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Autore: IllyElric    21/08/2012    4 recensioni
...sento la tua essenza, ma manca la tua anima, manchi tu...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Devo trovarti a tutti i costi, Maka.
Mi dirigo dove tua madre mi ha suggerito, l’aeroporto.
C’è molta gente in procinto di partire e molta gente che aspetta il ritorno dei propri cari. Maledizione, non vorrei essere arrivato troppo tardi. Corro come un pazzo per tutto l’aeroporto, ti cerco in ogni persona che ti somiglia, ma di te nemmeno l’ombra.
Non posso accettare che tu vada di nuovo via senza nemmeno salutarmi, ma che dico, non voglio che tu vada di nuovo via punto e basta.
-Makaaaaa!!-
Ho gli sguardi di molte persone puntati su di me ma non mi importa niente.
-Mi scusi signora, ha visto per caso una ragazza alta più o meno così con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi?-
Una domanda che pongo a decine e decine di persone, ma la risposta è sempre quella.
-No, mi dispiace.-
E il tempo continua a passare troppo lentamente, passa un’ora e io non ti ho ancora trovata, mi trovo ancora nei pressi dell’aeroporto.
Ti prego Maka, torna da me. Ti scongiuro.
Dovrei arrendermi, me lo sento, ma una parte di me dice di no, una flebile speranza ancora brilla dentro il mio cuore. Ma oramai non ascolto più ciò che dice il cuore da tempo, agisco d’istinto, istinto animale.
Fa maledettamente freddo, sono tutto fradicio, i capelli pieni di neve che ironicamente si mimetizza in mezzo a quel cespuglio biancastro.
Non ce la faccio più. È  tardi e io comincio a sentirmi male, in più la ferita comincia di nuovo a pulsare, o forse l’ha sempre fatto interrottamente e io non me ne sono nemmeno accorto.
Mi dirigo in un posto che non frequentavo da tempo, il locale dietro casa.
-Ehi Soul! È  da un po’ che non ci si vede!-
Il buon vecchio John. C’è una confusione tremenda, una musica assordante, non sono più abituato a posti del genere, infatti comincio ad avvertire anche un po’ di mal di testa.
-Ecco a te, lo offre la casa.-
-Troppo buono, John.-
Lo ringrazio con un’espressione sicuramente affranta e stanca e comincio a sorseggiare il drink alcolico contenuto nel bicchiere. L’ironia della sorte ha voluto che questo cocktail fosse verde. I tuoi occhi.
-Soul, che hai fatto alla mano?!-
-Lascia perdere.-
-Ragazzo mio, non cambierai mai.-
Sorrido amareggiato. Sento una strana presenza alle mie spalle, una presenza familiare…
-Ma guarda un po’ chi è tornato qui “strisciando”…-
Una semi-nuda ragazza dai lunghi capelli scuri di un colore insolito con un cappello da strega e le braccia conserte.
-Ciao Blair.-
-Ciao Blair?! Dopo quello che hai fatto hai anche il coraggio e la faccia tosta di tornare qui e dire semplicemente “ciao Blair”?! Razza di cafo…-
-Ehi, dacci un taglio gattamorta.-
Ma cosa…?! Mi sono perso qualcosa. Un secondo fa Blair stava per mollarmi una bella cinquina in faccia e un attimo dopo qualcuno le blocca la mano. Una voce dura ma calma di una persona con indosso una felpa e un cappuccio alzato.
-E tu chi saresti?! Non ti immischiare, non sono affari che ti riguardano!-
A quanto pare la presa sul polso si fa sempre più forte poiché Blair si fa sfuggire un ghigno di dolore.
-Ti ho detto di darci un taglio!-
 Sbalorditivo! La misteriosa persona incappucciata sferra un calcio a Blair colpendola allo stomaco e facendola volare dall’altra parte della sala! Ma…
-Andiamo.-
E senza curare il silenzio tombale creatosi nella sala e gli sguardi scioccati e spaventati dei presenti mi prende per mano senza nemmeno lasciarmi finire il drink e mi trascina fuori.
Continua a camminare senza voltarsi e senza rivolgermi la parola.
-Ehi, si può sapere chi sei?-
Niente, non mi risponde.
Ma come sono finito in questa situazione?!
-Sto parlando con te, non sopporto essere igno…-
Maka.
Ti fermi e ti volti calando il cappuccio della felpa. I tuoi occhi sono bassi.
Senza darti il tempo di reagire ti stringo a me come non ho mai fatto in tutta la mia vita cominciando a piangere come un bambino, ma non me ne vergogno. Sono cambiato, sono un’altra persona, sono un uomo, e tutto questo solo grazie a te.
-M-Maka…-
-Soul, mi dispiace!-
Cominci a singhiozzare anche tu.
-Ti d-dirò tutta la verità Soul, te lo prometto, non t-ti mentirò mai più! Ti prego perdonami!-
Urli per la disperazione, ma non mi importa, in questo momento sono solo felice che tu sia tornata da me.
Ti stringo la mano e ci dirigiamo nell’appartamento, entrambi zuppi per la neve oramai sciolta.
Mi gira la testa, ho già vissuto questa situazione, mi è tutto maledettamente familiare: io che non mi reggo nemmeno in piedi, che sudo freddo, che comincio a sentirmi debole e mi accascio a terra, sento invocare il mio nome, che mi succede? Possibile che io sia così debole? Io… Un ragazzo cool come me si fa battere così facilmente da… Da che cosa?! E non sento più niente, e non vede più niente, solo il buio.
Ho sonno.
-M-Ma… ka…-
E inconsciamente cado di nuovo nel profondo pozzo nero che ho sempre temuto da quando sei tornata.
-Sa… Salva… mi-
  
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