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Autore: valah__    26/08/2012    1 recensioni
"Non riuscii a fare altro che sorridere mentre silenziosa e timida cercavo nuovi particolari che mai avevo notato prima. In quel momento sembrava come se il mondo si fosse fermato, come se in quell’istante esistessimo solo io e Edward, come se lui in quel momento avesse occhi solo per me."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Still Drunk
 
1

Quando il nostro manager ci informò che il nostro video musicale sarebbe finalmente stato trasmesso al di fuori dell’Italia stentavo a crederci. Per circa due anni ormai io e il mio gruppo ballonzolavamo da un teatro all’altro senza però riuscire mai ad aumentare i numeri. La nostra casa discografica era arrivata al punto di averci preposto un ultimatum che se non rispettato avrebbe portato all’inevitabile rottura del contratto discografico.
La nostra carta vincente, finalmente, fu un testo in inglese che su internet riscosse un discreto successo, tant’è che aveva portato l’etichetta discografica a non interrompere il nostro rapporto.
Quel mattino l’aria che tirava era ben diversa da quella tesa che di solito ci circondava all’interno dello studio. Spesso ci radunavamo li e passavamo i pomeriggi assieme a comporre canzoni o a confrontare diverse idee che sarebbero state tirate in porto. Quel che più sembrava difficile da credere era vedere Thomas, il nostro manager, rilassato e sorridente che per la prima volta scherzava con noi.
-Sai, quando ci hai detto dell’intervista per la tv inglese Bianca per poco non sveniva a terra- ridacchiò Samuel indicandomi. Nonostante non stessi ascoltando la loro conversazione mi sentii osservata ed alzando lo sguardo mi accorsi dei loro occhi insistenti su di me. Era strano sentirmi chiamare per nome, soprattutto dai miei compagni che per primi mi avevano rinominata Bess, il primo nome straniero che gli era venuto in mente, dato il fatto che il mio vero nome non rispecchiava la mia personalità e nemmeno rappresentava una cantante rock.
-Samuel, taci. Non sono io quella che si è dovuta chiudere in bagno per mezz’ora a causa dell’emozione- commentai ridacchiando, mentre tutti mi seguivano a ruota ricordando la mattinata precedente.
Li osservai tutti, eravamo sempre stati uniti in quegli anni di alti e bassi, e Samuel, Andrea e Simone per me erano come la mia famiglia. Nei loro occhi –persino in quelli di Thomas- si poteva leggere lo stesso enorme sentimento, quello dovuto al fatto che avremmo continuato a fare quello che ci piaceva, suonare; ed ora le cose sarebbero state più serie.
Dopo un paio di giorni, quando arrivammo agli studi della mittente televisiva MTV nazionale tutto sembrava estremamente surreale. La folla che ci attendeva fuori dall’ingresso ci mostrava per la prima volta che nel Regno Unito avevamo un pubblico non indifferente.  Fummo informati poco dopo che tale successo era dovuto al fatto che il video dell’ultimo singolo veniva spesso trasmesso tramite il programma della mittente dedicato interamente alle novità e, da quanto dimostrava la folla, eravamo molto apprezzati.
-Bene. Ma, vi aspettavate tutto questo prima di arrivare qui?- chiese l’intervistatrice, una ragazza magra dai capelli neri. Ci lanciammo un’occhiata, eravamo tutti molto impacciati in quell’occasione, ma Samuel prontissimo rispose alla domanda della ragazza spiegando come per noi tutto questo era stranamente inatteso.
-Guarda, Kate. Per noi questo è tutto nuovo, non ci aspettavamo niente di simile. Anzi, giusto prima di entrare in studio parlavo con Bess di come sia incredibile tutto ciò- disse indicandomi con un cenno. Cercai di radunare le parole e di metterle nell’ordine grammaticale corretto, sperando di non fare la figura dell’idiota, ma poi forse per l’emozione tutto uscì naturale.
-Noi ci sentiamo molto grati nei vostri confronti, perché solo un mese fa, quando caricammo il video della canzone su internet, eravamo quasi del tutto rassegnati al fatto che non sarebbe certamente cambiato nulla e invece…- dissi indicando la folla fuori che si riversava sulla strada bloccando il traffico.
-Beh, colgo l’occasione per annunciare che dopo domani i New Sound saranno in-store per l’incontro con i fan, ma ora ci dobbiamo salutare e lo facciamo sotto le note della ben conosciuta canzone del gruppo, ciao!- disse energicamente mentre le prime note comparivano in sottofondo, facendosi sempre più forte. L’incontro era andato splendidamente  e contro ad ogni aspettativa nessuno aveva commesso errori o fatto brutte figure. Tutto era filato liscio.
Tornammo in albergo ben due ore dopo, una volta che terminammo l’ultimo autografo, e finalmente ci fu possibile pensare a quello che ci attendeva quella sera. Mentre eravamo nella sede della mittente ci era giunto l’invito a partecipare quella stessa sera ad una festa esclusiva, in cui sarebbero stati presenti i personaggi di spicco del momento e in cui avremmo avuto l’occasione di incontrare altri personaggi appartenenti al mondo della musica.
-Scusa, dove pensi di andare conciata così?- mi chiese Samuel entrando nella mia camera, riferendosi ai miei vestiti.
-Che c’è?- chiesi masticando il boccone enorme di pizza che avevo in bocca. Lui mi squadrò nuovamente, poi senza aggiungere altri commenti si avvicinò al mio portatile.
-Bene, bene, bene…- commentò osservando lo schermo del computer –sembra che qualcuno sia ansioso di incontrarti- disse ridendo. Lo osservai ed alzai un sopracciglio, a volte non si capiva niente di quello che diceva, ma ormai dopo sei anni di amicizia ci avevo fatto l’abitudine.
-Cosa? Chi?- domandai buttandomi sul letto al suo fianco, cercando di sbirciare cosa stesse guardando. Lui, d’altro canto, spostò così rapidamente il pc che mi fu impossibile intravedere qualcosa.
-Non sperarci- rise alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla porta –senti, questo te lo restituisco questa sera- disse riferendosi al mio computer. Io feci spallucce e tornando davanti allo specchio sistemai gli ultimi particolari.
Nonostante fosse una festa esclusiva quella sera le strade davanti al locale erano transennate per contenere innumerevoli persone che ogni volta che avvistavano qualcuno entrare nel locale si premevano le une contro le altre per un autografo.
-Ragazzi, non ci si ferma a fare autografi- ci stava ordinando Thomas in auto. Noi ci guardammo perplessi, ma lui non sembrava voler scendere a patti e così lasciammo perdere facilmente.
Quando scendemmo dall’auto i miei occhi furono invasi dai flash delle macchine fotografiche e ciò che vedevo rimase contorto fino a quando la mia vista, una volta immersa nella penombra del locale, non si stabilizzò. La serata era allestita a discoteca e attorno a me riconoscevo diversi volti che ogni giorno popolavano lo schermo di qualche televisore o invadevano qualche copertina scandalistica.
La mia timidezza per la millesima volta ebbe la meglio e per la millesima volta mi ritrovai sola. Sì, perché tempo dieci minuti e i miei tre compagni d’avventura –e Thomas- erano svaniti nel nulla ed io ero rimasta ferma vicino al rinfresco per tutto il tempo. Gli altri mi osservavano curiosi, forse sembrava così strano che Bess, la ragazza che nel video musicale si dimenava davanti alle telecamere in costume, era in realtà una timidona.
Ero ormai giunta alla terza birra quanto il mio cuore si fermò per un istante. Si, perché avevo appena intravisto nella gentaglia quei ciuffi rossi a me così ben noti, il mio cantante preferito era li presente quella sera e in quel preciso istante mi stava lanciando uno sguardo.
Mi sorrise, poi quando si avvicinò ci salutammo.
-Credevo non ti avrei più trovata qui in mezzo- disse prendendomi da parte. Era così strano averlo davanti in carne ed ossa, perché nonostante lo ascoltassi da un bel po’ e ci parlassimo tramite social network per complimentarci l’uno sulla carriera dell’altra non ci eravamo mai trovati faccia a faccia e mai ci eravamo parlati dal vivo.
Non riuscii a fare altro che sorridere mentre silenziosa e timida cercavo nuovi particolari che mai avevo notato prima. In quel momento sembrava come se il mondo si fosse fermato, come se in quell’istante esistessimo solo io e Edward, come se lui in quel momento avesse occhi solo per me.
  
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