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Autore: EBI_Weasley    11/08/2012    2 recensioni
Una breve storia in onore delle Olimpiadi 2012 che si stanno svolgendo a Londra. Rupert porta la torcia olimpica ed Emma lo incontra per caso. Cosa succederà tra i due che non si vedono da un anno? Una storia più intricata di quel che sembra. Alcuni elementi potrebbero non rispecchiare la realtà degli eventi.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emma Watson, Rupert Grint
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‹‹ Cosa vuoi dire? ›› domandò Emma assumendo un’aria estremamente preoccupata.
Rupert si portò un mano dietro il capo e cominciò a ridere. Emma, ormai infastidita, gli mollò uno schiaffo in pieno viso e cominciò a picchiarlo urlando: ‹‹ Come hai potuto fare una cosa del genere? Non me lo sarei mai aspettato da te! Ero ubriaca Rupert! Ubriaca! ››
Rupert cercò di difendersi: ‹‹ Si può sapere cosa diavolo hai capito? ››
‹‹ Non voglio sentire ragioni! ›› gridò Emma continuando senza tregua. ‹‹ Non ci posso credere, ho tradito Will. ›› aggiunse con un filo di voce.
Rupert approfittò di quel momento e le afferrò i polsi. I loro visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro e i loro sguardi si incrociarono fugaci. ‹‹ Vuoi lasciarmi spiegare? ››
Emma chiuse gli occhi turbata e tornò al suo posto.
‹‹ Quando parlavo di piega diversa, intendevo dire che ci hai dato dentro per tutta la notte. ›› provò a dire Rupert arrossendo. Emma si alzò nuovamente e infuriata marciò verso la porta.
‹‹ Emma hai cantato al karaoke per tutta la notte! ›› esclamò Rupert cercando di bloccarla.
Emma si fermò sulla soglia della porta e si voltò di scatto. Rupert la guardò preoccupato. Lei scoppiò a ridere e si lasciò cadere per terra con un tonfo. Poi cominciò lentamente a piangere e Rupert si sedette accanto a lei e le cinse le spalle. ‹‹ Vuoi sapere perché ero così terrorizzata al pensiero di aver tradito Will?›› sussurrò Emma con voce tremante.
Rupert si limitò ad osservarla. ‹‹ Io e Will abbiamo tanti problemi. Sto bene con lui, è un bravo ragazzo, ma troppo opprimente.  Non posso essere me stessa al cento per cento e questo mi distrugge. Forse non riesco a sopportare il fatto che sia così diverso dai miei amici, così diverso da te. ›› disse Emma guardandolo negli occhi. Era sincera e onesta, non aveva niente da nascondere. Rupert era in grado di trovare il meglio nelle persone e riusciva a dimostrare allo stesso tempo tanta maturità. Il ragazzo le accarezzò i capelli e lei si accoccolò vicino a lui senza aggiungere altro. Rimasero in quella posizione finché quell’attimo di pace non fu disturbato dall’orribile suoneria di un cellulare. Rupert le mormorò di non muoversi e dopo averle sorriso, si alzò da terra per cercare il suo telefono. Nel momento in cui Emma lo vide andare via, quell’irrimediabile vuoto tornò a opprimerla. Ormai aveva capito la ragione di quella tristezza, ma non poteva far altro che ignorarla.  Rupert tornò qualche minuto dopo con aria preoccupata.
‹‹ Non puoi restare qui. ›› disse il ragazzo porgendole la mano. Lei l’afferrò stupita.
‹‹ Cosa è successo? ›› domandò Emma ansiosa.
‹‹ Fidati di me. È per il tuo bene. Cerca di non farti vedere quando andrai via, va bene? Potrebbero essersi piazzati proprio sotto casa. ›› rispose lui in modo vago.
Emma fece resistenza. ‹‹ Rupert io ho bisogno di te. Spiegami cosa è successo! ››
Rupert abbassò lo sguardo e mormorò con freddezza: ‹‹< Meglio che tu vada. ››
Emma non aveva intenzione di cedere, ma un gesto improvviso le fece perdere la concezione della realtà. Rupert la strinse forte e le sussurrò all’orecchio: ‹‹ Teniamoci in contatto, ci sarò sempre se vorrai. Ma ora vai. ››
Emma si trovò fuori dalla porta senza neanche accorgersene. Si disse che se Rupert non le aveva detto niente e le aveva consigliato di andare via, c’era un buon motivo. La ragazza pensò ai paparazzi e un filo di paura la catturò. Scese le scale della palazzina e con cautela varcò la soglia del portone esterno. Si aggiustò la camicia e allisciò le pieghe della felpa, poggiò il cappuccio sul capo e cominciò a camminare velocemente. Mentre superava incolume un gruppo di paparazzi appostai lì vicino, il telefonino iniziò a squillare. L’attenzione ricadde immediatamente su di lei e una seria di flash accecanti la inseguirono per tutta la strada che percorse correndo.
Quando finalmente trovò un vicolo per riprendere fiato, controllò il cellulare: Tre chiamate perse. Tutte e tre di Will. Emma avvertì la rabbia montargli dentro e dovette prendere un lungo respiro per calmarsi. Quello stupido l’aveva messa nei guai. Sperò con tutto il cuore che i paparazzi non fossero riusciti a ritrarre anche il suo viso o sarebbe stata la fine. Lei sapeva bene che non stava facendo nulla di male, ma il mondo era così cattivo che avrebbe potuto raccontare fandonie su di lei e sul povero Rupert senza farsi nessuno scrupolo. Il cellulare prese a squillare di nuovo e questa volta Emma rispose. ‹‹ Pronto! ››
‹‹ Emma? Dove ti trovi? Qui sta succedendo un casino enorme. ›› esclamò la voce del suo organizzatore.
‹‹ Sono nei pressi dell’ Hertfordshire, cosa succede? ›› domandò Emma molto nervosa. Ciò che Chris le stava per dire era sicuramente collegato allo strano comportamento di Rupert.
‹‹ Sono anche io qui vicino, ci vediamo alla gelateria nella via principale parallela a quella dove hanno portato la torcia olimpica stamattina. Sono certo che non avrai problemi a trovarla. ›› aggiunse in tono accusatorio Chris chiudendo il telefono.
Cosa voleva dire con quella sua frase? Emma si recò alla gelateria dove aveva trascorso parte del pomeriggio con Rupert e aspettò lì. Il sole era stato coperto dalle nuvole che preannunciavano un temporale con i fiocchi. Quando la pioggia cominciò a cadere lentamente Chris apparve dietro l’angolo e Emma lo salutò cordialmente. Scelsero un tavolino interno e si sedettero.
‹‹ Cosa ti è saltato in testa? Vuoi distruggere la tua immagine? ›› esclamò l’uomo infuriato.
‹‹ Cosa intendi dire? ›› domandò Emma agitata.
‹‹ Questo. ›› disse Chris frugando nella sua borsa. Poi gettò una rivista sul tavolo e non aggiunse altro.
L’immagine di una coppia di ragazzi stretti in un tenero abbraccio regnava in copertina. Lei e Rupert avevano ottenuto addirittura la copertina della rivista. Una grande scritta gialla recitava: “Emma Watson in dolce compagnia. I famosi Ron e Hermione di Harry Potter nascondono qualcosa?"
Le loro facce erano molto chiare e ben visibili, non c’erano dubbi sulla loro identità e non avrebbero potuto nascondere l’accaduto. Emma si vergognò molto: erano stati poco attenti. Adesso dovevano risolvere la situazione cercando di smentire il più possibile. Per quanto Emma fosse sorpresa dalla sua superficialità e triste della situazione in cui si era andata cacciare, non poté fare a meno di sorridere.
‹‹ Cos’hai da ridere? ›› chiese Chris stupita.
Emma scosse la testa. ‹‹ Nulla, mi dispiace ho sbagliato. Quella nella foto sono proprio io. ››
‹‹ Non credevo potessi essere così sbadata. ›› l’accusò l’uomo deluso. ‹‹ Sei fidanzata e il tuo essere attrice mette la tua vita privata in primo piano. ››
‹‹ Questa volta non mi interessa. Ero in compagnia di un amico, niente di più. Tutti avranno dimenticato dopo le olimpiadi. ›› spiegò Emma sorpresa da tanta sicurezza nelle sue parole. Riuscì quasi a convincere Chris quando una voce familiare sussurrò: ‹‹ Non tutti dimenticheranno. ››
Will era proprio dietro di lei, con una copia identica a quella sul tavolo nella mano sinistra.



Ciao a tutti. Mi dispiace per questa lunga assenza. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi assicuro che i prossimi saranno molto più regolari e interessanti. Continuate a seguire la storia e vi ringrazio ancora per la vostra atenzione.
EBI ♥
   
 
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