In
casa Nakatsukasa-Star e in casa
Albarn-Evans regnava il caos più totale. Sia Maka che
Tsubaki erano in dolce
attesa. Inoltre la bionda maestra di falce era alle prese con
l’organizzazione
del suo matrimonio e per gestire tutto aveva chiesto aiuto alla sua
migliore
amica, con la richiesta di lasciare Soul e Black*Star da soli in casa
dello
stellino e di raggiungerla al più presto presso la sua
abitazione. Non appena
la dolce camelia giapponese raggiunse la dimora della sua migliore
amica la
trovò seduta accanto al pianoforte dell’albino,
mentre sfogliava sconsolata un
catalogo di abiti da sposa. Nel momento in cui lo sguardo blu cobalto
della
mora incontrò quello smeraldino della bionda, i dubbi e le
preoccupazioni di
entrambe sparirono. Avevano accanto a loro due ragazzi disposti a tutto
per
loro e per i loro figli. “Tsu credi che sarò una
buona madre? Non voglio che
questo bambino che ho in grembo soffra come ho sofferto io da piccola.
So bene
che Soul ricambia pienamente i miei sentimenti e che farebbe di tutto
per
nostro figlio, però dal matrimonio dei miei ho imparato che
l’amore non basta
per tenere unita una famiglia.”
Mentre
Maka pronunciava quelle parole
non poté fare a meno di accarezzarsi il ventre, come a voler
rassicurare quel
piccolo essere che dimorava dentro di lei. La risposta della signora
Star non
si fece attendere e fu annunciata da un dolce sorriso:
“Ascoltami Maka tu sei
una ragazza in gamba e sarai una madre meravigliosa. Sai benissimo che
Soul non
è come tuo padre, perché non ti tradirebbe mai!
E’ il tuo compagno, è la
persona che ha rischiato la sua vita per proteggerti, non solo per
dovere, ma
per amore! Io dal matrimonio ho imparato che l’amore e la
fiducia reciproca
sono gli elementi principali per poter essere sereni. Fidati di Soul e
di te e
andrà tutto bene.” Le parole della dolce weapon
multi tipo riuscirono a
tranquillizzare la bionda scythe meister ed a restituirle la fiducia in
sé,
necessaria per poter proseguire il percorso che l’avrebbe
condotta a diventare
una moglie ed una madre eccellente.
Il
pomeriggio successivo lo stesso
quartetto che si era riunito mesi prima in casa Star-Nakatsukasa,
adesso si era
ritrovato in casa Albarn-Evans per organizzare il matrimonio di colei
che aveva
sempre detestato gli uomini. La futura signora Evans aveva un disperato
bisogno
di aiuto per potersi preparare alle sue nozze che si sarebbero tenute
tre
settimane dopo nel più bel giardino di tutta la
città, quello della villa del
patibolo. Death the Kid aveva messo a disposizione per le nozze dei
suoi più
cari amici il suo simmetrico giardino, affinché
l’evento fosse assolutamente
perfetto e simmetrico. Patty e Crona si sarebbero occupate delle
decorazioni,
mentre Tsubaki e Liz avevano il delicato compito di occuparsi del look
della
sposa. La maggiore delle sorelle Thompson impiegò circa
mezz’ora per convincere
la padrona di casa ad uscire per recarsi in un atelier di sua
conoscenza dove
sicuramente avrebbero trovato l’abito da sposa adatto a lei.
L’appassionata di
moda dai grandi occhi color zaffiro, con l’aiuto della dolce
camelia giapponese
convinse l’amica dallo sguardo smeraldino ad iniziare la
ricerca dell’abito da
sposa perfetto.
Maka
detestava lo shopping. Avrebbe
preferito passare il pomeriggio nella biblioteca della scuola o uscire
con sua
madre, piuttosto che andare a fare acquisti insieme alle modaiole
sorelle
Thompson che avevano intenzione di abbigliare la sposa e le altre due
damigelle
oltre loro. Appena giunte sulla “scena del delitto”
alla futura sposa fu
svelata una sorpresa che le sue damigelle le avevano fatto. Kami Albarn
aveva
scelto personalmente il miglior negozio di moda della città
per trovare l’abbigliamento
adatto alle nozze della sua adorata figlia. Il viso della giovane
maestra di
falce si illuminò in un sorriso di gioia nel vedere la sua
adorata madre lì
appositamente per lei. “Mamma sono felice di rivederti! Ma
perché sei qui?”
“Semplice per trovare il tuo abito da sposa!”.
Tra
l’ex signora Albarn e la maggiore
delle Thompson si scatenò una tremenda competizione per
cercare l’abito
perfetto per la novella sposa, che impotente assisteva a quello
spettacolo, a
detta sua, così deprimente. D’altro canto la
signora Star e la futura signora
Evans potevano solo limitarsi ad osservare quello spettacolo
così assurdo,
mentre la piccola Thompson rideva a crepapelle terrorizzando la povera
Crona
che si era nascosta in un camerino. Alla fine la competizione si era
risolta
con un pari e sembrava aver portato ad un nulla di fatto ma
così non era.
Frattanto
anche lo sposo era andato in
cerca del completo perfetto, che non aveva poi tardato a trovare. Era
sempre
stato un tipo sbrigativo, che non amava per nulla lo shopping o le
perdite di
tempo. Preferiva la semplicità. Ma la semplicità
serviva semplicemente a
coprire quell’alone di mistero che lo aveva sempre
circondato. Sapeva di avere
fascino ed il fascino stava nel mistero, una parte imprescindibile del
suo essere.
Per questo l’abito doveva essere di un modello che nel taglio
ricordasse quello
della Black Room. In quell’angolo della sua mente in cui era
riuscita a
penetrare sgominando la follia, l’aveva vista per la prima
volta sotto una luce
diversa. Forse da quell’istante aveva cominciata ad amarla,
anche se in cuor
suo sapeva di averla sempre amata e per questo il suo petto chiaro era
segnato
da quella cicatrice così dolorosa che divideva il suo corpo
e la sua anima in
due.
Quella
divisione era puramente metaforica
e Soul in cuor suo lo sapeva, eppure ogni volta non poteva non
soffrirne,
perché quello sfregio provocava alla sua Maka un dolore
atroce e per quello non
si sarebbe mai perdonato. Inoltre adesso che si apprestava a diventare
padre
temeva che se quella sua follia si fosse trasmessa alla nuova vita che
doveva
proteggere, avrebbero passato le pene dell’inferno.
Fortunatamente il professor
Stein aveva analizzato il sangue di Maka e quello del piccolo e non
c’era
traccia alcuna di sangue nero e o di follia. Chi meglio
dell’esperto di
dissezione poteva percepire la follia, essendo stato anche contagiato
in
passato? Nessuno.
Mentre
nell’atelier regnava il caos
Maka era riuscita a trovare l’abito perfetto. Il modello
seguiva perfettamente
le linee del corpo della giovane e ne metteva in risalto i punti
focali. Pur
essendo senza spalline la scollatura era pressoché
inesistente. Ciò che
impreziosiva l’abito erano i cristalli che decoravano il
corpetto. Al centro
del bustino vi era una spilla d’argento con sopra una goccia
di smeraldo ed una
di rubino.
Era
semplicemente perfetto. Non
somigliava certo a quello della Black Room, ma alla fine le andava bene
così.
Per un evento così felice era necessario un abito
altrettanto gaio. Quando la
bionda si mostrò alla madre ed alle amiche con indosso
l’abito da lei scelto
assieme al velo abbinato, restarono tutte estasiate. Sembrava un angelo
con
quell’abito indosso. Soul sarebbe rimasto a bocca aperta nel
momento in cui
sarebbe arrivata all’altare accompagnata dal Sommo Shinigami,
il quale avrebbe
anche celebrato le nozze. Aveva chiesto al Dio della morte di
accompagnarla
all’altare al posto di Spirit, il quale secondo lei non
meritava neppure di
essere invitato alle nozze per quanto dolore le aveva arrecato.
Abbinato
all’abito le quattro amiche della sposa trovarono uno
splendido velo in pizzo
che richiamava quello presente sul corpetto dell’abito,
decorato con fili
dorati e argentati, proprio come i capelli dei due sposi.
L’ex signora Albarn
per la sua amata figlia aveva in serbo una splendida sorpresa. Infatti
le aveva
donato il suo portagioie prediletto con all’interno una
splendida parure
composta da un ciondolo d’argento con un sol come ciondolo,
un braccialetto
sempre d’argento con un libro ed un piano come ciondoli.
Infine uno splendido
anello in argento con incastonata una rosa di cristallo turchese.
La
mattina delle nozze tutto procedeva
come previsto. L’unico problema era l’abito per il
ricevimento che sarebbe
seguito alle nozze. La maggiore delle Thompson era in crisi,
poiché non era
riuscita a trovare l’abito giusto per la sposa, ma
fortunatamente Tsubaki aveva
trovato uno splendido abito lilla che avrebbe fatto al caso della
sposa. Era un
tubino molto elegante in seta lungo fin sotto al ginocchio con ricamati
sopra
dei rami dorati su cui vi erano dei piccoli fiori bianchi. La
scollatura era
lieve ma elegante ed inoltre metteva in risalto la figura di Maka. Lo
sposo
sarebbe rimasto a bocca aperta. La giovane sposa era serena,
perché stava per
dare vita alla sua famiglia, in attesa dell’arrivo di quella
nuova vita che
cresceva dentro di lei. Presto avrebbe scoperto il sesso del suo
bambino, anche
se iniziava a credere che sarebbe stato meglio scoprirlo alla nascita.
Quella
decisione era da prendere in due, in quanto bisognava consultarsi col
futuro
papà.
Quest’ultimo
era alle prese con il
ripasso delle promesse che avrebbe dovuto fare alla sua amata una volta
arrivato all’altare, inoltre voleva ripassare al
più presto il brano che aveva
composto per la sua futura sposa e per il piccolo o la piccola Evans
che
albergava dentro di lei. A mettere a dura prova la sua calma ed il suo
autocontrollo erano le liti dei suoi testimoni che non facevano altro
che creare
una confusione tremenda e provocargli terribili crisi isteriche. La sua
pazienza aveva un limite che stava per essere raggiunto e a breve
sarebbe stato
anche superato. Kid stava rimproverando Black*Star per il suo
abbigliamento
poco simmetrico ed adatto al suo ruolo di testimone dello sposo.
Inoltre le
fedi che doveva custodire si erano smarrite. “Black*Star tu
sei un emerito
idiota! Come diamine hai fatto a perdere le fedi? Non potevi perdere
qualcos’altro? Siamo rovinati e tutto per colpa tua! Credo
che Maka ti
ammazzerà!” “Smettila zebra! Guarda che
non le ho perse, ho solo dimenticato
dove le ho messe! Forse le ha Tsubaki!”. Nemmeno il tempo di
finire la
conversazione che una trafelata Patty consegnò uno strano
pacchetto allo
stellino e gli regalò un simpatico pugno in pieno stomaco.
“Nel pacchetto ci
sono le fedi e il pugno è da parte onee-chan! Ha detto che
dovevo farti male,
ma poi Tsubaki-chan ci sarebbe rimasta male, perciò ho fatto
piano! Ah Kiddo
onee-chan dice che sei scemo!”. Detto questo la piccola
bionda saltellò via
verso casa Albarn-Evans. Ovviamente gli sposi non erano a conoscenza
del
disastro combinato dallo stellino. Per sua fortuna.
Non
avrebbe mai immaginato che un
giorno si sarebbe trovato in quella situazione, e né
tantomeno di ritrovarcisi
con una persona con cui mai si sarebbe immaginato di poter condividere
un
simile rapporto. Ma ora era lì in procinto di compiere il
passo più importante
con l’unica persona che gli era sempre stata accanto. Maka.
Già lei presto
sarebbe entrata in scena bella come non mai e presto gli avrebbe
concesso la
gioia di diventare padre. Appena il suo sguardo carminio
incrociò quello
smeraldino lei ne rimase fatalmente incantato. L’abito era
splendido e le
conferiva un’aria angelica. Il trucco leggero la rendeva
più adulta e le
illuminava il viso,mettendo in risalto i suoi splendidi occhi. Ad ogni
passo
che faceva l’ammirava incantato dalla sua elegante
semplicità ed il suo cuore
perdeva un battito. Mai come quella volta l’aveva trovata
così elegante ed
aggraziata.
Mai
sarebbe tornata indietro o si
sarebbe pentita di quella scelta. Aveva volontariamente scelto di
essere lì.
L’emozione si era fatta sentire anche per lei. Preferiva
evitare di ammetterlo
che infondo ci aveva sempre sperato di poterlo sposare un giorno. Come
poteva
lei che aveva sempre odiato gl’uomini aver ceduto alle
lusinghe di Eros ed
innamorarsi proprio di colui che mai si sarebbe aspettata di trovare al
suo
fianco in futuro. Eppure era lì di fronte a lei che
l’ammirava con aria
sognante mentre gli si avvicinava. Da ragazzina sosteneva che non
esistesse un
destino, ma che semplicemente si compivano delle scelte che portavano a
delle
conseguenze. Col passare del tempo però si era dovuta
ricredere. Ricordava
ancora quando Tsubaki le aveva parlato per la prima volta del filo
rosso del
destino, che univa in modo casuale le anime e le vite di due persone.
Secondo
la dolce camelia era stato grazie a quel famoso filo rosso se erano
riuscite ad
incontrare i loro partner. Sciocchezze. Eppure dentro di sé
avvertiva che non
potevano essere solo superstizioni, un fondo di verità
c’era. In quel momento,
mentre si avviava all’altare, lo aveva trovato. Era
lì all’altare che
l’attendeva con quei suoi splendidi occhi sanguigni e con il
suo sorriso più
dolce. Ora sapeva il motivo per cui si trovava lì:
perché lo amava più di
chiunque al mondo, assieme a quella nuova vita che presto avrebbe
allietato la
loro quotidianità.
La
cerimonia era stata semplice, ma
intensa. Il padre della sposa era scoppiato in lacrime e aveva pensato
di
opporsi prima che le nozze fossero effettivamente convalidate, ma
fortunatamente la sua ex moglie lo aveva abbattuto con un colpo dietro
la nuca.
Una volta ripresi i sensi gli si era presentato dinnanzi uno spettacolo
terribile. La sua figliola avvinghiata a quel teppista dagli occhi
rossi,
mentre amoreggiava con lui. Era davvero troppo. La sua piccola non
poteva
averlo abbandonato. I testimoni dello sposo dopo la cerimonia avevano
iniziato
a scommettere sulle abilità dell’erede di casa
Evans-Albarn.
Black*Star
era sicuro che Maka avrebbe
dato alla luce un maschietto con i suoi colori, ma con il carattere e
le
abilità del padre. Invece Kid sosteneva che sarebbe nata una
bimba e che
avrebbe ereditato le doti musicali del padre e le abilità
della madre, oltre
all’intelligenza. Almeno non si erano avvicinati
all’alcool, come invece aveva
fatto la spada demoniaca. Ragnarock aveva deciso di festeggiare a modo
suo
divorando tutto il possibile e ingerendo tutto l’alcool che
poteva reggere. Il
problema era la sua meister. La povera Crona per colpa del suo
terribile
partner aveva rimediato un collasso dovuto ad una sbornia non voluta.
Purtroppo
l’alcool a differenza del cibo veniva assorbito da entrambi.
Peccato che lo avessero
scoperto solo in quell’occasione e che la spada demoniaca
fosse in piena forma,
mentre la sua partner non altrettanto.
Black Nana ^-^