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Autore: _Lolita    25/08/2012    4 recensioni
"Dicono che prima di trovare la propria strada bisogna prima trovare se stessi.
Io mi sono ritrovata catapultata su una strada che non sentivo nemmeno mia, ma è su quel cammino tortuoso che ho trovato me stessa."
Per fare un favore a una vecchia amica Billie accetta di ospitare sua figlia a Berkeley per un pò, ma cosa succederebbe se l'arrivo di questa ragazza stravolgesse per sempre la vita della famiglia Armstrong?
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego siate clementi.
Sono più che gradite le recensioni.
Spero vi piaccia :)
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ero piccola mia madre mi portava sempre al parco, li era pieno di bambini e io mi divertivo da matti a giocare con loro, ricordo che il mio gioco preferito era senza dubbio l'altalena, amavo la sensazione di libertà che ti regalava e ogni volta che ci salivo mi sembrava di volare. Una volta vidi una bambina di qualche anno più piccola di me che si faceva spingere da suo padre sull'altalena vicino alla mia, facemmo subito amicizia, ricordo ancora che si chiamava Jenny e che aveva dei bellissimi capelli biondi, disse che era li col suo papà che faceva il gelataio, poi mi chiese dove fosse il mio, io le dissi che non lo sapevo.

Allora non sapevo chi fosse mio padre,o dove potesse essere, mia madre non mi diceva niente di lui e ogni volta che provavo a chiederle qualcosa sviava il discorso così alla fine io non ottenevo risposte, e col tempo imparai a smetterla di fare domande.

Della mia infanzia ricordo poco e niente, sostanzialmente perchè ho voluto rimuovere molte cose.

Che dire di me? Mi chiamo Elizabeth Gates e sono la persona più insignificante sulla faccia di questo pineta, vivevo con mia madre a Okland e passavo le mie giornate a fare cazzate su cazzate alcune delle quali spesso e volentieri mi hanno fatto guadagnare un passaggio a casa dalla polizia.

A livello fisico sono nella media, sono alta un metro e sessantacinque e sono molto magra, ho i capelli castano scuro e forse l'unica cosa che ho di speciale sono i mie occhi, mi sono sempre piaciuti, sono di un bel verde smeralo e credo che siano l'unica cosa che ho preso da mio padre visto che mia madre li ha azzurri. Non seguo le mode, non mi interessano, per lo più mi vesto come un maschio, cosa che non fa impazzire di gioia mia madre visto che lei è innamorata dello stereotipo di figlia femmina vestita da bomboniera, ma non mi ha mai dato contro per questo.

Amo la musica. So suonare un pò la chitarra ma ciò che mi riesce meglio è cantare, una delle poche certezze che ho è quella di aver sempre avuto una bella voce, non dico di essere la nuova Aretha Franklin, ma me la cavo.

Pur essendo un adolescente non ho aspirazioni, non ho progetti tipo andare ad Harvard a fare legge o a Yale a studiare medicina anzi è già tanto se riuscirò a prendere il diploma, non so cosa vorrò fare quando sarò vecchia e, sinceramente, non mi intressa.

Ora penserete che io sia il classico stereotipo di disadattata e sapete che vi dico? Avete perfettamente ragione.

Un sogno però ce l'ho ancora: salire su quell'altalena e farmi spingere da mio padre.

   
 
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