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Autore: SanjitaSwan    08/08/2012    2 recensioni
Ciao a tutti!!! Questa è la mia prima fanfiction, parla di Mitchie, una naufraga di 18 anni salvata da Rufy e il suo e equipaggio durante una tempesta, e del suo amore per Sanji. Un giorno Sanji si ammala, e toccherà a lei occuparsi di lui... come andrà a finire? Non dico altro, spero di avervi incuriosito e che non mi insultiate troppo per questa idea banale. Buona lettura!!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Mugiwara, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mitchie uscì dalla cabina e raggiunse gli altri, ai quali raccontò cosa era successo. Chopper la ascoltò in silenzio, poi andò nella cabina di Sanji a visitarlo, mentre Mitchie aspettava fuori con il cuore in gola. Quando finalmente il piccolo dottore uscì, disse, ancor prima che lei avesse il tempo di dir qualcosa: “È tutto a posto, solo un colpo di sole. Già domani probabilmente la febbre passerà. Ora però deve rimanere a riposo.
La voce di Sanji, che nel frattempo si era svegliato, arrivò lamentosa dalla cabina: “Ehi, e chi si occuperà di preparare la cena?”
“Ci arrangeremo noi. Tu però rimani a letto!” si raccomandò Chopper. Poi tornò a rivolgersi a Mitchie.
“Gli ho dato una medicina che farà effetto nel giro di un paio d’ore. Devo chiederti se puoi stare a controllare che stanotte vada tutto a posto. È un problema per te?”.
Mitchie sembrò pensarci su. Fino a qualche minuto prima avrebbe detto di sì senza nemmeno pensarci, ma adesso non ne era più molto sicura; ora che Nami era tornata sicuramente lui avrebbe preferito lei. Stava per rispondere quando un rumore di vetri rotti arrivò dall’infermeria. Erano stati Rufy e Usopp, che erano tornati sulla nave ubriachi e ora stavano distruggendo mezza nave, e Chopper, terrorizzato, corse via, lasciando Mitchie sola e indecisa sul daffarsi.
Era sempre più sicura che sarebbe stato meglio che fosse Nami a occuparsi di Sanji, lui ne sarebbe stato contento. Sì, era la cosa migliore. Così, a malincuore, si avviò verso la cucina, dove in quel momento si trovava Nami. Ma Sanji se ne accorse e la richiamò: “Dove stai andando?”. Mitchie si fermò e, senza voltarsi, rispose: “Chopper dice che hai bisogno di qualcuno che ti sorvegli questa notte. Vado a chiamare Nami”. Sanji spalancò gli occhi per qualche secondo, poi abbassò la testa.
“Lo sapevo… non mi sopporti più e vuoi toglierti questo peso”.
Mitchie aggrottò le sopracciglia perplessa e si girò a guardarlo. Improvvisamente aveva assunto un’aria triste. Capì che c’era stato un fraintendimento, e cercò di riparare.
“No, assolutamente no. Ma io… ecco, pensavo… pensavo che magari per te era meglio che venisse Nami, così avreste potuto star soli”. Poi assunse un tono infastidito. “Visto che ti piace tanto stare con lei”.
Sanji alzò lo sguardo, stavolta interrogativo. “Ma di che parli?”.
Un luccichio di rabbia apparve negli occhi della ragazza.
“Non fare l’ingenuo, parlo di tutte le smancerie che le fai; le moine, i sorrisetti scemi, i favori che le fai senza essere mai ripagato… ti comporti proprio come se fossi il suo zerbino!”.
Sanji la guardò in silenzio e con un’espressione indecifrabile per qualche secondo. Poi sorrise e allungò una mano, facendole cenno di avvicinarsi.
“Vieni qui, devo parlarti”.
Mitchie si avvicinò a lui incerta e si sedette sul letto. Sanji iniziò a parlare, dapprima lentamente, poi acquistando sempre più velocità.
“Mitchie… ascolta… devi sapere che all’inizio Nami mi piaceva molto. Vedevo solo lei, e facevo di tutto perché ricambiasse quello che provavo io. Ma poi, col passare del tempo, ho capito che non ci sarei mai riuscito. Sono mesi che ci ho rinunciato”.
Mitchie lo guardò confusa. “E allora perché continui a comportarti in quel modo?”
Sanji la guardò negli occhi e disse tutto d’un fiato: “Volevo semplicemente farti ingelosire”.
Il cuore di Mitchie si fermò.
“Co-cosa?” balbettò cercando di riprendere il controllo di sé stessa. “V-volevi farmi ingelosire?”
Sanji annuì. “Sì. Vedi, Mitchie, tu sei una ragazza davvero eccezionale. Era un po’ che volevo dirtelo, ma non ho mai trovato il modo per farlo”.
Mitchie non credeva alle sue orecchie. Andiamo, era impossibile, non poteva essere vero!
Respirò profondamente e chiese: “Quindi… quindi io ti piaccio?”.
Sanji sorrise. “No, tu non mi piaci. Io sono innamorato di te dal giorno che ti ho conosciuto. All’inizio non volevo ammetterlo, poi però mi sono reso conto che… qualsiasi cosa di te mi fa impazzire”.
Mitchie sentì che sarebbe svenuta da un momento all’altro. Sanji la amava! Amava lei!!! Non Nami! Piano piano un sorriso le si dipinse sulle labbra e disse: “Sanji… se ti dicessi che anche io provo per te esattamente gli stessi sentimenti… tu cosa mi diresti?”. A quel punto Sanji si tirò su lentamente, si avvicinò e lei, l’attrasse a sé e la baciò.
Mitchie era ipnotizzata. Non era un sogno, stava succedendo davvero!
Chiuse gli occhi, assaporando le labbra frementi del cuoco, che sembrava non volere lasciarla più andare. Quando poi, lentamente, Sanji si staccò, sorrise e chiese: “Come risposta è sufficiente?”.
Mitchie ammutolì per qualche secondo, portandosi una mano alla bocca, sulla quale sentiva ancora quella del biondo. Poi sorrise e disse, sottovoce: “Sanji… sono partita per cercare delle avventure meravigliose… e tu sei sicuramente la più bella avventura della mia vita” e si lanciò di nuovo sulle sue labbra. La risposta era chiara. Non sarebbe mai stato sufficiente.
 
***
 
“Allora come sta?” chiese Nami la mattina dopo, quando Chopper tornò dalla cabina di Sanji.
“Molto meglio, la medicina ha fatto effetto e la febbre sta scomparendo. Entro stasera dovrebbe passargli del tutto”.
Rufy esultò: “Evviva! Torneremo a mangiare decentemente!”
“Cosa hai detto?” sibilò Nami arrabbiata voltandosi (era stata lei la sera prima a preparare la cena per la ciurma, ovviamente a pagamento).
Stava per riempire di botte il capitano, quando improvvisamente Mitchie apparve sulla porta, con un’aria stravolta e un colorito pallido. “Chopper, non è che avresti un’altra di quelle medicine per la febbre? Non so perché ma credo proprio di averla presa anch’io!”.
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti!!!!!!!!!
Questa è la fine della storia, spero di non aver deluso le vostre aspettative e che Sanji in questo capitolo non sia diventato OOC (se è così chiedo perdono e spero che non mi uccidiate!).
Spero che la mia banalissima e improvvisata storia sia piaciuta e che recensiate (e soprattutto di non trovarmi la folla inferocita davanti casa! XD)
Alla prossima!!!!!!! :D SS
 
   
 
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