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Autore: verotile    14/08/2012    3 recensioni
ed ecco a voi i compleanni dei personaggi di bleach, secondo la mia mente malata. queste ff sono state partorite dal mio "cervello", spero vi piacciano!
ringrazio Mylla-sensei per avermi dato consigli, cioè aver corretto i miei errori...vabbè, spero vi piacciano! ciao
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14 Agosto

Che giornata strana, e soprattutto stressante, per il nostro Hisagi Shuhei, il tenente della nona compagnia.
Come ogni mattina, si stava recando alla tomba del suo ex-capitano Tosen Kaname, ormai diventata  sua abitudine, ma durante il tragitto incontrò, o meglio si scontrò contro Matsumoto Rangiku, e cadendo sopra di lui non potè evitare che il suo seno beccasse il povero shinigami in faccia, facendolo arrossire e perdere i sensi allo stesso tempo. -Hey, guarda dove v...Shuhei!- esclamò alzandosi. Gli occhi di Hisagi giravano per la botta ricevuta, vedeva papere gialle da tutte le parti che starnazzavano -Tette- per tutto il tempo mentre, dal naso gli colava un fiume di sangue. La shinigami preoccupata, prese l'amico per le spalle e lo scosse senza un minimo di delicatezza, lo prese a schiaffi, ma niente, non si svegliava. -Shuhei!- lo chiamò ancora, poi le venne un'idea e disse -Shuhei, se non ti svegli, con chi andrò a fare il bagno alle terme?- a queste parole, il tenente si svegliò, battè le parpebre più volte e poi velocissimo, si mise a sedere. -Sono sveglio.- urlò rosso in faccia con il sangue dal naso che iniziava a scendere copiosamente, si voltò verso Matsumoto che rideva come una pazza tenendosi la pancia e scalciando l'aria mentre urlava -Sei proprio un pervertito Shuhei.- Lo shinigami scuotè la testa e gesticolando con le mani cercò di difendersi dalle accuse, vere, della tenente della decima brigata. -Non è come credi, Rangiku-san, hai frainteso tutto- balbettò. Matsumoto ridacchiò e gli porse un fazzoletto per fermare il sangue. -Allora Shuhei- disse prendendo i numerosi fogli che erano volati da tutte le parti dopo l'impatto -dove stai andando di bello?- Hisagi aiutò la shinigami e le rispose -Sto andando alla tomba di Tosen-taichou.- Matsumoto annuì e divenne improvvisamente triste riportanto alla mente quei brutti momenti. -Ti manca?- La donna shinigami alzò la testa verso il tenente della nona compagnia mentre le porgeva i foglio che aveva raccolto. -Chi?- chiese infine. -Gin-taichou.- disse guardandola negli occhi. -Già- rispose raccogliendo le ultime carte ancora più triste. Hisagi si grattò la testa imbarazzato e si diede dello stupido, passarono un paio di minuti e la tenente della decima brigata aveva un'altissima pila di fogli sulle mani. -Ti do una mano a portarli?- chiese. Il viso della shinigami si illuminò e con un gesto fulmineo diede tutti i fogli al tenente della nona. -Allora andiamo, Shuhei?- chiese camminando verso la caserma della decima. -Aspettami Rangiku-san!- le carte stavano per cadergli, ma riuscì a tenerle in equilibrio. Vide la donna allontanarsi sempre di più e, con molta attenzione, si mise a correre.
Arrivati alla caserma, aprirono la porta e sentirono un'aura strana e molto potente, Hisagi si spaventò subito e guardò la shinigami davanti a lui. Stava tremando e sudava. -Andiamo Shuhei.- deglutì. Lo shinigami annuì e cammino fianco a fianco con la tenente. Arrivati all'ufficio del capitano, l'aura era ancora più forte e la porta tremava. Matsumoto allungò la mano e aprì piano piano. La porta, accompagnata dalla mano della donna, scivolava delicatamente. Infilò la testa dentro la stanza, ma non vide nessuno, però quel reiatsu si sentiva ancora, era talmente tanto forte che camminavano a mala pena e non riuscivano nemmeno ad identificare il punto esatto da dove provenisse. Avanzarono lentamente e con molta cautela, si avvicinarono alla scrivania e Hisagi appoggiò la lunga pila di rapporti. Si girarono per andarsene, ma ad un certo punto sentirono uno scricchiolio proveniente da dietro di loro, che gli fece venire i brividi. Il fastidioso rumore durò un minuto, e i due tenenti non avevano il coraggio di girarsi, il reiatsu era diventato ancora più forte. D'un tratto sentirono un rumore, come se qualcuno stesse prendendo il respiro e all'improvviso un urlo invase l'ufficio e si sentì in tutto il Seireitei: -Matsumotoooooo!-. Gli uccelli che stavano volando beatamente e canticchiavano, vennero storditi e alcuni caddero a terra, mentre altri, più sfortunati, sbatterono contro gli edifici intorno. Tutti gli altri animali invece, corsero per tutte le strade, senza sapere dove andare, cercavano solo di scappare via da lì.
-Uffa, il taichou è troppo severo.- disse sbuffando. Hisagi la guardò e ripensò alla ramanzina che Hitsugaya Toshiro le aveva fatto:
                                                

*****

-Mi dica taichou.- balbettò spaventata girandosi lentamente. -Dove sei stata per tutto questo tempo? Sei andata di nuovo a bere? Io firmo tutti questi rapporti mentre tu ti sbronzi e poltrisci.- urlò adirato. -Non è come crede taichou...vede, in verità io sono andata a prendere i rapporti, però durante la strada del ritorno, mi hanno chiamata per una missione urgente...- mentre Matsumoto parlava, Hitsugaya Toshiro ascoltava attentamente la prossima scusa che avrebbe tirato fuori -...e quando sono tornata, sono andata a riprenderli e stavo ritornando qui, però mi sono scontrata contro Shuhei...- disse indicandolo -...e tutti i fogli erano volati da una parte all'altra e lui era svenuto, ci ho messo un pò per svegliarlo e qualche minuto per raccogliere tutto, poi si è offerto di aiutarmi e mi ha accompagnata.- Il capitano della decima divisione annuì più volte e infine chiese: -E io dovrei credere a questa storia?- La shinigami deglutì -Si, taichou.- Hitsugaya chiuse gli occhi per qualche secondo e alla fine prese i rapporti e li mise davanti alla sua tenente, prese la sedia e la mise lì davanti -Adesso siediti e firma tutti questi.- Matsumoto spalancò la bocca -Ma, taichou, sono troppi. Ci metterò delle ore...taichouuuu...-disse piangendo.

  *****

-Povera Rangiku-san. Mi dispiace per lei.- pensò.  La tenente iniziò a massaggiarsi la mano dolente e disse qualcosa che Hisagi non riuscì a comprendere. -Rangiku-san.- disse richiamando l'attenzione della shinigami che si girò verso di lui. -Io adesso devo andare alla tomba di Tosen-taichou. Ci vediamo.- stava incominciando ad incamminarsi quando Matsumoto lo raggiunse dicendogli che lo avrebbe accompagnato -In fondo ti devo un favore, mi hai aiutata a portare tutti quei fogli e qualche volta quando il taichou non guardava, ne hai firmati alcuni.- disse facendogli l'occhiolino. Hisagi restò di stucco e divenne rosso -Mi hai visto?- balbettò imbarazzato. -Certo.- ridacchiò facendo arrossire ancora di più il tenente. -Però...accompagnarmi non è un favore...- la shinigami si grattò la testa -Hai ragione. Ma io ti accompagnio lo stesso.-
Arrivarono nella collinetta dove c'era la tomba dell'ex capitano della nona compagnia. Hisagi si guardò intorno e disse -Che strano. Komamura-taichou non c'è.- Si guardò ancora in giro. -Magari è già andato via.- Lo shinigami annuì e si avvicinò alla tomba dove il suo ex capitano era sepolto. La sua espressione si fece triste e la tenente se ne accorse, non aveva mai visto il suo amico così triste. Dopo un lungo silenzio, Hisagi mormorò con tono triste: -Taichou, oggi è il mio compleanno.- Matsumoto, che riuscì a sentire, rimase sorpresa si scusò. -Scusa Shuhei. Non sapevo fosse il tuo compleanno.- Lo shinigami si volse verso la donna che aveva le mani congiunte, la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi, in senso di scusa. -No. Non devi scusarti Rangiku-san. Non fa niente.- disse, ma, come si aspettava, la shinigami rispose: -Col cavolo che non fa niente. Adesso tu...- gli mise un dito sul petto dell'uomo che le stava davanti -vieni con me.- lo prese per un braccio e lo trascinò verso il centro del Seireitei. Hisagi non protestò e si fece trascinare, nascondendo il suo entusiasmo per il fatto che la bella Matsumoto gli stava dando così tante attenzioni. Dopo una decina di minuti, arrivarono in un bar, la tenente lo fece sedere e gli ordinò di non muoversi, poi se ne andò. Durante la sua assenza Hisagi Shuhei pensò al suo nuovo capitano, Muguruma Kensei, riportando alla mente la prima volta che si erano visti.
Quella notte di circa cent'anni fa, stava scappando da un hollow gigantesco con altri due ragazzini della sua età. Quel mostro a sei zampe non li avrebbe lasciati scappare e Hisagi pensava che non ce l'avrebbero fatta e che li avrebbe mangiati, quando all'improvviso, quattro uomini tutti vestiti uguali, lo attaccarono all'unisono tagliandogli gli arti con la loro spada. Un grido straziante uscì dalla bocca della bestia. Hisagi si ritrovò con la faccia a terra, con gli occhi pieni di lacrime, quando alzò la testa, vide davanti a se uno degli uomini che aveva attaccato l'hollow qualche istante prima. L'uomo indossava un kimono nero, alla vita portava una grossa corda. La sua divisa aveva una lunga scollatura nel petto che faceva vedere i muscolosi pettorali, e sopra un lungo mantello bianco. Le mani erano coperte da guanti neri, senza le dita, lunghi fino al gomito e, in quella destra stringeva l'elsa della sua spada. Lo sguardo serio senza paura,. Le sopracciglia agrottate. I ciuffi dei capelli argentei che gli coprivano la fronte. In un secondo, movendo la spada disse: - Futtobase, Tachikaze.-. Una forte esplosione ne venì subito dopo all'altezza del collo del mostro, mentre la testa cadeva a terra e, qualche schizzo di sangue volava da tutte le parti. L'uomo si girò verso i suoi compagni e gli chìese come stavano mentre rinfoderava l'arma. D'un tratto si rivolse a Hisagi ,che singhiozzava e gli disse: -Tu là! Che piangi, ragazzino?! Sei vivo! Dovresti essere felice!- E sforzandosi tantissimo fece un enorme sorriso, tenendo comunque le sopracciglia agrottate -Allora sorridi!- Lo prese per un braccio e lo aiutò ad alzarsi. -Come ti chiami?- gli chiese mettendo le mani sui fianchi. Titubante, e tra un singhiozzo e l'altro rispose: -H...Hisagi....Shuhei....- L'uomo alzò la testa e disse a gran voce: -Shuhei, eh? E' un nome dannatamente figo! Quindi non piangere!- Mentre il ragazzino continuava a singhiozzare e ad asciugarsi le lacrime con i palmi delle mani, una voce femminile intervenne: -Ke~~~nse~~~i- la donna che aveva parlato aveva un strana pettinatura verde, i capelli erano mossi e portava degli occhiali bianchi con le lenti blu sulla testa. Al collo aveva una schiarpa rossa e indossava lo stesso kimono nero degli altri. Alzando le braccia mostrò cosa aveva trovato. Nelle mani teneva un kimono nero come il suo e disse di averne trovati degli altri. Portarono tutte le divise e iniziarono a discutere, poi l'uomo si girò verso Hisagi e i due ragazzini con cui scappava e disse: -A tutti voi mocciosi, non lo riperò. Tornate a casa. Ora. Se vedrò anche uno solo aggirarsi nei dintorni dopo il tramonto....Che dio vi aiuti.- girò la testa e solo in quel momento Hisagi si accorse che sul suo addome, proprio sotto i pettorali, vi era tatuato il numero "69". Poi insieme agli altri ragazzini scappò via.
-Mi ha salvato la vita.- pensò. -Per questo mi devo impegnare per poter ripagarlo.- In quel momento qualcuno sollevò la stoffa griggiastra ed entrò. Hisagi alzò lo sguardo credendo si trattasse di Matsumoto, invece si ritrovò davanti l'uomo a cui aveva pensato pochi secondi prima. -Shuhei!- esclamò Kensei accortosi del suo tenente. -Che ci fai qui?- gli domandò avvicinandosi e sedendosi davanti a lui. -Io sto aspettanto Rangiku-san. Cosa più importante, lei cosa ci fa in un posto del genere?- gli chiese curioso. Il capitano lo guardò e sorridendo, questa volta veramente, rispose: -Come cosa ci faccio? Sono qui per bere qualche goccio.- Hisagi sgranò gli occhi al suono di quelle parole, non si aspettava che quell'uomo così serio potesse pensare all'alcol. -Non fare quella faccia. Sono stanco. Mi ero dimenticato di quanto era faticoso fare il taichou.- disse appoggiandosi al tavolo. -Io non sono un ubriacone. Solo che...qualche volta ci vuole.- dopo qualche minuto, Kensei stava bevendo da un bicchierino con all'interno il sakè. La fiaschetta era al centro del tavolo e aveva attorno qualche gocciolina, che era caduta quando il liquido alcolico al suo interno veniva versato nel bicchiere. Hisagi guardava il sakè all'interno del suo bicchierino, vedeva il suo riflesso che diventava piatto, poi pieno di ondine perchè continuava a rigirarselo fra le dita. -Che hai?- gli chiese l'uomo davanti a lui. Lo shinigami alzò la testa -Niente, taichou.- disse riabassando lo sguardo verso la sua immagine riflessa. Sentendo lo sguardo del capitano su di se, sospirò e si decise a dargli la spiegazione e senza staccare gli occhi dal bicchiere gli disse che prima del suo arrivo nel bar, stava pensando al loro primo incontro e di come lo aveva salvato. -Vede io...sono in debito con lei!- esclamò alzando la testa guardandolo negli occhi. -Lei mi ha salvato da quell'hollow quando ero solo un ragazzino. Senza di lei io non sarei qui.- Kensei lo guardava senza esprimere nessuna emozione. -Sei uno sciocco.- disse infine. Hisagi continuava a fissarlo. -Io ti ho salvato perchè questo è il lavoro di uno shinigami. Se non lo avessi fatto, mi sarei sentito un verme per tutta la mia vita. Non avrei mai potuto permettere a uno stupidissimo hollow di togliere la vita a tre poveri ragazzini indifesi.- a quelle parole il tenente provò una strana sensazione al cuore, come se qualcuno che lo stava stritolando per tutti quegli anni, avesse lasciato la presa, liberandolo. -Hai capito?- chiese bevendo un altro sorso di sakè. Annuendo rispose: -Si, taichou.- poi anche lui alzò il bicchierino portandoselo alle labbra, versò il liquido col quale qualche minuto prima si stava specchiando, nella bocca, per poi farlo scivolare nella gola. Il sakè gli sembrava diverso, più buono. Sorrise e se ne versò un'altro pò.
Dieci minuti dopo, Hisagi era completamente sbronzo e diceva cose senza senso, mentre il suo capitano si godeva la scena. -Shu~~~hei!- si sentì da fuori il bar, poi la tenente della decima divisione entrò nel bar, aveva tutti i capelli in disordine, mise le mani sulle ginocchia e ansimava, poi prese un respiro profondo e si rimise in piedi. -Shuhei, scusa il ritardo.- disse mentre si avvicinava al tavolo. -Scusa, ma non sono riuscita a trovare Ken...Kensei-taichou?!- sgranò gli occhi nel vedere il capitano della nona brigata seduto davanti al suo tenente mentre sorseggiava del sakè. -La stavo cercando!- esclamò. Poi guardò Hisagi e sbuffò -Ma come? Ti sei già ubriacato?- Le guance dello shinigami erano rosse per la sbronza e la sua testa ciondolava da una parte all'altra, da destra a sinistra, da su e giù. -Fa niente.- e fece spallucce. -Comunque ho portato un pò di gente. Forza entrate.- urlò la tenente rivolta verso la porta. All'improvviso si sentirono passi e saluti da tutte le parti. -Auguri Hisagi-san!- urlarono tutti insieme. Hisagi, sconvolto sbattè un pò le palpebre e alla fine sorrise e rispose alzando il bicchierino -Grazie!-
Il pomeriggio e la sera passarono veloci, e di notte il bar era pieno di shinigami, di tutte le divisioni, ubriachi, alcuni lo erano talmente tanto che si erano addormentati, seguendo a ruota l'esempio di Matsumoto, che dopo venticinque fiaschi di sakè, aveva ceduto e in un lampo si era trovata nel mondo dei sogni. Gli unici che non erano ubriachi erano il capitano della nona, della decima, della sesta, della tredicesima e della seconda.
Kensei guardava il suo tenente che dormiva, il sakè gli stava uscendo dalla bocca perchè si era addormentato, o meglio, era crollato mentre stava bevendo un'altro bicchiere. Guardò alla sua destra e vide che Hitsugaya si era avvicinato a lui. -Tosen ha fatto un ottimo lavoro. Anche se era diventato un traditore, ha istruito uno dei tenenti più bravi di tutto il Seireitei.- Il capitano annuì e riposò il suo sguardo su Hisagi. -Sì. Ha fatto un ottimo lavoro.-



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Finito anche questo capitolo *balla come una deficente*

Buon compleanno Hisagi-san

Hisagi: -....-

oh, dimenticavo che sta dormendo....

Kensei: -Grazie per avermi messo in questo capitolo.-

E di che? Sei così figo, ti dovevo mettere per forza....>///<

Kensei: -Si, lo so.- *sorride e brillano i denti*

Mi ricordi la pubblicità della mentadent -.-"

Kensei: -Almeno ho i denti bianchi.- *continua a sorridere* -Comunque grazie per non aver messo mdhsjr...-

Chi?

Kensei: -Ho detto, grazie per non aver messo mahgjdj...-

Continuo a non capire....ahhhhhhhhh, tu intendi Mashinjnkn... *mette una mano sulla mia bocca e si guarda intorno*

Kensei: -ZITTA! Che potrebbe arrivare da un momento all'altro.-

nsvjnsjncvsklcvnknsajnfjnv

Kensei: -Oh, scusa.- *corre via*

*cough* *cough* Fai bene a scappare....comunque:
       
                   Buon compleanno Hisagi-san!
  
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