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Autore: _Charlie_    14/08/2012    2 recensioni
La situazione è cambiata e i Villaggi si preparano ad affrontare la minaccia più pericolosa che si sia mai affacciata sul loro mondo.
Salazar -più potente e spietato- continua a cercare l'Immortalità e il ragazzo chiamato Brandon Harvey. Quest'ultimo, affiancato sempre dai suoi due più cari amici, scoprirà nuove e importanti verità, farà la conoscenza di altri nemici e alleati che renderanno la battaglia finale...Epica.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fiamma della Fenice'
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Capitolo 3
Lo Specchio

 

Calò il buio: il sole fu rimpiazzato dalla luna, e le stelle cominciarono a splendere nel cielo scuro come migliaia di torce.
Nella stanza in cui avevano deciso di passare la nottata, Connor continuava a russare rumorosamente impedendo a Brandon di prendere sonno.
La lancetta più lunga dell'orologio appeso ad una delle pareti puntava verso il numero tre; era tardissimo!
Brandon si voltò dall'altro lato del letto mentre un pensiero si accendeva nella sua mente: “Salazar vuole me e non Connor o Ariana. Questo viaggio per loro sarà sicuramente pericoloso!”
Il ragazzo sospirò mordendosi il labbro inferiore: ora sapeva cosa fare, sapeva come agire.
In fretta ma con molta attenzione a non far rumore, rimise tutto ciò che aveva lasciato in giro per la stanza nel suo vecchio zaino a tracolla poi, sempre con il massimo silenzio, si lasciò Connor alle spalle.
Di notte, la fortezza dell'Oracolo era nera come la pece; per i corridoi non vi era alcuna fonte di luce.
L'andatura di Brandon era lenta ma decisa: voleva uscire da lì e andare a cercare Serena e la spada da solo.
D'un tratto qualcosa gli sfiorò la spalla.
« Ma cosa...?! »
Era capitato sotto il quadro animato del ciliegio ed un innocente petalo roseo gli era scivolato addosso.
Brandon, asciugandosi la fronte dal sudore, riprese a camminare: scese tre rampe di scale e passò tra infiniti corridoi, sembrava come se quel castello non volesse fargli trovare l'uscita.
“Incredibile, mi sono perso in un castello!”
Brandon non sapeva più da che parte andare finché...
“Cos'è stato?” Si chiese mentalmente dopo aver udito una sorta di sibilo provenire da una delle camere limitrofe al punto della fortezza in cui si trovava.
“Deve essere stata la mia immaginazione...”
Il sibilo tornò a farsi sentire.
Brandon deglutendo si avvicinò ad una grossa porta robusta: dalla fessura usciva una debole luce azzurra.
Con sua grande sorpresa scoprì che quella stanza era aperta e quindi poté entrarci senza alcun tipo di problema.
“E questo...?”
La camera era spaziosa, enorme e priva d'arredamento. L'unica cosa presente in quell'oceano di nulla era un grosso specchio rettangolare con la cornice dorata. Era lui che emanava la luce azzurra.
Avvicinandosi cautamente, Brandon notò che quello non era un ordinario specchio poiché non rifletteva alcuna immagine sulla superficie vetrata.
“Strano...” Commentò nella sua testa. “Sarà lo stesso Specchio con cui l'Oracolo ci teneva d'occhio?”
Brandon rimase a fissare quell'oggetto con immensa curiosità chiedendosi come potesse esistere una roba del genere.
Passato qualche minuto, fece per andarsene ma un altro sibilo lo fermò. Si voltò di scatto con gli occhi fuori dalle orbite.
« Non è possibile! »
Lo Specchio gli stava mostrando una scura e lugubre cella nella quale, sdraiata a terra, c'era una ragazza dalla carnagione color pesca, profondi occhi verdi e da lunghi capelli dorati. Brandon la riconobbe immediatamente: quella fanciulla era Serena Crawford.
« Cara! » Urlò qualcuno da fuori la cella. « Il Padrone vuole vederti. È molto contento... »
Serena alzò lo sguardo e Brandon poté notare che il suo volto era completamente rigato di lacrime.
« Serena! NO! »
Lo Specchio sibilò ancora e l'immagine di Serena svanì nel nulla.
« No... » Brandon si accasciò a terra con una dolorosa fitta al cuore. Non poteva essere reale quella situazione, non doveva!
« Hai conosciuto lo Specchio, vedo » l'Oracolo era entrato nella stanza e, a piccoli passi, aveva raggiunto il ragazzo.
« Dove l'hanno rinchiusa? »
« Non lo so, giovane Harvey. Non ti so rispondere ».
Brandon si asciugò velocemente il volto con un goffo movimento delle mani. « Sa, non è la prima volta che vedo una scena come questa ».
L'Oracolo aggrottò le sopracciglia.
« Una volta ho fatto un sogno ed ho visto una scena come questa. Una scena che stava capitando nel momento stesso in cui io stavo dormendo! »
« Allora non era un sogno. Brandon, » l'uomo lo aiutò a rialzarsi, « è possibile che tu abbia uno Specchio come questo? »
« No, perché? »
« Ne sei sicuro? Perché solo uno Specchio del genere può farti vedere cose lontane a chilometri e chilometri dalla posizione in cui ti trovi nello stesso momento in cui stanno accadendo. Il mio Specchio, un giorno si è rotto misteriosamente » l'Oracolo indicò una parte vuota dello Specchio. « Prova a ricontrollare nel tuo zaino. Sicuramente ce l'hai tu! »
Brandon prese a rovistare nel suo zaino e, dopo pochi minuti di ricerca, ne tirò fuori un piccolo frammento di Specchio.
« Come ci è finito? » Chiese ad alta voce.
« Lo sapevo. Questo Specchio è davvero molto misterioso. Può fare cose stranissime! »
« Questo pezzo di Specchio è venuto da me...Da solo? »
« Ovvio! » L'Oracolo sembrava alquanto divertito da tutta quella vicenda. « Quando sarai in viaggio con i tuoi amici, prova ad osservare lo Specchio con molta attenzione. Forse ti farà vedere più particolari sul posto in cui tengono rinchiusa Serena Crawford ».
Brandon fece un cenno d'assenso. « Lei sa moltissime cose ».
« Le cose da sapere non sono mai abbastanza » replicò l'uomo con un sorriso stampato in faccia.
« Magari conosce anche la strana sensazione che ho provato prima di evocare la Fenice nello scontro contro Salazar? »
L'uomo questa volta non si limitò solamente a sorridere ma rise proprio di gusto. « Sono stato io, lo confesso. Quel giorno ti ho aiutato ad evocare la Fenice. È stato divertente! »
Brandon accennò ad un sorriso.
« Ora, andiamo a dormire. Domani sarà una giornata molto dura! »
E così, i due uscirono da quella stanza e si diressero verso i loro rispettivi letti.

  
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