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Autore: Theresa_94    22/08/2012    2 recensioni
Una Long-fic tutta Jisbon. Un caso difficile ma risolto in poco tempo e per ricompensa una vacanza forzata; suddivisa in una parte completamente romantica (e comica,molto comica ;)) e un’altra parte Thriller,perché John non va dimenticato.
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio | Coppie: Jane/Lisbon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chissà perché questa mattina  Jane è venuto a trovarmi..forse dovrei  chiederglielo,ma decido di rimandare la domanda in un momento più opportuno.

“Lisbon” dice apparentemente preoccupato il mio consulente.

“Si…” rispondo con un velo di preoccupazione nella voce. Ultimamente è sempre teso,ho paura che centri qualcosa John.

“Non ti preoccupare,lui questa volta non centra. Ho un al-tro tipo di pro-pro-blema”.

“Jane che balbetta e che non è sicuro di se!? Credo che presto si abbatterà un temporale su Sacramento.”

“Ah ah divertente Lisbon! Io sto cercando di aprirmi e tu mi tratti così?” esclama mettendo su il broncio.

“Scusami, ma la tentazione era troppo forte … Se ti va puoi ancora raccontarmi ciò che ti affligge ultimamente.”

Per qualche secondo distogliamo gli occhi dalla strada e rimaniamo a fissarci. Le sue pupille mi sembrano allargarsi per un momento,ma non riesco a interrompere quel momento di magia per colpirlo con le mie frecciatine. E’ lui a distogliere lo sguardo per primo e a ritornare a fissare la strada.
“Teresa,credo di essermi …”

Lisbon,calmati,respira. Può essere qualsiasi cosa,non saltiamo a conclusioni affrettate.

“Essermi?” lo incalzo io,non riesco ad aspettare,l’attesa mi uccide.

Nel preciso istante in cui Patrick sta per aprire la bocca con l’intento di parlare, sento il mio cellulare squillare. Rispondo,ripromettendomi di punire chiunque si sia preso la briga di chiamarmi.
“Lisbon!”

“Agente Lisbon,sono il direttore Bertram. Appena arriva al CBI mi raggiunga col suo consulente nel mio uffico, è una questione di massima importanza”

“Certo,mi dia dieci minuti e sarò da lei” chiudo la telefonata abbastanza irritata. Non potrò punirlo,è il mio direttore! “Jane …”
“Si,si ho capito.”

“Ma io non ho detto niente!”

“Molte volte il silenzio vale più di mille parole” dice sorridendo dolcemente. Scendo dalla macchina,Jane mi lancia le chiavi. Sembra che gli sia passato quel momento di tristezza,meglio così. Non mi piace vederlo teso. Entriamo nell’ascensore e per qualche istante le nostre braccia si toccano e le nostre mani si intrecciano. E’ un movimento  involontario,comandato semplicemente dal cuore. Sposto lo sguardo per guardarlo,e lui fa altrettanto. Rimaniamo a fissarci nuovamente,con dei sorrisi innamorati stampati sulle labbra e con gli occhi illuminati dall’amore. All’improvviso sentiamo un telefono squillare,ci giriamo da dove proviene il suono. Non ci posso credere. Dietro di noi c’è Cho! Separo velocemente la mano da quella di Patrick,che cerca invano di riprendermela. Beh,non posso dire che sia contenta di questa divisione ma pensare a l mio sottoposto dietro di me mi obbliga a farlo. Sento un calore investirmi le guance e tento di nasconderle abbassando la tessa e coprendole con i miei capelli.
Appena la porta si apre,il primo ad uscire è Cho che freddamente esclama:
“Buongiorno capo, Jane.” Subito dopo si dirige senza indugi o altri commenti verso la sua scrivania.

Rimango paralizzata nell’ascensore,non posso aver fatto una figura del genere col mio sottoposto. Allo stesso tempo,però, mi sento felice e rilassata. Quel contatto col mio consulente mi ha sollevato il morale: la mia coscienza aveva proprio ragione: mi sono innamorata di Patrick Jane. O forse è semplice attrazione fisica? Eppure quel contatto finito mi fa pensare molte cose:come non posso stargli lontano,come mi fa piacere la sua presenza,il suo respiro vicino al mio,le sue frecciatine,i suoi occhi cerulei nei miei. Inizio a cercarlo e lo trovo nel cucinino con la sua solita tazza di Tè. Faccio l’indifferente e mi avvicino alla dispensa,ma all’improvviso sento il braccio del mio consulente circondarmi la vita. Avvicina la sua bocca al mio orecchio e sussurra tre parole che mi fanno andare in arresto cardiaco. “Bertram ci aspetta” faccio per giramrmi e mi ritrovo il viso del mio consulente a due centimetri dal mio. Il tempo sembra fermarsi e tutte le mie preoccupazioni scompaiono,Bertram non è più un problema ora.

  “Teresa credo di essermi…”




  
Eccomi di nuovo qui =D come promesso le scene romanticose (come direbbe Akiko__) sono iniziate.. ma cosa accadrà ora? Cosa sta cercando di dire Patrick a Teresa? Non vi preoccupate questa volta non è un sogno xD nel prossimo potrete rispondere a queste domande e ne sapremo anche di più sul caso difficile che devono risolvere.
Grazie ad Akiko__ per le sue recensioni, grazie mici 71 per aver inserito questa storia fra le preferite, e ringrazio kiara988 e marty15 per averla inserita fra le seguite.
 Recensite per favore,accetto anche le critiche :D Alla prossima,baci
Th.

   
 
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