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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    09/08/2012    12 recensioni
C'è odore di sangue intorno a te? Sei stata di nuovo tu, no?
Non ti dovresti stupire.
Apri gli occhi. Nero nel bianco. Non hai freddo, piccola strega. Non sai cosa sia il gelo. Eppure ce l'hai dentro. E fuori. Aspetti.
Che qualcuno ti salvi.
Aspetti.
Piccola principessa, la tua guardia basterà a proteggerti?
La Fata blu forse ti porterà via, con il suo amico dai capelli di neve. Le loro mani non si sono ancora separate.
Non ti resta che sperare, piccola strega. E aspettare...ancora.
Genere: Azione, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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capitolo 3

 
 

NON E' SPLENDIDO DIRE “POF”?

 
 
 No no no no...la prego la prego la pregooo... 
 
I loro passi risuonavano pesanti tra le spesse pareti.
Maka e Soul camminavano l’uno a fianco all’altra. Il professor Sid li precedeva di pochi metri.
Entrambi erano piuttosto irrequieti per il richiamo appena ricevuto…chi più chi meno.
Il ragazzo, la schiena stranamente ritta, si guardava intorno come se si sentisse osservato, sfiorando di tanto in tanto la partner con la spalla. Nessuno dei due sembrava accorgersene.
Accadeva di rado che  i corridoi della DWMA fossero deserti…
Beh, dopotutto era normale che a quell’ora non ci fosse ancora nessuno.
Le lezioni sarebbero cominciate di lì ad un quarto d’ora buono.
I suoni ritmati provocati dal loro avanzare rimbalzavano contro gli alti soffitti per poi tornare in basso a coprire il sibilare dei respiri.
…tap, tap,tap...
A parte questo, silenzio.
Da quando era venuto a chiamarli, lo zombie blu non aveva spiccicato parola. Si limitava a far loro strada, la testa bassa e le mani affondate nelle tasche dei pantaloni sgualciti.
La situazione non prometteva nulla di buono…e Maka l’aveva intuito.
Un brivido gelido le percorse la schiena.
Tutta quella calma apparente stonava in modo inverosimile con il macello che le stava crescendo nella testa.
Aveva capito che qualcosa non era o non stava filando per il verso giusto…e questo qualcosa doveva riguardare per forza lei ed il suo partner.
Cominciò a torturarsi una ciocca di capelli, nervosa, il cranio sul punto di esplodere.
Cosa stava succedendo? Perchè?
Si poneva domande su domande, nel vano tentativo di trovare anche solo una pecca nel suo comportamento all’accademia…
Ancora una volta, ciondolando, Soul le toccò la palla.
“Scusa.”- sbuffò poco convinto.
L’artigiana alzò lo sguardo incerta poi…il lampo di genio!
Il suo viso assunse un’espressione al limite della disperazione. Decise di fare mente locale.
Soul era da poco diventato Death Scythe.
Avevano dovuto lavorare ed allenarsi duramente per raggiungere tale traguardo. Si erano macchiati di sangue e sudore…
Ovviamente, avrebbero dovuto continuare ad impegnarsi a fondo.
Entrambi sapevano che diventare la Falce della Morte ed il suo artigiano, non significasse necessariamente essere i più forti.
Quello era il loro obbiettivo.
Ultimamente però, si erano incentrati sul perfezionamento delle tecniche, l’affinamento della capacità di percezione dell’anima e, in particolar modo, sulla coordinazione.
Niente missioni o compiti extracurricolari…
Lei e la sua buki non avevano raccolto una gran quantità di anime divenute malvagie, forse solo tre o quattro e comunque tutte rinvenute all’interno di Death City…
Fino a quel momento non ci aveva dato troppo peso. Si stavano comunque impegnando, sia nello studio che nella pratica.
Insomma…pensava che Shinigami-sama avesse deciso di dar loro un minimo di tregua!
E invece…
Maka deglutì.
Non è che vogliono di nuovo mandarci a fare qualche lezione di recupero...
Aveva brutti ricordi a riguardo… Soul, in qell'occasione, le aveva alzato…
Avvampò dandosi una sberla sulla fronte.
Ma cosa stava andando a pensare in un momento simile?
Pertanto, nel tentativo di allontanare quel pensiero infelice, piantò la sua attenzione sul professore, che continuava imperterrito a tacere.
Non poteva certo vedere alle sue spalle una ragazza con le codine che lo fissava supplice.
Soul non si era fatto assurdi viaggi mentali come la partner, ma si sentiva lo stesso a disagio.
Sbuffò per spostare un ciuffo latteo dagli occhi e sollevò un sopracciglio. Accanto a lui, Maka sembrava una mocciosetta che inseguiva lo zio, nella speranza che questi le desse le caramelle.
Sì, lo zombie era lo zio...
Ridacchiò tra sé e sé.
Che carina…
Non poteva certo immaginare che la ragazza fosse in realtà tanto preoccupata.
Riusciva solo a ripetersi che la cosa fosse tremendamente poco cool…
...tap, tap, tap…
“Ehi, Soul...”- sussurrò lei all’improvviso.
Il ragazzo parve finalmente tornare alla realtà. L’espressione da trota salmonata, che fino ad un istante prima trionfava sul suo volto, scomparve.
“S-sì, dimmi.”- borbottò imbarazzato. Aveva quasi paura che Maka volesse prenderlo in giro per la faccia da idiota appena sfoggiata…
Solo dopo qualche secondo si accorse che la meister non lo stava neanche guardando. Trasse dunque un sospiro di sollievo.
“Cosa c’è?”- ripeté più deciso posando lo sguardo sui capelli biondo cenere di lei.
La shokunin fremette per poi avvicinarglisi un poco.
“Io…io credo di aver capito perché siamo stati convocati…”- gemette intenta a stritolarsi le mani.
La falce perse un battito. Il tono con cui l’aveva detto era  davvero preoccupante.
La afferrò per una spalla cercando il suo sguardo verde e liquido.
“Cosa? E allora dimmi, forza!”- l’apostrofò scuotendola con malagrazia.
Lei alzò finalmente gli occhi. Era scura in volto.
Soul rimase allibito e stinse la presa come volesse infonderle un po’ di forza d’animo. Le sorrise debolmente.
Odiava vederla in quello stato, i grandi occhi spenti.
“Soul…”- continuò Maka seria – “Penso che Shinigami voglia…”
Dovette zittirsi.
Esattamente in quell’istante, com’era ovvio che accadesse, il professor Sid si fermò dinnanzi all’imponente entrata della Death Room.
Soul ritrasse la mano e se la mise in tasca mentre Maka raddrizzava la schiena.
Lo zombie ritrovò la perduta capacità di parola.
“Bene ragazzi, venite.”
E detto ciò il knife meister spalancò la lucida porta intarsiata.
 
 
 
La lunga sciarpa di lana grigia era stata abbandonata sul letto sfatto. Un lembo andava a toccare il pavimento chiaro arricciandosi un poco verso la fine. Sul cuscino, un orsacchiotto rosa di pezza scadente...
La bambina spuntò dal riquadro della porta lanciando un'occhiata al corpo esanime della giovane donna. Questi giaceva supino a pochi passi dal grande tavolo di ferro battuto che trionfava al centro della cucina. Poté scorgerlo senza problemi dalla vita in giù, anche se era parzialmente nascosto dalle sedie poste intorno al mobile.
Chiuse i grandi occhi strizzando le palpebre.
E' stata colpa tua...
Vi si avvicinò muovendosi a piccoli passi, il legno che scricchiolava sotto i talloni nudi.
E' stata solo colpa tua...
Ripeté a se stessa accovacciandosi.
La grossa cerniera al centro dello scialbo abito rattoppato che portava le premette contro il petto. I lunghi capelli scarlatti, scivolando sulle spalle magre, andarono a coprirle parte delle braccia candide.
Intrecciò le dita sopra le ginocchia.
I due pozzi neri affondavano nello sguardo vitreo del cadavere di fronte a lei.
“Mi chiedo perché la gente voglia continuare a guardare anche mentre sta morendo...”- domandò inespressiva con voce acuta ed infantile.
Levò lo sguardo al soffitto e si rialzò rischiando di perdere l'equilibrio.
Quindi spalancò le braccia per non ruzzolare rovinosamente al suolo.
Pup Puppet Pun Pun...
Alcuni fili emananti una fredda sfumatura azzurrognola, si librarono nella fioca luce della camera sviluppandosi dalle dita esili della bambina. Come dotati di vita propria, raggiunsero il corpo della giovane per poi attaccarsi saldamente alle estremità dei suoi arti. La donna venne sollevata mollemente, la testa che penzolava all'indietro e accantonata in angolo per non intralciare il passaggio. A coprirla, solo l'alta credenza.
I biondi capelli stopposi andarono finalmente a celarle gli occhi rimasti sgranati...
La piccola, allontanatasi una voluminosa ciocca di capelli dall'occhio sinistro, si voltò, mentre le particolari appendici delle sue falangi si dileguavano con un sibilo.
Saltellando, tornò nella camera da letto.
Non era certo spaziosa, ma c'erano un morbido materasso con tanto di coperte calde e pulite, un cuscino vaporoso e, cosa che non si sarebbe di certo aspettata, una grande finestra dalla quale il tepore del sole da poco sorto filtrava flebile e dolce.
Se non fosse stata incapace di sorridere, lo avrebbe sicuramente fatto.
Purtroppo aveva dimenticato come si facesse...
Avvicinatasi alle scure persiane semiaperte, notò un grosso vaso di terracotta appeso ad un gancio arrugginito appena oltre l'intelaiatura della finestra.
I suoi occhi parvero illuminarsi.
“Hime-chan, Hime-chan! Vieni a vedere!”- urlò sgambettando verso il pupazzo poggiato sul letto.
Lo prese delicatamente per una zampa e, tornata alla finestra, se lo alzò fin sopra la testa.
In punta di piedi, sporgendosi fin oltre il bordo, la piccina poté ammirare quei meravigliosi fiori bianchi e azzurrini, che sembravano rifulgere di luce propria, sprezzanti della neve e del gelo che li circondavano.
“Sai, Hime-chan... Mi piacerebbe essere come questi fiori...”- sussurrò fredda.
Rimase lì immobile ancora per qualche istante, poi si abbassò per far ritorno alla cucina nella quale sperava di trovare qualcosa da mangiare.
Scrach...
 A quel suono sussultò. I capelli le rimbalzarono sulle spalle e, una volta posato lo sguardo sull'orso di pezza che reggeva tra le braccia...
“Oh!”
Un largo squarcio solcava il fianco destro del peluche, lasciando scoperta gran parte della gommapiuma ci cui era composto il suo interno. Doveva essersi impigliato al gancio metallico e, tirandolo, il fragile tessuto si era lacerato con facilità...
La bambina studiò il suo pupazzo con sguardo saccente accomodandosi sul letto soffice. In fondo si trattava dell'ennesima sgualcitura da rattoppare...
Vi poggiò dunque un palmo sopra. Questo subito si illuminò di un bagliore livido mentre quegli strani fili ricominciavano a danzare tutt'intorno.
I lucidi bottoni, che gli facevano da occhi, parvero volerla ringraziare.
 
 
I due partner avanzavano.
Sotto le minacciose ghigliottine che precedevano quella sottospecie di soppalco sul quale troneggiava lo specchio del Sommo Shinigami, non si poteva che avvertire un aleggiante senso d'inquietudine.
Chissà se un giorno (sfigatissimo), al passaggio di qualcuno (sfigatissimo), le lame si sarebbero accidentalmente abbassate (per pura sfiga)...
Buki e shokunin sbuffarono all'unisono.
...tap,tap,tap...
“Bene...”- annunciò il professor Sid, fermandosi una volta oltrepassata l'ultima ghigliottina –“Da qui andate da soli... Shinigami deve spiegarvi un paio di cosette.”
Detto ciò, il meister fece dietrofront e si avviò all'uscita con passo claudicante.
I ragazzi, spiazzati dall'abbandono fulmineo del prof., rimasero impietriti al centro del corridoio le cui pareti non erano ben definite.
In quella stanza tutto era relativo e sfuggevole. Persino lo spazio!
Beh, si trattava pur sempre della Death Room...
Improvvisamente, un urlo sguaiato e disumano squarciò il silenzio perfetto che era andato a crearsi.
“Muoviamoci!!”
Soul e Maka incrociarono gli sguardi allarmati e, dopo aver stretto le dita intorno alla mano altrui, si misero a correre decisi.
Quello a cui si ritrovarono a dover assistere, fu uno spettacolo davvero pietoso...
Gli occhi arrossati e gonfi continuavano a zampillare acqua salata mentre dal naso colavano ettolitri di muco bianchiccio.
Death Scythe, il “padre” di Maka, era spalmato al suolo in una pozza di lacrime.
Continuava imperterrito a frignare, mollemente aggrappato ai piedi dell'imponente specchiera dalla quale, Lord Shinigami, gli scoccava continui incitamenti ed insulti.
“Bwaaaaaaaaah... Makaaa... Il papà non vuoleee...sigh sob...”
“Oh! Forza forza Spirit! Stai tranquillo!”
“No no no no no...la prego la prego la pregooo...”
I due poveri spettatori seguirono l'intera scena disgustati.
 Maka ringhiò guardandosi alle spalle.
Soul, ridacchiando, si ritrovò a pensare che, se il vecchio porco fosse stato lucido, lo avrebbe volentieri pestato a sangue vedendolo mano nella mano con l'adorata figlioletta...
Senza rendersene conto, aumentò la stretta.
Finalmente Shinigami sembrò accorgersi della loro presenza.
“Ehi! Hello hello ragazzi, co-me sta-te?”- disse scandendo ogni sillaba.
“E-ecco signore, noi...”- cominciò titubante la giovane meister.
“MAKINAAA! No! Non andareee! E' troppo pericolosooo...”
Spirit ebbe l'ennesima esplosione di pianto.
Una vena si gonfiò sulla tempia della maestra d'armi...
Una vena si gonfiò sulla tempia della nuova Death Scythe...
Una vena si gonfiò sulla maschera di Sua Eccellenza Il Dio Della Morte...
“Stavo dicendo...”- proseguì scocciata la ragazza -”CHE STAREMMO MEGLIO SE QUEST'IDIOTA TACESSE!”
L'aura omicida che l'avvolgeva si riversò sull'idiota in questione, seguita da un poderoso “Shinigami-chop”.
“Resta...con il...papà...”- riuscì ancora a farfugliare Spirit prima di cadere in coma con un sorrisetto ebete stampato sulla faccia.
“Vecchio porco senza speranze...”- pronunciò Soul attonito punzecchiandolo con il piede in pieno stomaco.
Maka sospirò sollevata.
“Bene bene carini!! Ora però torniamo seri...”- cantilenò il presunto dio.
I partner drizzarono le spalle pronti ad ascoltare.
“Dunque...”- parlò con voce incredibilmente ferma -”Vi ho convocati qui perché... Vedete, sono costretto ad affidarvi una missio... Maka-chan, qualcosa non va?”
Dovette fermarsi a metà della frase.
La ragazzina, infatti, aveva cominciato a tremare vistosamente mentre piccole gocce di sudore gelato andavano ad imperlarle la fronte. Il suo respiro si fece irregolare e pesante.
Persino Soul si abbassò alla sua altezza per assicurarsi che stesse bene...
Le spostò i capelli dalla fronte poggiandoci poi il palmo.
“Eppure non sei calda...”- disse.
Lei, vedendo quegli occhi cremisi tanto vicini, scosse la testa facendo sbalzare i morbidi codini.
“NOCHENONSONOCALDAIDIOTA!!”- sibilò avvampando.
L'albino sghignazzò schioccando la lingua.
“Maka-chan?”- ripeté Shinigami preoccupato.
“N-niente...è solo che...”- biascicò confusamente la meister -”Se deve appiopparci un'altra lezione di recupero, lo faccia subito!”
La voce della giovane riecheggiò nell’ampia stanza…
Calò il silenzio (ancora!)...
Il dio tirò fuori una manona bianca da “chissàddove” e si grattò il cranio allibito...
“No no Makina... Non hai capito proprio un tubo!”- disse dunque tutto goduto.
Soul si mise a ridere mentre l'artigiana si fissava la punta degli stivali imbarazzata.
Shinigami ricominciò.
“Vi ho fatti chiamare per affidarvi una missione parecchio importante e altrettanto pericolosa.”
Il suo tono era dannatamente serio, tanto da far rabbrividire i due interlocutori che, dopo la breve pausa, tornarono a prestare la massima attenzione alle sue parole.
“Avrete senz'altro sentito parlare della spedizione H.A.C.C.A. ...”
Fecero segno di no con la testa.
“Capisco... Si trattava di una squadra di artigiani ed armi reclutati tra i migliori della scuola. Era un gruppo di persone scelte, un po' come voi della Spartoi.”
Soul annuì.
“Lord Shinigami, perché parla al passato?”- proferì attenta la meister.
Il dio, girandosi lievemente, sospirò.
“Vedete, tale spedizione aveva il compito di rintracciare ed E-LI-MI-NA-RE...”
Attimo di pausa.
Akemi, la strega dei pupazzi.”
“Strega...?”- domandarono incerti i due partner.
“Già... Purtroppo la missione è fallita. La strega è riuscita a scappare dopo aver massacrato l’intera squadra H.A.C.C.A. .
Non avrà mica intenzione di mandare noi a cercarla?
“Il vostro compito sarà concludere la missione cominciata dalla precedente spedizione. Grazie alle informazioni in nostro possesso siamo stati in grado di stabilire la posizione della strega. E' un affare di massima urgenza! Mi spiace ma dovrete partire subito...”
Ohmmioshinigami...ma è fuori?
“Sommo Shinigami!”- sbraitò la shokunin in preda al panico.
La mano di Soul si strinse forte intorno alla sua.
“N-noi...come arriveremo a destinazione? Abbiamo qualche possibilità si successo? Voglio dire...è riuscita da sola a spazzare via un'intera squadra!!”
Il dio sbuffò, tornando al suo atteggiamento di sempre.
“Tranquilli nanerottoli! In questo manga/anime, e di conseguenza anche nella fic, ci sono sempre spostamenti improvvisi e non ben precisati! A volte ci si muove di tre continenti in un misero cambio di scena...eheh!”
Le grandi mani bianche spuntarono dallo specchio dando loro un colpetto sulla testa. *pof*
“Quindi via, scattare!”
“Ma ma...”- balbettò l'artigiana con gli occhi sgranati e le labbra secche.
“FORZA!! Se ho scelto VOI DUE ho i miei buoni motivi!”- ciondolò Shinigami.
Soul e Maka erano disperati e non poco confusi. Non potevano certo rifiutare la missione della quale erano appena stati incaricati! Sarebbe stato poco cool tirarsi indietro.
E poi, Shinigami-sama aveva fiducia in loro.
Appiccicati l'uno all'altra, forse per infondersi coraggio a vicenda, si avviarono demotivati all'uscita.
“Ah! Ragazzi, ancora una cosa!”- fece la voce alle loro spalle.
Appena voltatisi, due pezze nere scivolarono fra le dita guantate della meister.
Fasce a lutto...
“Almeno qualcuno potrà piangere la loro perdita... Se la rendessimo pubblica sarebbe un macello.”- disse  Shinigami con tono amaro.
“E NON AZZARDATEVI A MORIRE, INTESI?”
 
 
 

ANGOLO A ME:

Dunque, per prima cosa vi chiedo di scusarmi per il fatto che il capitolo...NON C'ERA!!
Ci sono rimasta male...
Comunque...
Ohilaaaaà ragazzi! Come procede il ciclo vitale?
Beh, io ho la febbre a 39 e mezzo...yahoooooooo!!
"Maka, vedi di darti una regolata altrimenti ti sale ancora..."
"Tu sai zitto! In questo momento non sei proprio d'aiu--@uiewthàdfopà.,<" *le è caduta la faccia sulla tastiera*
"Che dici, vuoi una mano?"
*alza il pollice*
(Soul sotto dettatura)
Allora...ma voi sieta matti!!
Sapete quante recensioni ho ricevuto per lo scorso capitolo? N-O-V-E!!
Indicibile...
E per queste stille di felicità devo ringraziare IllyElric , Willow Gorgon , Mitzune_chan , darkbluestar , Maoko , Hiyoki , muffinishere , kasumi_89 e Gazzettina_97.
Ringrazio anche:
Hiyoki , Maoko e Juliet_Capulet per aver inserito la storia nelle preferite!
me_  per averla messa nelle ricordate
Hiyoki , muffinishere , darkbluestar e Mitzune_chan per averla infilata nelle seguite!
Ecco a voi il consueto schizzetto fatto in un momento di puro delirio!
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Ah, anche il titolo l'ho messo mentre deliravo...eheh!
"Maka, abbiamo finito?"
"Mais oui!"
"Eh?"
Davvero...grazie!
APPRESTOO!!

 

scythemeister_MakaAlbarn

  
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