Salve :) Sono tornata.. Ho pensato motlo a questo capitolo, e a come continuare questa storia e sono ancora molto dubbiosa.. Personalmente non è una delle mie opzioni preferite, ma ormai ho deciso per questa.. spero vi piaccia, fatemi sapere :)

M&M's, The morning after.

“Cory, eh..?”
Lea arrossì ancora una volta al suono di quel nome. L’aveva ripetuto nella sua testa milioni di volte quella notte, e un paio di volte aveva addirittura trovato il coraggio di sussurrarlo a bassa voce. Era il nome più bello che esistesse.
“Si..” Sussurrò.
“E poi? Cosa diavolo è successo? Vi siete baciati? Oddio lo hai portato a casa tua.”
La semplice constatazione del suo migliore amico le sembrò così autentica che per un attimo credette di avere portato lui a casa sua, e non Cory.
“Oh, no..” Sussurrò triste, lasciando correre lo sguardo lungo il profilo newyorkese che si apriva alla sua finestra.
“Ma vi siete baciati almeno?”
Lea sorrise al ricordo delle labbra morbide di Cory, della sua lingua, dei suoi denti e del suo fresco sapore.
“No.” Mentì alzando gli occhi al cielo.
“No?” Jon era shockato.
“No! Insomma non sono una poco di buono.”
Sentì Jon trattenere una risata.
“Cosa?” Gli chiese.
“Niente, ma dal modo in cui gli sei corsa dietro..”
Lea arrossì. Dio, che sensazioni le aveva provocato quell’uomo.
“Beh, ti sbagli. E poi anche tu eri in dolce compagnia.” Affermò, ricordando di aver lasciato il migliore amico in compagnia di un ragazzo la sera prima.
“Ah, non scherzare con me scimmietta. Conosco Adam da milioni di anni, lavora alla m&m’s da quando ci andavo con mia mamma.”
Lea alzò per l’ennesima volta gli occhi al cielo.
“Sto per riattaccarti in faccia.”
“Ovviamente, il gigante si starà per svegliare, sono ormai le otto!” Lea sorrise dolcemente.
“Probabilmente si, Jon, ma a casa sua.”
Sentì la fresca risata dell’amico risuonarle nelle orecchie e riattaccò.

Lea zampettò verso il letto e posò gli occhi sulla figura addormentata sul suo letto. Il sole filtrava tra le tende e illuminava le palpebre ancora chiuse dell’angelo con cui aveva passato una delle notti più meravigliose della sua vita.
Si piegò verso di lui e gli accarezzò i capelli.
“Buongiorno piccola.”
La voce di Cory era morbida e Lea rabbrividì.
“Ciao.”
Il ragazzo allungò le mani e tirò Lea verso di se, facendola stendere sul suo corpo.
“Hai dormito bene?”
Le chiese, passando le mani tra i suoi lunghi capelli.
“Si, grazie, e tu?”
Cory sbadigliò.
“Avrei potuto dormire di più!”
Lea arrossì e gli tirò una ciocca di capelli.
“Potevi non sedurmi.”
“Nessuno ha sedotto nessuno qui.”
Cory le sorrise e avvicinò le proprie labbra a quelle di Lea.
“Tu hai sedotto me.”
Lea baciò le labbra di Cory, mordendole piano.
“Si, in effetti ho molto fascino.”
Cory allacciò le braccia attorno alla vita di Lea e la spostò a cavalcioni su di lui. Poi si alzò a sedere e appoggiò la fronte a quella della ragazza.
“Sei ancora più bella stamattina.”
Lea sorrise, piegando le gambe.
“E tu sei ancora più grosso.”
La risata di Cory risuonò nell’appartamento di Lea.
“Quanti anni hai?”
Gli chiese senza riflettere.
“Perché?”
“Perché sembri un bambino.”
Lea sorrise dolcemente, accarezzando il petto di Cory.
“30 ormai..” Le rispose pensieroso.
Lea lasciò che il ragazzo la prendesse tra le braccia e la stringesse forte. In quell’istante le sembrò veramente un bambino bisognoso di protezione. Il cuore le batteva all’impazzata nel petto. Il suo bambino.
“E tu?” Le chiese.
“Ah, io ne ho molti di più!” Rispose Lea ridendo.
Cory le solleticò i fianchi.
“Eddai, sono così vecchio?”
“No.”
Lea lo fissò negli occhi.
“Sei il mio bambino.”
Aggiunse, pentendosi immediatamente di quella frase. Lo conosceva  da una decina di ore.
“E tu sei la mia bambina.”
Le rispose Cory, sorridendo.