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Autore: ErisValentine    13/08/2012    2 recensioni
Tom cercava di respirare. Davvero. Ce la stava mettendo tutta. Cercava di concentrarsi sul traffico, sulle luci dei lampioni, sui semafori, sulla voce del DJ alla radio e su un sacco di altre stronzate, ma non ce la faceva.
Era più forte di lui. Il suo mondo stava girando vorticosamente e la sua testa pure, e se non fosse rimasto bloccato nel traffico probabilmente avrebbe dovuto accostare per evitare di finire dritto contro il primo palo a disposizione. E sinceramente non ci teneva.

Raccolta di 26 drabble/oneshot/flashfic RPS Hiddlesworth.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C come (gay) chicken Titolo: Words' Meaning. I dettagli non vanno mai trascurati
Autore: ErisValentine
Serie: RPS
Raiting: verde
Genre: generale, AU (alternative universe), slash
Characters: Chris Hemsworth & Tom Hiddleston
Pairing: Hiddlesworth
Disclaimers: non mi appartiene niente di tutto quello che leggerete, non insinuo niente sulla loro sessualità o vita privata.
Ci vediamo in fondo per delle note esplicative.

C come (gay) Chicken

Chris Hemsworth considerava se stesso uno degli alunni più diligenti ed educati di Eton, e la maggior parte degli insegnanti, compagni di scuola e addetti alle pulizie concordava in pieno.
E per questo, quella sera di Gennaio, mentre se ne stava seduto con un gruppo di ragazzi della goliardia scolastica, si sentiva ritorcere le budella.
Lui non trasgrediva mai le regole. Mai. Lui non lasciava il letto dopo il coprifuoco, lui non passava le nottate insieme alla goliardia in un’aula in disuso nell’ala meno usata della scuola alla luce delle torce elettriche e delle candele a ridere e a bere alcolici che li dentro nemmeno dovevano esserci.
Continuava a ripetersi mentalmente di stare calmo, che alla fin fine dare retta a David e farsi una risata ogni tanto non gli avrebbe procurato nessun problema, ma continuava a non essere così certo di quello che stava facendo.
“Chris? Vuoi darti una calmata? Sento il criceto che hai nel cervello avere un attacco d’asma da qua, rilassati” gli disse David tirandogli un pugno amichevole su una spalla e sedendoglisi accanto mentre Albert, imparentato a chissà quale grado con la famiglia reale, distribuiva del whiskey in bicchieri rubati alla mensa.
“Passane un po’ anche a noi!” urlò David facendo ridere Chris “Sai, quella bottiglia l’hanno rubata dalla scrivania del custode della biblioteca, sarà anche scorbutico e vecchio, ma cristo, se ne intende!”
Chris rise e prese il bicchiere che Albert gli porgeva mentre un altro ragazzo, James pensava si chiamasse, diceva a tutto di mettersi in cerchio perché aveva avuto un’idea geniale.
“Andiamo bene” borbottò un ragazzo dell’ultimo anno “l’ultima volta che ha avuto un’idea brillante ha quasi bruciato le cucine” qualcuno li vicino rise al ricordo mentre Chris ricordava la mattina che si erano dovuti sorbire, nell’Aula Magna, una ramanzina su quanto fosse importante evitare di far crollare una struttura così antica e tanti altri bla bla che nemmeno aveva avuto la decenza di ascoltare.
Era un bravo alunno e un bravo ragazzo, si, ma dopo un po’ smetteva anche lui di avere pazienza. Aveva comunque 16 anni.
Si alzarono tutti dal loro angolino vicino al calorifero e si misero in cerchio al centro della stanza, tutte le luci che erano riusciti ad avere in quella zona.
“ Bene!” disse James, ma si chiamava così?, con la voce meno sobria dell’intera stanza “ ho deciso che stasera giocheremo, e ho una proposta da fare..”
“Niente truth or dare, perché penso che qui dentro ormai nessuno abbia segreti!”
“No no, assolutamente no Philip, volevo proporre il gay chicken”
Il silenzio invase la stanza.
“Il cosa scusa?” disse senza nemmeno filtrare i propri pensieri Chris, guardando storto l’altro studente.
“Il gay chicken”
“Il nome lo abbiamo afferrato, genio” disse uno studente più grande di Chris, i capelli castani e gli occhi cristallini seduto esattamente dall’altra parte del cerchio rispetto a Chris.
“Tom sta zitto. Con calma e pazienza spiego tutto.” disse James, poi si schiarì la voce e cominciò “Allora, il gay chicken consiste nell’imitare tutti i gesti del bacio, tranne l’atto stesso di slinguazzarsi l’altra persona, ma tra due persone dello stesso sesso, il primo che si allontana è il pollo gay, appunto” ci fu un po’ di silenzio e poi tutti scoppiarono a ridere additando il ragazzo come un animale dalle fattezze strane.
“E come si sceglierebbero le due persone? Ammesso e non concesso che qualcuno qui ci voglia giocare” disse con un sorriso di scherno il più grande, Tom, gli pareva di capire.
“Beh dato che tu sei tanto simpatico uno dei due sei tu, Hiddleston” disse James puntandogli contro la bottiglia di Whiskey quasi vuota.
“ e l’altro?” chiese un certo Andrew, seduto accanto a David.
“Io direi qualcuno di nuovo..”
Chris si congelò. Lui era l’unico non appartenente alla goliardia, l’unico che non aveva mai partecipato a una cosa del genere.
Era fottuto.
“Su Hemsworth, vieni qua!” disse appunto James, indicando stavolta lui. Come faceva poi a sapere il suo nome, maledizione.
Chris si girò verso David, che ridacchiava assolutamente divertito dalla cosa, e lo congelò con uno sguardo.
“Non è divertente.”
“Si che lo è! Dai buttati!”
“Io non sono gay”
“ Non devi mica pomiciarti Tom sul serio!”
“Non cambia nient-”
“Chriiiiiiis, vieni dai! C’è in palio un pacchetto di sigarette”
“ Ma io non fumo” rispose Chris, comunque alzandosi tra l’incitamento degli altri studenti e le spinte e pacche sulla schiena di Dave.
“Oh beh, allora fama e gloria vale?”
“Mpf” disse piazzandosi davanti all’ubriaco.
Chris stava per dare di matto. Quel gioco non era divertente. Distruggeva la sua eterosessualità, già presunta da molti e , come lui stesso sosteneva, praticamente impossibile da mantenere passando mesi interi circondati esclusivamente da ragazzi.
Si portò una mano al viso sospirando.
“Allora” esordì David alle sue spalle, e Chris aveva già cominciato a bestemmiargli dietro in 4 lingue diverse, “quando si comincia?”
Chris si accorse solo allora di avere accanto Tom, il ragazzo dagli occhi di cristallo e i capelli castani, gli pareva fosse almeno 2 anni più grande di lui, benché non li dimostrasse affatto.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo prima di essere tirati giù a sedere da due ragazzi dell’ultimo anno, compagni di James.
“Bene, iniziate” disse Cameron, appena dietro di loro, scatenando le risatine degli altri.
Tom sembrava assolutamente a proprio agio, e tutti gli altri sembravano osservarlo con ammirazione, probabilmente era uno dei ‘leader’ del gruppo.
Chris al contrario, era una statua di sale dagli occhi spalancati. Nemmeno respirava apparentemente.
Tom districò le gambe e si mise in ginocchio di fronte a lui, le mani ai lati del suo viso, un sorriso avvenente e canzonatorio sul volto giovane e pulito. (Ma si poteva avere la pelle così liscia a 18 anni? Normalmente si dovrebbe essere pieni di brufoli porca miseria, ma lui no.)
Chris cercò di rilassarsi e pensare. Pensare a cosa avrebbe fatto con una ragazza, da solo e più sobrio.
Spostò le mani sui fianchi snelli del castano, avvicinandoselo e sentì il gruppo di ragazzi che li circondava trattenere un attimo il fiato. A dire la verità lo trattenne anche lui perché non si aspettava di essere capace di tanto.
Deglutì e guardò dritto negli occhi l’altro. Era oggettivamente bellissimo. Gli occhi chiari, i lineamenti delicati e lo sguardo da arrogante gli conferivano una bellezza non ignorabile, quale che fosse il sesso di chi lo guardava.
Tom, nel mentre delle elucubrazioni mentali di Chris, avvicinò pericolosamente il viso a quello dell’altro, le labbra dell’uno a un soffio da quelle dell’altro; Tom sogghignò appena quando Chris si avvicinò piegando la testa a destra, soffiando appena su un angolo delle sue labbra, soffiò appena anche lui, prima di chiudere gli occhi.
Chris non capiva nemmeno cosa stava facendo. Si era lasciato andare e adesso stava annusando da vicino, troppo vicino, l’altro ragazzo, Tom, il naso quasi appoggiato alla sua guancia.
Il più grande riaprì appena gli occhi, sfiorò con il proprio naso quello dell’altro, una mano tra i lunghi capelli biondi , le mani dell’altro sui suoi fianchi che salivano e scendevano piano piano.
Intorno a loro il silenzio era praticamente assoluto, si sentiva solo la risatina sommessa di Tom, fino a che non si bloccò all’improvviso.
Chris gli aveva leccato il labbro inferiore e adesso lo guardava di sottecchi, un sorriso più impertinente di quello di Tom stesso sulle labbra.
Aveva pensato che, se doveva giocare, tanto valeva giocare per bene. E l’alcool che cominciava a fare effetto dava una mano.
Tom ricambiò prontamente mordendogli il sottile labbro inferiore, tenendolo poi fermo tra le proprie labbra. Quello non era più un gioco.
Entrambi si guardarono negli occhi per diversi secondi ed erano a tanto così dal baciarsi davvero quando, improvvisamente un applauso, partito da James, non li riportò alla realtà.
“Siete dei grandi! Nessuno aveva mai resistito così tanto!” aveva detto David battendo le mani e ridendo, mentre i due ragazzi si guardavano intorno disorientati.
Si guardarono di nuovo negli occhi e si strinsero semplicemente la mano, quasi imbarazzati mentre entrambi ritornavano al loro posto.
I giochi e le bevute continuarono fino a circa le 3 di notte, prima che tutti decidessero di sgomberare l’aula e tornarsene a letto, barcollanti ed euforici.
Chris uscì per ultimo seguendo a distanza David che barcollava da un lato all’altro parlando con Wilbur, il suo amico immaginario o qualcosa di simile, quando si sentì prendere per la vestaglia e sbattere contro il muro di pietra.
Quando riuscì ad abituare la vista al buio si trovò davanti due occhi color del ghiaccio e dei lineamenti delicati di fronte.
“Tom..”
“Sai il mio nome?”
“Lo hanno detto prima, sai..”
“Beh allora, non dobbiamo nemmeno presentarci, Chris”
“Presentarci? Per fare cosa?”
Il breve scambio di battute venne seguito dalla cosa meno probabile e più aspettata da entrambi, il bacio che una quindicina di ragazzi ubriachi aveva bloccato circa un’ora e mezza prima.
Le lingue che subito scorrevano l'una sull'altra, i piccoli morsi sulle labbra che si scambiavano, le mani aggrappate ai fianchi, le spalle, le braccia, il collo dell'altro in un vortice abbastanza pieno di confusione in un angolo buio dell'Eton College, ala est, vuota e silenziosa.
Quando finalmente si staccarono si guardarono di nuovo negli occhi. Azzurro nell'azzurro.
"Ci vediamo domani, Hemsworth. " disse Tom imboccando le scale dopo avergli strizzato l'occhio. Chris lo osservò finchè non sentì i suoi passi scomparire nella notte.
Sapeva che non sarebbe finita così. O no. E non vedeva l'ora di vedere il seguito.


Notes.
Okay, dovete perdonare la luunga attesa ma l'ispirazione è una grandissima donna di strada e ho avuto impegni insormontabili (come leggere, dormire, leggere, dormire, leggere, guardare film, dormire..) e quindi mi sono eclissata da EFP. Disonooore, disonore su di me, sulla mia mucca.. (cit.)
E beh, chiariamo qualche punto: si è un AU, non ne scrivo quasi mai, ma questa mi è uscita di getto e non esattamente su questa coppia (se volete leggere l'originale con la coppia con cui l'ho ideata, chiedete senza indugio, linkerò); il "gay chicken" citato esiste davvero ed è molto popolare nei college americani (io sono una ribelle e l'ho portato nella scuola superiore migliore d'Europa, that's how we roll the Shire) e spesso è molto più spinto, ma per adesso mi sono limitata a un finto (nemmeno troppo) bacio.
Ditemi che ve ne pare, vi ringrazio ancora per il supporto.
X.
Eris





  
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