Note:
Buongiorno\sera a tutti!
Prima di lasciarvi alla lettura di questo nuovo capitolo volevo
informarmi che questo sarà... Come dire? Un capitolo pieno
di rivelazioni. Infatti ci saranno dei Flash-Back, come avevo
già preannunciato, tratti direttamente dall'altra storia e
adattati per non essere troppo lunghi e noiosi.
Bene non mi rimane altro che augurarvi una buona lettura! ;)
The Secret Is Out... Or not?
3 Capitolo. (26 Aprile)
_
Vick!_ Le corsi incontro abbracciandola.
_ Ehi tesoro,
entriamo?_
Annuì seguendola dentro la caffetteria.
Quella sera
accettai di raccontarle la mia storia così da capire gli
avvenimenti
della sera prima.
Mi sentivo ancora così in colpa...
Ci
sedemmo e ordinammo due caffè con dei muffin ai
frutti di bosco.
_ Asia?_ Domandò non vedendola.
_ Con Jared._
Risposi ovvia accennando un sorriso un po' tirato.
Ieri notte, una
volta tornate a casa, parlammo risolvendo la situazione scomoda in
cui eravamo cadute.
Mi confessò le sue paure e il perché non
avesse voluto rivelarmi la presenza di Jared nella sua vita: Pensava
mi arrabbiassi con lei, non permettendole così di vederlo.
Sentire
quelle parole mi fece male, mi sentì un mostro. Come avrei
mai
potuto vietarle di vedere la persona che ama?
Certo, all'inizio
magari, mi sarei arrabbiata ma alla fine avrei lasciato perdere, me
ne sarei fatta una ragione come con tutte le altre cose.
Per colpa
mia l'aveva già perso una volta e non le avrei fatto del
male di
nuovo. Era la mia migliore amica e l'unica cosa che volevo era che
fosse felice, a qualunque costo anche a rischio della mia
infelicità.
_ Mary?_ Mi chiamò Vicki prendendo un sorso di
caffè.
_ Si, dimmi._
_ Sentì, io ieri notte ho chiesto
qualche piccola informazione a Tomo, considerando il fatto che lui e
i ragazzi sono molto amici. Ma non ha saputo dirmi nulla a parte che
tu e Shannon stavate insieme. Quindi, te la senti di
parlarmene?_
Chiusi gli occhi facendo un profondo respiro.
_
Cerco di fartela il più breve possibile. Ti ricordi Alice e
Marco?_
Le domandai.
_ Si, sono la tua sorellastra e quel tuo amico... Se
non ricordo male sono venuti a quella festa al Club..._
Annuì
confermando le sue parole.
Con Marco le cose erano parecchio
cambiate. Dopo il nostro chiarimento eravamo diventati buoni amici,
certo non così intimi ma neanche due sconosciuti e quando mi
serviva
qualche consiglio lui era sempre pronto ad aiutarmi.
Con Alice
invece... Beh con Alice le cose sono peggiorate. Le nostre litigate
erano entrate nella storia, non arrivammo mai alle mani ma parecchie
volte c'è andata molto vicina, sopratutto quando faceva
allusioni
pesanti sulla notte che aveva trascorso con Shannon...
_ Bene.
Devi sapere che loro, insieme a tutto il resto della gang compresa
mia sorella vennero a trovarci. Una notte mi trascinarono in un bar e
li incontrammo Silvia ed Emma. Loro erano le classiche ragazze
popolari che tutti volevano e che non accettavano che nessuno si
mettesse tra loro e il loro obbiettivo. Se non sbaglio una volta ti
ho parlato anche di loro... - Mi fece un cenno di assenso con la
testa. – Bene, quella sera scoprì che non solo
quelle tre si
conoscevano ma avevano in comunque anche l'odio e l'invidia che
provavano nei miei confronti!_ Esclamai con una risata amara.
_
Certo che i mali non vengono mai da soli eh!_ Commentò
leggermente
scioccata.
_ Lo puoi ben dire sorella! Comunque lasciai Shannon
solo per... Diciamo per una mezz'oretta nella quale parlai con Marco.
Lui mi chiese scusa per tutto quello che aveva fatto e che era
successo quando ancora vivevo in Italia. Mi abbracciò e mi
diede un
bacio sulla guancia ma tranquillamente, senza nessuna malizia. Ma
Shannon questo non lo sapeva e se ne andò portandosi dietro
anche
Alice e Silvia..._ La mia voce si incrinò al ricordo.
Era
difficile riportare a galla quei momenti. Per quattordici anni non
avevo fatto altro che infossarli e adesso invece... Vicki mi presa la
mano la mia mano, intrecciando le nostre dita facendo in modo che la
sentissi vicina.
_ Mary se non..._
_ No, non ti preoccupare va
tutto bene – Ormai ero alla fine valeva la pena continuare. -
Allora stavo dicendo... Ah si! Se ne andò da quel posto con
quelle
due senza dirmi niente. Io mi preoccupai ma Jared, non so dirti se lo
fece per male o per bene, cercò di distrarmi...
*
Ballammo per
chissà quanto tempo. Mi facevano male le gambe e avevo una
sete
tremenda.
Ci sedemmo sfiniti sui divanetti.
_ Dio mio sono
stanco morto!_ Esclamò Jared ridendo un po' brillo.
Mi voltai,
affianco a me si era appena seduto Marco con un espressione
preoccupata.
_ Marco cos'hai?_ Gli domandai cauta.
Avevo paura
di sapere cosa gli stesse ronzando per la testa.
_ Eh? - Si voltò
di scatto. – Niente non preoccuparti._ Disse poi abbozzando
un
sorriso.
Feci un cenno di assenso non molto convinta anche perché
non faceva altro che guardarsi in torno bianco come un cadavere. Mi
sembrava impossibile non avesse nulla!
_ Marco! Mi stai facendo
venire l'ansia! Cos'hai?!_ Esclamai questa volta al limite
dell'esasperazione.
_ Ok... Non è per farmi gli affari degli
altri ma qualcuno ha per caso visto Alice?_ Domandò
impaurito
inghiottendo saliva a vuoto.
_ I-io no... Sarà qui in giro, da
qualche parte..._
_ No Mary, non c'è da nessuna parte! Ho
controllato da per tutto!_ Si agitò sul posto lanciandomi
uno
sguardo eloquente.
_ No! No! E no!_ Urlai.
Presi di corsa la
mia roba precipitandomi fuori dal locale.
_ Accidenti!_ Esclamai
arrabbiata una volta arrivata al parcheggio.
Shannon aveva preso
la mia macchina!
Avevo una gran voglia di urlare. Era
incredibile!
Mi presi la testa tra le mani disperata.
_ Che
c'è?_ Domandò Jared raggiungendomi con il fiatone
dovuto alla
corsa.
_ La macchina. La presa lui!_ Ringhiai.
_ Allora
prendiamo la mia!_ Estrasse dalla tasca le chiavi della sua auto.
_
Ehi! Aspettateci! Veniamo anche noi! _ Esclamarono Asia e mia sorella
salendo nei posti posteriori.
Jared mise velocemente in
moto.
Erano le due e mezzo e per fortuna non c'era molto traffico
quella notte.
Ero in ansia. Non riuscivo a smettere di muovere le
mani, sentivo il sapore del sangue in bocca talmente mordevo forte le
mie labbra.
_ Casa mia giusto?_ Chiese conferma Jared guardando
serio difronte a se.
Mi strinse la mano cercando di darmi
forza.
Sapeva esattamente a cosa stavo pensando... *
Ovviamente,
come puoi ben capire non ci pensai due volte a precipitarmi in casa
sua. Pensa che le scale non le vidi nemmeno! - Provai a scherzare. -
Ma... Avrei voluto non vedere anche la scena che mi si parò
davanti..._
Le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance, la
sua presa sulla mia mano si fece più forte.
Era così
difficile! La ferita nel mio petto aveva iniziato a pulsare
dolorante.
Mi asciugai le poche lacrime con un fazzoletto e
feci un lungo respiro proseguendo il mio racconto.
_ Lui era lì.
Coricato al centro del letto con le braccia che circondavano le loro
spalle. Se non fosse stato per l'intimo sarebbero state nude.
Dormivano beatamente. Poveri, ignari. Fu Jared a svegliarli, ti giuro
non ho mai sentito tante parolacce uscire dalla sua bocca in una
volta sola! - Abbozzò un sorriso accarezzandomi la mano. -
Io, al
contrario, non feci nulla... In silenzio scesi le scale. Lui mi
seguì, tentò di fermarmi ma con scarsi risultati.
Gliene dissi di
tutti i colori sia a lui che a Jared e non riesco ancora a capire
come ho fatto a uscire da quella casa... Tornai a casa e preparai le
valigia, non potevo stare qui, sentivo il bisogno di andarmene e
anche il prima possibile! Sapevo di fare un torto a mia madre
andandomene così, senza preavviso però grazie a
Dio capì la
situazione e mi lasciò andare.. E poi il resto della storia
la sai._
Conclusi accennando un piccolo sorriso.
_ E' assurdo! - Esclamò.
– E' strano che quei due abbiano avuto una relazione
seria!_
Risi
della sua faccia.
_ Sai Mary – Continuò poi. – Non Shannon
ti
abbia dimenticato..._
_ Come fai a dire una cosa del genere?_ Le
domandai a disagio.
_ Si vede! Appena ti ha visto i suoi
occhi si sono accesi, come due lanterne! Non gli avevo mai visto
quello sguardo..._
La guardai confusa.
Ma che accidenti
stava dicendo? Che sguardo?! Che luce?! Io non avevo visto proprio
nulla!
_
Se lo dici tu! Comunque sia a me non mi interessa nulla._ Dissi
prendendo un morso di muffin.
Venimmo
interrotte dall'arrivo di Tomo.
_ Buongiorno ragazze!_ Salutò
andando a baciare la sua dolce metà.
Sorrisi. Erano così belli,
fatti apposta l'uno per l'altra.
_ Allora ragazze, di cosa stavate
parlando?_ Domandò lui prendendo un morso dal dolce di Vicki.
_ Mary
mi stava spiegando come stavano le cose..._ Gli spiego la mia
amica.
Lui fece un cenno della testa.
_ Stamattina ho parlato
con i ragazzi e mi hanno raccontato quello che è
successo..._
Diventò serio.
Sicuro! Gli avranno raccontato la loro
versione dei fatti, dove tutto era solo un grande e orribile
malinteso!
Cercai di non dargli peso così cambiammo
argomento. Parlando del più e del meno e in quel momento mi
sorse
spontanea una domanda.
_ Tomo mi spieghi cosa centri con loro? Non
pensare male, ma ancora non ho capito cosa combinato voi tre
insieme._ Gli domandai sorridendo.
Mi guardarono entrambi come se
fossi un mostro che aveva appena mangiato uno stuolo di innocenti
bambini.
_ Non lo sai?!_ Esclamò lui sorpreso.
_ Mi sa proprio
di no..._ Risposi facendomi piccola sulla sedia.
Mi sentì
insignificante in quel momento.
_ Noi abbiamo una Band e in questo
periodo, con l'uscita del nostro secondo CD, stiamo navigando sulla
cresta dell'onda!_ Mi spiegò gongolante.
Non ci potevo
credere! Mi sembrava così assurdo!
_ Che stupida che sono! - Mi
battei una mano sulla fronte. - Quando Asia mi ha parlato di un
concerto mica avevo capito fosse il vostro!_
_ Ecco dove si sono
incontrati!_ Esclamò Vicki.
_ Si, tre mesi fa mi parlò di
questa band che stava facendo molto successo e voleva andare a
sentirli solo che in quel periodo ero piena di lavoro, e decise di
andare da sola ed è lì che si sono ritrovati_
Feci ovvia collegando
tutti i puntini.
_ Adesso tutto torna._ Annuì la mia amica.
_
Mi meraviglia che tu non sappia di noi visto che chi ci conosce
potrebbe scambiarti come una nostra fan._ Commentò Tomo
indicando il
mio collo.
Abbassai lo sguardo. La mio collana con la
Triade?
Quella era l'unica cosa che tenni dopo essere
fuggita, l'unica cosa che mi ricordava la vecchia me. La fanatica
delle scienza, la ragazzina che voleva diventare una scienziata, che
voleva aprire un suo laboratorio. Ed era l'unica cosa che, per quanto
potesse farmi star male, mi ricordava una parte importante
della
mia vita. Quasi ogni notte, quando le tenebre mi avvolgevano nel mio
morbido letto, la prendevo fra le dita, accarezzandola e ricordando
quei momenti felici e spensierati passati con... i ragazzi.
_
Cos'ha di strano?_
_ Quella collana, per così dire è il nostro
simbolo e Jared ne ha una uguale che non toglie mai, per nessun
motivo al mondo._ Mi spiegò.
_ Aspetta un attimo. – Lo guardai
seria. – Jared ha ancora questa collana?_
Mi fece un cenno di
assenso.
_ E io che pensavo l'avesse tirata in qualche
mondezzaio!_
_ Che vuoi dire?_ Domandò lui non capendo.
_
Questa... Voglio dire quella collana gliel'ho regalata io tanto tempo
fa...
*
Stavamo pranzando tranquillamente quando ad un certo punto
vidi
gli occhi di Jared accendersi di curiosità.
_ Mary mi spieghi che
cosa significa quella collana? Insomma, non la togli mai! E da quando
ci conosciamo che avrei voluto sempre chiedertelo._
Vidi li
sguardi di tutti volgersi verso il mio collo. Due triangoli con una
sbarra al centro lo adornavano.
_ E’ il simbolo di uno dei
quattro elementi, l’aria._ Gli spiegai ingoiando un boccone
di
pane.
_ Sono bellissimi e anche molto intriganti come
simboli…_ Disse meditabondo.
_ Già! E’ proprio per quello che
li ho comprati qualche anno fa ed è l’unica cosa
che mi rimane
dell’Italia…_
_ Perché credo che centri qualcosa con il tuo
fare da scienziata pazza?!_ Domandò Shannon facendomi
l'occhiolino.
_ Cavolo Shan la conosci veramente bene! E comunque
Jay secondo me non sono così interessanti come credi
tu…_ Commentò
la mia amica.
_ Anche io ho imparato a conoscerla..._
Mormorò il maggiore donandomi un bacio sulla guancia.
_ Io
rimango della mia idea! E poi lo sai che a me piacciono queste cose
strane…_ Continuò Jared continuando a fissarla.
_ Se ti piace
tanto te ne regalo uno..._
_ Lo faresti davvero?_
Esclamò sorpreso.
_ Certo! Aspetta che..._ Mi slacciai la
collana e gli diedi un ciondolo.
_ Grazie!_ Esclamò
sorridendo come un bambino a cui veniva data una
caramella.
Non
riuscivo a capire tutta quella gratitudine nei miei confronti.
Infondo era solo un ciondolo, nulla di più…
Almeno così credevo... *
Così
e come sono andati più o meno i fatti._ Gli spiegai facendo
un
piccolo sorriso.
Chissà perché sapere che non se ne
separava mai mi fece piacere.
_ Davvero? - Esclamò lui stupito.
Io acconsentì con cenno del capo. – Cavolo! E io
che pensavo fosse
tutta farina del suo sacco!_ Rise scuotendo la testa.
_ Quali sono
i vostri compiti?_ Domandai poi incuriosita.
_ Beh, io suono la
chitarra, Jared canta e suona, secondo la canzone e Shannon..._
_
Alla batteria_ Mormorai finendo la frase.
_ Esatto! Come fai a
saperlo?_ Si intromise Vicki incuriosita.
_ Diciamo che conosco
questa sua dote..._ Sorrisi.
_ Sono davvero bravi! Dovresti
proprio ascoltare qualche loro canzone!_ Esclamò la mia
amica
entusiasta.
_ Si, forse..._ Riflettei fra me e me.
Rimanemmo
un altro po' a parlare ma verso le sei ci salutammo e decisi di
tornare a casa.
Andai
di sopra, in camera mia. Mi cambiai mettendomi qualcosa di
più
comodo e più consono per stare in casa.
Presi il computer e
mi sedetti al centro del letto. Controllai la posta sperando di non
trovare delle e-mail di lavoro. Quello che mi aspettava da
lì a poco
era già tanto. Senza pensarci due volte iniziai le pratiche
da far
firmare a Jared.
Verso
le sette e mezzo il telefono iniziò a suonare
insistentemente.
Controllai il numero sul display.
Sconosciuto.
_
Pronto?_
_ Buona sera, mi scusi per l'ora. Parlo con la
signorina Rossi?_ Domandò la voce femminile dall'altra parte
del
telefono.
_ Si, sono io. Chi parla?_ Chiesi aggrottando le
sopracciglia.
_ Salve, sono l'assistente del Signor
Leto. Vorrebbe incontrarla domani a pranzo per parlare del suo futuro
lavoro._ Mi spiegò
professionale.
Guarda, guarda!
Il ragazzo aveva mandato in avan scoperta la sua assistente.
Temerario l'uomo!
_ Signorina?_ Mi chiamò la voce
distraendomi dai miei pensieri.
_ Si, certo. Per me non ci sono
problemi. Mi dica dove e a che ora._
Mi alzai dal letto e presi un
foglio di carta con una penna pronta a scrivere.
_ Al ristorante
Gold Night per mezzo giorno e mezzo._ Disse quella.
_ Perfetto,
grazie e arrivederci!_ Salutai chiudendo la comunicazione.
Poggiai
il telefono sulla scrivanie e nello stesso momento mi arrivò
un
messaggio da parte di Asia avvertendomi che quella sera non sarebbe
rientrata a casa.
Andai in cucina e mi preparai un'insalata.
Mangiai e mi misi al letto.
Cercai di immaginarmi come
sarebbe stato pranzare con Jared ma quello che mi venne in mente non
fu nulla di buono.
Sbuffai girandomi dall'altra parte e pregando
che tutto andasse liscio come l'olio..