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Autore: swiebers    18/08/2012    0 recensioni
Danielle ha due passioni: il canto e Alex, di cui si è innamorata dal primo momento in cui ha guardato nei suoi occhi verdi.
Alex diventerà poco a poco sempre più importante, fino a diventare il centro del suo mondo.
Ma sarà quello che lei vuole davvero?
Questa è la mia seconda FanFiction: l'inizio può risultare noioso, ma prometto che farò di tutto per renderla più emozionante.
Sarei contenta se lasciaste qualche recensione, giusto per sapere cosa devo cambiare e cosa invece vi piace :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono così i tre giorni successivi, tra ansie, rimpianti e timori: non volevo che Alex pensasse a me come a quella che lo aveva tradito con il suo migliore amico, né volevo illudere Chris, al quale ero davvero legata.
Il lunedì successivo, mentre stavo a rimuginare e a biasimare me stessa, come al solito, decisi di incontrarmi con Samantha, ma senza accennare a quanto successo e senza parlare di me. Volevo ricostruire il rapporto che prima avevo con lei, che si era perso per il nostro orgoglio.
La chiamai.
 
- Pronto?
- Sam... Uhm, Samantha...
- Danielle, ciao!
- Ciao, senti... Ti va di venire a casa mia oggi, così, per stare insieme?
- Oggi? Ok.
- Davvero? Wow, cioè, mi fa piacere. E... Come va?
- Beh, bene, sì, a te?
- Lo stesso.
- Danielle, scusa, c'è mia mamma che mi sta chiamando per andare a pranzare, ci vediamo oggi.
- Certo. Ciao!
 
Quelle poche parole dette al telefono non poterono che riempirmi di gioia: magari era la volta buona che le parlavo e chiarivo con lei, e chissà, forse sarei anche riuscita a dimenticare per un po' la storia di Alex e Chris.
 
Nel pomeriggio, come d'accordo, Samantha venne da me.
 
- Pensavo non ricordassi più la strada, è tanto che non vieni a trovarmi -.
Sorrise.
- In effetti...
- Dai, entra!
 
Ci divertimmo un mondo, tra chiacchiere, MTV, foto, e tutto quello che due amiche fanno di solito.
Mi sembrò di non averci mai litigato.
Più tardi, poi, mentre guardavamo “La vita segreta di una teenager americana” gustandoci una pizza, Samantha mi parlò, forse per la prima volta in modo serio da quando era venuta:
- Sai, Danielle, in questo mese che ci siamo allontanate ho capito quanto abbia bisogno di una migliore amica.
- Che coincidenza, anch'io, sai? Solo che io lo sapevo già da prima di aver bisogno di qualcuno che fosse più di una semplice compagna di banco, e il nostro litigio ha solo contribuito a rafforzare la mia convinzione.
- Beh, io volevo chiederti scusa per come mi sono comportata ultimamente, è che le ripetizioni, la scuola, eccetera, mi hanno tenuta impegnata molto e non connettevo quasi più.
- No, non quasi, tu non connettevi davvero più!
- Hahahahahah, sei sempre la solita. Mi perdoni, allora?
- Sam, io non ho niente per cui portarti rancore, perché hai semplicemente espresso ciò che pensavi davvero di me, quel giorno. E non posso che ringraziarti per avermi fatto scoprire tratti del mio carattere che non conoscevo.
- Sarò ancora tua amica?
- La migliore.
 
Ci abbracciamo e capii che in fondo Samantha non se n'era mai andata. Come avevo potuto pensare, anche solo per un attimo, che potesse aver smesso di essere la mia migliore amica?  
In un rapporto, che sia d'amore o di amicizia, ci sono sempre alti e bassi, l'importante è superarli, proprio come avevamo fatto noi, e ciò aveva reso la nostra “alleanza” più solida e unita, e sarei stata pronta a scommettere che niente e nessuno sarebbe stato in grado di distruggerla.
 
- Dopo questo momento sdolcinato, che ne dici di un po' di pettegolezzi? Come va con Alex? - mi chiese Samantha dopo un po'.
- Uhm, sicura di volerlo sapere?
- Ovvio! Sono rimasta un po' indietro, non trovi? Racconta -.
 
Così le parlai di quanto successo, aggiungendo le mie scuse per non averla invitata al mare con noi, e fornendole le giuste motivazioni.
 
- Ma dai, non preoccuparti! E' stato un periodo “no” per entrambe. Comunque... Non posso credere che Chris abbia fatto questo!
- Sì, sì, ma non dirlo in giro, ti preeeeego!
- C'è anche da chiederlo? E' ovvio che non lo dirò!
- Grazie! Il problema è che ora non so come comportarmi con loro, non mi va di perderli...
- Io credo che dovresti continuare a stare con Alex, in fondo sembravi persa per lui, e stare con il ragazzo che ti piace è un'opportunità più unica che rara, ovviamente, dal punto di vista di una single hahahahah!
- Credo che tu abbia ragione, però... Come riuscirò a guardare Chris negli occhi, Sam? Si sentirà quasi offeso, credo. Cioè, ci siamo baciati, e non è poco.
- Mi dispiace per lui, ma ha sbagliato questa volta. Sa che stai con Alex, se avesse voluto farsi avanti l'avrebbe fatto prima. Non ci sono scusanti che lo assolvano!
- In effetti...
- Dà, che ore sono?
- Le dieci e mezzo.
- Ahhh! Sta' sicura che mia mamma mi ammazza! Non dovevo fare tardi, la mia punizione è ancora in corso! Che palle. Scusa, devo andare!
- Tranquilla, ti accompagno alla porta.
- Allora ci vediamo, Dà, pensa bene a cosa fare, mi raccomando!
- Lo farò, e grazie. Ti voglio bene.
- Anche io!
 
Il giorno seguente Alex mi chiese di uscire con lui e la sua compagnia; accettai a malincuore, dato che ci sarebbe stato anche Chris e non avevo idea di come comportarmi con entrambi, ma almeno riuscii a portarmi Samantha.
Ci riunimmo tutti a casa di Alex, ma prima che uscissimo cominciò a piovere e l'uscita saltò.
- Che facciamo? - chiese Alex annoiato.
- Io ho chiamato i miei, me ne vado -, rispose qualcuno.
- Sì, anch'io -, aggiunse un'altra voce.
 
Nel giro di mezz'ora eravamo rimasti in quattro: io, Alex, Chris e Samantha. 
Quest'ultima propose un gioco da tavolo da fare insieme; Alex accettò di buon grado e, trascinandomi con sé, andò a prendere il Monopoli.
Non avevo mai visto la camera di Alex fino a quel giorno, era più grande della mia, di colore azzurro cielo in contrasto con il bianco della scrivania e del letto in ferro battuto. E la cosa che mi stupì fu che era ordinatissima.

- Ecco il Monopoli - esclamò, estraendo la scatola dall'armadio. Poi, notando che non smettevo di guardarmi intorno, aggiunse: - Rimasta sorpresa della mia camera? -, sorrisi.
Lui fece lo stesso e mi stampò un bacio sulle labbra, un bacio che non mi lasciò indifferente e che mi fece capire che il mio posto era con lui. Mi amava, forse, e io amavo lui; non avrei potuto desiderare di meglio, e non avrei di sicuro rinunciato a lui per un bacio con il mio migliore amico che tra l'altro non mi aveva più rivolto la parola da quel giorno al mare.
Tornammo in salotto, dove Samantha e Christian stavano chiacchierando; non so di preciso di cosa parlassero, ma dagli sguardi che rivolsero a me e ad Alex e dal modo in cui si zittirono appena percepirono la nostra presenza capii che parlavano di noi, o di me. 
Più tardi a Samantha sarebbe toccato un lungo interrogatorio.
  
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