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Autore: Maryyy    26/08/2012    2 recensioni
Venticinque anni passati a fuggire da tutto e da tutti. Venticinque anni di cambiamenti e situazioni inequivocabili. E adesso il passato sembrava tornare a bussare proprio alla sua porta.
Come avrebbe reagito se se lo fosse trovato di nuovo davanti? Cosa avrebbe fatto? Ma le cose non sempre vanno nel verso giusto...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:

Buongiorno\sera a tutti! 
Prima di lasciarvi alla lettura di questo nuovo capitolo volevo informarmi che questo sarà... Come dire? Un capitolo pieno di rivelazioni. Infatti ci saranno dei Flash-Back, come avevo già preannunciato, tratti direttamente dall'altra storia e adattati per non essere troppo lunghi e noiosi.

Bene non mi rimane altro che augurarvi una buona lettura! ;)

The Secret Is Out... Or not?


3 Capitolo. (26 Aprile)

_ Vick!_ Le corsi incontro abbracciandola.
_ Ehi tesoro, entriamo?_
Annuì seguendola dentro la caffetteria.
Quella sera accettai di raccontarle la mia storia così da capire gli avvenimenti della sera prima.
Mi sentivo ancora così in colpa...
Ci sedemmo e ordinammo due caffè con dei 
muffin ai frutti di bosco.
_ Asia?_ Domandò non vedendola.
_ Con Jared._ Risposi ovvia accennando un sorriso un po' tirato.
Ieri notte, una volta tornate a casa, parlammo risolvendo la situazione scomoda in cui eravamo cadute.
Mi confessò le sue paure e il perché non avesse voluto rivelarmi la presenza di Jared nella sua vita: Pensava mi arrabbiassi con lei, non permettendole così di vederlo.
Sentire quelle parole mi fece male, mi sentì un mostro. Come avrei mai potuto vietarle di vedere la persona che ama?
Certo, all'inizio magari, mi sarei arrabbiata ma alla fine avrei lasciato perdere, me ne sarei fatta una ragione come con tutte le altre cose.
Per colpa mia l'aveva già perso una volta e non le avrei fatto del male di nuovo. Era la mia migliore amica e l'unica cosa che volevo era che fosse felice, a qualunque costo anche a rischio della mia infelicità.
_ Mary?_ Mi chiamò Vicki prendendo un sorso di caffè.
_ Si, dimmi._
_ Sentì, io ieri notte ho chiesto qualche piccola informazione a Tomo, considerando il fatto che lui e i ragazzi sono molto amici. Ma non ha saputo dirmi nulla a parte che tu e Shannon stavate insieme. Quindi, te la senti di parlarmene?_
Chiusi gli occhi facendo un profondo respiro.
_ Cerco di fartela il più breve possibile. Ti ricordi Alice e Marco?_ Le domandai.
_ Si, sono la tua sorellastra e quel tuo amico... Se non ricordo male sono venuti a quella festa al Club..._
Annuì confermando le sue parole.
Con Marco le cose erano parecchio cambiate. Dopo il nostro chiarimento eravamo diventati buoni amici, certo non così intimi ma neanche due sconosciuti e quando mi serviva qualche consiglio lui era sempre pronto ad aiutarmi.
Con Alice invece... Beh con Alice le cose sono peggiorate. Le nostre litigate erano entrate nella storia, non arrivammo mai alle mani ma parecchie volte c'è andata molto vicina, sopratutto quando faceva allusioni pesanti sulla notte che aveva trascorso con Shannon...
_ Bene. Devi sapere che loro, insieme a tutto il resto della gang compresa mia sorella vennero a trovarci. Una notte mi trascinarono in un bar e li incontrammo Silvia ed Emma. Loro erano le classiche ragazze popolari che tutti volevano e che non accettavano che nessuno si mettesse tra loro e il loro obbiettivo. Se non sbaglio una volta ti ho parlato anche di loro... - Mi fece un cenno di assenso con la testa. – Bene, quella sera scoprì che non solo quelle tre si conoscevano ma avevano in comunque anche l'odio e l'invidia che provavano nei miei confronti!_ Esclamai con una risata amara.
_ Certo che i mali non vengono mai da soli eh!_ Commentò leggermente scioccata.
_ Lo puoi ben dire sorella! Comunque lasciai Shannon solo per... Diciamo per una mezz'oretta nella quale parlai con Marco. Lui mi chiese scusa per tutto quello che aveva fatto e che era successo quando ancora vivevo in Italia. Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia ma tranquillamente, senza nessuna malizia. Ma Shannon questo non lo sapeva e se ne andò portandosi dietro anche Alice e Silvia..._ La mia voce si incrinò al ricordo.
Era difficile riportare a galla quei momenti. Per quattordici anni non avevo fatto altro che infossarli e adesso invece... Vicki mi presa la mano la mia mano, intrecciando le nostre dita facendo in modo che la sentissi vicina.
_ Mary se non..._
_ No, non ti preoccupare va tutto bene – Ormai ero alla fine valeva la pena continuare. - Allora stavo dicendo... Ah si! Se ne andò da quel posto con quelle due senza dirmi niente. Io mi preoccupai ma Jared, non so dirti se lo fece per male o per bene, cercò di distrarmi...

* Ballammo per chissà quanto tempo. Mi facevano male le gambe e avevo una sete tremenda.
Ci sedemmo sfiniti sui divanetti.
_ Dio mio sono stanco morto!_ Esclamò Jared ridendo un po' brillo.
Mi voltai, affianco a me si era appena seduto Marco con un espressione preoccupata.
_ Marco cos'hai?_ Gli domandai cauta.
Avevo paura di sapere cosa gli stesse ronzando per la testa.
_ Eh? - Si voltò di scatto. – Niente non preoccuparti._ Disse poi abbozzando un sorriso.
Feci un cenno di assenso non molto convinta anche perché non faceva altro che guardarsi in torno bianco come un cadavere. Mi sembrava impossibile non avesse nulla!
_ Marco! Mi stai facendo venire l'ansia! Cos'hai?!_ Esclamai questa volta al limite dell'esasperazione.
_ Ok... Non è per farmi gli affari degli altri ma qualcuno ha per caso visto Alice?_ Domandò impaurito inghiottendo saliva a vuoto.
_ I-io no... Sarà qui in giro, da qualche parte..._
_ No Mary, non c'è da nessuna parte! Ho controllato da per tutto!_ Si agitò sul posto lanciandomi uno sguardo eloquente.
_ No! No! E no!_ Urlai.
Presi di corsa la mia roba precipitandomi fuori dal locale.
_ Accidenti!_ Esclamai arrabbiata una volta arrivata al parcheggio.
Shannon aveva preso la mia macchina!
Avevo una gran voglia di urlare. Era incredibile!
Mi presi la testa tra le mani disperata.
_ Che c'è?_ Domandò Jared raggiungendomi con il fiatone dovuto alla corsa.
_ La macchina. La presa lui!_ Ringhiai.
_ Allora prendiamo la mia!_ Estrasse dalla tasca le chiavi della sua auto.
_ Ehi! Aspettateci! Veniamo anche noi! _ Esclamarono Asia e mia sorella salendo nei posti posteriori.
Jared mise velocemente in moto.
Erano le due e mezzo e per fortuna non c'era molto traffico quella notte.
Ero in ansia. Non riuscivo a smettere di muovere le mani, sentivo il sapore del sangue in bocca talmente mordevo forte le mie labbra.
_ Casa mia giusto?_ Chiese conferma Jared guardando serio difronte a se.
Mi strinse la mano cercando di darmi forza.
Sapeva esattamente a cosa stavo pensando... *

Ovviamente, come puoi ben capire non ci pensai due volte a precipitarmi in casa sua. Pensa che le scale non le vidi nemmeno! - Provai a scherzare. - Ma... Avrei voluto non vedere anche la scena che mi si parò davanti..._
Le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance, la sua presa sulla mia mano si fece più forte. 
Era così difficile! La ferita nel mio petto aveva iniziato a pulsare dolorante. 
Mi asciugai le poche lacrime con un fazzoletto e feci un lungo respiro proseguendo il mio racconto.
_ Lui era lì. Coricato al centro del letto con le braccia che circondavano le loro spalle. Se non fosse stato per l'intimo sarebbero state nude. Dormivano beatamente. Poveri, ignari. Fu Jared a svegliarli, ti giuro non ho mai sentito tante parolacce uscire dalla sua bocca in una volta sola! - Abbozzò un sorriso accarezzandomi la mano. - Io, al contrario, non feci nulla... In silenzio scesi le scale. Lui mi seguì, tentò di fermarmi ma con scarsi risultati. Gliene dissi di tutti i colori sia a lui che a Jared e non riesco ancora a capire come ho fatto a uscire da quella casa... Tornai a casa e preparai le valigia, non potevo stare qui, sentivo il bisogno di andarmene e anche il prima possibile! Sapevo di fare un torto a mia madre andandomene così, senza preavviso però grazie a Dio capì la situazione e mi lasciò andare.. E poi il resto della storia la sai._ Conclusi accennando un piccolo sorriso.
_ E' assurdo! - Esclamò. – E' strano che quei due abbiano avuto una relazione seria!_ 
Risi della sua faccia.
_ Sai Mary – Continuò poi. – Non Shannon ti abbia dimenticato..._
_ Come fai a dire una cosa del genere?_ Le domandai a disagio. 
_ Si vede! Appena ti ha visto i suoi occhi si sono accesi, come due lanterne! Non gli avevo mai visto quello sguardo..._
La guardai confusa. 
Ma che accidenti stava dicendo? Che sguardo?! Che luce?! Io non avevo visto proprio nulla!
_ Se lo dici tu! Comunque sia a me non mi interessa nulla._ Dissi prendendo un morso di muffin.
Venimmo interrotte dall'arrivo di Tomo.
_ Buongiorno ragazze!_ Salutò andando a baciare la sua dolce metà.
Sorrisi. Erano così belli, fatti apposta l'uno per l'altra.
_ Allora ragazze, di cosa stavate parlando?_ Domandò lui prendendo un morso dal dolce di Vicki.
_ Mary mi stava spiegando come stavano le cose..._ Gli spiego la mia amica.
Lui fece un cenno della testa.
_ Stamattina ho parlato con i ragazzi e mi hanno raccontato quello che è successo..._ Diventò serio. 
Sicuro! Gli avranno raccontato la loro versione dei fatti, dove tutto era solo un grande e orribile malinteso! 
Cercai di non dargli peso così cambiammo argomento. Parlando del più e del meno e in quel momento mi sorse spontanea una domanda.
_ Tomo mi spieghi cosa centri con loro? Non pensare male, ma ancora non ho capito cosa combinato voi tre insieme._ Gli domandai sorridendo.
Mi guardarono entrambi come se fossi un mostro che aveva appena mangiato uno stuolo di innocenti bambini.
_ Non lo sai?!_ Esclamò lui sorpreso.
_ Mi sa proprio di no..._ Risposi facendomi piccola sulla sedia. 
Mi sentì insignificante in quel momento.
_ Noi abbiamo una Band e in questo periodo, con l'uscita del nostro secondo CD, stiamo navigando sulla cresta dell'onda!_ Mi spiegò gongolante. 
Non ci potevo credere! Mi sembrava così assurdo!
_ Che stupida che sono! - Mi battei una mano sulla fronte. - Quando Asia mi ha parlato di un concerto mica avevo capito fosse il vostro!_
_ Ecco dove si sono incontrati!_ Esclamò Vicki.
_ Si, tre mesi fa mi parlò di questa band che stava facendo molto successo e voleva andare a sentirli solo che in quel periodo ero piena di lavoro, e decise di andare da sola ed è lì che si sono ritrovati_ Feci ovvia collegando tutti i puntini.
_ Adesso tutto torna._ Annuì la mia amica.
_ Mi meraviglia che tu non sappia di noi visto che chi ci conosce potrebbe scambiarti come una nostra fan._ Commentò Tomo indicando il mio collo. 
Abbassai lo sguardo. La mio collana con la Triade? 
Quella era l'unica cosa che tenni dopo essere fuggita, l'unica cosa che mi ricordava la vecchia me. La fanatica delle scienza, la ragazzina che voleva diventare una scienziata, che voleva aprire un suo laboratorio. Ed era l'unica cosa che, per quanto potesse farmi star male, mi ricordava una parte importante della mia vita. Quasi ogni notte, quando le tenebre mi avvolgevano nel mio morbido letto, la prendevo fra le dita, accarezzandola e ricordando quei momenti felici e spensierati passati con... i ragazzi.
_ Cos'ha di strano?_
_ Quella collana, per così dire è il nostro simbolo e Jared ne ha una uguale che non toglie mai, per nessun motivo al mondo._ Mi spiegò.
_ Aspetta un attimo. – Lo guardai seria. – Jared ha ancora questa collana?_
Mi fece un cenno di assenso.
_ E io che pensavo l'avesse tirata in qualche mondezzaio!_
_ Che vuoi dire?_ Domandò lui non capendo.
_ Questa... Voglio dire quella collana gliel'ho regalata io tanto tempo fa...

* Stavamo pranzando tranquillamente quando ad un certo punto vidi gli occhi di Jared accendersi di curiosità.
_ Mary mi spieghi che cosa significa quella collana? Insomma, non la togli mai! E da quando ci conosciamo che avrei voluto sempre chiedertelo._ 
Vidi li sguardi di tutti volgersi verso il mio collo. Due triangoli con una sbarra al centro lo adornavano. 
_ E’ il simbolo di uno dei quattro elementi, l’aria._ Gli spiegai ingoiando un boccone di pane. 
_ Sono bellissimi e anche molto intriganti come simboli…_ Disse meditabondo.
_ Già! E’ proprio per quello che li ho comprati qualche anno fa ed è l’unica cosa che mi rimane dell’Italia…_
_ Perché credo che centri qualcosa con il tuo fare da scienziata pazza?!_ Domandò Shannon facendomi l'occhiolino.
_ Cavolo Shan la conosci veramente bene! E comunque Jay secondo me non sono così interessanti come credi tu…_ Commentò la mia amica. 
_ Anche io ho imparato a conoscerla..._ Mormorò il maggiore donandomi un bacio sulla guancia.
_ Io rimango della mia idea! E poi lo sai che a me piacciono queste cose strane…_ Continuò Jared continuando a fissarla.
_ Se ti piace tanto te ne regalo uno..._  
_ Lo faresti davvero?_ Esclamò sorpreso.
_ Certo! Aspetta che..._ Mi slacciai la collana e gli diedi un ciondolo.
_ Grazie!_  Esclamò sorridendo come un bambino a cui veniva data una caramella.  
Non riuscivo a capire tutta quella gratitudine nei miei confronti. Infondo era solo un ciondolo, nulla di più…

Almeno così credevo... *  

Così e come sono andati più o meno i fatti._ Gli spiegai facendo un piccolo sorriso. 
Chissà perché sapere che non se ne separava mai mi fece piacere.
_ Davvero? - Esclamò lui stupito. Io acconsentì con cenno del capo. – Cavolo! E io che pensavo fosse tutta farina del suo sacco!_ Rise scuotendo la testa.
_ Quali sono i vostri compiti?_ Domandai poi incuriosita.
_ Beh, io suono la chitarra, Jared canta e suona, secondo la canzone e Shannon..._
_ Alla batteria_ Mormorai finendo la frase.
_ Esatto! Come fai a saperlo?_ Si intromise Vicki incuriosita.
_ Diciamo che conosco questa sua dote..._ Sorrisi.
_ Sono davvero bravi! Dovresti proprio ascoltare qualche loro canzone!_ Esclamò la mia amica entusiasta.
_ Si, forse..._ Riflettei fra me e me.


Rimanemmo un altro po' a parlare ma verso le sei ci salutammo e decisi di tornare a casa.

Andai di sopra, in camera mia. Mi cambiai mettendomi qualcosa di più comodo e più consono per stare in casa. 
Presi il computer e mi sedetti al centro del letto. Controllai la posta sperando di non trovare delle e-mail di lavoro. Quello che mi aspettava da lì a poco era già tanto. Senza pensarci due volte iniziai le pratiche da far firmare a Jared. 

Verso le sette e mezzo il telefono iniziò a suonare insistentemente. Controllai il numero sul display. 
Sconosciuto.

_ Pronto?_
_ Buona sera, mi scusi per l'ora. Parlo con la signorina Rossi?_ Domandò la voce femminile dall'altra parte del telefono.
_ Si, sono io. Chi parla?_ Chiesi aggrottando le sopracciglia.   
_ Salve, sono l'assistente del Signor Leto. Vorrebbe incontrarla domani a pranzo per parlare del suo futuro lavoro._ Mi spiegò professionale.   
Guarda, guarda! Il ragazzo aveva mandato in avan scoperta la sua assistente. Temerario l'uomo! 
_ Signorina?_ Mi chiamò la voce distraendomi dai miei pensieri.
_ Si, certo. Per me non ci sono problemi. Mi dica dove e a che ora._
Mi alzai dal letto e presi un foglio di carta con una penna pronta a scrivere.
_ Al ristorante Gold Night per mezzo giorno e mezzo._ Disse quella.
_ Perfetto, grazie e arrivederci!_ Salutai chiudendo la comunicazione.
Poggiai il telefono sulla scrivanie e nello stesso momento mi arrivò un messaggio da parte di Asia avvertendomi che quella sera non sarebbe rientrata a casa.
Andai in cucina e mi preparai un'insalata. Mangiai e mi misi al letto. 
Cercai di immaginarmi come sarebbe stato pranzare con Jared ma quello che mi venne in mente non fu nulla di buono.
Sbuffai girandomi dall'altra parte e pregando che tutto andasse liscio come l'olio..   

  
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