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Autore: Pervenche    15/08/2012    2 recensioni
Tutti ne parlano, ma nessuno si degna di darle la giusta importanza. D'ora in poi qualcuno lo farà. Chi, come e perché della nostra cara "Gossip Girl". Un misero segreto che ti complica la vita: ce l'hanno tutti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#Un grazie per i complimenti ricevuti non basta. A voi che avete letto e perso il vostro tempo per me dedico questo capitolo di una Gossip Girl consapevole di esserlo.  Piccoli pezzi di vita di E.

 

A secret that I'll never tell.
se menti lo saprò.

 

Si guardò intorno. Nessuno sospettava niente. Sorrise.
"Prego, salire! Ultima chiamata!" Sbraitò il conducente che dall'autobus fissava lei e tutte le persone che ancora non si erano decise a salire, ma lei non sarebbe salita, no. Lei aspettava davanti a quella fermata, con il vento che le scompigliava i capelli e le entrava nei vestiti. Sorrise ancora. Aspettava quel giorno da tutta la vita, bhè, non letteralmente, ma quasi.
Una vibrazione. Il suo cellulare. Jenny Humprey si stava dirigendo all'Empire. Questa volta il suo passatempo preferito la scocciava, guardò l'orologio: un quarto a mezzogiorno, c'era ancora tempo. L'autobus partì davanti a lei lasciandola seduta su quella ghiaccia panchina aspettando ancora. Bhè, allora avrebbe pubblicato quel blast.

 

<< Piccola J, ti sei smarrita per caso? O forse stai ancora cercando di scalare la vetta imitando la nostra B? Sai che nell'US l'originalità non è da dar per scontata? xoxo, Gossip Girl. >>
 

Non era in vena quel giorno e non le interessava molto. Si ricordava ancora come era iniziato tutto...

Un giorno qualche anno fa su quella pagina facebook avevano iniziato a seguirla in tanti, per la maggior parte gente di Manhattan, cosa che inizialmente l'aveva sconvolta, ma poi aveva capito: tutti volevano pettegolezzi e chi conosceva i diretti interessati non poteva che giovarne. Una ragazza del Bronx le aveva scritto << Sei proprio informata. La nostra unica fonte sugli scandali che popolano le vie di New York. Ti ringrazio per aver sveltato oscuri misteri, cara pettegola. >> Pettegola. Inizialmente si era offesa: lei non era una pettegola, semplicemente svelava segreti che non dovevano rimanere tali. Molti avevano iniziato a mandarle soffiate. In seguito aveva rivalutato quell'aggettivo: una pettogola serve sempre, qualcuno che sia informato sugli ultimi fatti e misfatti, qualcuno che mettesse le cose in luce... Non amava il gossip perché era una pettegola: lo amava perché lei era il "Gossip". Oramai tutti parlavano di quella misteriosa pagina facebook che sapeva sempre tutto, ma i problemi iniziavano ad arrivare.

Il primo fu dopo qualche mese arrivata a Manhattan. Era la quarta ora di lezione e lei e la sua classe erano in aula di informatica. Ancora non era importante la sua pagina, ma la maggior parte degli studenti la conosceva. Stava girovagando sul web informandosi sul gay pride che si sarebbe tenuto di lì a pochi giorni, voleva stampare un volantino e lasciarlo (anonimamente) a suo padre: non aveva mai smesso di odiarlo, anche se fra loro c'erano state delle tregue, era sempre lotta continua. "Ehi, ma io ti ho come amica su facebook?" Si sentì domandare alle sue spalle. Una mora. Una scagnozza di Blair. Odio puro verso i ricchi e viziati. "Emh, no... Non penso. Non ci vado spesso su facebook, scusami." L'altra le sorrise con quella bocca così piena di rosetto che la faceva sembrare un pagliaccio. Odio puro, odio puro. "Bhè ti aggiungo! Avanti entra ora. Come fai di cognome? Dolan... Giusto?" Emily annuì, ma a lei cosa interessava? "Sì, d'accordo." Si rassegnò. Eseguì l'accesso controllando di non essere guardata, ma purtroppo era collegata con la sua pagina. Che grande errore, che per fortuna non commise più. "Cos'è questo il tuo profilo?" Le chiese quell'oca sporgendosi dietro di lei per guardare. "No, no... Questa è una pagina che seguo, niente di che." Rispose i tutta fretta scollegandosi. "Ehi!" Fece l'altra offesa. "Non hai accettato la mia richiesta! Perché sei uscita?" Miagolò lamentosa. Che barba. Sbuffò senza farsi sentire, ma per fortuna proprio in quel momento l'isegnante si diresse verso di loro. "Avete qualcosa che volete condividere con tutti noi?"

Da quel giorno prese provvedimenti. Creò un blog facendosi pubblicità con la sua pagina facebook ed invitando le persone a seguirla lì. Non voleva più complicazioni. Gossip Girl si chiamava, come quella ragazza l'aveva definita, ma in modo più elegante. Da quel giorno sì che la sua vita aveva preso una piega diversa. Arrivavano continuamente soffiate, a volte addirittura da persone quotidianamente da lei bersagliate, conosceva perfettamente tutte le persone dell'US, di Manhattan e oltre. Sapeva i loro più intimi segreti: chi odiavano, chi amavano, cosa facevano, a chi mentivano, dove si trovavano... Sapeva tutto.



Immersa in questi pensieri non fece caso al trambusto che le si creava intorno. L'autobus era tornato al punto creando una nuvola di fumo, che unita alla nebbia di quella giornata rendeva impossibile riuscire a vedere oltre il proprio naso. Controllò lo schermo del suo cellulare per assicurarsi che la persona che aspettava non avesse ritardato, ma mancava ancora un po' all'ora stabilita: era lei che come al solito era in anticipo. 10 email.
•Jenny Humprey è sempre all'Hempire.
•Penelope ha accompagnato Yuki a Brooklin.
•Ho visto Blair uscire da casa Waldorf con aria preoccupata.
•Dan ed Erik erano insieme in taxi.
E tanti altre stupidaggini. Alla gente come potevano importare quelle cose?
E poi tanti commenti al suo ultimo blast.
-Jenny all'Empire?! Cosa? Qualcuno mi vuol dire cosa ci faceva lì.
-Adesso Jenny per copiare la nostra regina va pure con il suo uomo?
-Smettetela, la vostra è tutta invidia. Jenny può fare quello che vuole all'Empire, no?!
-Non mi dite che ancora ci sono blast su quella str***a di Jenny. Insomma, dico io... Chi ne vuole sentir parlare?
-Concordo.
-Perché non ci informate di Serena? E' scomparsa per caso?
-Sei troppo buona in questi giorni con l'US.

Sorrise. Gente che viveva di invidia, gelosia, amori nascosti e segreti altrui. Accennò ad una risata fino a che il cellulare non le vibrò fra le mani.
"Si?" Rispose alzando lo sguardo per scrutare il marciapiede di fronte a sè.
"La signorina Dolan?" Chiese formalmente una voce adulta.
"Sì, sono io..."
"Salve, sono l'avvocato di sua madre." Si presentò con aria ufficiosa.
"Oh, bene. Mi dica pure." Farfugliò.
"Purtroppo ho subito un imprevisto. Il nostro apountamento deve saltare, ma non si preoccupi ne possiamo parlare domani, se viene in ufficio."
"Certo, d'accordo." Borbottò un po' delusa. Era pronta a parlare con l'avvocato riguardo al rilascio anticipato di sua madre, dato che suo padre si era offerto di pagare la cauzione. Già.. Soltanto adesso, ma per i traffici di droga non bastava. Servivano firme e documenti e un buon comportamento da parte di sua madre. Cosa che aveva fatto, durante tutte le sue visite in prigione (perché sì: lei e la madre si erano rappacifiate) sua madre le raccontava dei lavori che faceva in prigione, dei servizi sociali, della sua buona condotta e del suo nuovo avvocato che stava iniziando a smuovere le carte in tavola. Si sarebbe dovuta incontrare proprio con lui. Il signor Dover. Non era niente di importante, solo discutere della sua libertà vigilata, ma non vedeva l'ora di poter riabbracciare sua madre fuori da quell'edificio. Sorrise goffamente. Chissà cosa sarebbe successo dopo. Dopo dopo, intendeva: dopo i servizi sociali e la libertà vigilata.. Sarebbero tornate nel Queens? Avrebbe volentieri ripreso indietro la sua vecchia vita in cui i suoi problemi erano quelli di un'adolescente chiunque, anche se pare che nell'US i problemi di un'adolescente potevano paragonarsi a quelli di una ventenne con una vita difficile alle spalle.



#
Odiava San Valentino. Sì, era una persona cinica e con odio ribollente nelle vene che fluiva al posto del sangue. Però San Valentino non poteva davvero sopportarlo. Se ne stava chiusa in camera sua con la musica a palla nelle orecchie. Tutte quelle effusioni, smancerie e cose del genere in pubblico a cosa servivono? Negli altri giorni la gente non si amava? Non se lo diceva? Inoltre, chi, come lei, non aveva nessuno provava fastidio e si sentiva isolato. Già, perché lei era SOLA. Non aveva mai instaurato nessun rapporto, se non quello di odio nascosto verso chiunque li si avvicinasse. Scostò la tenda panna che copriva le sue finestre color mogano gettando uno sguardo alla gente sul marciapiede. Una persona colse la sua attenzione. Bass. Non potè fotografarlo, da quella angolazione si sarebbe potuto capire chi aveva scattato la foto, ma nessuno le negò un blast.
<< Ehi, Chuck, cosa ci fai solo per le strade di New York? Pensavamo che i tuoi giorni da scapolo fossero finiti... >> Ci pensò un attimo. Avrebbe voluto alludere alle care donne da strada che si faceva ogni giorno ma cancellò ogni lettera. Non avrebbe fatto del male. Non a lui. Non questa volta. Era solo come un cane, questo bastava... Proprio come per lei. Si rituffò sul letto premendo 'play' sul suo mp3.




 






Salve. Ok, è corto... (?) Sì. Ma volevo dirvi che non sarò molto presente la prossima settimana, quindi non aspettatevi aggiornamenti: vi avviserò in caso contrario.

Che ve ne pare? Recensite e fatemi sapere le vostre idee, ci tengo veramente!
Io, a mio parere, ho diverse ipotesi su chi sia Gossip Girl, quella reale per intenderci: nel telefilm. Se a qualcuno interessa condividerò volentieri le mie opinioni con lui/lei che sia.
Voi avete capito in che episodi (o almeno stagione) ho ambientato questi due slice of life? :) Date un'occhiata tra le righe: ci sono particolari non molto nascosti.
OH! L'ultima cosa. A qualcuno andrebbe di scrivere un capitolo per questa storia? Come vi ho detto non ci sarò, ma se qualcuno che conosce la trama del telefilm e lo segue volesse scrivermi e mandarmi in mp un capitolo in cui Emily è la protagonista... Bhè allora una mia cara amica lo pubblicherebbe. NOTA: il capitolo dovrebbe già avere il codice sorgente. Per chi fosse interessato un contatto in mp entro domani, grazie! :)

Alla prossima, fedelmente.
Pervenche.

  
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