It's not easy, living in a world when perfection is the opposite of what you are.
- anonymous

Punto di Vista di Alex. 

Mi lego i capelli ed alzo lo sguardo alla lavagna, un altro appunto prima che la lezione finisca. 
Il professor Moody si alza nel momento esatto in cui la campanella suona. Finalmente anche le ore di università sono finite.
La testa mi gira ancora, nonostante la mia seconda soda mi sento come se la testa stesse fluttuando nell'aria. Alcune lo chiamano un segno di vittoria. 
Sento il mio cognome tra le sue labbra, alzo lo sguardo e mi fa cenno di avvicinarmi, lo faccio trasciando i piedi verso la cattedra.
« Per le lezioni private, che pensi di fare Alexandra? » domanda. Alexandra, nessuno mi chiama in quel modo. Questa cosa quasi mi fa imbestialire.
Lo guardo in cagnesco « Non credo di averne bisogno, sono preparata, e mercoledì posso dare l'esame tranquillamente. » ribadisco. 
La voce mi esce più acida di ciò che dovrebbe, e quasi mi rendo conto di aver gli occhi ridotti in piccole fessure. Lui annuisce, e poi scrolla le spalle.
« Come vuoi Alexandra. » fa un sorriso che dice tutto: Ci vediamo mercoledì per gli esami. E diciamolo suona come una minaccia.

Mi trascino in auto, sento l'odore dolce del profumo nuovo, il sedile di pelle che mi sfiora la pelle, e quasi giuro di sentirmi a casa. Ingrano la marcia, e guido fino al mio appartamento.
Entro ed Haley è sul divano, a leggere 50 sfumature di rosso, con lo sguardo fisso sulle pagine. Ancora mi parla a malapena per la storia della palestra. La saluto e lei ricambia veloce.
Come se fosse colpa mia, penso. Nessuno sceglie questo tipo di cose. 
Poso la tracolla sul pavimento, e apro il frigo prendendo qualche chicco d'uva e l'acqua. « Ha chiamato Joe. » urla dal salotto, con la voce risoluta, con il tono distaccato.
« Ha detto qualcosa d'importante?» domandò bevendo tre bicchieri d'acqua prima d'iniziare a mangiare. Qualche secondo e me la trovo davanti. 
« Ha detto se vai da lui stasera, che ti deve parlare. Avrà bisogno di qualcosa come al solito. » sputa acida aprendo il frigo. Per la prima volta in vita mia le do ragione su questo: avrà bisogno di qualcosa.
Annuisco. Mi avvicino la borsa trascinandola a terra e tiro fuori i libri per iniziare a studiare. 
Haley torna al suo libro ed io torno ai miei, con una confusione in testa mai vista prima. 

La macchina è ferma, calda fuori dal suo appartamente/Cesso/discarica, aspetto qualche minuto e gli mando un sms con scritto di scendere. 
Uscire dalla macchina a quest'ora per camminare in questo quartiere mi fa venire i brividi al solo pensiero.
Passano forse 5 minuti, quando apre il portone in canottiera bianca, e jeans, le Toms bianche sotto e i capelli spettinati. Credo di perdere 5 battiti, forse 10 quando apre lo sportello
e il suo profumo inonda la macchina, quasi mi colpisce allo stomaco forte come un pugno. Devo rimanere tranquilla. Il volto serio lo fa sembrare un adolescente incazzato, mentre
l'aria stanca, gli dona l'aria da bambino spaesato. Fatto sta che sa ciò che vuole, glielo si legge in faccia. 
La voce gli esce profonda dalla gola « Alex. ».