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Autore: emylee    17/08/2012    4 recensioni
Una videocassetta arriva in Alaska, precisamente nell'abitazione dove i Cullen si sono rifugiati dopo essere scappati da Forks.
Una stanza vuota diventa una prigione.
Perché Bella è lì?
L'ennesima Bella/Edward, sempre su New Moon. Spero che questa vi piaccia come vi è piaciuta l'altra
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Victoria | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: New Moon
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Into New Moon.'
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Empty Room ,


Sono ore che dorme. Carlisle ha smesso di curarla già da un po', e la diagnosi è stata fatta. E' messa un po' male, ma ha detto che se le staremo vicino e l'aiuteremo, ce la farà a mettersi in sesto velocemente. Alice, Esme e -persino io fatico a crederci- Rosalie l'hanno ripulita dal sangue e dallo sporco, e le hanno cambiato i vestiti. Le hanno messo qualcosa di comodo, per farla dormire serenamente. Sono rientrato subito dopo che le donne Cullen hanno finito di sistemarla. Ha continuato a dormire per tutto il tempo.
Ho assolutamente bisogno di parlarle, di sentire la sua voce calda e la sua mano stringere di nuovo la mia. Deve svegliarsi in più fretta possibile, o io impazzirò.
All'improvviso, sento le sue dita muoversi sul lenzuolo candido ed io scatto sull'attenti. Si sta svegliando, finalmente. Le stringo la mano e mi avvicino al suo viso.
- Bella? Bella, mi senti? - la chiamo, ma non ottengo risposta.
Abbasso gli occhi sulla sua mano, di nuovo immobile. Sospiro, continuando ad aspettare.

- Edward...?
Al suono della sua voce, mi giro di scatto, velocemente, spaventandola. Vedendo che non dava segno di svegliarsi, mi sono alzato e mi sono messo a guardare fuori la vetrata, guardando la pira ancora fumante sul giardino. Bella mi guarda, la mano fasciata è posata sul cuscino accanto a lei, verso di me. Mi vuole accanto, nonostante tutto quello che ha subito è per colpa mia?
Non trovando risposta, mi avvicino cautamente a lei e mi siedo sul letto, al suo fianco. Non ho il coraggio di guardarla. Anche se ho desiderato con tutto me stesso che si svegliasse e che mi parlasse, adesso che davvero e sveglia e che davvero mi sta parlando, non so cosa dirle. Mi sento solo terribilmente il colpa. E basta. Non merito nemmeno la sua presenza, nella mia vita.
Vedo la sua mano scivolare lungo il lenzuolo fino a che non trova la mia, e cerca di stringerla. L'accontento, anche perchè è quello che voglio anche io, anche se non lo merito.
- Grazie... - mormora, rilassandosi tra i cuscini.
Aggotto le sopracciglia. - Di cosa? - le chiedo, confuso.
- Di avermi salvata, anche se non eri più costretto a farlo.
Sgrano gli occhi. Ma che sta dicendo? Non ero costretto a farlo? Se è stata l'unica cosa giusta che ho fatto in tutti questi mesi? Scuoto la testa.
- Invece sì che ero costretto - le dico, - E' colpa mia se sei... in questo stato, adesso.
Abbassa gli occhi sul suo corpo, - Mi sono fatta tanto male?
Sembra un de-ja vu. Anche contro James ha detto le stesse parole.
- Hai un paio di costole incrinate, due spezzate. Una gamba rotta e anche un femore. Ematomi quasi dappertutto, con tagli. Avevi anche delle emorragie interne, Bella.
- Lo so -. Abbassa di nuovo gli occhi. Stavolta sembra spaventata.
- Ma che ti hanno fatto? - le ripeto, prendendole il viso tra le mani e costringendola a guardarmi, - Dimmi cosa ti hanno fatto per farti essere in questo stato.
- Non è colpa tua... Tu non potevi saperlo...
- Dimmelo, Bella.
Sospira e scoppia a piangere silenziosamente, mentre io cerco di consolarla come posso.
- Victoria voleva fare come fece James. Voleva fare dei video per poi inviarli a voi. Ma, vedendo che voi non arrivavate a salvarmi, ha iniziato a torturarmi e a prepararne altri più... sanguinolenti? Non so come spiegarlo. Te l'avrebbe inviati, anche quelli, se tu non fossi arrivato - racconta, poi affonda il viso nel mio petto, piangendo più rumorosamente. - Ma invece sei venuto, sei venuto a salvarmi lo stesso, anche se non mi ami più. Sei venuto lo stesso, e sono ancora viva sempre grazie a te...

- E' primavera - mormora Bella, chiudendo gli occhi e godendosi la brezza primaverile.
Mi siedo accanto a lei, sulle scale di casa Cullen, fuori all'aria aperta. Sono due giorni che Bella non parla più, se non con me. Non le chiediamo mai, però, cose che possano ricordarle la brutta avventura, e nemmeno le abbiamo chiesto di Charlie. Ed io non le ho ancora detto niente.
Non le ho detto che l'amo, e che l'ho sempre amata, che probabilmente non smetterò mai di farlo. Non le ho detto che l'ho lasciata perchè era meglio per lei, non perchè non l'amavo più.
Non le ho detto ancora niente.
E credo proprio che sia ora di farlo.
- Bella, devo dirti una cosa - dico.
Lei abbassa gli occhi sul suo vestito. Con dell'aiuto, Bella è riuscita ad alzarsi dal letto, anche se contro il volere di Carlisle. E' bastato che lei gli dicesse che è stata troppo tempo al chiuso senza respirare aria pulita per farlo desistere. Per questo siamo qui.
- D-dimmi... - sussurra.
- Tu credi che io non ti ami più, vero?
Noto le sue mani stringere la stoffa bianca del vestito. - Non lo credo... me l'hai detto tu...
Ha un nodo alla gola, si sente. Le trema la voce quando parla.
- Ti ho detto quelle cose perchè era l'unico modo per tenerti lontana. Eri così ostinata, sicuramente se ti avessi detto la verità, mi avresti seguito anche con mio disappunto. E con mio piacere.
- Cosa? Non capisco.
Sospiro e appoggio la schiena sulla ringhiera, e in questo modo riesco a vederla perfettamente in viso. Anche se sono passati solo due giorni, lo vedo già più roseo, più pieno. Esme non fa altro che farla mangiare.
- Se ti avessi detto che me ne andavo solo per non metterti in pericolo, ero sicuro che in qualche modo tu mi avresti convinto a rimanere insieme a te. Non potevo permetterlo. Non dopo quello che è successo con Jasper... Dovevo fare qualcosa, e mentirti sembrava la scelta giusta, nonostante adesso si è rivelata quella sbagliata. Sarei dovuto rimanere con te, e mi pento non sai quanto di averti mentito, di averti detto che non ti amavo più, di averti fatto credere che non eri più importante per me. Lo sei sempre stata, l'unica mia ragione di vita -. Alzo un braccio verso il suo viso incredulo e arrossato, accarezzando una gota, - Ti capisco se adesso mi odi, sai? Dopotutto, la mia menzogna ti ha causato tutto questo...
- Ma tu... -, deglutisce, - Tu mi ami ancora?
- Non ho mai smesso di farlo - le sorrido, amaramente.
Si gira completamente verso di me e si appoggia sul mio petto, lasciandomi spiazzato. Quando mi riprendo, ricambio la stretta, godendomela finchè posso.
- Anch'io non ho mai smesso di farlo - dice, stringendosi a me.

E' sulla mia schiena.
E' passato così tanto tempo dall'ultima volta che Bella è salita sulla mia schiena, per farsi portare più velocemente in un posto. Adesso non può camminare per via della gamba rotta, ma ha voluto lo stesso fare un giro. Come non accontentare una sua richiesta?
- Puoi portarmi al cimitero? - chiede improvvisamente.
Sgrano gli occhi, alla sua richiesta. - Al cimitero? Che ci vai a fare al cimitero?
- Lì c'è mio padre - dice semplicemente, appoggiando il capo tra la spalla e il mio collo.
Charlie?
Non chiedo altro e inizio a correre verso il cimitero di Forks, il quale sbuca in fretta davanti a noi. E' desolato, non c'è nessuno.
- Puoi mettermi giù? Ti starò vicino, così non cado.
- Certo.
Con delicatezza la metto a terra e subito si appoggia al mio braccio. Mi indica una tomba poco lontano e la porto davanti ad essa. Si siede sul terreno umido e accarezza la lasta di marmo dove è inciso il nome e il cognome del capo Swan.
- Ciao papà - dice Bella. - Io mi sono salvata, hai visto? E' stato Edward. Tu che lo odiavi anche... Sai, se sarebbe arrivato prima, avrebbe potuto salvare anche te.
Mi acciglio. Ad ucciderlo è stata Victoria. Quindi è stata anche colpa mia.
- Mi manchi tanto. Ma adesso i Cullen sono tornati, e sento già un po' meno la solitudine. Alice ed Edward mi stanno vicino come mi sei stato tu in tutti questi mesi.
Mi siedo accanto a lei e guardo la tomba.
- Posso sapere come è morto, Bella? - le chiedo, cauto.
Lei annuisce. - E' stata Victoria -. Come pensavo. - Quando è venuta a prendermi, ha trovato anche papà in casa. L'ha ucciso. Gli abitanti di Forks l'hanno trovato il giorno dopo, e a me danno come scomparsa. Me l'ha detto lei, mentre mi torturava.
- Mi dispiace - mormoro.
- Non è colpa tua.
E' inutile insistere. Bella non mi darà mai la colpa di quello che le è successo.
Ma almeno so che Charlie me l'ha data, questa colpa che mi merito, prima di morire.

- Sei.. proprio sicura, Bella? Non ti basta una lunga vita insieme a me, senza rinunciare alla tua anima? - le chiedo, per l'ennesima volta.
- Non rinuncierò alla mia anima - mi ripete, e lo fa come se ammonisse un bambino piccolo.
Le sorrido, dandole un bacio sulle labbra rosee.
E' passato un mese, e so che devo farlo. Ha perso tutto quello che aveva da rinunciare per poter diventare immortale, dato che tutti la credono morta, e adesso che è arrivato il momento, ho più paura io per lei. E se capisse che ha fatto un errore quando sarà troppo tardi?
- Edward, ti prego... Voglio stare con te, senza rischiare più niente.
- Farà male -. Ultimo tentativo.
- Credo di aver sopportato di peggio -. Ultimo tentativo fallito.
Ormai non posso fare niente. E la morfina sta già facendo effetto.
- Edward...
- Bella...
Parliamo allo stesso istante, e nello stesso istante sorridiamo.
Credo sia il momento.
- Ci rivediamo fra tre giorni, amore - mi sussurra, prima di chiudere gli occhi e di addormentarsi.
Ho paura. So che non posso farle del male, che nonostante il suo sangue sia una tentazione troppo invitate, così tante volte ho rischiato di perderla che non riesco a farle del male io stesso. Ma ho paura lo stesso. Carlisle è fuori la porta, pronto ad intervenire se non ce la faccio a fermarmi.
Prendo un bel respiro. Annuso un ultima volta il suo profumo di fiori e fresie e mi piego sul suo collo, dove il sangue scorre più velocemente.
E mi decido. La mordo.

- E' di nuovo primavera.
Le sorrido. - E' sempre primavera, con te.
Ridacchia. Che bel suono, sembra un coro d'angeli. Ed è finalmente mia, a tutti gli effetti.
- E' passato un anno dall'ultima volta - continua, abbracciandomi il collo da dietro.
- Bella, sei ovvia. La primavera arriva ogni anno - le dico, facendole notare che, ovviamente, ogni primavera inizia ad ogni Aprile dell'anno.
Probabilmente ha alzato gli occhi al cielo, perchè poi inizia a parlarmi con tono esasperato. - Lo so, Edward. Ma io intendevo che è passato un anno dall'ultima volta che sono stata umana.
- Già - dico, baciandole le mani.
Non pensa che è passato un anno anche da quando è stata chiusa in quella stanza vuota, da quando suo padre è stato ucciso e da quando è stata torturata da una vampira sadica.
Ma voglio evitare di pensare, adesso. Oggi vivo, perchè lei è viva accanto a me e, cosa ancor più strana, mi ama nonostante tutto.
La brezza continua ad accarezzarci e lei si gode la sensazione appoggiata alle mie spalle.
Poi sospira, - Ti amo, lo sai? - dice.
- Sì - rispondo, girando la testa verso di lei. - Anch'io, lo sai?
Ridacchia, serena e felice, come lo sono io, e mi bacia.
E mi basta questo.



Fine.
 

Spazio Autrice:
Eccomi con l'ultimo capitolo, siamo arrivati alla fine anche di questa mini-fic di tre capitoli. Sono veramente contenta che sia stata di vostro gradimento e grazie mille per tutti i complimenti che mi avete fatto.
Ringrazio anche chi ha recensito (mi scuso per non avervi risposto, ma non ho avuto il tempo) chi ha messo tra le preferite/ricordate/seguite e chi ha solo letto. Se non fosse stato per voi, non avrei mai e poi mai nè postato questa fic, ne postato tutte quelle altre e nemmeno le avrei portate a termine. E' tutto merito vostro, quindi grazie.
Che dire, spero che ci sarà un altra piccola storia e che voi possiate di nuovo godere di ciò che scrivo.

Emylee ♦

 

  
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