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Autore: Lione94    30/08/2012    2 recensioni
L'amore? Sì grazie, ma non più lungo di un mese.
Questo è il pensiero di Alba Maggio, teenager di diciassette anni, che con l'universo maschile non riesce a stare in contatto per più di tre settimane.
Cosa succederà quando deciderà di mettersi in testa di essere il nuovo guru dell'amore?
Aggiungete un miglior amico dal sorriso irresistibile, una migliore amica senza peli sulla lingua e il disastro per un'estate appena iniziata è assicurato.
Dal secondo capitolo:
...Le sue parole mi colpirono come un colpo di sole alla testa davvero forte. Io gelosa?
Io non ero gelosa!
" E' il mio miglior amico " mi giustificai.
" Ah, e da quando gli amici notano fossette irresistibili sulle guance? " insistette lei.
Colpita e affondata, e nemmeno riuscii a ritornare a galla dato che la gelosia mi affogò definitivamente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Chiodo NON scaccia chiodo




Quella sera io e Nicola passammo molto tempo insieme dato che rimase con me ad aspettare l’arrivo delle mie sorelle per tornare a casa. Mi asciugò tutte le lacrime che avevo versato e grazie al suo sorriso riuscii per un attimo a risollevarmi il morale e a evitare di pensare a tutti i casini che avevo combinato. Tinta e bacio compresi.
Come avevo previsto mamma, appena mi vide, mi mise in punizione: mi proibì le uscite serali per un tempo indeterminato, staccò il computer per una settimana e mi scorticò la testa per aiutarmi a lavare via il nero dai capelli. Il risultato fu che rimasi per molto tempo maculata di castano scuro ma alla fine tornai al mio naturale biondo.
Uno dei pomeriggi di libera uscita Nicola m’invitò a stare un po’ insieme e io accettai. Emma era partita e lui era uno dei pochi rimasto a farmi compagnia. Fu un pomeriggio libero da ogni pensiero che mi rendeva triste... ma sapevo che la pace sarebbe durata poco.

Decidemmo di andare al giardino zoologico.
Era da quando ero piccola che non ci andavo e mi divertii moltissimo, specialmente a farmi le foto con le figure di cartone degli animali.
<< Ti prego, ti prego, ti preeeego! >>
<< No >>
<< Dai, dai, dai, dai! >>
Nick roteò gli occhi e sbuffò esasperato: << E va bene! Però questa è l’ultima, eh! >>.
Con un grande sorriso lo trascinai verso le sagome delle scimmie e dopo aver messo la mia testa su un lemure e lui su un babbuino, ci facemmo fare l’ennesima foto.
<< Oddio, guarda che facce! >> dissi ridendo mentre guardavo la foto sul mio cellulare che un’innocente passante aveva accettato di scattare.
<< Se avessi saputo che saremmo finiti a fare questa cosa imbarazzante non avrei mai accettato di venire qui con te >> borbottò lui scontroso << Se solo osi mettere quelle foto su facebook ti ammazzo >>.
Gli pizzicai un fianco e lui protestò.
<< E dai, fammi un sorriso! >> dissi con tono scemo.
Iniziammo a fare una lotta a colpi di solletico e ben presto ci ritrovammo a ridere tutti e due come pazzi.
Una signora dai capelli completamente bianchi passò di lì con un bambinetto attaccato al braccio e commentò la scena con un: << Che carini! >>.
Io e Nick ci guardammo per un attimo in faccia e scoppiammo a ridere un’altra volta ancora.
Quando riuscii a calmare la ridarella e a riprendere fiato, dissi: << Dai andiamo a vedere le giraffe! >> e lo trascinai via.
Quando finimmo di girare per lo zoo, ci dirigemmo verso il parco lì vicino. Nick mi prese una mano quando entrammo ed io lo lasciai fare mentre passeggiavamo chiacchierando tra gli alberi.
<< … così ho detto a quella scimmia di mia sorella Claudia che ero stata io a rompere la sveglia e ho quasi rischiato di beccare quel rottame in testa e poi Ale… >>.
<< Alba? >> m’interruppe Nick all’improvviso.
<< Mmm? >> mi girai verso di lui per vederlo guardarmi intensamente. Si era fermato e sembrava avere un’aria strana. Mi riavvicinai a lui un po’ preoccupata. << Nick, va tutto bene? >>
<< Mai stato meglio di così >> mi rispose sistemandomi dietro l’orecchio una ciocca di capelli ribelle.
Un silenzio strano cadde su di noi mentre ci sorridevamo.
Anche una delle scimmie che avevamo visto nella gabbia di prima si sarebbe accorta di quello che stava accadendo. Nick stava cercando di trasformare quella che era sempre stata la nostra amicizia in qualcosa di più. Lo avevo intuito da dopo la festa ma adesso tutto questo era una conferma. Per tutto il tempo allo zoo mi era stato più vicino del consentito e ogni occasione era buona per sfiorarmi e poi, conoscendolo bene da tanto, sapevo che quello sguardo era quello che indossava quando doveva fare colpo su una ragazza.
Era davvero lusinghiero ricevere le sue attenzioni (Nick era pur sempre un bel ragazzo dai capelli scuri come i suoi occhi e il fisico ben messo) e poi nelle relazioni con i ragazzi quella era la parte che mi piaceva di più. Poi arrivava l’emozione dei primi baci e dopo qualche settimana – che di solito non diventavano più di tre – mi ero già stufata di tutto. Era per questo che ero sempre io a lasciare i ragazzi. Non sapevo ancora se era un bene o un male ma preferivo pensare a favore della prima opzione.
Forse con Nick niente di questo sarebbe successo. Con lui ero e sono sempre stata bene… dopotutto era uno dei miei amici più stretti, no?
Peccato che si è svegliato nel momento sbagliato. Sussurrò nella mia testa una vocina dal tono irritante.
Sì questo è perché sono diventata una stupida masochista!
“Perché, perché, perché dovevo andarmi ad innamorare proprio del mio miglior amico?! Quel bacio… poi quel bacio è stato il colpo di grazia! E nel vero senso negativo della parola: una condanna a morte per il mio cuore… e aggiungerei anche per il mio cervello dato che a forza di tutto questo pensare mi verrà un terribile mal di testa!”
Scossi la testa per scacciare quelle voci moleste e impertinenti dalla mia mente.
Nick si accorse della mia mossa. << Tutto ok? >>.
<< Sìsì >> mi affrettai a rispondere con allegria << Nick, grazie. Mi sto divertendo moltissimo >>.
<< E io sono contento di questo, non devi ringraziarmi >> disse con un sorrisetto che gli illuminava gli occhi << ma… mmm… c’è qualcosa che non va. Sei troppo pensierosa e troppo poco pazza >> osservò e io commentai con un ringraziamento, questa volta ironico però << è per le lacrime che ho visto alla festa di Chris, vero? >> continuò lui.
Cercai di nascondere il turbamento che mi avevano provocato quelle parole.
<< Ehi avevamo deciso che non avresti più accennato a quel fatto. Non sia mai che si sparga la voce in giro che Alba Maggio sia diventata una mammoletta piangente! >>
<< Mammoletta?! >> scoppiò a ridere.
<< Sì e io non lo sono! >> dissi spintonandolo per scherzo e facendolo finire seduto contro una panchina che si trovava lì vicino.
<< Davvero Alba con quelle lacrime sembravi ancora più poppante di quello che già sembri >> ribatté lui con un ghigno, tirandomi a sedere vicino a lui.
<< Che cosa hai detto? Adesso ti levo quello stupido sorriso dalla faccia! Come osi Nicola Marchiasi! >>
Mi tuffai su di lui per ingaggiare l'ennesima lotta a colpi di solletico all’ultimo sangue. Purtroppo, essendo davvero troppo minuta in confronto a lui, mi ritrovai presto nella stretta delle sue braccia senza neanche essere riuscita a toccarlo.
Mi guardò beffardo: << E adesso? >> sussurrò con una voce improvvisamente roca.
L’atmosfera intorno a noi si era fatta carica di una strana elettricità.
Il telefono iniziò a suonare e dopo averlo preso dalla tasca dei corti Jeans vidi chi era che mi stava cercando. Era Flavio! Il cuore mi balzò in gola e lo stomaco si strinse in una dolorosa morsa per la sorpresa. Perché diamine mi stava chiamando?! Dopo una settimana di silenzio pensava forse che una semplice chiamata sarebbe bastata per sistemare ogni cosa? … Dio, da quando mi ero innamorata di lui era diventato tutto così complicato! Io ero diventata una contraddizione vivente.
Rifiutai la chiamata, misi via il cellulare e tornai a guardare Nicola.
<< Non rispondi? >>
Scossi la testa.
<< Chi era? >> mi chiese allora curioso.
<< Nessuno d’importante >>
Ecco un’altra morsa allo stomaco per quella bugia. Ahio! Questa aveva fatto male! Che razza di autolesionista che ero diventata…
<< Alba tu mi piaci >>
Quelle parole non ebbero l’effetto che avrebbero dovuto avere normalmente...
Cercai di non pensare che forse era perché era la persona sbagliata a pronunciarle.
Non risposi e quando Nick si avvicinò non mi spostai. Lasciai che mi prendesse il volto tra le mani e che poggiasse la sua bocca sulla mia.
All the single lady,
all the single lady,
now put your hands up!
Il telefono riprese a suonare ma ignorai la voce di Beyonce che continuava a cantare.
Ricambiai il bacio.
Le sue labbra erano davvero morbide, sapeva baciare bene e i posti giusti dove poggiare le mani. Mentre le sentivo vagare sui miei fianchi e il respiro si faceva involontariamente corto seguendo la scia degli eventi, chiusi gli occhi e mi lasciai andare finalmente.
Adesso eravamo dappertutto e da nessuna parte, in quell’assurdo e bellissimo luogo in cui ti ritrovi quando baci appassionatamente qualcuno. Ero completamente circondata da lui. Sentivo le dita delle sue mani intrecciarsi nei miei capelli e io portai una mano sulla sua nuca giocherellando con i suoi corti capelli rossi e l’altra sulla sua guancia alla ricerca della fossetta del suo sorriso…
Flavio.
Quando ci staccammo per riprendere un po’ d’aria
inspirai forte il suo odore e qualcosa andò storto. Quello non era il suo profumo. Da quando ne portava uno così fastidiosamente dolce?
Mi divincolai da quella stretta diventata improvvisamente così soffocante scattando in piedi e aprii gli occhi per trovarmi davanti un Nick ancora seduto sulla panchina con un’espressione un po’ confusa sul volto.
Fu davvero un trauma tornare alla realtà e capire che non era Flavio quello che mi stava baciando con così tanta dolcezza come avrei voluto che facesse.
Avevo combinato l’ennesimo pasticcio.
La suoneria incessante che fino ad allora avevamo continuato a ignorare finalmente cessò e il suo silenzio fu accompagnato dal suono di una voce familiare.
<< Che diavolo stai facendo? >>
Mi girai di scatto per vedere Flavio (e questa volta non era la mia ennesima allucinazione ma era lui in carne e ossa!) che riponeva nella tasca dei Jeans il telefono che aveva usato fino a poco prima per chiamarmi, guardarmi con rabbia, tanta rabbia. Il mio cuore inizio a battere all’impazzata alla sua vista. Quant’era bello! Però mai lo avevo visto con quello sguardo così e troppo tardi mi accorsi che non rivolto a me ma era riservato interamente a Nick.


  
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