Signore e signori, internet funziona, e a pieno regime! Ebbene sì, ma non diciamolo troppo forte U.U
Dunque, questa poesia era sotto contest per cui finora non ho potuto pubblicarla. Non ho vinto niente, ma è stato divertente e ci riproverò (*voce fuori campo: "ma tu non ti arrendi mai all'evidenza, eh?"*).
Innanzitutto ringrazio Gracee per la bella idea del concorso, senza il quale non sarei stata spronata a scrivere questa poesia.
Come sempre grazie a DreamNini, Odioiladridinickname e Jesse O, per l'ammirevole costanza con cui seguono.
E ora, vi lascio alla poesia. Mentre finora mi sono limitata, quando l'ho fatto, a parlare dell'amore in astratto, qui mi sto riferendo ad una storia molto specifica, che è stata la mia. Si può dire che ho cercato di tratteggiare lo stato d'animo, esasperato ma a modo suo entusiasta, in cui mi trovavo quando il mio sentimento non corrisposto è arrivato ai tre anni di vita.
Vorrei che la prendeste per quella che è, cioè una poesiola un po' malinconica, ma prima di tutto allegra e scanzonata!
Uh, già, prima che mi dimentichi il titolo (e il tema) del concorso era "Una poesia per la buona notte".
Stardust
La mia polvere di stelle
Ti è finita sul cappello
E mi guardi col sorriso
Dentro agli occhi, con affetto
Il ricordo l'ho lasciato
Chiuso ad aspettare fuori
Ma ti amo anche stasera,
Non so dire come mai.
Questa notte un po'distratta
Si è ferita con un ago
Vedi? Sanguina di stelle
Proprio come piace a noi.
Vorrei darti questo cielo
Chiuso dentro al mio orologio
Ma lo spazio è già finito,
Forse non è mai bastato.
Mille e cento buonanotte
Anche oggi sono troppe
Troppe per poterti amare
Senza ridere di me.
Rido eppure non mi passa,
E mi parlo un po' di te.