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Autore: michaelgosling    16/08/2012    1 recensioni
La protagonista è Fanny, segretamente innamorata del suo padrone, e tutti l'hanno capito tranne lui. Siamo nell'Inghilterra del 1777.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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rfetfrtfr CAPITOLO 18. SEPARAZIONI.

Quando lo vide capì immediatamente che qualcosa non andava.
Lo capiva dal suo sguardo perso.
Dalla tristezza dei suoi occhi, che avevano perso quella lucentezza che avevano da settimane.
"James.."
Era un sussurro, come se si vergognasse a chiamarlo per nome.
Il padrone la guardò disperato, sentendo un brivido nel sentirsi chiamare così da lei, in un sussurro.
"Sono Mr Norter."
Erano parole fredde e distaccate, com'era stato lui un tempo.
Come un tempo erano i suoi modi, ma Fanny credeva che quel tempo non ci sarebbe più stato.
Evidentemente si sbagliava.
"Volevate che vi chiamassi James."
"Era stupido quello che volevo."
Fanny scosse la testa, sperando che la conversazione finisse così.
Sentiva che se sarebbero andati avanti sarebbe stato sempre peggio.
Non voleva.
"Te ne devi andare." continuò lui.
Te ne devi andare.
Parole fredde, che colpirono in pieno petto la povera Fanny, che non sapeva più cosa pensare.
Prima la licenziava e poi in punto di morte la ricercava.
E ora la stava licenziando di nuovo.
Perchè poi?
In quel periodo era molto tranquilla, e non aveva combinato disastri.
Cosa aveva fatto?
Perchè voleva cacciarla via?
Era stato perchè aveva accettato tutti quei regali o forse perchè lo aveva chiamato James?
Era stato lui a chiederglielo!
Cosa aveva sbagliato?
"Cosa ho fatto di sbagliato? Mi cacciate perchè vi ho chiamato per nome? Siete stato voi a chiedermi di.."
"Lo so questo! Lo so molto bene!"
"E allora perchè mi mandate via?"
"Non sei tenuta a farmi domande. Prendi le tue cose e vattene. Non ti voglio più vedere."
Fanny stava per obbedire, ma quando guardò l'uomo per quella che pensava essere l'ultima volta, notò delle lacrime che gli rigavano il viso.
Stava piangendo.
Ma come?
Il duro, forte e distaccato James Norter che piange?
L'aveva cacciata ma, nel vederlo così, la ragazza non riuscì a fare a meno di preoccuparsi.
"State piangendo! Cosa è successo? Posso aiutarvi?"
Con grande sorpresa della ragazza, James fece un piccolo sorriso, ma non era un sorriso allegro.
Era un sorriso infelice.
Si voltò e la guardò negli occhi.
Nei suoi bellissimi occhi scuri, che non avrebbe più rivisto.
Quegli stessi occhi a cui non avrebbe mai dovuto pensare.
"Che avete?" continuò Fanny, non capendo.
James scosse la testa, non sapendo più come comportarsi.
"E' proprio questo il problema.. Perchè sei così?"
"Così come?"
"Così!! Io ti ho appena licenziata senza uno straccio di motivo. Ti ho appena mandato in strada. E tu, invece che odiarmi ed essere contenta di esserti liberata di me, ti preoccupi perchè piango! Dovresti essere contenta!"
"Non potrei mai odiarvi."
Quelle parole, così calde e così amorevoli, procurarono a James altre lacrime.
Si dovette pulire il viso con le mani perchè si sentiva stupido a piangere così tanto, ma non riuscì a trattenersi.
"Perchè no?" chiese lui, tra una lacrima e l'altra.
"Perchè vi amo."
Glielo aveva detto.
Glielo aveva finalmente detto.
Dopo tutti quegli anni, era riuscita a dirgli la verità.
Tanto non lo avrebbe più rivisto, no?
Tanto vale che sapesse la verità.
Si sentì libera, come se si fosse separata da un peso che portava da troppo tempo.
James si sentiva sempre peggio.
Avrebbe preferito sentirsi dire qualunque cosa, ma non "vi amo".
Se lei non lo avesse amato, sarebbe stato più facile per lui accettare quella situazione e dimenticarsela.
Tanto, pensava fra sé e sé, se non l'avesse amato non si sarebbero potuti sposare comunque e non sarebbe potuto stare con lei.
E invece lo amava.
E questo era ancora peggio, perchè se non fosse stata per la differenza sociale loro avrebbero potuto vivere per sempre felici e contenti.
"Anch'io ti amo."
Fanny si sentì morire.
Sentì il cuore che batteva talmente forte che avrebbe potuto staccarsi dal suo petto.
La amava.
E l'aveva detto mentre piangeva.
L'aveva detto guardandola negli occhi.
"E allora perchè mi cacciate??" fece Fanny, iniziando a piangere anche lei, pensando a quanto fosse assurda quella situazione.
"E' proprio perchè ti amo che te ne devi andare! Non puoi continuare a stare qui. Io devo dimenticarti e tu devi fare lo stesso con me."
"Come?"
"Non possiamo stare insieme.. poi io non voglio soffrire, l'amore fa male. Tanto male. Molto più male di qualsiasi ferita. Andrai a stare da Mr Previert. Lui tratta i servi come suoi pari quindi starai benissimo. Ti sta aspettando all'uscita. Addio."
Fanny si buttò sulle braccia dell'ex padrone, abbracciandolo forte.
Lui la lasciò fare, perdendosi in quell'abbraccio che avrebbe voluto non finisse mai.
"Vi amo da impazzire." gli sussurrò in un orecchio.
"Anch'io ti amo da impazzire." fece James, chiudendo gli occhi.
Poi la giovane corse via da quella stanza, senza nemmeno voltarsi per vederlo un'ultima volta.
Sarebbe stato troppo doloroso e non avrebbe retto.
James si sedette sul divano, bagnando i cuscini con le sue lacrime.
Fanny trovò Mr Previert in cortile che l'aspettava.
Aveva lo sguardo triste, ma quando vide che lei aveva pianto le accennò un sorriso.

LO SO LO SO!!! NON ODIATEMI PER QUESTO CAPITOLO!!!! CHISSA' COSA ACCADRA' POI!!!! VI ASPETTO ALLA PROSSIMA :)






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