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Autore: Martychan Fantasy    10/08/2012    1 recensioni
Ma sapeva che doveva andare,e che lui non si sarebbe certo fermato per aspettare lei!.
Si asciugò con una manica del vestito,e poi decise di andar a fare due passi per riprendersi da tutte le emozioni che le vorticavano nel cuore e nella mente..
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 41. Il soffio di vita di Meryl



Tirò forte ancora.

Tirò con tutte le poche forze che gli erano rimaste in corpo. Tirò con infinita disperazione, mentre le lacrime gli pungevano forte gli occhi.
Tirò gridando tutta la sua frustrazione, ottenendo solo ancor più dolore, ancor più sangue sgorgare dalle ferite provocate da quei malefici chiodi di luce.
Se solo si fosse potuto strappare il braccio!.
Non poteva restare lì seduto a terra inerte, mentre la donna che amava rischiava la sua vita per lui. Ancora una volta.
Per la seconda volta, lei stava rischiando tutta sé stessa per salvarlo.
Non poteva permetterlo. Voleva essere lui a proteggerla, a salvarla! Non il contrario! Non ancora!!.

La rapidità dei colpi che si scambiavano Meryl e Don Deviler, andava oltre le possibilità di un normale occhio umano. Vash, privato del suo potere quasi del tutto, faticava infatti a seguire quella velocità di colpi assurda. Ad ogni affondo che Meryl riceveva ed evitava, era un tuffo al cuore e nero terrore per il ragazzo. Non riusciva a sopportarlo. Non riusciva proprio a sopportare la vista della ragazza che combatteva al suo posto. Non era giusto.

Anche se era in pena per lei, però, doveva ammettere che era davvero forte. Era davvero in gamba, riusciva a tenere testa a quel mostro con un solo plant dalla sua parte, mentre Don Deviler ne aveva a centinaia con sé, uniti al potere che gli aveva sottratto.

“Non posso permettere che continui oltre! Devo assolutamente riuscire a liberarmi!!” pensò disperato cercando ancora di staccare i chiodi, stavolta con più insistenza, anche se invano.

Meryl e Don Deviler si scontrarono braccio a braccio con un tonfo dal rumore assordante, per poi saltare entrambi lontano l’uno dall’altra fissandosi in silenzio.
Vash bloccò la sua inutile opera di liberazione del braccio, percependo con orrore qualcosa di estremamente sinistro nell’aria.  Un rivolo di sudore gli colò dalla tempia, mentre osservava con occhi sgranati, i due avversari che si studiavano in silenzio da lontano.
Non doveva andare così! Era tutto dannatamente sbagliato!. Doveva esserci lui al posto di Meryl!. Se solo fosse stato più attento, più vigile, meno incline a lasciarsi sopraffare dal dolore!!.

“E’ mia la responsabilità di tutto questo! Solo mia!!”

°°
Wolfwood posò il bicchiere che aveva in mano su quel piccolo tavolino di fortuna, realizzato con un paio di assi di legno poste su alcuni scatoloni di munizioni per fucili.
Si trovava insieme a Milly, Rina e Funai, nel paese di Middle Town, a qualche chilometro di distanza  in linea d’aria, dal luogo dove si trovavano i resti della fortezza che avevano eretto aiutati dai plant.
Dopo aver appreso le sconvolgenti rivelazioni dell’ultimo plant rimasto con loro, erano stati raggiunti da una camionetta della compagnia militare sulla quale si trovava anche il maestro, venuto a cercarli preoccupato per loro. Il vecchio saggio, era stato raggiunto da un sussurro degli spiriti plant, che gli avevano suggerito di raggiungere il luogo dove si trovavano i quattro, dicendogli che erano vivi.
Felicissimo di ritrovarli sani e salvi, e appresa la situazione di Meryl e Vash, aveva suggerito loro che era inutile rimanere lì senza poter far niente, e quindi, li aveva convinti a seguirlo a Middle Town dove avevano trovato gentile asilo.
Le voci ormai, si erano sparse per tutti i paesi, i villaggi e le grandi città del pianeta. Quasi tutti ormai erano a conoscenza della terribile battaglia in cui alcuni coraggiosi soldati erano impegnati per la salvezza di tutti. Molti erano increduli nell’apprendere che tra alcuni di questi coraggiosi c’era anche Vash the Stampede. Ma ormai, la minaccia vera e propria per la gente era Don Deviler, e se Vash the Stampede era dalla loro parte per salvarli, era il benvenuto!.

-La gente non sa davvero come stanno le cose. Né lo saprà mai, questo è certo. Sarebbero rivelazioni troppo sconvolgenti per le persone comuni- commentò Wolfwood fissando il suo bicchiere posato sul tavolo che fumava ed emanava un forte odore di erbe, uno dei tanti composti erboristici creati dal maestro.

Rina e Funai, seduti poco distanti, annuirono sommessamente, fissando entrambi un punto indefinito del terreno.
Milly fissava l’orizzonte davanti a sé, senza fiatare. Quel cielo così azzurro, era davvero in netto contrasto col dolore che si stava consumando non molto distante da lì.
In fondo, tutti e quattro stavano pensando la stessa cosa : raggiungere Meryl e Vash.
Sapevano bene, che ormai, tornati ad essere dei semplici umani, non avrebbero potuto nulla, ma non se la sentivano proprio di restare fermi ad aspettare, mentre due persone care si sacrificavano per tutti.
Il maestro, passò in mezzo a loro con un vecchio vassoio arrugginito, ritirando i bicchieri vuoti, e sospirando poi, vedendo le loro facce. Sapeva perfettamente come si sentivano.

-Andare laggiù da loro, non farà altro che aumentare la vostra sofferenza- proferì senza alcun filo del discorso, come se avesse letto le loro menti.

Nessuno fiatò. Sapevano che aveva ragione.

-Ma non posso mentirvi. Io stesso vorrei correre subito a raggiungerli- proferì ancora con voce gentile

I quattro lo guardarono stupiti. Si sarebbero aspettati ben altre parole, ad esempio, di convincimento, per restare. Loro stessi sapevano che sarebbero potuti essere solo d’intralcio ai loro amici.

-Purchè non facciate sciocchezze inutili, se lo desiderate così fortemente, andate da loro!- sorrise il maestro

-Maestro..- si commosse Rina abbracciandolo poi forte

Wolfwood si alzò in piedi, ricambiando il sorriso che quell’omino anziano e saggio gli stava offrendo, annuendogli.

-Sappiamo perfettamente che ormai, essendo tornati semplici esseri umani non potremmo più fare niente per aiutarli..- commentò Funai un po’ frustrato

-Non ha alcuna importanza! Anche con le nostre sole forze umane sarà sufficiente! Lasciarli soli, in un momento del genere,per me non ha alcun senso. Preferisco andare e rischiare la vita, piuttosto che restare ferma qui senza fare niente!- esordì improvvisamente Milly, senza muoversi dalla sua posizione, continuando a guardare l’orizzonte che aveva davanti, mentre lo spirito plant che levitava leggiadro accanto a lei, sorrise.

Tutti furono d’accordo.

Vennero salutati da tutte le persone del villaggio, dai sopravvissuti e dai soldati rimasti. Presero una camionetta, e sfrecciarono a tutta velocità, verso l’azzurro orizzonte. Il gentile plant, era sempre con loro, e Rina ad un certo momento, lo osservò curiosa, mentre volava fluido e veloce accanto alla camionetta. La ragazza, si chiedeva come mai, se tutti i plant che erano rimasti con loro, si erano uniti alla terra, lui era rimasto l’unico a mantenere la sua forma e la sua coscienza. Doveva avere un senso. Forse quel plant aveva ancora qualcosa da fare.
Per tutta risposta ai suoi interrogativi, il plant si girò improvvisamente a guardarla e sorriderle, lasciandola sorpresa. Rina non si sarebbe mai abituata alle incredibili qualità ed abilità soprannaturali, di quegli spiriti antichi.

°°
“DANNAZIONE!! DANNAZIONE!! DANNAZIONEE!!!” imprecò mentalmente Vash frustrato.

Ormai il suo braccio prigioniero era quasi completamente ricoperto di rosso sangue che colava copioso dalle ferite aperte sotto ai chiodi di luce. Non aveva smesso di tirate disperatamente un solo instante. Non gli importava un accidente di provare dolore, di mortificare la sua carne. Doveva assolutamente alzarsi di lì e correre ad aiutare Meryl. Non si sarebbe fermato per nessun motivo.
Intanto i due avversari si scrutavano ancora in silenzio.
Anche Don Deviler non aveva più voglia di fare battute o provocazioni, troppo intento a chiedersi come diavolo potesse fare quella piccola umana con quel minuscolo plant dalla sua, a riuscire a tenergli testa.
Meryl non gli diede troppo tempo per riflettere. Spostò indietro un piede, dandosi una poderosa spinta in avanti, si gettò nuovamente sul nemico, combattendolo con ancora più maestria di prima.

“Come fa..questa piccola umana ad avere tutto questo potere?! Nei miei calcoli non risulta possibile una cosa del genere!” pensava il mostro tra sé, mentre schivava e parava con sempre maggiore difficoltà gli affondi di Meryl.

La ragazza ad un certo punto, arrivò quasi a colpirlo in faccia, se non che Deviler, schivò un secondo prima, spostando il colpo con un gesto fulmineo della mano. Al posto della faccia, Meryl fece in cenere una ciocca dei capelli neri del nemico. Questo lo mandò letteralmente in bestia. Quella donna umana stava riuscendo davvero a metterlo in difficoltà, e addirittura a colpirlo per giunta!!. Non poteva accettare un affronto simile!. Lui era DON DEVILER la macchina perfetta, creata dalle mani del geniale Knives Millions, il suo padrone! Col compito di far sparire da quel pianeta e dall’universo intero, Vash the Stampede.
Come osava quella piccola umana mettersi di mezzo?!.
Meryl intanto, caricò ancora contro Deviler, serrando in un pugno chiuso, tutto il potere che il suo spirito e quello del plant che era con lei poteva. Si gettò a capofitto sul nemico, che a sua volta, collerico più che mai, caricò un pugno chiuso carico di potere  contro di lei.
Quando i due pugni si scontrarono, ci fu un boato assordante, accompagnato da un’esplosione di luce fortissima ed accecante.
Vash si coprì gli occhi con la mano libera, mentre terrorizzato gridava con quanto fiato aveva in gola il nome di Meryl.

In quel preciso istante, la camionetta con a bordo Wolfwood, Milly e gli altri, raggiungeva il luogo dello scontro.
Milly si gettò giù dal mezzo ancora in corsa, senza preoccuparsi di potersi fare male, atterrando un po’ malamente a terra, ma rialzandosi subito e correndo velocissima tra le rocce e la sabbia, ansiosa di scoprire cosa stava succedendo.

-MILLY!!- la richiamò Wolfwood correndole subito dietro, riuscendo ad afferrarla per un braccio.

-LASCIAMI!! Devo andare da lei!! Non capisci?! Meryl stà rischiando di morire…- terminò il suo urlo in uno scoppio di pianto improvviso e doloroso che lasciò scossi tutti.

-Lo so! Lo so perfettamente..E anch’io vorrei correre da loro per poterli aiutare! Ma non possiamo! Non possiamo farlo, e lo sai anche tu,Milly. Diventeremmo sicure pedine nelle mani di Don Deviler per mettere Meryl e Vash ancor più in pericolo. Potremmo diventare noi le cause della loro morte! Vuoi questo?- Wolfwood non voleva parlarle in maniera tanto dura e lapidaria, ma doveva farlo. Doveva, per farla ragionare e farla desistere. Sapevano che quello che lui stava dicendo era purtroppo l’amara verità.

Milly infatti, smise di opporsi alla stretta del giovane, fermandosi lì dov’era, lasciando che le lacrime continuassero a sgorgare impietose. Rina le fu accanto, avvolgendola in un abbraccio che voleva essere il più fraterno e confortevole possibile.

-Possiamo assisterli. Questo sì, ma, dobbiamo farlo da lontano. Avvicinarci troppo equivarrebbe a metterli in difficoltà- disse ancora il reverendo deciso

Funai e Rina annuirono concordi, mentre Milly a capo chino continuava a piangere.

*Seguitemi, coraggiosi umani! Vi condurrò io su un’altura rocciosa sicura, dove potrete vedere tutto, senza essere a rischio che Don Deviler vi scopra!* parlò il plant facendo loro strada.

Non camminarono a lungo invero. Arrivarono presto, su una ripida salita piena di spuntoni e roccioni di chissà quanti secoli. Giunsero piuttosto in alto, e Wolfwood notò che in linea d’aria erano nascosti, e quindi nessuno si sarebbe accorto di loro.
Il plant era già ai margini dell’altura, che mostrava il panorama sottostante dove si svolgeva il terribile scontro. Nessuno aveva il coraggio di muovere un passo per raggiungerlo, troppo ansiosi ma allo stesso tempo, timorosi di vedere.
Fu Milly, asciugatasi le lacrime, strofinando gli occhi sulla manica della divisa, a raggiungere il plant per prima. Di riflesso, la seguirono lentamente anche Wolfwood e gli altri.

*Tieniti più salda che puoi al tuo cuore, Milly Thompson!* le sussurrò il plant, sapendo bene quanto quello spettacolo l’avrebbe fatta soffrire.

Milly si portò una mano alla bocca tremando, mentre Wolfwood la abbracciava come per proteggerla, e Rina si aggrappava forte ad una spalla di Funai.

Meryl, stava davvero sacrificando la sua vita.

°°
“Me lo ricordo bene, come fosse ancora oggi. Il giorno in cui incontrai per la prima volta Vash the Stampede. Il giorno in cui per la prima volta, i suoi occhi hanno incrociato i miei. Come potrei scordarmelo? Fu il giorno più bello della mia vita!”

>BAM! BAM! BAM!

Lo scontro era così intenso e privo di qualsiasi logica umana, che ora, i due avversari, stavano combattendo sospesi in aria, grazie ai prodigiosi poteri plant.

Ancora, ancora, ed ancora. Meryl continuava a colpire con potenza, senza remore, senza dare tregua al nemico. Salvare Vash. Voleva salvarlo, e l’avrebbe salvato, ci sarebbe riuscita!.
Don Deviler ad un certo punto si stufò.

“Quest’umana…non è più forte di me…semplicemente..stà dando anche la sua anima a questo scontro, senza preoccuparsi di perdere la sua vita. Ecco perché, mi appare così forte. Ma è solo fumo negli occhi!” pensò il mostro iniziando a sogghignare.

Poi, mostrò tutta la sua terrificante fila di denti aguzzi, mettendosi a ridacchiare sinistramente, facendo sentire un brivido freddo lungo la schiena a Vash.
Guardò Meryl dritto negli occhi e rise ancora più forte, mentre iniziava a prendere il sopravvento su di lei, parando i suoi colpi con sempre più facilità.

+Meryl Strife..Hai combattuto bene, al di là di qualsiasi tua possibilità. Ma ormai, ho capito il tuo gioco! Sei nelle mie mani!!+ sibilò come un serpente velenoso pronto a mordere la sua preda.

-…- Meryl non si scompose nemmeno in quel momento, nonostante sentisse che Deviler stava avendo la meglio su di lei. Il suo scopo era quello di salvare Vash, e l’avrebbe salvato anche..

+ANCHE A COSTO DELLA TUA VITA VERO??!!!+ gridò improvvisamente Don Deviler ridendo poi come un pazzo, mentre parava l’ultimo pugno che Meryl gli rifilava, e affondando su di lei il suo.

-NO!- Rina si coprì gli occhi, mentre Milly restava inerte tra le braccia di Wolfwood come una statua di pietra.

Don Deviler, aveva affondato il suo colpo mortale su Meryl, trapassandola da parte a parte. Il suo pugno la colpì al basso ventre, perforandolo ed uscendole dietro alla schiena, tra schizzi di sangue e carne. Un vero spettacolo dell’orrore. Il viso di Meryl fu prima contratto dallo stupore e incredulità, mentre con la bocca semi aperta per l’urto, sputava un rivolo di sangue, e poi, stretto in smorfie di indicibile dolore.

Vash non ebbe nemmeno la forza per urlare, troppo sconvolto, riusciva solo ad ansimare come se stesse soffocando, e guardare con occhi sgranati, il pugno di Don Deviler che usciva dietro alla schiena di Meryl.

+AH!AH!AH!AH!AH! Sei FINITA!! AH!AH!AH!AH!AH! Finalmente sei nelle mie mani Meryl Strife, e finalmente adesso MORIRAI! AH!AH!AH!AH!+

-No…n-non è…non è…M-Meryl…- balbettava sommessamente Milly ancora immobile come di pietra, mentre Rina iniziava a singhiozzare contro la spalla di Funai.

Don Deviler credeva di esserci riuscito. Era convinto di aver eliminato  finalmente l’ostacolo che si frapponeva tra lui ed il suo obiettivo. Stava già trionfando, mentre con mera malvagità, rigirava il pugno nel buco aperto nel ventre di Meryl, per farla soffrire ancora di più.

Stolto.

Non si era accorto di niente.

Meryl chiuse gli occhi solo per pochi istanti, sentendo il dolore pervaderle tutto il corpo ed annebbiarle la mente. Sentiva chiaramente che stava per morire, ma allo stesso tempo gioiva dentro di sé, perché quell’insulsa macchina umanoide coi suoi stupidi calcoli, era caduta in pieno nella sua trappola.
Meryl aveva fatto apposta a cedere sotto i colpi di Don Deviler e rendersi improvvisamente fragile e scoperta. Aveva capito che se non agiva così lasciandosi colpire, il nemico non avrebbe mai abbassato a sua volta la guardia.
Ora invece, Don Deviler  sicuro di avercela ormai fatta, aveva abbassato le difese, e lei, proprio com’era il suo piano originario, era riuscita ad avvicinarsi a lui quel tanto che le bastava per sconfiggerlo. Attraverso i poteri del plant con lei, individuò la centralina madre del corpo di Don Deviler che fungeva per lui come un cuore. Non si trovava a sinistra nel petto come era per tutti, ma Knives l’aveva furbamente posizionata a destra, un po’ verso l’alto sotto l’incavo della scapola.
PERFETTO!!
Meryl sbarrò gli occhi di colpo con un ghigno di dolore e determinazione dipinto in faccia. Si mosse improvvisamente fulminea, rifilando un colpo netto a Don Deviler, sia nello stomaco per bloccarlo, che nell’incavo della spalla destra, trapassandolo proprio come lui aveva fatto a lei poco prima. Sentì tra le mani il cuore meccanico di Don Deviler, lo strinse forte e lo mandò in mille pezzi.

-SEI TU CHE SEI FINITO MALEDETTOOO!!!!!- gridò con tutto il fiato che le rimaneva in gola

+GHHhhaaa……+ Don Deviler non ebbe quasi il tempo di accorgersi di cosa fosse successo, che si spense, nell’istante in cui Meryl fece a pezzi il suo cuore meccanico.

Il pugno che le teneva ancora nel ventre, si allentò, e con uno spintone utilizzando le ultime forze rimaste, Meryl allontanò quella macchina mostruosa da sé, liberandosi.
Lo fece appena in tempo, perché Don Deviler prese a sfrigolare come fosse una lampadina rotta che stà per bruciarsi. Il grande cappello che aveva calato sulla testa gli scivolò via, rivelando quel cranio di vetro dentro cui pulsava un cervello fatto di circuiti.
Pochi istanti ed il corpo del mostro si illuminò, per poi saltare improvvisamente in aria, a non molti metri da Meryl.
L’urto le fu in parte attutito dal plant che era ancora con lei. Questo però, per il gentile spirito fu fatale. Già provato ed indebolito dal terribile scontro, il plant facendo da scudo a Meryl contro l’esplosione esaurì tutte le sue energie, spegnendosi. Abbandonò così il corpo di Meryl  svanendo in tante piccole piume di luce, e la ragazza tornò ad essere una semplice umana.

“Ce..ce l’ho fatta! Ci sono riuscita!! Sono riuscita a salvarti,Vash!!!” fu il suo ultimo felice pensiero.

Poi chiuse gli occhi, e si lasciò interamente andare. Il suo corpo, prese a precipitare lentamente verso il suolo, tra la luce dei resti di Don Deviler che cadevano a terra, e quella del plant che si era sacrificato per lei.

I quattro compagni assistevano alla scena impietriti. Nessuno riusciva più a fiatare, piangere o muoversi.
Vash la guardava cadere verso terra, privo di ogni forza apparente.

Lei si era sacrificata per salvarlo. Aveva dato la sua vita per lui. Aveva compiuto l’impossibile, solo per lui.

-GYAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!-

L’urlo agghiacciante di dolore uscì dalle profondità dell’anima di Vash, riversandosi acuto e straziante per tutta quella landa desolata, per tutto il deserto circostante, per tutte le alte rocce antiche.





Continua



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Ed eccoci di nuovo qui!^^ (due aggiornamenti in due settimane di ferie! wow! xD) Ehm! Penso che alcuni di voi, in questo momento, siano rimasti con un palmo di naso, oppure, mi stiano odiando un pò per quello che è appena successo nel capitolo alla nostra Meryl! ^^''''
Sappiate, che non è tutto perduto. Anche se la morte è una condizione generale ed inscindibile per tutti noi, alle volte, la morte stessa, può sorprenderci e riservarci delle sorprese impensate!^^ (Ma questo lo capirete solo leggendo il prossimo capitolo!^^)

Vash non ha potuto accorrere in aiuto della sua amata. Ammetto che, lasciarlo inattivo in questo modo, ha destabilizzato me per prima!. Non ce lo vedo proprio uno come Vash, che non trova la maniera di darsi da fare quando è il momento!. Però, nonostante questo, era NECESSARIO per la storia, che Vash restasse dov'è, inchiodato a quella roccia, e che Meryl combattesse!. (e anche questo lo capirete, continuando a leggere! xD)

Bene! Per ora passo e chiudo!^^ Essendo riuscita ad aggiornare anche questa settimana, nonostante le vacanze...vi dò appuntamento (e questa volta sul serio! XD) dopo il 18 di Agosto!.



Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

   
 
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