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Autore: Come What Klaine    30/08/2012    7 recensioni
Storia scritta a quattro mani :)
Dalla storia:
" Succede ogni volta che ti penso, ogni volta che ti vedo, ogni volta che ti ho accanto, ogni volta che ti accarezzo, che ti stringo.. ". Darren era davvero un bravo attore, ma stavolta non stava fingendo. Sentiva tutto quello che sentiva Blaine. E quelle parole erano così naturali da dire, così sentite.
" .. Ogni volta che ti bacio " concluse, mettendo una mano dietro la nuca di Chris per avvicinarlo. Questi restò un attimo spiazzato, ma fu soltanto un momento. Poi si avvicinò e fece unire la fronte sua a quella di Darren, il quale sollevò di poco il volto, facendo sfiorare le loro labbra.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qua il capitolo 16 :) 
L'immagine dice molto u_u
Buona lettura! 






Chris si era recato in bagno, infilandosi subito sotto la doccia. Sentì le lacrime pungergli gli occhi. Non sapeva perché stava piangendo e non sapeva perché si era comportato in quel modo con Darren. Non voleva mettere in discussione quello che provava, ma quella notte aveva avuto modo di riflettere.
Era stato tutto così perfetto, forse anche troppo… e proprio per questo motivo aveva cominciato a vedere ogni cosa negativamente. Non voleva illudersi, quindi pensava il peggio. Ma la verità è che ci stava male a comportarsi così, come se non gliene importasse niente. 
A lui importava eccome. 
Era stata la sua prima volta e non avrebbe potuto desiderare nessun altro se non Darren. 
Essere dentro di lui, sentire il suo corpo caldo sotto il proprio fremere ad ogni piccolo tocco, i suoi sospiri e i suoi gemiti e le sue mani forti che esploravano il suo corpo dolcemente, lo fecero impazzire. Si era sentito così felice.
E adesso stava rovinando tutto. 

Fra il rumore dei suoi pensieri e lo scrosciare dell’acqua, non si accorse che Darren lo aveva raggiunto, finché non lo abbracciò da dietro, avvicinando le sue labbra all’orecchio di Chris. 

«Ti amo. E se ho fatto l’amore con te» marcò la parola “amore”, «è stato perché ti amo e perché ti desidero da così tanto tempo. E quando ho detto di non saper riconoscere me e te da Kurt e Blaine, mentivo. Dovevo allontanarti in qualche modo. Proprio qualche ora prima mi ero arrabbiato con Mia perché credeva che non sapessi distinguere le due cose. Non dubitarne, Chris. Non sto scambiando noi due da Kurt e Blaine… anche se sono idiota come Blaine… come ho fatto ad aspettare così tanto prima di averti?» disse, mentre gli accarezzava le braccia. 

Chris ridacchiò per l’ultima frase e Darren si unì a lui. 

«Non scordiamoci che nella scena Klaine stavo dicendo Chris invece di Kurt… e che mentre ero con Mia ho detto il tuo nome. La verità è che sei tutto ciò che voglio e che amo» ammise prima di cominciare a baciargli la nuca e il collo, mentre le sue mani continuavano ad accarezzargli le braccia. 

Chris si voltò per poter guardare Darren. Cercò di non prestare attenzione al suo corpo dannatamente perfetto e… nudo, per restare concentrato sugli occhi. Erano brillanti e riflettevano il sorriso amorevole che aveva sulle labbra.

Darren fece un mezzo passo e si fiondò sulle labbra di Chris, cingendogli la vita con un braccio, mentre con l’altra gli accarezzava i capelli bagnati. Indietreggiarono un po’ per la troppa foga del bacio e il più piccolo si trovò schiacciato fra le piastrelle fredde delle doccia e il corpo caldo di Darren.
Continuarono a baciarsi e accarezzarsi, sotto il getto tiepido dell’acqua. 

«Dar… dovremmo lavarci e poi prepararci. Oggi abbiamo le riprese» disse Chris, allontanandolo con molta poca convinzione. 
«Mh mh» mormorò Darren, mentre gli strofinava il naso sul collo e le sue mani gli lisciavano la schiena.
«Darren, ti prego… staccati prima che perda il controllo».

Nonostante questo avvertimento, Darren fece tutto il contrario, passandogli un braccio intorno alla vita e spingendolo contro di sé. 

«E se fosse quello che voglio?» soffiò sensualmente sulle sue labbra, mentre portava il bacino in altro, strofinandolo contro quello di Chris. 
«Non puoi» disse il più piccolo, prima che invertisse le posizioni, mettendo Darren contro le piastrelle. 

Gli strinse i fianchi e iniziò a strusciarsi su di lui. 

«Non puoi, perché mi è già difficile resisterti normalmente, figurati se fai così!» spiegò, ma non fece nulla per staccarsi. 
Anzi, le sue mani iniziarono a vagare impazienti sul corpo di Darren, tastando ogni centimetro di quella pelle ambrata, mentre l’acqua tiepida scorreva sui loro corpi.
Darren, invece, gli accarezzava lentamente la schiena e gli lasciavi baci, alternati a morsi o succhiotti, sul collo e sul petto.
Ribaltò di nuovo le posizioni e, nel modo di toccare Chris, il suo gomito urtò la manovella dell’acqua fredda, facendola aprire completamente. Dopo un attimo, infatti, il getto dell’acqua si ghiacciò e i due ragazzi raggelarono, allontanandosi dal getto e mettendosi all’angolo del box doccia.

Darren allungò velocemente un braccio per chiudere completamente l’acqua. Chris cominciò a tremare, mentre brividi di freddo gli coprivano il corpo. Stessa cosa per l’altro. 
Si guardarono e scoppiarono a ridere. 

«Direi che questo è un chiaro segnale. Non possiamo perdere molto tempo» disse Chris, tornando ad aprire l’acqua e, una volta stemperata, farla scorrere sul suo corpo.
«Però facciamo comunque la doccia insieme, giusto?» chiese Darren, mentre gli cingeva la vita da dietro. 
«Sì, solo la doccia, Darren…»
«Mh mh» mormorò il più grande, mentre gli mordicchiava l’orecchio e le sue mani scendevano sul basso ventre. 

Chris sospirò. 

«Solo la doccia…» lo riprese, risultando poco convincente. 
«Sì… doccia» disse Darren, prima di succhiare una parte di pelle fra il collo e la spalla. 

Mentre era ancora attaccato a Chris, allungò una mano per prendere il bagnoschiuma; vaniglia e pesca. 
Si staccò quel tanto che bastava per mettersi il bagnoschiuma sulle mani. Dopo averlo annusato, lo passò sulla schiena di Chris, che rabbrividì, sia per il contatto freddo con il liquido profumato, sia per la sensazione delle mani di Darren su di lui.

Con movimenti lenti e dolci, Darren lo insaponò. Le braccia, la schiena, il sedere, il dietro delle gambe; poi lo fece voltare, mentre prendeva ancora altro bagnoschiuma, passandoglielo sul collo, il petto, l’addome, sui fianchi, e scendendo lungo le gambe. Si abbassò per poterle insaponare meglio, ma quando alzò di poco il volto, trovandosi davanti al viso la semi-erezione di Chris, arrossì come mai in vita sua.
Nel frattempo, Chris stava trattenendo il respiro, non riuscendogli comunque a staccare gli occhi di dosso. Voleva dirgli che non doveva farlo, ma aveva la gola secca e non riusciva a parlare. E poi avrebbe rovinato l’atmosfera che si era creata, anche se per adesso c’era solo tanto imbarazzo e tanta tensione.

Dopo quella che parve un’eternità, Darren continuò ad insaponargli le gambe, salendo lungo le cosce e fermandosi sulle anche. Stette qualche secondo immobile, guardando Chris fisso negli occhi. Gli lanciò un’occhiata dispiaciuta, mentre si mordicchiava il labbro inferiore. Si sollevò, facendo forza sulle gambe, e ritrovandosi di fronte il più piccolo che lo continuava a fissare imbambolato. 

«S… scusa. N… non ce la faccio» balbettò imbarazzato, abbassando lo sguardo. 

Chris si riscosse e portò due dita sotto il mento di Darren, facendogli alzare il volto. 

«Ehi, sta tranquillo. Non fa niente. Quando te la sentirai, allora ok… se mai dovessi sentirtela, altrimenti non importa. Non devi per forza farlo se non vuo-». 
Le parole di Chris furono fermate dalle labbra di Darren, il quale lo stava baciando intensamente. Rispose al bacio, insinuando le sue dita sui riccioli bagnati e scompigliati.

Appena si staccarono, Darren riprese il flacone del bagnoschiuma, versandosi un po’ di prodotto sulle mani. Cominciò a sfregarle forte e, dopo aver ottenuto una schiuma consistente, sorrise divertito. Chris lo guardò con fare interrogativo, mentre lui continuava a sorridere.
Prese un respiro profondo, per poi soffiare e far volare da tutte le parti la schiuma, colpendo anche Chris. Quest’ultimo prese il flacone, versando il suo contenuto su Darren, il quale cercava di scappare, mentre rideva. 

«Non puoi scappare» gli disse divertito Chris, prendendolo per i fianchi e ricoprendolo di bagnoschiuma. 

Continuarono a giocare e a insaponarsi a vicenda. E, mentre facevano tutto ciò, non mancava di baciarsi o toccarsi.

Solo dopo quasi mezz’ora uscirono dal box doccia, ancora ridendo. Arrivati in camera, Darren tornò serio, mentre Chris aveva ancora un sorriso divertito sul volto. 

«Darren, che succede?» gli chiese, appena si accorse del suo cambiamento. 
«Stavo pensando una cosa, ma non è nulla» rispose, stringendosi nelle spalle. 
«Ehi, qualunque cosa sia, puoi dirmela» lo incoraggiò Chris, accarezzandogli gli avambracci. 
«E’ che… oddio, non pensavo che mi sarei sentito così imbarazzato a dirlo, ma… qualche volta, magari non la prossima… ecco, mi chiedevo se magari potessi essere io l’atti… a stare sopra» disse, confusamente, accavallando le parole fra loro. 
Ma, nonostante questo, Chris riuscì a comprenderlo comunque e sorrise imbarazzato.
«Certo» rispose semplicemente. 
«Mh… e se provassimo adesso?» chiese, appena ritrovò la sua sicurezza. 

Chris rise.
«Noto che non perdi tempo» disse, divertito, scuotendo la testa. 

Darren gli fece scivolare via l’accappatoio, portando le sue mani su quel corpo candido, iniziando a tastarlo centimetro per centimetro. Mentre continuavano a scoprire i loro corpi, come se ogni volta fosse la prima, e a baciarsi, sentirono squillare un cellulare. 

«E’ il tuo» disse Chris, staccandosi appena. 

Darren sbuffò e recuperò il cellulare, sorridendo e scuotendo la testa quando lesse “Chloe” sul display. 

«Non ti ho mai odiata così tanto» pronunciò, appena accettò la chiamata. 
«Io invece non ti ho mai adorata così tanto!» esclamò Chris a voce alta, mentre frugava fra i suoi cassetti. 

Darren sentì Chloe ridacchiare. 

«Scusa, non volevo disturbarvi… ma non sapevo chi chiamare».

«Chloe, stai bene?» chiese Darren, dopo aver sentito il tono di voce stanco della sua amica.

«Non proprio. Scusa se ho chiamato, ma non sapevo chi chiamare. Andrew è partito di nuovo e io...»

«Chloe, che è successo?» le chiese Darren, iniziando a preoccuparsi.

«Non posso muovermi. Mi è caduto lo scaffale coi libri sulla gamba e non riesco ad alzarmi. Inoltre ci sono tutti i libri intorno a me e non ho la forza per spostarli. M… mi verresti ad aiutare?»

«Certo. Il tempo della strada e arrivo… anzi, arriviamo. A dopo e stai ferma».
«Come se potessi avere altra scelta!» commentò sarcasticamente Chloe.
«Intendevo dire di non provare neanche a fare qualcosa. Ci vediamo fra un po’. Ciao».
«Ciao».

«Che è successo?» chiese Chris a Darren, una volta chiusa la chiamata.
«Dobbiamo andare da Chloe. Le è crollato lo scaffale coi libri di sopra e ha la gamba bloccata» spiegò l’altro, mentre prendeva il cambio che gli aveva preparato il più piccolo. «Ma io dico, come fai a tirarti addosso lo scaffale?!» aggiunse, mentre si infilava i pantaloni.
«Chi ti dice che se lo sia tirata addosso? Magari le è caduto accidentalmente di sopra…» ipotizzò Chris. 
«No no… la conosco. Quando c’è Chloe di mezzo, niente succede accidentalmente».

Dopo che si furono vestiti, uscirono da casa, dirigendosi verso la macchina di Chris, sperando che nessuno li avesse visti. 
 
-
 
«Cosa diremo?» chiese Darren, mentre Chris guidava verso casa di Chloe. 
«Cosa diremo a chi?» domandò questi, mentre voltava a destra, nel traffico mattutino di Los Angeles.
«Agli altri… quando arriveremo entrambi in ritardo e insieme» chiarì Darren.

Chris parve pensarci un attimo.

«Beh, diremo loro che abbiamo aiutato Chloe e l’abbiamo portata in ospedale, cosa che faremo per assicurarci che non si sia fatta niente di grave, e quindi abbiamo fatto tardi…» disse, ma non riuscì a concludere che l’altro l’interruppe.
«Sì, ma come spieghiamo che tu sei con me e Chloe? E’ sempre sospetta come cosa…» 
«Possiamo…» iniziò Chris, pensieroso. «… dire che tu mi hai chiamato per darti una mano con lei» propose.
«E come mai siamo con la tua macchina?» chiese ancora Darren.
«Oh… ehm, tu eri da Chloe e mi hai chiamato per venirti a dare una mano e accompagnarla in ospedale» pensò il più piccolo, mentre si fermava in fila, voltandosi verso

Darren che lo stava guardando sua volta.

«Sì, può andare» convenne. «Speriamo che Chloe ci regga il gioco» mormorò in aggiunta, mentre Chris riprendeva a camminare.

Non dissero più nulla per qualche minuto, finché Darren non riparlò. 

«E se glielo dicessimo? Di noi…» chiese, timidamente. 
«Tu saresti pronto a dirglielo?» domandò Chris, senza staccare gli occhi dalla strada.
«Sì, se tu lo sei».
«Non lo so, Darren» disse Chris, gettando un’occhiata veloce all’altro. «Già lo sanno Grant, Kevin e Naya, ma dubito che lo diranno. E non voglio tenerlo nascosto agli altri, però… Se si venisse a sapere fuori dal set?»
«Succederà Chris. Prima o poi si verrà a sapere».
 
-
 
Quando entrarono nell’appartamento di Chloe, grazie alla copia di chiavi che Darren aveva con sé trovarono la ragazza stesa tra una grande quantità di libri, con una grande mensola sulla gamba.

«Oh, finalmente» mormorò Chloe, appena sentì il rumore delle chiavi. 

Darren si avvicinò subito verso l’amica, mentre Chris lo seguiva e rimuoveva lo scaffale. 
«Si può sapere come hai fatto a tirarti giù tutto quanto?» le chiese Darren, mentre spostava alcuni libri per fare spazio e aiutarla ad alzarsi.
«Stavo spolverando, per arrivare alla fine della mensola mi sono posata con gran parte del peso e... puff. E' caduta» rispose la ragazza, mentre Chris si metteva al suo fianco e insieme a Darren la tirarono su, portandola fino al divano, facendola sedere.
«Riesci a muovere la gamba?» domandò Darren.

Chloe provò a muovere l'arto inferiore, ma una fitta di dolore la colpì e lei emise un piccolo gemito frustato. 

«No, mi fa troppo male».
«Potrebbe essere rotta» mormorò Chris. 
«Ti portiamo all'ospedale» disse Darren, spostandosi per far alzare nuovamente l'amica. 
C
hris si avvicinò per aiutarlo e i due ragazzi misero le braccia di Chloe dietro le spalle e riuscirono ad alzarla e piano piano a camminare verso la porta. Darren prese le chiavi di casa, ma non le usò per chiudere, sbattendo semplicemente la porta e insieme agli altri due raggiunse l'ascensore.


Arrivati all'ospedale si rivelò che la gamba di Chloe era davvero rotta e Darren e Chris aspettarono l'amica nel corridoio, mentre le veniva applicata un'ingessatura.

Una volta usciti dall'ospedale, Chris e Darren fecero salire Chloe in macchina, per riportarla a casa. 

Nessuno parlava, ogni tanto i due ragazzi si guardavano e sorridevano, mentre Chloe osservava la scena intenerita e con una domanda che le frullava per la testa. 

«Posso chiedere una cosa?» domandò alla fine, decisa a togliersi quella curiosità.
«Ehm, certo» rispose Chris, con le mani sul volante, mentre Darren aveva già un sospetto.
«Si sono rivelate utili le cose nello zaino?» domandò, sorridendo. 

Sia Chris che Darren arrossirono, mentre il primo, alla guida, quasi non si era accorto che la macchina avanti a lui si era fermata, frenando così proprio all'ultimo momento e rischiando un tamponamento.
Chloe non riuscì a trattenersi e rise.

«Ok, sembra proprio di sì» mormorò. «Oh, come sono contenta e...?»
Ma Darren la fermò, evitando che la conversazione mettesse sia lui che Chris ulteriormente a disagio. 
«E niente, trattieni il tuo entusiasmo» la rimproverò.

Chloe sbuffò, tornando a posare la schiena sul sedile. 

«Pensa al fatto che ti sei quasi uccisa per spolverare» aggiunse Darren, iniziando a ridere.
Anche Chloe si unì alla risata, ma la sua era ironica.

«Ridi, ridi, intanto quella mensola me l'avevi montata tu» disse, fermando la risata all'improvviso, cosa che fece anche Darren.

Mentre i due smisero di ridere, Chris fece tutto il contrario. E la sua sonora risata riempì l’abitacolo della macchina. 
«Non è divertente» disse Darren, incrociando le braccia al petto e mettendo su un piccolo broncio. 
«Sei un idiota!» esclamò Chloe, guardandolo con aria di sfida. 

Darren stava per controbattere, ma Chris parlò prima, rivolgendosi proprio a lui. 

«Sei adorabile» disse sorridendo e, approfittando del semaforo rosso, si sporse verso di lui per dargli un veloce bacio sulle labbra. 

Chloe sorrise, portandosi teatralmente le mani sul cuore. 

«La smetti di fare l’idiota?» le domandò Darren, girando un po’ la testa per guardarla.
«Scusa tanto se cerco di essere solidale nei tuoi confronti! Il mio è un gesto di profonda amicizia. Non voglio che tu ti senta solo nella tua idiozia» ribatté la ragazza, incrociando le braccia.
«Sì, come no…» mormorò Darren e Chris rise nuovamente. Adorava vedere gli altri due battibeccare, sapendo quanto si volessero bene in realtà.

«Comunque credo dobbiamo ringraziarti Chloe…» disse, d'un tratto, mentre prendeva la strada che portava al palazzo dove abitava la ragazza.
«In effetti sì. Dovreste ringraziarmi. Non potete capire l’imbarazzo mio e di Elise quando siamo andate a comprare quello che vi serviva!» rise Chloe, ripensando a quel giorno
«E... Elise?» domandò Chris, allibito dalla notizia. «Grandioso, so già che mi aspetteranno tante domande». 

«Chloe, sei incredibile!» esclamò Darren, voltandosi verso l'amica. «Hai coinvolto anche Elise?» 
«E’ stata consenziente!» si affrettò a dire Chloe. «Non l’ho mica costretta, anzi ringraziate lei per la scelta dei prodotti» aggiunse, sghignazzando. 
«Hai corrotto la sua anima!» l'accusò Darren. «Ricordo che era una brava ragazza, dolce e gentile. Prima che interferissi tu, ovviamente» disse, voltandosi e tornando a guardare la strada.

«Non dare la colpa a me! E’ colpa di Grant»  si difese lei.
«Cosa c’entra Grant adesso?» le chiese Chris, inarcando un sopracciglio. 
«Qualcosa c’entrerà di sicuro» mormorò. «Cercavo solo qualcuno a cui addossare la colpa. Io non c’entro!» ribatté.

Darren dal sedile davanti sbuffò, ma la discussione finì lì, finché Chloe non parlò di nuovo.

«Comunque posso fare un'altra domanda?» chiese, sorridendo innocentemente. 
«No» rispose subito Darren.
«Ma perché? Non sai neanche cosa voglio chiedere!» si lamentò lei.
«No, ma ti conosco e qualunque cosa sia non è niente di buono» ammise l'amico.
«Una piccola domandina» insistette Chloe, sbattendo le lunghe ciglia e arricciando il labbro inferiore, che Chris vide nello specchietto, mentre Darren non si voltò e non se ne accorse. 
«No» ripeté quest'ultimo.
«Sai che non mi starò zitta finché non mi farai fare la domanda e non risponderete, vero?» esclamò Chloe, insistentemente.
«E va bene! Fai questa maledetta domanda!» si arrese infine Darren, esasperato, alzando gli occhi al cielo. 

«Chi è l’attivo?»

Questa volta il volante scappò di mano a Chris, che sbandò leggermente, prima di riprendere il controllo.

«MA TI SEMBRA UNA DOMANDA DA FARE?!?» sbraitò Darren, voltandosi verso l'amica. 
«Ok, scusa, scusa» si affrettò a dire la ragazza, che tornò in silenzio, mentre Chris si fermava sotto il palazzo.

«L'accompagno solo io» propose Darren. «Tanto ora ha le stampelle e può muoversi, vengo subito» disse, uscendo dalla macchina e aprendo lo sportello a Chloe, aiutandola poi a scendere. 

Quando furono nell'appartamento Darren accompagnò l'amica in camera da letto, dicendole che sarebbe passato più tardi per sistemare i libri, ma lei non doveva spostarsi. Poi le portò alcune cose che le sarebbero servite e poi l'abbraccio. 

«Grazie» sussurrò. 
«Il ringraziamento è vedervi felici» mormorò Chloe. «Ora va', già vi ho fatti arrivare tardi» disse.
«Vero. Lo diremo noi a Ryan» rispose Darren, alzandosi. «Ciao e non sforzarti» salutò, incamminandosi per uscire. 

«Comunque lo immaginavo che sotto quel visino d'angelo c'era dell'altro!» esclamò la ragazza e Darren si fermò, bloccandosi sulla porta e voltandosi. 
«Come hai fatto a capire che è stato lui l'attivo?» le chiese.
«Ah! Oddio, non intendevo prop... Cioè, era un'ipotesi... Ora la certezza me l'hai data tu!» disse Chloe energicamente, mentre iniziava a ridere.

Darren arrossì. 

«Io non ti ho detto niente. Ora vado, ciao» ripeté e si allontanò prima che Chloe potesse prendere da lui qualche altra informazione.


Darren raggiunse Chris in macchina e insieme si diressero sul set. Erano in ritardo di più di un'ora e dovevano risultare veramente convincenti per evitare che gli altri potessero capire qualcosa.
Durante il tragitto non presero l'argomento, ma rimasero in silenzio, limitandosi a canticchiare le canzoni che trasmetteva la radio. Le loro mani erano intrecciate sul cambio e, ogni volta che si guardavano, sorridevano.

In prossimità del set, però, erano sempre più nervosi e quando scesero dalla macchina ed entrarono nell'edificio che ospitava gran parte delle riprese erano tesi come le corde di un violino. Una volta che arrivarono sul set, tutti quanti i presenti si voltarono verso di loro, guardandoli incuriositi e Ryan aspettava una spiegazione per il loro  eccessivo ritardo. 
Il primo dei due a riuscire a parlare, sotto gli sguardi curiosi e quasi insistenti dei loro colleghi fu Darren.

«Ehm... vi spiegheremo tutto».





Pensavate davvero che li avessimo fatti separare?! Non avremmo potuto! Tutta questa fatica per farli stare insieme x'D
Ed ecco che anche a Chloe è successa qualcosa..era l'unica alla quale non era successo nulla! Ahahah. 
Chloe curiosa :3  Elise, invece, è molto più discreta x'D 

E ora cosa diranno Chris e Darren? Lo diranno al resto del cast oppure no? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
  
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