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Autore: Cris Malfoy    23/08/2012    2 recensioni
L'amore arriva in luoghi sconosciuti, nessuno sa come si presenta. Può essere sotto forma di uomo, donna... oppure un nobile giovane, figlio di un senatore inglese.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La città dei sogni non esiste - Capitolo Due

La città dei sogni non esiste.

 

10 aprile 1912, ore 12:40 p.m.

Siamo in viaggio da ormai quaranta minuti. Dopo aver evitato la collisione con un’altra piccola nave, finalmente stiamo viaggiando per raggiungere l’America, per raggiungere New York. Anche se un ragazzo privilegiato come me non dovrebbe desiderare altro da quello che ha già, New York è sempre stata il mio sogno. Forse perché lì non c’è una famiglia reale, forse perché lì non devi dare conto a nessuno di quello che fai, o meglio, di quello che sei.
Scrollo la testa, riprendendo a sistemare gli abiti negli armadi lussuosi che tappezzano le pareti del guardaroba, nella mia cabina. Tutta la nave è raffinata ed elegante, come diceva il signor Andrews prima di salire a bordo, e le camere da letto rasentano la bellezza delle comode stanze reali di Buckingham Palace: i materassi sono morbidissimi e le coperte calde, il legno del baldacchino sopra al letto è intagliato in dettagliatissimi ricami. Le pareti sono rivestite da pannelli di legno e, da quanto di dice, si ispirano alla reggia di Versailles, piacevoli al tocco oltre che alla vista, con ricami che si estendono fino al soffitto, ben più alto di quanto mi aspettassi. Il pavimento è coperto da una moquette di un rosso scuro che ricopre l’intero piano della cabina, eccetto il bagno, ed attutisce qualunque movimento si faccia al di sopra di essa. Al centro della cabina, fra la mia camera da letto e quella dei miei genitori, si trova un salotto con qualche poltroncina e un piccolo tavolo al centro. Finito di personalizzare il mio alloggio, esco sulla passeggiata privata che porta al ponte B, scrutando il mare calmo che circonda la nave e le coste dell’Inghilterra nelle vicinanze. Alloggiando in una delle due suites, abbiamo a disposizione questa passeggiata riservata esclusivamente agli alloggianti di queste “reali” camere. La cosa mi schifa, perché non vedo cosa ci renda superiori agli altri tanto da dover passeggiare per conto nostro, ma è anche piacevole se si vuole evitare di incontrare i soliti leccapiedi che ci circondano.
Snodo la mia cravatta e mi libero del gilet opprimente che indosso, gettandoli su uno dei divanetti vicino alla balconata. Odio la mia classe sociale, sono tutti così altezzosi e snob che mi danno la nausea, e, ancora più di quelli che ne fanno parte, odio i miei vestiti. Slaccio qualche bottone della camicia e mi appoggio alla ringhiera che si affaccia sull’acqua. Sotto di me noto un altro ponte, probabilmente di seconda classe, sul quale passeggiano padri e madri a braccetto, seguiti dai figlioletti che giocano con i loro orsacchiotti. In mezzo a quelle famiglie visibilmente felici scorgo anche qualche ragazzina che, quando può, lancia occhiate fameliche di sesso ad ogni singolo centimetro del mio corpo. La cosa non mi stupisce, ammetto di avere un fisico invidiabile e piuttosto sensuale: alto, capelli di colore castano chiaro, muscoli ben sviluppati grazie agli allenamenti di polo, tennis e scherma, che mettono in evidenza il sedere e le gambe, occhi verdi che, come dice il giardiniere, “fottono al solo guardarli”. Sono un bel bocconcino, sì. Ignoro le ragazzine eccitate con una risata fragorosa e continuo a passeggiare, prima di essere interrotto dalla voce odiosa di mia madre.
«Cosa ci fai ancora qui fuori? Dobbiamo andare a mangiare, saranno già tutti seduti, avranno già iniziato con gli antipasti e lo sai quanto adori le ostriche..» si avvicina al divanetto, prende cravatta e gilet e mi viene incontro, facendomeli indossare senza troppa grazia e in meno di due minuti ci precipitiamo giù dalle scale dell’orologio, diretti alla sala da pranzo.

 

Note dell'autore: sono riuscito a scrivere il secondo capitolo, yeeee! *cori da stadio* Comunque, questo capitolo, anche se più lungo, si basa praticamente solo sulla descrizione di Eric e dell'ambiente in cui si trova. Più avanti le cose saranno più interessanti e divertenti, parola di scout.
Recensite, se vi piace, o anche se non vi piace, mi divertirei di più a scrivere, così. (:
ps: grazie ad una mia amica, Sally, per avermi aiutato alla costruzione dei miei personaggi
. ♥

  
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