Piccola nota: Saluti e ringraziamenti alla fine!!^^
EPILOGO
Gran Bretagna, Canterbury - Kent.
Qualche tempo dopo…
Orlando era disteso in terra nel salotto di casa di sua madre. Maude, la sua
cagnetta, gli stava leccando un orecchio facendogli il solletico e facendolo
ridere di gusto. Stava cercando di atterrarla mentre ci giocava allegramente,
grattandole la pancia. Era estremamente sereno in quel frangente e sua madre lo
guardava dalla porta sorridendo. Le faceva piacere vederlo così, era in quei
momenti che lui ritornava ad esser solo ed unicamente il suo bambino. Era
felice di averlo un po’ tutto per sé. Ultimamente poi lo aveva visto molto poco
e quel poco lo aveva trovato sempre lievemente triste, crucciato, come se avesse
qualcosa che non gli permettesse mai di essere completamente felice. Quel giorno
invece pareva proprio in pace con sé stesso e lei come madre si sentiva
allargare il cuore nel vederlo tranquillo e gioioso.
“Orlando vuoi del the? Ne preparo un paio di tazze se ti va?” gli chiese
all’improvviso la donna.
Il ragazzo alzò appena la testa da terra e sorridendo annuì “Ottima idea 'ma!”.
Sonia Bloom uscì dal salotto e si diresse in cucina.
Pochi minuti dopo rientrò nella stanza, ma non aveva in mano il the, bensì il
cordless.
“C’è Robin dice che vuole parlati di una cosa estremamente interessante, ho
messo in attesa, che fai ci parli? O devo inventami qualche scusa, come dirle
che sei sotto la doccia?”.
Orlando a sentire il nome della sua agente si mise a sedere, scostando con
gentilezza Maude che gli si accoccolò buona tra le gambe, sbuffò appena e si
grattò la testa, insomma era in vacanza per rigenerarsi e per stare tranquillo,
quella telefonata lo infastidiva abbastanza.
Ci pensò qualche secondo e poi decise all'improvviso di parlare con la donna.
“No dai passamela” disse alla fine con tono rassegnato.
Prese il telefono e attivò la chiamata.
“Ciao Robin che c’è di nuovo?” chiese senza entusiasmo.
“Ciao Orlando, scusami se ti disturbo, ma credimi è una cosa veramente
importante” esordì la donna.
“Dai dimmi” rispose lui.
“La Miramax mi ha sottoposto un soggetto, giusto per dare un giudizio. E’ un
progetto ancora in fase embrionale, infatti non è ancora stata scritta una
sceneggiatura, diciamo che è un’idea da valutare con attenzione” continuò a
spiegare Robin “A mio avviso, oltre ad essere un’intuizione brillante e molto
interessante, il personaggio maschile sembra cucito perfettamente addosso a te!
Orlando credimi, è un'idea semplice ma veramente buona, vorrei tanto che tu
leggessi questo soggetto e mi facessi sapere che ne pensi” concluse infine la
sua manager.
Lui arricciò il naso poco convinto. Voleva stare fermo almeno un anno, insomma
negli ultimi tempi aveva lavorato senza sosta girando un film dietro l’altro
senza un attimo di pausa. Leggere un nuovo soggetto, ora che era a casa di sua
madre nel più completo relax lontano da tutto e da tutti non è che lo
entusiasmasse molto.
“Mah… non lo so Robin, insomma s’era detto niente lavoro minimo per un anno, ho
bisogno di riposarmi e…”
“Ma guarda che non si tratterebbe di una cosa immediata! Come ti ho detto,
ancora non c’è neanche la sceneggiatura, dovresti solo leggerlo e dire che ne
pensi, e dai Orlando che ti costa? Lo sai che ti ho sempre proposto solo ed
unicamente prodotti validi, se ti dico che dovresti leggerlo è perché ne vale
davvero la pena” rispose Robin cercando di convincerlo.
Orlando sospirò.
“Va bene mandamelo, ci darò un’occhiata e poi ti farò sapere”rispose arreso.
“Bene! Te lo porto io direttamente domani nel pomeriggio” concluse la donna
soddisfatta di averla spuntata. In realtà riteneva quel soggetto quasi geniale e
non voleva che Orlando se lo facesse sfuggire, era certa che dopo averlo letto
lui stesso sarebbe stato del suo stesso avviso.
Due giorni dopo quella fatidica telefonata con la sua agente Orlando si decise a
prendere in mano il famoso soggetto, che aveva abbandonato in un angolo, dopo
che Robin con solerzia glielo aveva portato. Fuori pioveva a dirotto e lui era
piuttosto annoiato, così decise di passare il tempo leggendolo, tanto avrebbe
comunque dovuto farlo, quindi colse l’occasione al volo. Non aveva neanche
finito di leggere la prima pagina che era già abbastanza esterrefatto, continuò
molto incuriosito, finendo per divorarlo tutto d’un fiato.
Era incredibile.
La storia era molto semplice, parlava di un ragazzo che si ritrovava a rivedere
alcune scelte fatte. Finiva col fare una specie d’esperimento: cambiare
completamente stile di vita per un periodo, durante il quale faceva la
conoscenza di una ragazza di cui s’innamorava. Purtroppo però a causa dei suoi
problemi e di alcune cose non dette, come di altre cose dette, che sarebbe stato
meglio tacere, il ragazzo finiva col perdere la ragazza. Sceglieva così di
ritornare alla sua vecchia vita, più saggio e più consapevole, ma
irrimediabilmente triste e solo, non senza la speranza però di poter
riconquistare un giorno quell’amore che gli era sfuggito dalle mani a causa
degli eventi. Non c'era una fine ben chiara, era una di quelle storie che
lasciano gli spettatori liberi di scegliere il finale che più gradivano. Forse
il ragazzo ce l'avrebbe fatta e si sarebbe riunito al suo amore o forse avrebbe
vissuto con il rimpianto di averlo perduto per sempre, conservando gelosamente
il suo ricordo nel profondo del suo cuore. Tutta la storia era una metafora
sulle scelte e sulle rinunce che esse comportano e sull'impossibilità di poter
ottenere le cose con troppa facilità, perché materialmente impossibile.
Nonostante tutto però, almeno come l'aveva interpretato lui, il finale sembrava
lasciare un certo spiraglio ad una sorta di speranza.
Assolutamente incredibile!
Porca miseria ladra! pensò allibito Orlando.
Quella era la sua storia!
Rimase qualche minuto a sedere nella poltrona del salotto a bocca aperta con lo
sguardo perso nel vuoto incapace di una qualsiasi reazione. Le emozioni che
aveva provato a leggere quel soggetto erano così vivide, così autentiche, così
reali, che l’avevano sconvolto riportandolo di colpo alla sua incredibile
esperienza, ma soprattutto avevano riaperto la sua vecchia ferita riguardante
Chastity.
Rimase una buona mezz’ora come in un limbo inerme e confuso poi di colpo si
riebbe. Afferrò agitassimo il cellulare e chiamò la sua agente.
“Sono io” disse concitato appena Robin gli rispose “Chi ha scritto questo
soggetto?” concluse.
“Non lo so Orlando è arrivato per posta agli studi Londinesi della Miramax,
credo che lo abbia inviato un professore di uno di quei corsi per principianti
appassionati di cinema” rispose la donna.
Il cuore di Orlando mancò un battito e cominciò a respirare con fatica, era mai
possibile? Si domandò incredulo, euforico, speranzoso e impaurito alla stesso
tempo.
“Devo assolutamente incontrare la persona che lo ha scritto” disse senza mezzi
termini a Robin.
“Allora ti è piaciuto eh?” disse lei con una punta di soddisfazione.
“Sì, molto, ma hai capito che ti ho chiesto?” chiese lui con un ansia che
cresceva sempre di più.
“Vedrò quello che si può fare io cre…”.
Orlando la interruppe perentorio.
“Non devi fare quello che puoi! Devi assolutamente trovare chi l’ha scritto e
devi farmela incontrare!”.
“Fartela incontrare?” chiese Robin sorpresa “Scusa ma chi te lo dice che è una
donna?” concluse scettica.
“Chiamalo intuito, chiamala empatia, chiamala come cazzo ti pare, ma io so che
una donna, trovala e fissa un appuntamento, voglio incontrarla. Muoviti! Mettiti
subito a lavoro!” ordinò Orlando senza mezzi termini.
Era una cosa assurda ma si sentiva euforico e impaurito allo stesso tempo,
sorrideva e si grattava la testa come a sottolineare quel suo stato d'animo così
contrastante.
Cominciò a ridere e poi divenne serissimo. Questa cosa lo aveva veramente
scombussolato in maniera profonda.
I giorni seguenti per lui furono una tortura: era agitato e molto, molto
impaurito. Temeva di essersi fatto inutili illusioni, ma allo stesso tempo
sperava e faceva castelli in aria, per poi cadere in sorta di depressione.
Insomma, era in uno stato precario di aspettativa che lo teneva in costante
agitazione.
Robin si dannò letteralmente l'anima, ma due settimane dopo riuscì a combinare
il fatidico incontro negli studi Londinesi della Miramax.
Orlando era partito la mattina molto presto da Canterbury in macchina da solo,
guidava piano e nella radio aveva inserito un cd, una compilation di Robbie
Williams che aveva acquistato qualche tempo prima. Se l'era comprata perché
conteneva quel brano che aveva ascoltato quella volta che finalmente aveva
capito che cosa provasse per Chastity, era stato un po’ masochista da parte sua,
ma non aveva potuto farne a meno. La canzone che stava ascoltando era She’s
the One l.
I was her she was me
We were one we were free
And if there’s somebody calling me on
She’s the one
If there’s somebody calling me on
She’s the one
[Io ero lei e lei era me
eravamo una sola cosa, eravamo liberi
e se c'è qualcuno che mi sta chiamando
quella è lei]
When you get to where you wanna go
And you know the things you wanna know
You’re smiling
When you said what you wanna say
And you know the way you wanna play
You’ll be so high you’ll be flying
[Quando sai dove vuoi andare
E tu sai le cose che vuoi sapere
Puoi sorridere
E tu conosci il modo come potertela giocare
E tu potrai andare così in alto come se stessi volando]
Ripeteva quelle strofe sorprendentemente in tema con il suo stato d'animo,
quasi in un sussurro cantando a fior di labbra, come se la paura sempre in
agguato, gli impedisse di cedere del tutto alla speranza, che comunque nutriva.
Finalmente arrivò a Londra, l'appuntamento era per le ore dieci e lui era quasi
un'ora in anticipo. S'incontrò con Robin e un dirigente della Miramax che
ringraziò per avergli messo a disposizione un ufficio per quell'incontro.
“Orlando ti ordino qualcosa per colazione da Starbuks?” gli chiese Robin.
“Sì grazie, caffè e muffin e prendine anche per la ragazza” rispose Orlando.
Robin sorrise divertita.
“Un giorno poi mi spiegherai come diavolo hai fatto a capire che è una ragazza”
disse scrutandolo curiosa e ammiccando leggermente .
“Un giorno...” ripeté lui sorridendo poi aggiunse “Ah Robin?”
“Si!” fece la donna che era già sulla porta girandosi.
“Voglio incontrarla da solo!” specificò deciso Orlando.
“Come vuoi” rispose la sua agente con un sorriso uscendo dalla sala d'aspetto.
Dopo circa quaranta minuti la ragazza arrivò, fu fatta accomodare in un ufficio
secondario, dove erano stati anche portati i caffè e i muffin per la colazione.
Orlando spinse piano la porta della stanza con il cuore in tumulto e finalmente
la vide.
La ragazza era di spalle, i capelli biondi medio lunghi, non molto alta,
corporatura media.
Il ragazzo sorrise.
“Ciao Chastity” disse poi semplicemente.
La ragazza al suono di quella voce si girò di scatto, ma non disse niente. Il
suo viso tradiva la sua sorpresa ed un certo smarrimento, come se non capisse
bene qualcosa. I suoi occhi, incredibilmente verdi, incrociarono lo sguardo
felice di Orlando con un muto interrogativo che li attraversava rendendoli più
grandi e più luminosi.
Orlando sentì un tuffo al cuore e cercò di contenersi, visto che gli tremavano
assurdamente le ginocchia. Era un'emozione forte quella che provava, forte e
molto bella, tanto da togliergli quasi il respiro. Finalmente riuscì a parlare
di nuovo
“Sì, lo so, ti starai chiedendo come mai conosco il tuo nome visto che è la
prima volta che c'incontriamo...” s'interruppe un attimo e si avvicinò a lei che
continuava a guardalo stupita.
“Siediti” le disse scostando la sedia e facendola accomodare “E' una storia
lunga ed assurda e forse stenterai a credermi. No, sono sicuro che mi prenderai
per matto!” continuò a dire con un'espressione un po’ buffa, tanto che la
ragazza non poté fare a meno di sorridere. Nel vedere quel sorriso Orlando si
rilassò di colpo “Se hai pazienza” continuò guardandola intensamente “Ho
intenzione di raccontartela tutta fin dal principio” concluse infine con un
sorriso di pura e autentica felicità che gli increspava le labbra.
**The End!**
....e
da qualche parte nei meandri sconfinati dell'universo imperscrutabile un essere incorporeo, conosciuto come Guardiano di porta, sbirciava soddisfatto la scena e sorrideva molto compiaciuto.
Quella era decisamente una
delle volte in cui fare il suo lavoro gli aveva dato veramente una soddisfazione
immensa, sotto tutti i punti di vista. Praticamente una riuscita perfetta!
...e questa E' veramente la FINE!!
Allora innanzi tutto GRAZIE dal profondo a tutti quelli che hanno seguito questa fic sia che abbiamo recensito oppure no! Grzaie davvero!!^^
Grazie agli splendidi commenti di ieri di : Frodina (mi conosci bene!!^^), Ewoin ( non c'è niente di più lontano da me di Chastity, nel senso che vorrei essere come lei, ma sono abbastanza diversa!!^^) Gal (sempre più dolce e più carina con recensioni che mi lasciano a bocca aperta!) a Roy la mitica!!( ma che vuol dire superpanibalda!!??? ^^) ad Anjulie il cui giudizio mi riempie di gioia e a Serena che spero con tutto il cuore di non aver deluso!! ^_^ Grazie alla dolcissima Azu e per i Pm e le telefonate e per il suo contagioso entusiasmo! Grazie a Sara per tutti i pm e le telefonate e grazie ovviamente a Mandy il mio sostegno... e molto altro che lei sa!
Grazie a Londra che ho visitato di recente e che con tutte le corse che mi son fatta nella linea blu mi è stata fonte d'ispirazione per sta ficcina! Grazie al cinema in generale che io amo alla follia e che in questa fic ho INDEGNAMENTE omaggiato con un sacco citazioni sparse qua e là, non so se le avete colte.
Naturalmente grazie ad Orlando al quale prometto solenni calci in culo se si riazzarda a prendere parte ad una vaccata di film stile Troy! Caro Mister Bloom sono donna d'onore e sappia che nel qual caso lei intenda buttare alle ortiche il suo talento, la raggiungerò e a forza di pedate nel deretano la rialzo da 1,80 ad 1,95 in trenta secondi netti! Quindi mediti e sia oculato nelle sue scelte future!
Basta, le bischerate son finite e nel ringraziare tutti nuovamente mi congedo abbracciandovi virtulamemte. Moon^^