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Autore: Alex98    21/08/2012    0 recensioni
Questa storia è ambientata in un'Inghilterra magica e ricca di creature fantastiche. James, un ragazzo di tredici anni confinato in un orfanotrofio di Londra, dovrà svelare il mistero della scomparsa dei suoi genitori e affrontare un mondo che solo in pochi possono vedere. Queste persone sono i sognatori e James giocherà un ruolo chiave, grazie alle sue doti, nel terminare la guerra che da anni affligge il mondo magico nascosto nei nostri cuori.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

L'ULTIMA BATTAGLIA

 

 

"Che muoia! Che sprofondi negli inferi per l'eternità!" urlò Laura sentendo nominare il Signore delle Tenebre.

"Laura, lo so che…"le sussurrò dolcemente James.

"No! Non lo sai! Stai zitto e combatti da uomo per una volta! Quel mostro morirà e il sacrificio di mia madre non sarà stato vano! Combattiamo e uccidiamo quel mostro!" strillò indossando l'armatura e uscendo per prima dal Buckingham Palace.

Monsieur Bernard, James, Jean Pierre, Gabe, Benjamin, Chloe e l'esercito del re la seguirono.

Sapevano che quella era l'ultima battaglia.

Un solo esercito avrebbe vinto.

Il grido di battaglia dei miseri cento soldati di Sir Williams era molto più forte di quello di un milione del Signore Oscuro, ma sarebbe bastato il loro coraggio per sconfiggere gli avversari?

Il Signore delle Tenebre attaccò con ferocia, ma Laura lo respinse immediatamente con la sua lancia.

L’esercito di mostri si lanciò contro quello del re e seminò il panico tra i soldati.

Jean Pierre impugnò la spada e la trafisse nella gamba del Signore delle Tenebre, ma invano.

Il nemico rise e lo lanciò in aria.

Chloe, a quel punto, salì sul corpo della creatura e trafisse il suo coltello nella sua gola.

Il Signore delle Tenebre ruggì e la stese a terra con un poderoso pugno.

Monsieur Dubois fu in procinto di aiutarla quando Owen Holmes lo colpì alle spalle.

Monsieur Bernard cadde a terra e non si mosse più.

“No!” urlò Laura.

James la fermò prima che potesse uccidere Owen.

“Cosa stai facendo, James?! Devo ucciderlo!” strillò Laura.

“No! Ti prego! Non voglio che diventi un’assassina!” ribatté James.

“Lui ha ucciso tutto ciò che restava della mia famiglia! E poi che t’importa di me?!”

James non rispose e continuò a tenerla ferma mentre Owen piangeva capendo quello che aveva fatto.

Benjamin lo attaccò e lui non fece resistenza e fu ferito gravemente.

Tutto stava sprofondando nell’oscurità e il Signore delle Tenebre diventava sempre più potente.

Infine, Laura riuscì a liberarsi e attaccò Owen, ma non ebbe il coraggio di ucciderlo.

“Perdonami! Non volevo! Il Signore delle Tenebre mi avrebbe ammazzato se non avessi ucciso nessuno! Ti prego! Abbi pietà di me!” singhiozzò Owen.

Laura guardò il padre.

“Laura, 13! 13! 13!” mormorò lui.

“Che cosa succede?!” strillò James.

“Continua a gridare il numero 13!” gli spiegò Laura.

Dopo un po’ capì e frugò nella giacca del padre finché trovò una fiala di pozione con il numero 13 scritto sul tappo.

Versò il suo contenuto sulla ferita del padre che guarì in un lampo.

Ma non ebbero tempo per abbracciarsi perché l’esercito di mostri li stava attaccando.

Un gigante stava per cadere sopra di loro.

Solo un miracolo li avrebbe salvati.

Laura chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, vide James immerso in una pozza di sangue e il gigante poco distante dal suo corpo.

“James! James!” urlò, il volto rigato dalle lacrime e ricoperto di polvere e di sangue.

“Chiamate un medico!” urlò a squarciagola.

“Non ci sono medici. E la fiala si è distrutta quando è caduto il gigante. Mi dispiace.” mormorò il padre.

La battaglia ormai si era spostata e loro erano rimasti da soli.

“Ti prego! Non morire! James! James! Non può finire così! James! James!” gridò, disperata.

Quando lo baciò, James si rialzò ed esclamò:

“Ce n’è voluto di tempo!”

“Tu! Mi hai fatto prendere un colpo! Ti credevo morto!” strillò Laura picchiandolo con lo zaino del padre.

James rise e,insieme a Laura, monsieur Bernard e Owen, tornò sul campo di battaglia.

 

Il Signore delle Tenebre attaccò Gabe, ma Benjamin lo salvò permettendo a Jean Pierre di raggiungere il mostro e di provare a distruggerlo.

James lanciò un incantesimo che lo immobilizzò mentre Laura lo bersagliò di incantesimi mortali.

L’esercito del Signore delle Tenebre sembrò polverizzarsi e volare via nell’aria dopo aver visto com’erano andate le cose.

Chloe, Owen e monsieur Bernard arrivarono per ultimi, ma i loro incantesimi furono fondamentali per la riuscita della missione.

“Questo è per mia madre!” urlò Laura.

“Questo è per sir William e per i miei genitori!” gridò Jean Pierre mozzandogli la testa.

Il Signore delle Tenebre scomparve nel nulla.

“Ce l’hai fatta! Bravo!” urlarono tutti in coro.

Ma in pochi secondi il corpo del mostro si ricompose, si tramutò in un serpente e tentò di azzannare Jean Pierre, ma allora fu James che lo riportò a marcire nell’inferno con la sua immaginazione.

Poi svenne e riuscì solo a sentire una voce femminile che bisbigliava:

“Ti voglio bene, James.”

 

James si risvegliò nel letto dell’infermeria.

I medici stavano ancora guarendo i feriti, ma l’atmosfera era diversa.

“Ciao, James.” disse una donna alta e magra, con gli occhi marroni e i capelli biondi, con indosso dei vestiti semplici e malconci.

“Dopo cinque anni…” singhiozzò James.

“Lo so.” disse lei abbracciandolo e piangendo.

“Ti voglio bene, mamma.”

“Anch’io ti voglio bene, James. Che bello poterti abbracciare di nuovo. Sei cresciuto così tanto.”

“Non ho mai dimenticato. Come hai fatto a tornare?”

“Le celle della prigione si sono aperte quando il Signore delle Tenebre è morto, ma resterà sempre nei nostri cuori.” rispose la madre.

James pianse ancora per molto.

“Sono qui, James. E’ finito. E’ tutto finito.”

 

James camminò lungo i corridoi del Buckingham Palace insieme a Jean Pierre.

Ormai erano diventati degli eroi e tutti i defunti erano tornati in vita.

“Bravi! Complimenti! Siete stati fantastici!” urlarono in coro i gemelli Evans, Owen Holmes, Benjamin Simpson e Rebecca Taylor.

“Bravissimo, Jean Pierre.” mormorò Chloe Bailey abbracciandolo.

“Congratulazioni. Siete stati magnifici. Sir Williams sarebbe fiero di voi. Non posso dirvi altro perché se no…” singhiozzò monsieur Bernard.

“E’ tutto merito tuo se siamo arrivati fin qui.” disse James, abbracciandolo.

Jean Pierre fece lo stesso e monsieur Bernard scoppiò a piangere.

Ci vollero una decina di minuti prima che li lasciasse salire al piano di sopra.

“Laura! Stai bene?!” esclamò James vedendo Laura nella camera da letto con la mano sinistra fasciata.

“Mai stata meglio.” rispose lei, sorridente.

I tre salirono sul balcone della camera, ancora intatto.

“Allora, cosa faremo adesso?” chiese Jean Pierre.

“Bè, ora la guerra è finita. Che cosa succederà?”

“Chi può dirlo?” domandò Laura stringendoli a sé.

“E’ folle.” rise Jean Pierre.

James sorrise ed esclamò:

“La vita è folle!”

In quel preciso momento il sole tramontò colorando il cielo di un magnifico rosso fuoco.

Forse era quella la vera fonte d’ispirazione dei Sognatori: tre amici che si abbracciano di fronte a un poetico crepuscolo.

Forse era quella la vera magia.

 

FINE

 

Note dell’autore:

Ho finalmente concluso la mia prima storia su efp!

Mi scuso per aver scritto drabble ( storia di circa novanta pagine, se non ricordo male ) tra le note, nonostante sia solo una breve storiella.

Ma piena di emozioni per me…e spero anche per i lettori!

Un ringraziamento speciale a topilu98 e a pulcenialler per avermi mostrato questo fantastico sito!

Ringrazio anche Carlos Olivera, Fairy_Whisper e ancora topilu98 per aver recensito costantemente la mia storia.

Ringrazio isawrite per averla ricordata e tutti i lettori anonimi che continuano a seguirla.

Alex98

   
 
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