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Autore: SaraMichaelis_Ciel    14/08/2012    1 recensioni
Una singola foto di lui su una rivista, su Internet, o beccarlo semplicemente in qualche apparizione televisiva, riusciva a sortire sulla ragazza effetti micidiali, completamente ignoti. Le bastava poterlo ammirare, osservarlo e cogliendo ogni singola sfumatura della sua persona e del suo carattere. Le bastava che le sorridesse attraverso una foto trovata su qualche blog o forum a caso, o da uno teleschermo televisivo.
Poteva il grande amore verso il proprio cantante preferito, mutare in qualcosa di più intenso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tre ore prima del concerto.
Un senso di ansia e agitazione la sopraffò in pieno.
Nonostante la differenza del fuso orario, le ore trascorse seduta su quell’aereo, la ragazza sembrava non risentire del bisogno di riposare su quel morbido letto.
Desiderava fermamente che il tempo trascorresse e, a tale proposito, fissava il display dell’orologio digitale sperando che ciò si avverasse.

La mente vagava altrove, verso piacevoli pensieri, perdendosi nei meandri della fantasia. Tutto il resto, passava automaticamente in secondo piano.

"Credo che andrò a fare una doccia." -sbuffò.

Annoiata, Chiara si rigirò più volte nel letto e, con un movimento deciso, si portò rapidamente seduta; con un balzo si alzò in piedi, lasciando cadere sbadatamente a terra, un peluche di una piccola e graziosa pecorella che portava sempre con sé. Si accinse a recuperala e una volta stirata la coperta, -eliminando così alcune pieghe- mise tutto in ordine, sistemando la mascotte al centro.

Da qualche minuto Mtv stava trasmettendo uno special sul backstage del concerto.
Tutto in presa diretta che ripercorse, passo dopo passo, le ultime ventiquattro ore di Refdoo, SkyBlu e l’intera Quest Crew, prima della performance.
 
Attimi di serietà delle prove alternati a buffi sketch nei camerini, nelle stanze dell’hotel in cui alloggiavano e quei momenti ‘intimi e personali’ che, difficilmente, un reporter aveva modo di filmare.

L’ultima tappa del tour si concludeva nella stessa città, che assistette alla loro formazione.
Un evento irripetibile, a cui riservavano una notevole importanza e considerazione.

La suoneria di un messaggio in arrivo, distolse l’attenzione della ragazza dallo schermo. Il tempo necessario di dare una rapida occhiata e, prima che avesse modo di alzare nuovamente il capo, visionando il programma, un immagine di Lui in primo piano con un costumino aderente, la fece sussultare sul posto.

Lui, lo stesso ‘tale’ che si muoveva con spensieratezza e naturalezza sul palco. Impossibile da non ammirare, viste quelle perfette inquadrature.

Le movenze spontanee, quell’eccesiva sicurezza e spigliatezza che adoperava nel muovere e nell’ondeggiare il bacino. Non si abituava mai a quel batticuore improvviso, neppure dopo aver visto e rivisto le centinaia di clip presenti su You Tube.

Un lieve rossore si accese sul suo viso, nonostante i vani tentativi di reprimerlo.

“Esibizionista…”- bofonchiò con le guance violacee, spalancando le finestre in modo da far areare la stanza.

Si tolse la maglia, la gettò all’indietro, oscurando lo schermo del televisore -ancora acceso-; afferrò un ricambio pulito, dirigendosi in bagno dove una bella doccia fredda, avrebbe senz’altro contribuito a raffreddarle le idee, riportando la mente a quella tranquillità iniziale.

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Un’ora prima del concerto.

"Un altro ritocco e ho concluso…"

Mormorò sovrappensiero mentre, con il pennellino dello smalto, rifiniva alcuni particolari.
Un soffio qua e là e, attendendo impaziente che lo smalto sulle unghie si asciugasse, passò gran parte del tempo ad ammirare quei decori leopardati, realizzati con cura e meticolosità.

Era già vestita, con una scia di profumo fruttato e un filo di lip gloss alla fragola, sulle labbra.
Una comoda canotta lunga con su scritto ‘I’m sexy and I know it’, leggings neri e un paio di nike sportive.
Nulla di eccessivamente scintillante o appariscente.
Semplicemente lei.

Lo stadio in cui il gruppo si esibiva non distava molto dall'hotel ma era comunque propensa ad avviarsi, per accaparrarsi uno dei posti migliori.

Inserì il cellulare e la macchinetta fotografica in una tracolla, indossando il pass speciale per il backstage, uscendo rapidamente dalla stanza.
Il corridoio del piano era vuoto e l’unico rumore che si udiva, era quello prodotto dalle scarpe di Chiara che camminava sul quel lungo tappeto rosso, che terminava davanti all’ascensore.

Attese pazientemente il suo arrivo e, una volta che le porte si aprirono, entrò nella cabina pigiando il tasto che corrispondeva a ‘1st Floor’; accostò la schiena alla parete, osservando l'immagine di se stessa riflessa nello specchio lì davanti. L’elevatore iniziò a scendere quando, all’improvviso, notò che la velocità prese a diminuire, fino a fermarsi.

"WTF?"

Le porte si aprirono, rivelando la figura dello stesso uomo biondo che incontrò diverse ore prima di giungere in hotel; appariva diverso da come lo aveva visto precedentemente: i capelli sciolti, una t-shirt bianca e un paio di jeans.

"Oh, it’s you... the girl I met hours ago." -la affiancò con un sorriso educato, stendendo una mano verso i pulsanti.

"Y-Yeah... It’s me.. Chris, right?" -deglutì impacciata, facendo finta di ricordare il suo nome.

Un dèjà vu alquanto insolito per Chiara, che non perse occasione di lanciargli delle occhiatine brevi ed intense.
Un uomo bellissimo, ricco di fascino, dai magnifici occhi azzurro oceano. Un tipo interessante, indubbiamente, con cui iniziò un breve discorso, in lingua inglese.

"Ti ricordi di me, dunque." -chiese lui, divertito.

"Yeah, sei stato davvero gentile prima."

"Non potevo non aiutare una giovane ragazza carina."

"C-Carina?” -sibilò, lievemente imbarazzata.

Più lo guardava e più si capacitava di una cosa.

E se quel bel biondone in realtà fosse Chris Hemsworth?

Troppe somiglianze. Può trattarsi di un omonimo, o di un sosia... -pensò lei.

Il biondo si limitò ad annuire, sorridendole in modo cortese.

"First floor?"

"Y-Yes." -annuì decisa, ispirando silenziosamente.

Per quanto Chris fosse attraente, non riusciva a ignorare le sensazioni che ‘Lui’ riusciva a suscitare in lei.

Diversi minuti dopo, l’ascensore raggiunse il piano desiderato e, dopo un breve suono acustico, le porte si aprirono. Scesero entrambi e si diressero verso l’uscita.

"Non so come ringraziarti Chris." -sorrise e si guardò intorno, alla ricerca di un mezzo di trasporto.

Una fila chilometrica di auto si estendeva per diversi Km, lungo strada principale.
Credeva di non farcela a raggiungere in tempo lo stadio e il timore l’assalì. Aguzzò lo sguardo cercando di intravedere un taxi disponibile ma, per sua sfortuna, tra tutte le vetture che attendevano lì ferme, non vi era alcun veicolo giallo che transitava da quelle parti.

"Shit, ora come diamine faccio?!" -imprecò tra sé e sé, sospirando.

Il biondo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le chiavi dell’auto, aprendo con un dispositivo a distanza la propria vettura.

"Dove sei diretta?" –chiese tranquillamente.

"Ehm... dovrei raggiungere lo stadio."

"Non è molto lontano da qui, e conosco una scorciatoia. Salta su." -salì in auto e le fece cenno di avvicinarsi.

Approfittando della sua gentilezza, aprì la portiera e si sedette sul morbido sedile; tirò un respiro di sollievo non appena Chris imboccò un percorso alternativo, seminando tutto quel trambusto.
 
Mezz’ora di tempo. Solo trenta minuti.

Chiara stringeva il cellulare tra le dita, controllando ogni minuto che mancava alla tanto attesa esibizione.
  
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