Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: Chloe88    28/02/2007    3 recensioni
AU inizio quarta serie: Luke e Nicole non si sposano in crociera, ma programmano le nozze per il successivo San Valentino… e chi potrebbe essere la persona adatta ad organizzare il loro matrimonio? Lorelai, naturalmente! Ma siamo sicuri che tutto andrà come previsto? Lo scoprirete tra poco! Vagamente ispirato al film “The Wedding Planner”.
Lorelai/Luke. Vi prego leggete e recensite!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lorelai Gilmore, Luke Danes
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A.: è già passato così tanto tempo da richiedere un ‘Nelle precedenti puntate’ o qualcosa di simile? No, dai…

Capitolo 5- Emily alla riscossa

“Inspira. Espira. Non sei in preda al panico, non sei in preda al panico, non sei in preda al panico.”
“Non sono in preda al panico, non sono in preda al panico, non sono in preda al panico… e questa è solo una prova dell’inaugurazione, per cui non c’è motivo di farsi prendere dal panico.” Sookie mi guarda, come in attesa di una conferma. “Allora, come ti sembrava?”
“Beh, almeno adesso era più convincente di questo pomeriggio. Per te funziona?” La mia amica si morde il labbro inferiore, prima di lanciare un’altra occhiata alla sala gremita di persone – e scuotere forsennatamente la testa. “Oh, no!” esclamo improvvisamente, facendole recuperare l’uso della parola.
“Dai, non preoccuparti: hai appena aperto una locanda… non credo che dovresti passare il tuo tempo preoccupandoti di migliorare le tue doti da psicologa. O ipnotizzatrice. O calmante vivente. O, beh, qualunque cosa tu stessi facendo prima. Ehi, sei sicura di star bene?” mi chiede, preoccupata.
“No” rispondo, addossandomi contro il muro nella vana speranza che vi si apra una voragine e mi inghiotta. “Hai sentito quelle voci? Erano Luke e Nicole – e, di questi tempi, lei non gira mai senza Kathleen!” Finalmente riesco ad ottenere un’espressione solidale, visto che anche la mia amica sa che una visita della mia Wedding Planner preferita (e qui vi pregerei di cogliere la sottile ironia, grazie) è davvero l’ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento.
“No, sono solo loro due” mi rassicura, dopo aver dato un’occhiata all’ingresso. “In effetti, non dovresti andare ad accoglierli? Perché sai che Luke e Michel si odiano, e io non ho tempo di sedare una rissa perché dovrei tornare in cucina. Insomma, anche se dieci secondi fa andava tutto bene, a quest’ora--” non le lascio terminare la frase, perché mi aggrappo al suo braccio.
“Ma non puoi lasciarmi sola! E non cercare di dirmi che non hai ancora visto quella donna diabolica – perché lei è come mia madre: potrebbe trovarmi ovunque.” La mia amica mi guarda per un istante, incerta, per poi spalancare gli occhi.
“Okay, ascolta: non sei in preda al panico, non sei in preda al panico, non sei in preda al panico. Ehm… non funziona, vero?” Scuoto la testa, rassegnata.
“A questo punto temo che l’unica cosa da fare sia decidermi ad affrontare Nicole e chiederle se Kathleen è con lei – e non so quale sia l’ipotesi peggiore, visto che ultimamente sembrano odiarmi tutte e due. Senti, se non dovessi sopravvivere--” aggiungo in tono drammatico, e posandomi una mano sul cuore. “--assicurati che io sia seppellita con gli stivali che ho comprato l’altro giorno. Però non solo con gli stivali, ovvio: anche con dei vestiti – che non siano stati scelti da Emily.” Sookie scuote la testa, sorridendo.
“Me lo ricorderò, promesso. Adesso devo tornare dalle mie oche, però.” Oche? Insomma, i suoi assistenti non sono così disastrosi… ah, no. Le oche da cucinare, giusto. Visto? È la paura che mi fa delirare! Inspiro profondamente, ed entro nell’atrio, per poi sospirare di sollievo: Kathleen non c’è – apparentemente, almeno.
“Ehi, sono felice che siate qui!” Niente. Mi ignorano. Luke e Michel sono troppo impegnati a guardarsi in cagnesco, e Nicole sta strillando qualcosa contro un facchino tremante.
“...e quelle sono valigie di Louis Vuitton – un po’ più di delicatezza non sarebbe male!” Beh, è bello vedere che i clienti incoraggiano lo staff dell’albergo sin dal loro arrivo, con lodi e parole gentili. “Lorelai,” mi saluta, con un cenno della testa, facendo voltare Luke verso di me, che rispondo con un sorrido.
“Salve! Benvenuti al Dragonfly Inn. So che siete già arrivati da un po’ – ma dubito che Michel vi abbia accolti sprizzando calore da tutti i pori. Quindi… ho visto che stanno già per portare su le vostre borse, per cui potreste andare a rinfrescarvi nella vostra stanza oppure passare in sala, dove stiamo giusto servendo un aperitivo… e io forse vi sto spaventando, il che non sarebbe una bella cosa perché la mancanza di clienti ci farebbe fallire subito e, sinceramente, preferirei evitare” concludo, riprendendo fiato. Luke, dal canto suo, sopprime una risata mentre Nicole si limita a sollevare un sopracciglio nella mia direzione.
“Sei nervosa?” chiede lui, ottenendo come risposta un’alzata di spalle. “Non preoccuparti: ti assicuro che stai andando benissimo. O almeno per quello che ho visto finora: ti farò sapere se il soffitto mi cadrà in testa o se i muri dovessero essere troppo sottili e sentirei Taylor – perché c’è anche lui, no? – blaterare per tutto il fine settimana.” Io gli sorrido, facendo per rassicurarlo che il suo caro amico sarà dall’altro lato dell’hotel – ma vengo preceduta da Nicole.
“Io dovrei andare in camera e fare una telefonata di lavoro”.
“Vuoi che ti accompagni?” chiede Luke, premuroso.
“È strano che tu chieda la mia opinione su qualcosa, visto che ormai sembri abituato a fare esattamente il contrario. Comunque no, non ho bisogno del tuo aiuto: resta pure qui quanto vuoi” gli risponde, prima di aggiungere: “Tanto ci pensa Lorelai a tenerti compagnia” sibila, aggiungendo anche un sorriso talmente caloroso… che mi sembra di aver visto due pinguini passare dietro di lei.
“Okay… se non hai bisogno di altro, quindi, la camera è la numero duecentodiciotto – al secondo piano” mi intrometto, dopo aver controllato la loro registrazione. Passo le chiavi della stanza al poveretto carico di borse, che deglutisce nervosamente per poi pigolare qualcosa che suona solo vagamente come “Se vuole seguirmi, signora” – guadagnandosi una risposta inferocita riguardo al suo stato civile e alla sua età.
“Allora, visto che l’unica persona normale che c’era è uscita dalla stanza, io torno di là” dice Michel, avviandosi verso il soggiorno. Forse dovrei andare a controllare che non spaventi gli ospiti… no, dai. Di là c’è Rory, che è perfettamente in grado di tenergli testa.
“Ehm… sbaglio, o Nicole è un po’ nervosa?” chiedo, appena il mio collega si allontana. Luke alza le spalle, appoggiandosi con la schiena al banco della reception.
“Abbiamo avuto una piccola discussione, tutto qui.” Pausa. “Okay, forse non troppo piccola. È solo che… beh, ieri sera mi ha annunciato che tra meno di due settimane partirà per Londra: un cliente del suo studio si è appena trasferito lì e, siccome Nicole ha curato quasi tutte le sue cause degli anni scorsi, le ha chiesto di restare in Inghilterra almeno fino al processo, per aiutare i suoi nuovi avvocati. Tornerà giusto in tempo per il matrimonio.” Sospira. “Almeno quel tizio ha cambiato idea riguardo al farle seguire tutto il processo, o lei avrebbe dovuto rimanere là per chissà quanto tempo” conclude brontolando.
“Mi dispiace – ma, se è questo il problema, perché non vai con lei? Certo, sarebbe più di un mese… ma hai già lasciato Caesar ha gestire il locale, e non puoi negare che una vacanza ti farebbe bene.”
“Preferisco non suggerirle nemmeno una cosa del genere. Insomma, credi davvero che abbiamo litigato solo per quello?” È una domanda retorica? “Il vero problema è che… ho licenziato Kathleen.” No, un attimo: cosa? Lui, però, continua a parlare. “Il punto è che Nicole… beh, puoi immaginare che non sta saltando di gioia al pensiero di farti organizzare il matrimonio da sola, soprattutto quando lei sarà in Inghilterra: non le piace l’idea di noi due che passiamo troppo tempo insieme, ecco tutto.” Finalmente mi guarda, per poi fare una smorfia sorpresa. “Perché mi guardi così? Dopotutto l’altro giorno mi hai detto che non sopporti più Kathleen… e so benissimo come diventi quando sei costretta a vedere troppo qualcuno che ti dà sui nervi: cominci a parlare ancora più del solito – e, ovviamente, io sono uno di quelli che deve passare più tempo ascoltandoti. Quindi puoi capire benissimo che è stata un’azione puramente egoistica. Per salvare i miei timpani, sai” conclude, con un mezzo sorrisetto alla mia espressione ancora sconcertata.
“Quindi tu-- tu hai-- Luke, io ti amo!” esclamo, buttandogli le braccia al collo – mentre lui si irrigidisce. “In modo assolutamente platonico, ovviamente: non farti strane idee!” aggiungo, ridendo, vedendo la strana occhiata che mi lancia appena mi separo leggermente da lui, pur continuando ad abbracciarlo. “È solo che non so come ringraziarti, davvero!” Anche volendo, comunque, non potrei ringraziarlo perché un urlo ci fa voltare, preoccupati, verso le scale. Ed eccola lì: la personificazione del Diavolo. Il Flagello del Connecticut. Qualcuno che non vorreste mai incontrare in un vicolo buio – o anche incontrare e basta, punto.
“Ciao, mamma” la saluto. “Che ci fai qui?” chiedo, mentre lei si avvicina a noi con una mano premuta sul petto. La sua espressione orripilata, intanto, si trasforma in una di sorpresa.
“Di cosa stai parlando? Sei stata tu ad invitare qui per il weekend me e tuo padre, non te lo ricordi?” Come potrei aver dimenticato il mio momento di follia e delirio masochista? No, un attimo. Non era delirio – o, almeno, non ero io a delirare: era semplicemente Rory, con le sue idee da tenera e adorabile fanciulla che non vorrebbe mai ferire nessuno. Il che va benissimo… se non fosse che lei applica questo metodo anche quando sono coinvolti Emily e Richard. Da lì l’invito al finesettimana di prova della locanda. Insomma, sono ancora sana di mente… nei limiti del possibile, ovvio.
“Certo che me lo ricordo; credevo semplicemente che avreste preferito passare il più tempo possibile nella vostra stanza, per non mischiarvi alla comune plebaglia… come noi, insomma.” Si nota che sto cercando di convincerla a tornare di sopra, vero? Dopotutto mi sono assicurata personalmente che la stanza che avevo riservato ai miei genitori fosse assolutamente perfetta – tanto da indurli, possibilmente, a non lasciarla per il resto della loro permanenza in albergo.
“Volevo semplicemente vedere come te la stavi cavando – e ho fatto bene, a quanto pare.” Uh? “Luke!” esclama, improvvisamente allegra (e spaventosa: sbaglio, o simili sbalzi d’umore rientrano nei sintomi di un sacco di disturbi della personalità?). “Ho sentito che stai per sposarti: dov’è la tua futura sposa?” Lui deglutisce, prima di allontanarsi leggermente da me e, con un’occhiata colpevole, abbassare la mano che teneva ancora sulla mia spalla da quando ci siamo abbracciati.
“È di sopra, nella nostra stanza.”
“Perfetto! Allora perché non la raggiungi? Dopotutto le giovani coppie come voi dovrebbero approfittare a pieno di questi momenti della vita a due, perché non ce ne saranno molti con il passare degli anni e l’arrivo dei bambini – al plurale, naturalmente: non dovreste scoraggiarvi e limitarvi ad averne uno solo, anche se il primo dovesse avere un temperamento davvero… ehm, espansivo – e una testa molto grossa.” Ed ecco che ricomincia con la famigerata storia di ‘Lorelai e la sua testa sproporzionata’. “Beh, sei ancora qui? Vai, su!” Luke si limita ad annuire furiosamente, per poi correre su per le scale – non prima di avermi lanciato un ultimo sguardo preoccupato. Mia madre, intanto, continua a sorridere come se avesse una paresi… finché il mio amico non è abbastanza lontano: a quel punto, infatti, si volta verso di me con uno sguardo indignato.
“Lorelai, cosa credevi di fare?” Di nuovo: uh?
Stare nell’atrio della mia locanda per salutare due ospiti è una risposta accettabile, mamma?” Lei si limita a sbuffare, infastidita.
“Sai benissimo di cosa sto parlando: eri… in contatto fisico ravvicinato con un uomo che sta per avviarsi all’altare! Non è opportuno, soprattutto per una donna che si sta avvicinando ad una relazione impegnata.” Oh, perfetto: non parla di me.
Non parla di me, vero?
“Mamma, senza offesa… ma credo che tu abbia confusa con qualcun altro – un’altra figlia, diciamo. Sai, la tua preferita, con la testa di dimensioni normali, che si veste esattamente come te e ti ha permesso di organizzarle un matrimonio combinato con un uomo che tu hai scelto in anticipo?” Non sta ringhiando sul serio, vero?
“Non parlarmi in questo modo – dopo aver licenziato Kathleen, soprattutto!” Riuscirebbe a credere che non l’ho licenziata io, ma Luke? No, non credo. E poi, ormai, è troppo persa nel suo monologo per ascoltarmi. “Non credevi che l’avrei saputo, vero? Beh, ho le mie fonti. Voglio dire, come puoi essere così sconsiderata da licenziare la Wedding Plenner più famosa dello stato? Adesso lei non vorrà più lavorare con te, e avremo perso l’unica possibilità di organizzare decentemente quell’Inverno Russo per il tuo matrimonio!” Matrimonio? Io? Sto per sposarmi? Beh, è stato carino da parte sua dirmelo. Magari avrò anche il privilegio di sapere il nome dello sposo? Ah, certo. Quello posso benissimo immaginarlo da sola. Come se non sapessi di chi sta parlando.
“Mamma, seriamente… mi spieghi come faccio a stare per sposarmi, se non sto nemmeno uscendo con qualcuno?” Lei mi fissa, stupita.
“Non stai frequentando Chr-nessuno?”
“No.” Lei mi fissa solo per un altro secondo – per poi pescare il cellulare dalla borsa e avvicinarsi alla scala, blaterando a bassa voce su ‘giovani che non sanno nemmeno approfittare delle situazioni’.
“Devo fare alcune chiamate” dice, scomparendo dalla mia vista. Non si sta riferendo a quello che temo, vero?
Oh, ma per favore!

***

“Lorelai, sei qui”
“Davvero? Grazie per avermelo detto, Chris, o da sola non me ne sarei mai accorta.” Sorridendo gli faccio segno di venire a sedersi al mio tavolo. “Allora, come mi hai trovato qui?” gli chiedo una volta che ha preso posto di fronte a me. Lui alza le spalle.
“Sono passato davanti a casa tua, ma era tutto chiuso – per cui questo è stato il primo posto a cui ho pensato.”
“E perché mi stavi cercando, esattamente?” Lui alza le spalle, per poi prendere una busta e posarla accanto al mio piatto.
“Un’idea di tua madre” dice, alzando le spalle. Certo. Peccato che io non abbia capito niente. “Questa mattina è passata nel mio ufficio e me li ha portati” continua, aprendo lentamente la busta – la suspense mi sta annientando – e prendendone… due biglietti aerei?
“Fino a due secondi fa ti avrei chiesto se l’idea di mia madre era stata dedicarsi alla produzione e al commercio di cancelleria – da cui, appunto, le buste… ma allora cos’ha fatto, ha comprato una compagnia aerea?” Lui mi guarda, sconsolato.
“Molto peggio: ha comprato questi due biglietti aerei… oltre a prenotarci una vacanza di due giorni a New York, a San Valentino.” Io lo fisso a bocca aperta per un secondo, prima di riscuotermi e iniziare a rovistare nella mia borsa alla ricerca del cellulare.
“Scusa un secondo, ma adesso le telefono: ha passato il limite, non può continuare a…”
“…a preoccuparsi per te?” Lo guardo, incredula.
“Scusa?”
“Non c’è bisogno di guardarmi così: vorrei solo farti notare che aveva delle buone intenzioni.”
“È questo il punto: mia madre ha sempre buone intenzioni… in cui vado di mezzo io!” esclamo, alzando la voce senza nemmeno accorgermene.
“C’è qualche problema?” Mi volto: Luke è accanto al tavolo, impegnato a guardare minacciosamente Chris – che, dal canto suo, ricambia la gentilezza. È una mia impressione, o stanno davvero gonfiando il petto?
“Nessun problema. Christopher, potremmo parlare per un momento?” gli sibilo, interrompendo la gara di testosterone per trascinarlo fuori dal locale. “Si può sapere quando hai cominciato a spalleggiare mia madre? La conosci praticamente da un secolo: dovresti sapere come vanno a finire le sue idee geniali.”
“Non la sto spalleggiando; credo solo che dovresti evitare di darle addosso ogni momento, anche quando lei è semplicemente preoccupata per te!” Io lo guardo, allibita.
“Preoccupata? L’unica cosa di cui dovrebbe preoccuparsi è la sua apparente incapacità di ricordare che ho appena aperto una locanda – andare in vacanza è l’ultimo dei miei pensieri. E poi, scusa, sa benissimo che quel giorno ci sarà il matrimonio di Luke… e che lo sto organizzando praticamente da sola, da quando lui ha licenziato la Wedding Planner! E poi cos’era quella faccia?” chiedo, notando la strana espressione di pochi secondi fa.
“Niente – se non che tua madre aveva ragione anche su questo.” Oh, certo. Diventa più criptico ogni secondo che passa: come faccio a capire? “Luke.” Io gli lancio un’altra occhiata eloquente, la cui traduzione sarebbe qualcosa come ‘Non ho capito niente di quello che hai detto, uomo che non parla la lingua di noi mortali’. “Emily crede che vederlo sposarsi ti farà soffrire, per cui ha pensato di distrarti regalandoti questo viaggio.” Io lo fisso a bocca aperta per un paio di secondi, per poi recuperare l’uso del parola.
“Okay, fammi capire: mia madre pensa che io sarei depressa per il matrimonio di un mio amico e che quindi dovrei consolarmi con una vacanza organizzata appositamente per farmi tornare insieme a te?” Lui mi guarda, stupito. Davvero, questa storia di Sherry l’ha devastato a tal punto che non ragiona più? No, forse c’è ancora una speranza: nei suoi occhi passa un lampo di comprensione – seguito da un’espressione vagamente disgustata. Beh, lui si che sa come adulare qualcuno. Come no. “Ci sei arrivato, finalmente. Comunque senti, se vedi mia madre ridalle i biglietti e… no, meglio che tu non le dica niente da parte mia. Per la tua sicurezza, sai.” Christopher sorride, finalmente, prima di salutarmi e allontanarsi. Io, intanto, torno nel locale: un po’ perché sono uscita senza giacca – l’impulso di evitare il matrimonio combinato mi ha fatto dimenticare l’istinto di sopravvivenza – e sto congelando… ma ho anche bisogno di caffè. Tanto caffè. È per quello che, invece che al tavolo, vado direttamente dietro al bancone a prendere una caraffa piena.
“Quel caffè dovrebbe bastare per una decina di persone: lascialo.” Puntuale come sempre, Luke è apparso da sopra la mia spalla nell’instante in cui sono tornata a sedermi.
“Fidati, io ne ho più bisogno di loro.” Alla sua espressione scettica, spiego: “Mia madre ha organizzato un viaggio a New York per me e Christopher a San Valentino: ecco perché lui era qui”
“Ma non può permettersi di fare una cosa del genere!” esclama, gesticolando furiosamente. “Tu sei una donna adulta, e non hai bisogni dei suoi… appuntamenti combinati! E poi con Christopher – uno che si è preoccupato pochissimo di te e Rory in tutti questi anni, e con cui non puoi passare più di due giorni perché o litigate o ti fa soffrire o entrambe le cose… e tua madre pretende di farti tornare con lui? Ma questa è pura follia! Lui non è l’uomo giusto per te, e lei non può fare una cosa del genere, punto e basta.” Pausa. “Tu ovviamente non vuoi, vero?” Mi chiede, quando ha ripreso fiato.
“Non voglio cosa?” chiedo, osservando il suo sguardo ansioso.
“Tornare insieme a lui, ovvio”.
“Certo che no!” Luke sospira, per poi annuire gravemente.
“Bene. Giusto. Perché – sarebbe un errore. Adesso ti lascio finire di pranzare, comunque” dice, allontanandosi quasi di corsa.
“Sai qual è la cosa più strana in tutto questo?” chiede una voce dietro di me: Kirk, seduto ad un tavolo poco distante. Ma oggi la gente si diverte a comparirmi alle spalle?
“Il fatto che mi abbia lasciato tutto il caffè?” Perché sarà anche strano… ma io non mi lamento di certo.
“No. Il fatto che non si sia ricordato che quel giorno ci sarà il suo matrimonio. Pensa più alla tua vita sentimentale che alla sua. Riflettici… mentre io vado ad avvisare tutta Stars Hollow dei nuovi sviluppi.”

N.d.A.: okay, basta. È l’ultima volta che ricontrollo il capitolo: ad ogni rilettura continuo a modificarlo! Lasciamo perdere e passiamo ad altro. Quindi, grazie per le recensioni a:

lulila: (ovvero, colei di cui ho finalmente chiarito il nickname^^) anche a me è dispiaciuto molto (tanto per usare un eufemismo) vedere Lorelai e Luke lasciarsi, nella sesta serie!! E, tanto per restare in tema… Christopher. *me si nasconde invocando pietà* Dai, prometto che nel prossimo capitolo non ci sarà!!^^ Contenta? Spero di sì!! Spero anche che tu non sia troppo contrariata per l’eliminazione (anche se questo termine suona un po’ male) della “Gemella separata alla nascita della signora Kim ed Emily”!! Non farmi del male, ti prego!! *si nasconde di nuovo* *si ricompone* Dunque, dicevo: grazie per le lodi… spero che pensi lo stesso del nuovo capitolo!!^^

Melanyholland: arrabbiata con il fiocco di neve dal tempismo perfetto? Ma lui è stato pagato da Emily per controllare Lorelai! A proposito di quella scena… l’interazione Lorelai/Luke tornerà nel prossimo capitolo!!^^ Christopher, come hai visto, è tornato… ma non ci sarà nel prossimo capitolo, come la Strega dell’Est (me adora questo soprannome, eheheh) che, in effetti, non dovrebbe tornare per il resto della storia – più o meno (sto rischiando di dare troppe informazioni, vero? O.O). Diciamo che, essendo provvidenzialmente oltreoceano, non dovrebbe infastidire troppo Lorelai e Luke – più o meno, di nuovo. Comunque, sì: i ripensamenti ci sono, e torneranno prossimamente!^^ Vedrai nei prossimi capitoli (sperando che io riesca ad aggiornare in tempi decenti -.-); ti ringrazio tanto per i complimenti, comunque, e spero che tu abbia apprezzato questo aggiornamento!!^^

federica93jj: una nuova lettrice? Che bello!!^^ *me esulta* Ho continuato, come hai visto… spero che tu abbia gradito anche questo capitolo!!^^


Ho finito! Con un ritardo assurdo come al solito, ma spero di fare più in fretta con i prossimi due capitoli (che saranno gli ultimi). Nel frattempo, vorrei sapere cosa pensate di questo: vi prego recensite!!!

  
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