un bacio a Tammy e a tutte le ragazze della chat, che mi vedono solo apparire e scomparire... Temo sia una mia prerogativa!^^'
E con questo è tutto, a presto
OnlyHope^^


   
 
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