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Autore: Nami_san    08/08/2012    2 recensioni
L'organizzazione viene sconfitta, tuttavia alcuni membri sono riusciti a scappare. Che cosa succederà quando un uomo cercherà vendetta?
Shinichi e Ran vedranno la loro vita e il loro futuro andare in mille pezzi...quando il crudele destino distrugge un amore.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: è stato un errore!






Jodie era ormai rassegnata al fatto che l'organizzazione stava per spezzare per la seconda volta la sua famiglia e nessuno avrebbe potuto impedirlo. Chianti intanto si gustava ogni secondo di quel terrore che leggeva negli occhi dell'agente dell'FBI.
In mano, la donna in nero teneva un taccuino con all'interno quattro foto di quattro persone diverse.
-Direi che si può mettere una bella X sulla tua faccia- fece un ghigno soddisfatta.
L'americana le lanciò uno sguardo puro disprezzo, non c'era limite alla crudeltà della donna che aveva davanti, la sua espressione era folle e malvagia.
-Io invece direi di mettere una bella X su voi bastardi dell'organizzazione!- esclamò qualcuno alle spalle di Chianti.
Non fece nemmeno in tempo a girarsi, che un tubo d'acciaio la colpì in pieno viso facendola cadere a terra. Sputò sangue e cercò di recuperare la pistola, ma l'uomo che l'aveva colpita, ripetè l'azione precedente, facendole saltare anche qualche dente.
La donna in nero mormorò -Da dove sei uscito, brutto figlio di...- e crollò a terra svenuta.
-James!- Jodie era stupita vedendo chi era il suo salvatore.
L'uomo sorrise e le tese una mano.
-Tutto bene, Jodie? Per fortuna sono andato in pensione e non ho dovuto seguire gli altri...chissà, forse questo vecchio ha ancora qualcosa da dare- disse con una punta di divertimento nella voce.
-Grazie James- disse lei abbracciandolo
Lui per tutta risposta, la strinse a sè, provando un immenso affetto per quella giovane donna che considerava come una figlia.
-E ora vediamo chi sono le prede di questi lupi- James prese il taccuino e aggiunse vedendo le foto -Jodie Starling, Shuichi Akai, Subaru Okiya e Conan Edogawa-
Jodie fece un sorriso divertito dicendo -Allora dovremmo tornare ad essere cacciatori!-



*******



Ran aveva ignorato le lamentele di suo figlio, raggiungendo velocemente l'ufficio Mori. Non riusciva a non pensare allo strano discorso che aveva cominciato a fare Shinichi. Sicuramente Eisuke si sarebbe insospettito per quel comportamento e lo stesso valeva per i suoi genitori, visto che era andata via con la macchina di suo marito senza dire una parola a nessuno.
Quando entrò nell'abitazione, diede finalmente retta alle parole di Ken...
-Mamma!- la richiamò il ragazzino -Non abbiamo nemmeno avvisato papà, si preoccuperà!-
-Fallo tu per favore, chiamalo e digli che siamo tornati all'agenzia- fece lei con voce stanca.
-Mamma, che cosa sta succedendo?-
Ken si avvicinò a sua madre e le prese una mano guardandola preoccupato.
-Mamma...- sussurrò con dolcezza -Lo sai che puoi parlarne con me, abbiamo sempre parlato-
Ran fissò suo figlio intenerita, lo amava più della sua stessa vita. Vide in lui non solo gli occhi di Shinichi, ma anche la sua stessa indole protettiva, quella che tanto amava di Kudo ai tempi del liceo.
Scosse la testa mormorando -Vai in camera tua, Ken. Ho bisogno di restare sola per un po'. Per favore...-
Ancora poco e le lacrime sarebbero scese dai suoi occhi e proprio non voleva davanti a Ken, non poteva permettergli di fare certe domande. Ken non doveva sapere!
Lui annuì, capendo che la sua mamma non avrebbe mai parlato con quello stato d'animo, così obbedì e andò verso il piano di sopra, lasciandola sola nell'ufficio.
"Mi chiedo cosa ci sia sotto, non può essere così sconvolta per un caso che lei e papà devono risolvere. Sento puzza di bruciato" pensò preoccupato, affrettandosi poi ad avvisare suo padre.
L'avvocato perse di vista suo figlio nel momento in cui lui aveva acconsentito ad andarsene, si passò una mano sul viso, si sentiva esausta mentalmente. Era così assorta nei suoi pensieri, da non accorgersi che qualcun'altro era entrato nell'ufficio investigativo.
Una mano sulla spalla le fece sgranare gli occhi e girandosi di scatto rivide quegli occhi gelidi, non c'era traccia del ragazzo di un tempo, solare, dispettoso, sborone...Shinichi era teso, cupo, freddo...
-Mi hai seguita?- chiese con voce nervosa, meravigliandosi di come riuscisse a mantenere il controllo.
-Sei agitata, lo sento- la fissò -Voglio tutta la verità Ran, basta menzogne! Non le sopporto!- ringhiò.
-Non so di cosa stai parlando! E ora vattene!- esclamò lei indicandogli la porta.
Il detective ignorò le sue parole e la spinse contro l'armadio alle sue spalle, intrappolandola nuovamente.
-Non abbiamo ancora finito di parlare!-
-Io si!- ribattè lei cercando di liberarsi invano.
-SMETTILA! VOGLIO SAPERE TUTTO! NE HO IL DIRITTO! PERCHE' SEI TORNATA? QUELLO E' DAVVERO IL FIGLIO DI HONDOU? RISPONDI!- urlò con gli occhi fuori dalle orbite.
Ran provò un brivido di paura e rimase in silenzio. Nonostante i suoi sforzi, non riuscì a trattenere le lacrime. Shinichi era cambiato e lei si sentiva colpevole.
Vedendo lo sguardo disperato della donna, il cuore del detective si ammorbidì e la sua espressione mutò, non sopportava quelle lacrime.
"Forse ti amo ancora, dopotutto..." pensò provando un irrefrenabile desiderio già provato più volte in passato.
Lei in quel momento lo vide, era lo stesso sguardo che bruciava di passione come la prima volta che avevano fatto l'amore, quando era nuda tra le sue braccia, quando era stata sua.
Inspiegabilmente, improvvisamente, le mani di Ran cominciarono a tremare...
Sentì il battito del cuore in ogni singolo millimetro del suo corpo, era agitata, si mordeva le labbra. Le girava la testa, non capiva più nulla.
Era come se il pavimento sotto di lei non esistesse più, in quel momento nulla esisteva, c’erano solo gli occhi di Shinichi che la fissavano intensamente.
Poi iniziarono a tremarle le ginocchia mentre lui si avvicinava, non riusciva a farle smettere.
La testa continuava imperterrita a girare mentre quello sguardo la ipnotizzava. I suoi pensieri non avevano logica ne senso compiuto, voleva fermarlo, ma non ci riusciva e non sapeva spiegarsi il perchè.
Ormai aveva voltato pagina, no? L'aveva dimenticato anni prima. Adesso c'era Eisuke nella sua vita.
Tuttavia, Ran non aveva mai provato tante emozioni tutte insieme...
"Che stupida! Perchè mento a me stessa? Certo che le ho provate! Paura, insicurezza, amore...tutte sensazioni che ho provato quando gli avevo detto addio 11 anni fa all'aereoporto..." pensò rimanendo immobile.
Ormai non riusciva a controllare nessuna parte di se stessa, era come se la sua mente e il suo corpo si fossero bruscamente staccate una dall’altra.
Quando gli occhi di Shinichi si chiusero e le sue labbra sfiorarono quelle della donna, Ran si sentì come non si era mai sentita prima...stava sparendo tutto, la promessa fatta all'FBI, l'organizzazione, il suo segreto, suo padre, sua madre, Eisuke...
Venne assalita dall'ansia e dai dubbi ripensando all'ultimo nome, non era giusto quello che stava facendo! Ma poi sentì le labbra del detective sulle sue, tutto era magico, quasi irreale, incredibilmente dolce.
Le loro labbra giocavano armoniosamente l’una con l’altra, non volevano staccarsi più.
La sua testa le ripeteva in continuazione che era sbagliato e il suo cuore non riusciva a darle una risposta precisa...Eisuke o Shinichi? Possibile che fosse innamorata di entrambi?
"Io non posso amarli entrambi! Tutto ciò è sbagliato!" pensò in preda ai sensi di colpa.
La sua razionalità ebbe la meglio e con una manata riuscì a staccare Shinichi da sè, che preso alla sprovvista fece due passi indietro.
Ran si sfiorò le labbra, sentendosi colpevole...lei aveva un marito, dannazione! Quella con Shinichi era una storia chiusa!
-Vattene per favore...- mormorò
-Ma Ran! Tu hai ricambiato il mio bacio, mi ami ancora vero?- fece un passo in avanti, involontariamente si passò la lingua sulle labbra, sentendo che il sapore di lei era ancora lì.
Non voleva che quel sapore fosse ancora di un altro uomo! Non riusciva ad accettarlo. Però le successive parole di Ran gli fecero gelare il sangue...
-E' stato un errore Shinichi! Non deve capitare mai più, io sono sposata!-
Il detective strinse i pugni -MA TU NON LO AMI!-
Lei scosse la testa, era stanca, non riusciva più a sopportare tutto questo.
-CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?!-
Ran perse un battito, suo marito aveva fatto irruzione nella stanza. Dietro di lui c'erano Eri e Kogoro, i loro volti esprimevano preoccupazione.
-Niente che ti riguardi!- fece Conan con tono sprezzante.
-Mi riguarda eccome visto che si tratta di mia moglie!- ribattè Eisuke lanciando al detective un'occhiataccia.
Per tutta risposta, Shinichi fece un sorriso sarcastico dicendo -Già, tua moglie...la donna che mi ama da tutta una vita e che mi bacia con così tanta passione, che nemmeno con te in 11 anni avrà mai fatto!-
L'avvocato sbiancò sentendo quelle parole, portandosi le mani sul viso.
-Vattene Shinichi, hai fatto anche troppo...- mormorò stanca e ferita nel cuore.
Eisuke non ci vide più, raggiunse subito il detective mollandogli un pugno in pieno viso.
-BASTARDO!- urlò l'agente dell'FBI fuori di sè.
-Basta così!- intervenne Eri cercando di tirarlo via prendendolo per un braccio.
Conan si passò un dito sulle labbra, notando del sangue su di esso. Vide che Eisuke era così arrabbiato che quasi stava per piangere per la collera. Un po' in colpa si sentì, vedendo anche lo sguardo accusatorio di Ran.
-Sparisci da casa mia- disse freddamente Kogoro rivolgendosi al giovane detective.
Guardò un'ultima volta Ran, ma le parole della donna gli spezzarono il cuore...
-Sembra che tu non sappia fare altro che rovinare la mia vita!-
Abbassò il capo triste e si allontanò a grandi passi da lei, da Eisuke, da quella casa...non voleva rovinarle la vita, semplicemente non riusciva ad accettare di vederla affianco a qualcun'altro...
In quel momento le venne in mente un altro problema da affrontare: Ai.
"L'ho illusa, forse? Se i miei sentimenti per Ran sono ancora vivi, non posso stare con lei giusto? Però...anche i sentimenti di Ran per me non sono spariti del tutto, l'ho percepito in quel bacio...nonostante questo, non vuole rinunciare alla sua vita con Eisuke. Che cosa devo fare con Ai? Che cosa?"



Intanto Eisuke si era leggermente calmato, il suo respiro tornò regolare e la faccia, da paonazza, riprese il suo colorito di sempre.
-Eisuke...- Ran provò a chiamarlo, ma gli occhi di lui erano pieni di rimprovero.
Lei osservò la sua espressione corrucciata, incredula ripensando a come l'aveva visto qualche minuto prima. Mai Eisuke si era infuriato tanto in vita sua, in 11 anni non si era mai lamentato di nulla, non avevano mai litigato. Vedere quel viso ferito era un tormento per la donna.
-Che cosa c'è? Vuoi forse che mi scusi con te per aver interrotto il vostro bacio d'amore?- fece con tono ironico.
-Ma...ma cosa...- mormorò perplessa
I genitori di Ran guardanoro la scena preoccupati, con un'occhiata d'intesa decisero di non intromettersi.
-Eisuke, lui mi ha bloccata e baciata e io non sono riuscita a fermarlo! E' stato un errore, mi dispiace!-
-Non provare a cercare giustificazioni!- esclamò con voce carica di collera suo marito -VUOI DIRE CHE UNA CAMPIONESSA DI KARATE COME TE NON E' RIUSCITA A FERMARLO?! LA VERITA' E' CHE TI E' PIACIUTO, NON E' VERO? TI E' PIACIUTA LA LINGUA DI QUEL MALEDETTO DETECTIVE DENTRO LA TUA BOCCA!-
-SMETTILA! NON PUNIRMI SOLO PER SENTIRTI MENO FERITO!- ribattè iniziando a piangere.
Suo marito le diede le spalle, come se non volesse vedere quelle lacrime, quasi fossero motivo di dolore per lui, nonostante fosse stata Ran a sbagliare.
-Non ho nient'altro da dirti, sono deluso- dichiarò con voce monocorde -Per più di dieci anni ho sperato, ho sofferto, ti ho amata...ed è stato tutto un fallimento...però il cretino sono io, mi sono illuso da solo-
Ran si portò una mano sul petto stringendo il vestito, gli occhi nascosti dalla frangia dei capelli. Quelle parole pesavano come macigni, davvero il suo matrimonio era stato un'illusione?
-Rimani per sempre legata al quel ridicolo amore d'infanzia, tanto quello che ha fatto la figura dell'idiota sposandoti sono io. Chiudiamo questa pagliacciata- concluse con tono freddo.
In realtà dentro si sentiva a pezzi, quel detective aveva nuovamente distrutto il suo amore. Dannazione, quanto lo odiava! Scappò via, senza una meta.
-Eisuke! Maledizione, aspetta!- Ran gli corse dietro sperando di raggiungerlo, forse non era ancora tutto perduto.
Kogoro sospirò e guardò preoccupato sua moglie.
-Eri, credi che il danno sia irreparabile?-
-Dipende da cosa vuole nostra figlia, solo il suo cuore sa la risposta. Però ho una strana sensazione, sento che sta per succedere qualcosa di brutto...- rispose abbracciando il suo uomo, appoggiando il capo sul suo petto.
Kogoro la strinse a sè dicendo -Comunque se sceglierà quel moccioso detective tutto quello che si è costruita fino ad ora sarà distrutto e Ken sconvolto-



*******



Gin camminava sicuro per il corridoio della sua base segreta. Un sorriso perfido era stampato sul suo volto, come di chi sapeva di avere tutto in pugno. In quegli 11 anni non era cambiato poi molto, a parte le vistose rughe sul suo viso, che lo invecchiavano di parecchio, nonostante avesse poco più di 40 anni.
Infilò la chiave nella serratura di una porta e la aprì. La stanza in cui entrò non era grande e aveva un semplice materasso abbandonato in un angolo. Sopra di esso c'era una ragazza sdraiata in posizione fetale. La ragazza dimostrava circa 16-17 anni, aveva dei lucenti capelli biondi mossi, due occhi cerulei, ed era alta e magra.
Appena vide Gin, la sua faccia divenne una maschera di puro terrore, ma allo stesso tempo gli lanciò un'occhiata piena di odio.
-Sembra che Masumi Vineyard non abbia gradito la cena- fece Gin con tono divertito osservando il tozzo di pane ancora dentro il piatto accanto a lei.
La ragazza fece una smorfia e girò la testa per evitare di guardarlo.
-Comunque, poco importa. Potrai ancora resistere qualche giorno senza mangiare e il mio obiettivo è quasi raggiunto...presto la tua mamma sarà cibo per vermi e tu non mi servirai più...-
Sentendo quelle parole, la ragazza strinse i pugni, la paura si era trasformata in rabbia. Gin rise di gusto, cosa che la fece infuriare ancora di più.
-BASTARDO! SEI UN BASTARDO!- ringhiò tentando di avventarsi su di lui, ma le catene attaccate al muro che aveva intorno ai polsi, le impedirono di raggiungere l'uomo.
Gin fece un ghigno dicendo -Sprechi solo energie, piuttosto potresti pregare...sai, se dovessi sentirmi generoso, potrei ucciderti con un colpo di pistola, senza torturarti lentamente, come invece si meriterebbe la figlia di una sporca traditrice-
-Mi fai schifo...- mormorò la ragazza disperata.
-Presto raggiungerai la tua mamma nell'oltretomba. Ha già accettato di consegnarmi Kudo e quando lo farà, li finirò entrambi- disse soddisfatto uscendo dalla stanza.
Masumi non potè far altro che abbandonarsi alla disperazione più totale.






CONTINUA...







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Spero vi sia piaciuto! Ran ha ceduto, eheheh...però non ha intenzione di rinunciare a suo marito dopo 11 insieme, anche se prima o poi una scelta definitiva tra i due ci dovrà essere. E non dimentichiamo che Conan sta insieme a Haibara e i due dovranno chiarirsi...tutto nel prossimo capitolo ovviamente ;-)
Allora, vorrei solo dire una cosa su James...nella mia storia è in pensione, però è rimasto accanto agli agenti dell'FBI per continuare a seguire le indagini sui MIB senza però partecipare alle missioni visto che ormai è un ex-agente e vive nell'appartamento affianco a quello di Jodie.
Ora è Akai che comanda gli agenti nella missione contro l'organizzazione ^^

Un saluto a tutti!


  
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