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Autore: _ClAkRi_    31/08/2012    5 recensioni
Ciao a tutte, questo account è di sweetnight87 e di Clappy, siccome stiamo scrivendo insieme una storia abbiamo creato un account condiviso.
La storia è dedicata a Lucia&Orlando da ragazzini, il loro incontro casuale al ballo dell'Arma nonostante già si conoscessero da bambini perchè sono cresciuti insieme, fino al tragico incidente dove sono morti i genitori di Orlando.
Non vi svelo altro =)
Buona lettura!
Io e Clappy speriamo che vi piaccia.
Recensite e fateci sapere cosa nè pensate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO QUARANTASETTE – IL GIORNO DEL SI
 
La mattina successiva, subito dopo aver parlato con Lucia dei testimoni, Orlando si reca a casa Brancato per chiedere ufficialmente a Guido di fargli da testimone.
È mattina presto, il sole è sorto da poco, ma Orlando impaziente si è recato subito da suo cognato.
Non appena in casa Guido, ancora assonnato visto che sono le 7:00 della mattina, sente suonare il campanello, si reca alla porta senza nemmeno chiedere di chi si tratta, ritrovandosi davanti Orlando con i cornetti caldi.
«Che ci fai qui a quest’ora?» chiede Guido incredulo e non capendo la sua visita di mattina presto, pensa subito che sia successo qualcosa a Lucia o a Sofia, ma Orlando prontamente intuendo i suoi pensieri lo rassicura.
«Sono venuto qui per parlare con te di una cosa personale.» dice subito dopo.
«E non potevi farlo in caserma?» risponde Guido un po’ infastidito, di prima mattina è più orso del solito, soprattutto se ancora non ha preso la sua dose di caffè quotidiana.
«No, non mi sembrava il caso di parlarne al Ris, come ti ho detto è una cosa personale.» ribatte mantenendo sempre il sorriso sul volto, per poi aggiungere prontamente: «Ma posso entrare o hai deciso di lasciarmi sulla porta?» ora il suo tono è sfacciato come è suo solito fare, quando sa di avere ragione e non sa trattenere ciò che ha in mente e deve dirlo a ogni costo.
Guido gli indica l’entrata con la mano, lo fa passare e gli fa segno di accomodarsi sul divano.
«Vado a preparare il caffè e poi parliamo... Tu lo vuoi?» chiede leggermente più gentile di come si è presentato, inizia lentamente a svegliarsi o forse è stata semplicemente la parola “caffè” ha farlo riprende già quel poco che basta.
Orlando annuisce e aspetta che Guido prepari la macchinetta del caffè, comodamente seduto sul divano.
Quando improvvisamente Guido torna in salotto bianco in viso e con la macchinetta del caffè nella mano.
«Aspetta un attimo... Non è che sei qui perché Lucia è di nuovo incinta vero?» dice seriamente allarmato, è vero che ormai sono una famiglia a tutti gli effetti, ma secondo il suo parere è un po’ presto per allagarla ulteriormente, è giusto prima che si sposino e poi pensare a un’altro bambino.
Orlando esita un po’ a rispondere perché la faccia preoccupata e sconvolta di Guido l’hanno fatto ridere di gusto, anche se non apertamente, ma questo fa pensare ancora di più a Guido di aver indovinato e gli cade la caffettiera dalle mani, finendo sul suo piede.
«Ahi, che male! Accidenti!» alzando gli occhi al cielo per il dolore.
«Guido... Lucia non è incinta! Sono qui per un altro motivo»
«E potevi dirmelo prima?» continuando a imprecare per il dolore al piede e maledicendo anche suo cognato per non aver parlato prima, almeno si sarebbe evitato tutto quel male e di dover pulire il pavimento, tutta l’acqua si è sparsa sul tappeto insieme al caffè.
«Hai ragione, scusa... Dai che ora ti aiuto io.» alzandosi dal divano, ma ancora seriamente divertito dall’accaduto, pensando già a quando lo racconterà a Sofia e alle sue risate, perché non può non raccontarglielo.
Facendosi aiutare da Orlando, puliscono il pavimento prima che si sveglia il resto della famiglia e si recano subito dopo in cucina per preparare il nuovo caffè.
«Guido, davvero Lucia non è incinta, no che non lo desidero un nuovo bambino, ma è giusto fare le cose con calma, ci penseremo dopo il matrimonio! Se sono qui è per chiederti se ti va di farmi da testimone?» chiede tutto in una volta.
Guido rimane sorpreso, piacevolmente sorpreso, da quella richiesta e non sa proprio che rispondere. Non si aspettava che Orlando lo chiedesse proprio a lui.
«Certo mi farebbe piacere! Ma perché hai scelto me?» chiede volendo capire le ragioni della sua scelta.
«Perché io e te siamo partiti con il piede sbagliato fin da subito e con questo gesto voglio dimostrarti che possiamo fare un passo avanti e diventare amici, almeno lo spero.» risponde lui con tutta la sua sincerità e con quello sguardo limpido e profondo che conferma che le sue parole sono sentite.
I due cognati si stringono la mano e poi subito dopo si abbracciano, unendosi in quel gesto molto più confidenziale, infondo sono parenti.
 
Fissata la data del matrimonio, il 31 Luglio, Lucia è già alle prese con i preparativi, sono molte le cose da organizzare e non vuole ridursi all’ultimo minuto, ma non solo, il suo scopo è quello di sorprendere Orlando con un regalo che lo lasci a bocca aperta, per far ciò deve iniziare a pensarci da subito.
Un pomeriggio Lucia decide di prendersi mezza giornata libera per poter iniziare ad organizzare la sorpresa, facendosi aiutare da Sofia e da suoi genitori, i quali hanno tutte le informazioni di cui lei necessita.
 
“Sof, che hai da fare oggi pomeriggio? Ho un’idea per il regalo di matrimonio per papà, ho bisogno del tuo aiuto! Ci vediamo dai nonni.”

 Lucia scrive velocemente un sms a Sofia per coinvolgerla nei suoi piani, sa che Sofia ci tiene a partecipare e poi le aveva già accennato che voleva organizzare qualcosa di speciale.
 
“Non ho molto da fare, tra poco sono dai nonni! A dopo”
 
È la risposta semplice e veloce di Sofia.
È molto contenta che finalmente sua mamma sia riuscita a trovare un regalo adatto.
Poco dopo sono entrambe sedute in giardino con Marta e Carlo a gustarsi un gelato al gusto cocco e nutella.
Lucia mentre mangia il suo gelato spiega ai presenti cosa abbia in mente.
«So che Orlando ha una casa in Abruzzo che apparteneva a Sofia e Giovanni, vorrei celebrare là il nostro matrimonio, cosa ne pensate?»
Orlando dopo la morte dei suoi genitori non ha avuto più il coraggio di tornarci, ma Lucia sa che muore dalla voglia di tornare in quel posto e vedere il luogo in cui tutti insieme hanno passato gran parte dei loro momenti più belli, ma i ricordi dolorosi lo frenano e prendono il soppravvento su quelli felici.
«Lucia non potevi trovare idea migliore.» dice Marta illuminandosi in volto e tornando con la mente alle volte in cui ha passato il suo tempo in quella casa in compagnia della sua migliore amica.
«Sono sicura che Orlando apprezzerà molto e ne sarà felicissimo.» interviene Carlo dando anche lui parere positivo in merito.
Lucia è lieta che tutti siano d’accordo, ora devono solo organizzare il tutto in modo che Orlando non si accorga di nulla.
«Il paesino in cui vivevano Sofia e Giovanni è Civitella del Tronto» dice Carlo capendo che ciò che voleva sapere Lucia, inoltre espone l’idea che gli è balenata in mente nel momento in cui Lucia ha detto loro della sua sorpresa: «E noi come regalo di nozze possiamo regalarvi la ristrutturazione della casa, so per certo che Sofia e Giovanni avrebbero fatto lo stesso, regalando a Orlando ciò che vi stiamo regalando noi.»
«Nonni, questa si che è geniale come idea siete grandiiiiiii! Io naturalmente vi aiuto con la ristrutturazione, sono curiosa di scoprire qualcosa di più sui miei nonni paterni, so così poco di loro.» interviene Sofia con il suo solito entusiasmo.
Marta e Carlo sono ben felici di raccontare alla loro nipotina dei suoi nonni paterni, per questo accettano di buon grado di farsi aiutare da lei per ristrutturazione della casa. Loro possiedono le chiavi perché Sofia e Giovanni li aveva fatto una copia in modo che potessero andare là ogni qual volta che lo desideravano, ciò che era loro era anche di Marta e Carlo, li avevano sempre detto i due coniugi Serra, nonché i loro più cari amici.
«Tesoro partiamo già domani, tanto manca una settimana alla fine della scuola e sai già che sei stata promossa.» le dice Marta rivolgendole un sorriso, non vede l’ora di passare del tempo con la sua nipotina e raccontarle di Sofia e dell’amicizia profonda e sincera che le legava e che tutt’ora ancora le lega, perché Marta porta e porterà sempre nel cuore la sua amica, il loro legame era talmente forte che nemmeno la morte l’ha potuto scalfire e Marta sa che Sofia la guarda e protegge dall’alto e così sempre sarà.
«Mamma posso vero?» chiede Sofia già totalmente su di giri all’idea di partire con i suoi nonni, visitare una regione nuova e conoscere il passato di Sofia e Giovani di cui lei ha solo sentito parlare e vuole conoscerli, anche se purtroppo non personalmente, ma in qualche modo li sente vicini come se li avesse conosciuti.
Lucia fa per pensarci un attimo poi fa segno di sì con la testa, Sofia ha ottimi voti e già stata interrogata in tutte le materie e può permettersi di saltare l’ultima settimana di scuola, tanto le sue amiche le può vedere il giorno prima di partire e sentirle telefonicamente e su skype facendo la loro solita video chiamata tutte insieme, facendo puntualmente tardissimo tutte le sere.
«Grazie mammina! Vedrai che faremo un regalo splendido a papà, la ristrutturazione sarà impeccabile.» non le dispiace affatto smettere di andare a scuola prima del previsto,  lo fa per il suo papà.
 
Il giorno del matrimonio è giunto, Lucia nonostante si fosse un po’ stancata dietro i preparativi, visto che da Roma doveva dirigere i preparativi del matrimonio che si sarebbe svolto in Abruzzo, ma alla fine ce l’ha fatta, tutto è perfettamente pronto per il grande giorno: cerimonia alla chiesa della scopa, situata dopo la piazza principale, su un viale del 1400 con ancora balconi con bandiere delle due Sicilie, la fortezza di Civitella è stata l’ultimo baluardo borbonico. Mentre il ricevimento proprio in fortezza, con la splendida visuale del Gran Sasso che maestoso domina l’intera distesa e buffet di Zunica, il ristorante di eccellenza per tradizione e generazioni della cittadina, con cibi tipici del teramano.
Due giorni prima del matrimonio Lucia e Orlando erano giunti a Civitella del Tronto, ma Lucia fino all’ultimo non gli aveva detto nulla, solo che avrebbe saputo tutto a tempo debito, gli bastava solo sapere che centrava il loro matrimonio, infatti Orlando nell’ultimo periodo l’aveva vista di rado e spesso al telefono sommersa dai preparativi, a cui lei l’ha tenuto fuori ribadendogli che non doveva pensare a nulla e che avrebbe fatto tutto lei, facendo però venire il sospetto a Orlando che lei stesse organizzando davvero tutto nei minimi dettagli solo per fargli una bellissima e indimenticabile sorpresa e anche il viaggio repentino di Marta, Carlo e Sofia gli aveva dato modo di pensare che tutti fossero d’accordo, anche se era anni luce da scoprire la completa verità.
Non appena sono giunti all’uscita dell’autostrada, Lucia ha fatto bendare Orlando per  non fargli capire la loro destinazione e lui, se pur curioso, ha accettato quel gioco.
Giunti a Civitella del Tronto, Lucia aiuta Orlando a scendere dalla macchina e lo prende per mano.
«Posso togliermi la benda ora?» chiede respirando nell’aria un profumo per lui molto famigliare, quel profumo che tante volte l’ha fatto sentire a casa quando era bambino, quel profumo frizzantino e magico che gli ha sempre messo il buon umore e che lo riporta con la mente a Civitella del Tronto e alla casa dei suoi genitori, ai loro momenti felici. Quel profumo che con la sua scia si attacca alla memoria e non vuole andare via...
scaccia immediatamente quei pensieri dalla sua mente, è impossibile che Lucia l’abbia portato là, pensa tra sé, non sapendo che è proprio così.
«Non ancora ti dico io quando puoi!» risponde Lucia, attraversando intanto la piazza principale, proseguire ed entrare poco dopo in un vicolo con delle scale.
Solo nel momento in cui sono entrati in casa, perfettamente risistemata da Marta, Carlo e Sofia, gli dice che può togliersi la benda.
Orlando nel momento in cui scopre gli occhi resta per un lungo istante senza fiato, è proprio là nella casa dei suoi genitori, quella casa che loro tanto amavano e che più di una volta li ha visti felici e complici, quella casa che ora è sua ma in cui lui non ha mai trovato il coraggio di tornare. Adesso è lì e senza pensarci inizia a perlustrarla non riuscendo ancora a dire una parola, è completamente perso nei propri ricordi per riuscire a formulare qualsiasi pensiero, ha sempre pensato che una volta entrato in quella casa sarebbe scappato un istante dopo, ma invece si sbagliava di grosso, perché è accogliente, grande e Orlando si sente veramente a casa, sente il profumo dei suoi genitori anche se purtroppo loro non ci sono più.
I presenti capiscono la sua forte emozione e aspettano in silenzio che sia Orlando a pronunciarsi, lo vedono girare per casa e fermarsi al balcone che affaccia su “sua Maestà” come i paesani di Civitella amano chiamare il Gran Sasso, e respirare a pieni polmoni quel dolce profumo che lui ha stampato in memoria.
Solo dopo essere rimasto a lungo a contemplare quel meraviglioso spettacolo davanti a sé, si volta verso i presenti con gli occhi lucidi, senza vergognarsi di far vedere che si è commosso e ringrazia tutti per la bella sorpresa.
«è stata un’idea della mamma, noi abbiamo solo collaborato a dare una sistemata alla casa!» dice Sofia indicando lei e i suoi nonni.
Orlando guarda Lucia sorpreso e le sorride, uno dei suoi sorrisi più belli, un sorriso che vale più di mille parole.
«La ristrutturazione è il nostro regalo di matrimonio, Sofia e Giovanni avrebbero fatto lo stesso, ne siamo più che certi.» prende la parola Carlo dicendo a Orlando del loro regalo per il matrimonio.
«Grazie, grazie davvero di cuore.» avvicinandosi alla sua piccola Sofia per darle un bacio sulla guancia e poi ringraziare Carlo e Marta, quest’ultima non appena Orlando si avvicina a lei l’abbraccia a lungo dimostrandogli tutto il suo affetto con quel semplice gesto.
«Per noi è stato solo un piacere» dice infine Marta separandosi dall’abbraccio.
Ora è il turno di ringraziare Lucia, sa che l’idea è stata sua, che l’ha fatto per sorprenderlo e vederlo felice, non poteva fargli regalo migliore.
La prende per mano e la porta fuori scusandosi con i presenti, se pur non c’è bisogno perché capiscono perfettamente.
Arrivano alla piazza principale e si affacciano dal cornicione per guardare il panorama, sotto il portico per essere un po’ più riparati da occhi indiscreti.
«Amore io non so proprio cosa dire... l’unica cosa che in questo momento riesco a dire e che ti amo ogni giorno di più.» le dice Orlando prendendole il viso tra le mani e rispecchiandosi nei suoi occhi.
«Renderti felice è tutto ciò che voglio.» risponde Lucia sorridendo, è riuscita veramente a sorprenderlo, non ha mai visto gli occhi di Orlando brillare così intensamente, come due stelle nella notte.
«Lo so ed è per questo che ti amo ogni giorno di più, tu sei l’unica ad avere la capacità di lasciarmi senza parole.» avvicinandosi al suo volto e dandole un delicato bacio sulle labbra.
Lucia sorride e prontamente riavvicina le labbra alle sue, intensificando la profondità del bacio.
«Non so se sarei mai riuscito a tornarci se non fosse per te.» continua Orlando dopo quell’intenso e passionale bacio.
«Ci saresti riuscito, solo che forse ci avresti messo un po’ più di tempo, ma ce l’avresti fatta.» gli risponde Lucia per fargli capire che il merito non è suo e che lui prima o poi avrebbe trovato il coraggio dentro di sé.
Restano ancora a osservare lo splendido panorama con il vento che li scombina i capelli, portando con sé quel dolce e intenso profumo che Orlando tanto ama, ed è tutto ciò che in quel momento desidera: è nella città dove è nato e cresciuto e ha accanto la donna della sua vita, la sua Lucia.
 
Il giorno del matrimonio, Lucia, Costanza, Sofia, Flavia, Marta, Chiara e Agnese sono in casa alle prese con il trucco e il vestito, ma non solo anche con l’agitazione di Lucia, la quale tenta in tutti i modi di nasconderla, ma si vede che l’emozione è forte, ancora non ci crede che stia per unirsi in matrimonio con l’unico uomo che abbia veramente amato, l’uomo della sua vita, non c’è più certezza di questa per lei, è sicura di voler passare il resto dei suoi giorni al fianco di lui.
Mentre si prepara torna con la mente alla prima volta che Orlando le ha fatto la proposta e un sorriso compare spontaneamente sulle sue labbra, anche se dopo quel giorno si sono divisi per quattordici anni, è uno dei suoi ricordi più belli.
Lucia ancora non ha visto il vestito che le ha progettato Sofia e non vede l’ora di vederlo.
«Mamma sei pronta?»
Lei annuisce e chiude gli occhi come le ha detto di fare Sofia.
Sofia prende il vestito e lo posizione con la stampella per poterlo far vedere meglio a Lucia. Non appena può riaprire gli occhi si trova davanti il suo abito da sposa, ancora più bello di come lo immaginava e proprio come lo desiderava.
«Amore... è... è meraviglioso!» dice commossa non smettendo di ammirare quello splendido abito, non riuscendo a trattenere le lacrime di gioia che solcano il suo viso, per fortuna che ancora non è truccata.
Si avvicina a Sofia e l’abbraccia stringendola forte a sé e Sofia più felice di lei perché è riuscita a farla sorridere, si avvicina al suo orecchio sussurrandole un semplice ma sincero: «Ti voglio bene.» in quel momento anche lei è l’unica cosa che riesce a dire, nel vedere sua mamma commuoversi, si è commossa pure lei.
Nessuno a parte Sofia e Costanza avevano visto il vestito e restano incantate davanti tanto bellezza, specialmente Marta che guarda l’abito non credendo ai suoi occhi, la sua piccola Sofia, senza nemmeno saperlo, ha realizzato un vestito identico a quello che sua nonna Sofia aveva il giorno del suo matrimonio, anche lei proprio come la nipote aveva la passione per il disegno e si era creata da sé il suo abito da sposa. Quello è davvero un miracolo, la dimostrazione che Sofia è presente al matrimonio.
Calde lacrime scendono sulle guancie di Marta, non facendo nulla per asciugarle e nasconderle.
«Nonna è tutto okay?» chiede preoccupata Sofia vedendola con il volto ricoperto dalle lacrime.
«Si piccola mia, è tutto okay... è che questo vestito mi ricorda molto quello che aveva Sofia il giorno del suo matrimonio, è proprio identico e tu senza saperlo l’hai realizzato uguale.» le spiega Marta continuando a piangere, un pianto di gioia e felicità, perché sa che in qualche modo la sua piccola Sofia è la copia della sua cara amica, ha ereditato molto da lei.
Sofia a quelle parole rimane a lungo a bocca aperta, lei ha disegnato il vestito di getto senza pensarci troppo, la mano scorreva sul blocco da disegno da sola, da subito ha avuto chiaro come voleva che fosse, mai avrebbe pensato che il vestito fosse la copia di quello che molti anni prima sua nonna Sofia aveva realizzato per il suo matrimonio. Si sente più vicina a lei e pensa subito che potrebbe essere stata lei a suggerirle il modello, oltre a farle ereditare la passione per il disegno, o almeno le piace pensare che sia così per sentirla più vicina.
Quella confessione di Marta ha lasciato tutti senza parole e non riescono a crederci, è davvero possibile tutto ciò? Si chiedono mentre spostano lo sguardo dall’abito a Sofia.
È proprio Marta, dopo essersi asciugata le lacrime, che spezza il silenzio creatosi nella stanza, sia Lucia che Sofia si sono commosse ulteriormente dopo quella rivelazione, amando ancora di più il vestito e considerandolo un dono ancora più importante.
«Direi di finire di prepararci, Orlando sarà già pronto da un pezzo e probabilmente è già in chiesa...» dice, conosce molto bene il suo Orlando, per lei come un terzo figlio ed è certa di come sia agitato.
Infatti, Orlando e un Ghiro ancora assonnato che non riesce a tenere gli occhi aperti, sono già davanti alla chiesa deserta e con il portone chiuso, nemmeno il prete ancora si vede.
«Orlando mi spieghi perché mi hai buttato giù dal letto all’alba?» chiede Daniele dopo l’ennesimo sbadiglio.
Orlano continua a camminare avanti e indietro visibilmente agitato lo guarda fulminandolo con lo sguardo, come se la sua fosse una domanda scontata.
«Perché ero già pronto da un secolo e poi almeno così non rischio di fare tardi.»
Non ha chiuso occhi tutta la notte per l’agitazione, ha dormito in albergo con il resto dei ragazzi della squadra e Guido, per dare modo a Lucia di organizzare in casa il suo addio nubilato, ma soprattutto non ha chiuso occhi per l’emozione di diventare finalmente il marito della sua Lucia, ancora stenta a crederci per questo motivo non è riuscito a dormire e sente tutt’ora l’adrenalina crescere sempre di più, come se avesse appena fatto le montagne russe per la quinta volta consecutiva.
«Orlando sono le 8:00 e tu ti sposi alle 11:00, ti rendi conto?» risponde Daniele guardandolo sconvolto, non riesce proprio a capire il suo amico, l’agitazione è normale, ma Orlando è davvero esagerato, è sicuro che lui arriverà tardi anche il giorno del suo matrimonio.
«E poi puoi stare fermo un secondo? Mi stai facendo venire il mal di testa.» nel vederlo camminare avanti indietro a Ghiro sta veramente venendo il mal di testa: «Inoltre il tuo testimone è Guido perché hai trascinato me giù dal letto?» gli domanda per punzecchiarlo.
«Perché sei il mio migliore amico e Guido mi avrebbe ucciso se lo svegliavo alle 6 della mattina.» risponde semplicemente Orlando, non avrebbe mai potuto svegliare suo cognato, almeno che non volesse sposarsi con un occhio nero come ricordo.
«Certo non è proprio il caso di fare le foto matrimoniali con un occhio nero, anche se sarebbe originale.» conoscendo molto bene Guido e arrivando a pensarla allo stesso modo di Orlando.
 Arrivate le 11:00 Orlando è ancora più agitato, la chiesa si era riempita di amici e parenti, ma di Lucia ancora nessuna traccia, sa bene che non ci ha ripensato, ma finché non la vede varcare la soglia della chiesa non riuscirà a calmarsi.
Poco dopo però eccola comparire nel suo abito da sposa, perfettamente truccata e pettinata, ancora più bella del solito, lasciando tutti i presenti letteralmente a bocca aperta, compreso Daniele che riceve un colpo dietro la nuca da Costanza,  per fortuna Orlando è troppo preso a guardare Lucia, non si è accorto dello sguardo ammirato del suo amico alla futura signora Serra, altrimenti lo avrebbe fulminato nel vero senso della parola.
Il prete non appena Lucia è accanto a Orlando inizia la cerimonia e dopo la premessa iniziale giunge al momento delle promesse.
«Vuoi tu Orlando Serra prendere la qui presente Lucia Brancato come tua sposa, promettendo di proteggerla, amarla e rispettarla, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?»
Orlando guarda Lucia con occhi incanti, quegli occhi che brillano ogni volta che incontrano quelli di lei e le sorride prima di rispondere alla domanda del prete.
«Si, lo voglio!» dice sicuro e con una felicità immensa nel cuore, quel cuore che ha donato completamente a Lucia e che ora batte all’impazzata.
Lucia sorride a sua volta ad Orlando e non appena la voce del prete risuona ancora una volta nella chiesa, ritorna a rivolgere a lui la sua attenzione, è giunto il suo momento.
«Vuoi tu Lucia Brancato prendere il qui presente Orlando Serra come tuo sposo, promettendo di proteggerlo, amarlo e rispettarlo, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?»
«Si, lo voglio!» risponde sfiorando leggermente la mano del suo uomo, ormai suo marito.
«Vi dichiaro marito e moglie, lo sposo può baciare la sposa.» continua il prete rivolto ai due.
Lucia e Orlando si voltano uno di fronte all’altro, guardandosi negli occhi per un lungo istante, per poi avvicinare le rispettive labbra e suscitando un applauso da tutti i presenti. La voce di Sofia riecheggia nella piccola chiesa, ancora più forte delle altre con il suo: «Viva gli sposi!» con il suo entusiasmo contagioso, è davvero felice per i suoi genitori, ma ancora di più lo è perché per lei è un emozione unica poter assistere al loro matrimonio.
Gli sposi si avviano verso l’uscita della Chiesa,mano nella mano,ancora emozionanti.
Il loro sogno è diventato realtà,finalmente sono una famiglia a tutti gli effetti, certo lo erano anche prima nel momento in cui si erano ritrovati, ma adesso è qualcosa di ufficiale che niente e nessuno potrà spezzare...
All’uscita della Chiesa per espressa volontà degli sposi non viene lanciato il riso, ma petali di fiori,Sofia è stata categorica,almeno i petali dei fiori sarebbero stati lanciati.
E così fu...
Adesso finito il momento “ufficiale”era giunta l’ora di scatenarsi...
Sarebbero andati tutti quanti a fare le foto.
«Coniugi Serra,vi posso disturbare»Chiese Sofia avvicinandosi di soppiatto ai suoi genitori.
Orlando al suono di quelle due meravigliose parole non poté fare a meno di sorridere e voltarsi verso Lucia per stringerla a sé,voleva assicurarsi che fosse tutto vero.
La strinse a sé non smettendo di stringerla,poco dopo la baciò con una passione e un impeto talmente travolgente da suscitare le battutine di Sofia.
«Fatemi sapere se devo ritornare più tardi!»
Lucia e Orlando a scambiarsi un intenso e passionale bacio.
«Ehi ma avete sentito? Vi sto parlando...»
I due sposi si separano dal bacio e si sorridono, l’emozione è ancora visibile nei loro occhi, Sofia continua a richiamare la loro attenzione con dei finti colpi di tosse.
«Basta smancerie! Daiiii! Vi ricordo che qui dinnanzi a voi c’è una minorenne, un po’ di contegno!»
Lucia e Orlando ridono guardandola negli occhi e prendendola contemporaneamente per mano, Sofia sorride loro, ma prima di fare la persona seria li prende ancora un po’ in giro.
«Volete che dorma da zio Ghiro? Non vorrei non riuscire a riposare...» dice con il suo solito sguardo furbetto.
«Principessa, non c’è bisogno...» dice Orlando guardando la sua bambina negli occhi per poi poco dopo con la mano scombinarle i capelli.
«Papiiii! Daiii! Adesso sono spettinata e se per caso qualcuno aveva un certo interesse per me l’ha perso!»
«Meglio così» risponde Orlando sorridendole.
«Sofia lascialo stare, sai bene che per papà tu sei e sarai sempre la sua principessina, quindi è meglio che ti abitui alla sua gelosia e alla sua protezione.» dice Lucia.
«Diciamo che ci proverò...» risponde Sofia, per poi continuare a parlare: «Ero venuta qui a chiedere una foto insieme agli sposi, nonché i miei genitori» divertita da questa cosa.
«Certo amore» rispondono in coro i due novelli sposini, così Sofia si mette tra loro, la chiesa alle spalle e un super sorriso pronto a essere immortalato.
Dopo aver fatto diverse foto con Sofia, una più bella dell’altra, ma anche una più simpatica dell’altra, i de sposi si dirigono insieme al fotografo per fare le foto solo con loro due, mentre il resto degli invitati si sposta verso la fortezza, luogo in cui si svolgerà il ricevimento.
Lucia e Orlando fanno le foto nei posti più significativi della piccola cittadina, soprattutto nei borghi caratteristi e senza rendersene conto sono già passate diverse ore.
Quando la coppia raggiunge la fortezza continua con le foto anche là, una vicino alla campana situata all’entrata della fortezza e molte vicino alla fortezza, un posto magico e romantico per la sua antichità e il suo prestigio.
Solo verso le 14:00 iniziano a pranzare, per la gioia di Sofia e Chiara che stavano morendo di fame e non vedevano l’ora di assaggiare le ceppe, un piatto tipico del Teramano, tutti avevano espresso parere positivo, compresi i loro nonni che le avevano già assaggiate tempo indietro.
Si siedono vicino al tavolo loro assegnato e iniziano a mangiare con gusto, non rendendosi nemmeno conto che sono al terzo piatto  sotto gli occhi divertiti dei nonni che le guardano sorridendo, ma anche sotto gli occhi di Guido un po’ meno soddisfatto per il modo in cui stanno divorando i loro piatti.
«E lasciale stare, non fare il brontolone anche il giorno del matrimonio di tua sorella.» le dice Agnese portandolo lontano da loro lasciando sole le due cuginette, sa bene che Guido avrebbe dato loro il tormento se non lo avrebbe portato via, loro hanno segreti che solo loro sanno ed è giusto così.
Lucia e Orlando hanno un tavolo tutto per loro e si gustano ogni piatto che c’è in tavola con gusto, per Lucia sono tutte cose nuove, per Orlando non è lo stesso, ma riassaggiare quei cibi dopo tanto tempo è come se fosse la prima volta.
 
Sofia durante una pausa dalle varie portate e prima che giunga il dolce, si alza per andare a fare una passeggiata in modo da smaltire tutto ciò che si è mangiata, mentre Chiara si è un attimo allontanata per darsi una rinfrescata al viso e lavarsi le mani.
Gira per le rovine della fortezza, guardandosi intorno ammirata, quel posto le piace moltissimo ed è contenta che suo papà ha deciso di tornarci più spesso, in questo modo può tornarci ogni volta che vuole anche lei.
«Ciao» dice una voce alle spalle di Sofia, lei che non se l’aspettava sobbalza e si gira per vedere di chi si tratta, ma non ha dubbi su chi fosse.
«Ciao, anche tu hai bisogno di smaltire il pranzo?» dice Sofia con un sorriso, felice che Bart l’abbia raggiunta e che possono passare un po’ di tempo solo loro due, non desiderava altro da tutto il giorno, se non si fosse avvicinato lui, l’avrebbe fatto lei il prima possibile.
«Si, ho mangiato decisamente troppo.»
«A chi lo dici... io tra poco rotolo. Ho mangiato 3 piatti di pasta.» risponde scoppiando a ridere di gusto, soprattutto all’espressione sconvolta di Bart.
Si affacciano alla balconata e rimangono per un attimo in silenzio, nessuno nei due sa bene cosa dire, Sofia che di solito sa sempre trovare l’argomentazione giusta, questa volta le parole le si sono congelate in bocca, averlo così vicino è per lei un emozione indescrivibile ogni volta.
Per Bart è lo stesso, pensa ad un argomento di cui discutere con lei, ma non ne trova nessuno che sia adatto e non riesce a spiegarsene il motivo, lui che ha sempre parlato con naturalezza con la piccola mascotte del Ris, lui che ha sempre scherzato e riso insieme a lei come se niente fosse, ora la guarda e non riesce a parlare, forse è quel vestito celeste, retto sul davanti, senza spalline, con lo scollo sulla schiena a formare una lunga goccia, che le mette in risalto gli occhi, a renderla più grande dell’età che ha e che la rende ancora più bella, solo ora se ne rende conto...
È concentrato a guardare il panorama che si estende davanti a loro per non guardare Sofia, quando si rende conto di avere il suo ipod nella tasca, lei glielo ha prestato per andare in palestra visto che il suo era scarico.
«Sof, mi sono dimenticato di ridarti l’ipod, te lo volevo dare prima della tua partenza, ma ci siamo visti davvero poco in questi giorni e non ho avuto modo.» le dice porgendoglielo e scusandosi per il ritardo nel ridarglielo.
«Figurati, non fa niente...» risponde lei, ben felice che il suo ipod, una delle cose a cui tiene di più, fosse nelle mani di Bart.
«Ti ho aggiunto anche alcune canzoni, il tuo repertorio è davvero inascoltabile.» la punzecchia, hanno i gusti musicali completamente diversi.
«E sentiamo tenente quali gusti musicali hai tu?» Sofia lo punzecchia a sua volta, ma non coglie la sua provocazione.
«U2, Pink Floyd per esempio»
«U2 e Pink Floyd? Stai scherzando spero? Sono dei tempi dei miei nonni...»
«Mi stai dando del vecchio per caso?»
«Noooo, non potrei mai... Ti risulta?» continua a punzecchiarlo prendendolo visibilmente in giro.
Bart scuote la testa e la guarda divertito a sua volta.
«D’accordo fammi ascoltare le tracce che mi hai messo...» mettendosi le cuffie all’orecchio, accedendo il suo ipod e cercando le tracce che ha inserito Bart.
Deve ammettere che non sono per niente male, soprattutto la canzone dei Pink Floyd “The Wall” ma non vuole dargli soddisfazione e continua a prenderlo in giro.
«E io che avevo un piccolo pensiero per te, a questo punto credo che dovrò tenermelo.» risponde divertito e guardandola non facendosi ingannare da lei e giocando a provocarla a sua volta.
«Ehi così non vale.... adesso lo voglio vedere, sono curiosa!» dice mettendo il broncio, sperando di essere riuscita a nascondere il rossore comparso sulle sue guancie, non si aspettava certo di ricevere un regalo da parte di Bart così senza un vero motivo e questo le ha fatto battere forte il cuore, ancora più forte di ogni volta che lui è vicino.
«Tieni Sof! Ho notato come sta messo l’ipod e prima che con l’ennesima caduta si rompa definitivamente, è meglio che tu lo protegga con la foderina.» ridendo ancora per il suo broncio.
Sofia rimane senza fiato è un piccolo pensiero, ma l’ha resa immensamente felice, lui ha pensato a lei.
Si avvicina a lui per ringraziarlo con un bacio sulla guancia, ma proprio nel momento in cui sta per stampargli un bacio, Bart si gira a sua volta e le loro labbra si sfiorano delicatamente.... è un momento che dura un attimo, un secondo, ma un secondo talmente speciale e magico da far comparire i brividi lungo la schiena di entrambi. Sofia sente le farfalle nello stomaco, non sa come comportarsi e vorrebbe solo che tutto ciò riaccadesse perché è stato uno dei momenti più belli della sua vita, tutto ciò che desiderava da tempo, se pur ha solo sfiorato le labbra del suo tenente preferito, ma è bastato per farle scoppiare il cuore nel petto. Non riesce ancora a credere di aver quasi baciato le labbra morbide e calde di Bart...
Bart sente crescere dentro di sé il desiderio di avvicinarla a sé e baciarla davvero e non sa spiegarsi il perché di tale passione improvvisa e preferisce allontanarsi da lei prima di commettere qualche sciocchezza, è stato solo un errore, un momento di debolezza, un fraintendimento che è meglio interrompere subito prima di commettere lo sbaglio più grosso del mondo.
Si allontana con un “scusa” frettoloso da Sofia e torna dal resto del gruppo per cercare di capire cosa ha provato a quel semplice contatto con le labbra di Sofia.
Sofia rimane immobile, non riuscendo a muovere un solo muscolo del corpo e portandosi la mano sulle labbra, sente ancora su di esse il sapore di Bart e non riesce a far meno di sorridere.
Non appena Bart si è allontanato del tutto raggiungendo il resto degli invitati, Chiara esce dal nascondiglio in cui si trova, per avvicinarsi a Sofia; era andata a cercarla e vedendo che stava parlando con Bart ha aspettato il momento giusto, non volendo interromper quell’attimo in compagnia di Bart della sua cuginetta.
Si avvicina a lei e la prende per mano trascinandola verso il bagno in modo da farla riprendere, ha un sorriso ebete stampato in volto, non è proprio il caso di farsi vedere in quelle condizioni dai suoi genitori, specie da Orlando, è palese che è successo qualcosa, persino per un occhio inesperto.
Sofia si sciacqua il viso ma ancora non è riuscita a smettere di sorridere e pensarci, non riuscirà facilmente a togliersi dalla testa quel quasi bacio, ma è anche preoccupata per la reazione che ha avuto Bart, non vuole che il loro rapporto si rovini.
«Chiara non so che fare...» dice Sofia essendosi ripresa un po’ e tornando alla realtà. La realtà è una sola ed è evidente: deve parlare e chiarire con Bart, prima che sia troppo tardi, ciò che è accaduto.
«Dovrei andare là e parlare con lui, ma come faccio dopo quello che è accaduto, ti rendi conto che ci siamo quasi baciati? Io sento ancora le sue labbra sulle mie ed è stato solo un attimo...» Sofia continua a parlare senza sosta, ha bisogno di sfogarsi.
«Sof, devi parlarci non c’è altra soluzione, soprattutto visto il modo in cui si è allontanato, si sente a disagio quanto te in questo momento e uno dei due deve fare la prima mossa.» le consiglia saggiamente Chiara, sa benissimo quanto sia difficile trovare il coraggio per affrontare il ragazzo che piace, ma in questo caso Sofia deve a tutti i costi trovarlo se non vuole che la loro amicizia vada in frantumi.
«Il punto è che non voglio sentirmi dire che è stato un errore, cavolo è da sempre che aspetto questo momento e accade senza che Bart se ne renda conto e solo perché per sbaglio si è girato mentre io lo stavo ringraziando...»
Sofia cammina avanti e indietro per il bagno visibilmente agitata, parlando animatamente, finché non si dirige decisa verso la porta. Con passo svelto raggiunge Bart, il quale è seduto con la testa al quasi bacio, prova mille emozioni contrastate: gioia, desiderio, confusione... non riuscendo proprio a capire quale predomini in lui.
«Ti va di ballare?» lo invita Sofia porgendogli la mano.
Bart non accetta subito l’invito, guarda la mano tesa di Sofia che lo invita titubante, non sa cosa fare, una parte di sé vorrebbe prenderla e trascinarla in pista, stringerla a sé e chiarire, l’altra vorrebbe solo starle lontana per la paura di quello strano e improvviso sentimento che sente per lei.
«Ma certo!» risponde infine Bart prendendole la mano e conducendola in pista.
In un primo momento predomina l’imbarazzo, nessuno dei due sa esattamente che dire per sbloccare la situazione di disagio, quando parlano all’unisono, scoppiando a ridere subito dopo.
«Prima tu.» dice Bart.
«Okay... Volevo dirti che ci tengo molto a te e non voglio che tra noi si creino malintesi per un equivoco.» non è esattamente ciò che pensa, per lei non è stato assolutamente un equivoco, ma un bacio che mai scorderà, solo che tiene molto di più alla sua amicizia con Bart che al resto, certo vorrebbe che lui si accorgesse che non è più una bambina, ma sa anche che è lontana anni luce da ottenere tutto ciò, Bart la vede ancora come la piccola del Ris con cui giocare e da proteggere. Pur di stargli vicino a Sofia va bene così, preferisce soffrire un po’ ma continuare a vederlo e parlare con lui ogni giorno.
«Si, ti stavo per dire la stessa cosa, tu Sofia sei molto importante per me, sei la mascotte del Ris e non voglio che il bel rapporto di amicizia che abbiamo si rovini, è stata colpa mia che mi sono girato, scusa.» risponde Bart sicuro di sé, ma è solo apparenza perché in realtà non è per niente convinto delle parole che stanno uscendo dalla sua bocca, non sa spiegarsi il sentimento che prova per Sofia, sa solo che deve reprimerlo ad ogni costo, di qualsiasi natura sia. Convincendosi che la sua è stata solo suggestione, si è fatto trascinare dal momento, ma ben presto dimenticherà ciò che stava per succedere.
«Non devi scusarti, può succedere! Quindi è tutto okay? Come se niente fosse accaduto?» dice Sofia ma in cuor suoi è rimasta profondamente male dalle parole di Bart.
“Illusa Sofia! Speravi che ti dicesse che anche lui ha sentito i brividi lungo la schiena e le farfalle allo stomaco? Per lui sei solo una quindicenne con cui giocare!” pensa tra sé, ma nasconde il suo dispiacere dietro un falso sorriso, non vuole far trapelare i suoi veri sentimenti, ora più che mai.
«Si, come se niente fosse accaduto.» ripete Bart, continuando a ballare e ricambiando il sorriso.
Finita la canzone si allontanano l’uno dall’altra guardandosi negli occhi ma senza dirsi nulla, Sofia raggiunge Chiara e Bart il resto dei suoi amici, ma entrambi guardano spesso nella direzione dell’altro.
Intanto Lucia sta ballando con Daniele, è molto richiesta, ha ballato con Carlo, Guido e ora con il suo migliore amico, Orlando non la riesce mai ad avere per sé e ha intenzione di sequestrarla per il prossimo ballo, non appena è finita la musica.
«Sei splendida Lucia.» le dice Daniele.
«Grazie, anche a te tutto sommato non stai male la cravatta, sai?» risponde per prenderlo in giro, conoscendo l’avversione alle cravatte del suo amico.
«L’ho messa solo per te, sappilo!» cogliendo la battuta e guardandola divertito.
Lucia scoppia a ridere di gusto e prontamente Ghiro si avvicina all’orecchio di Lucia per dirle qualcosa: «è meglio che io mi dia alla fuga non appena finisce la canzone, sia Orlando che Costanza vorranno uccidermi.» vedendo che Orlando guarda nella loro direzione con sguardo omicida e non è da meno Costanza.
«Non facevo Costanza gelosa.»
«è nemmeno io... ma alle volte sa essere peggio di Orlando.»
Lucia lo guarda scettica, nessuno può essere più geloso di Orlando.
«Bè forse più di Orlando no, ma ci si avvicina molto.» capendo i pensieri della sua amica dall’espressione del viso che ha fatto.
Poco dopo termina la canzone e i due non fanno nemmeno in tempo ad allontanarsi l’uno dall’altro che è già arrivato Orlando a “rapire” Lucia, mentre Daniele raggiunge Costanza per invitarla a ballare, anche se hanno già danzato insieme più volte in quella giornata, ma non si stancherebbe mai di ballare con la sua amata, vorrebbe stringerla in continuazione a sé e farle capire che è l’unica donna che vuole accanto, ma Costanza questo lo sa bene, infatti non appena Ghiro si avvicina a lei, gli stampa un tenero bacio sul naso e poi sulle labbra, giocando con i suoi bellissimi ricci.
«Finalmente sei solo per me!» dice Orlando stringendo forte sua moglie al suo petto.
«Finalmente si, sei l’unico con cui non avevo ancora ballato...»
«Appunto, ti ho dovuta dividere con tutti gli uomini presenti, tutti ti hanno puntato gli occhi addosso sin dal primo momento, sei ancora più bella con questo vestito, ti sta d’incanto.» le dice con gelosia Orlando, avendo visto gli occhi dei presenti su di lei.
«è vero, questo vestito è bellissimo, Sofia è stata eccezionale... e sai a quale abito assomiglia?» domanda Lucia, Orlando fa segno di no con la testa, non ha mai visto un abito che possa assomigliare a quello che indossa Lucia e non capisce dove voglia andare a parere il suo discorso.
«A quello che indossava Sofia il giorno del suo matrimonio.» continua Lucia, Orlando la guarda per un attimo confuso, quel nome riecheggiano nella sua testa mandandolo in confusione, o forse è semplicemente spaventato dalle parole di Lucia.
«Si Orlando, hai capito bene. La nostra Sofia ha disegnato il mio abito da sposa identico a quello che indossava tua madre il giorno del suo matrimonio e senza saperlo, l’ha fatto di getto.» ha capito che lui ha compreso il suo discorso, ma che ancora deve metabolizzare, non è semplice farlo, sembra qualcosa di surreale, ma non lo è.
I suoi occhi diventano improvvisamente lucidi e guarda l’abito incantato, per un attimo rivede sua mamma con quello stesso vestito addosso il giorno del suo matrimonio con suo padre e gli sembra che lei sia presente, è consapevole che sia così.
«Scusa, forse non dovevo dirtelo... Non voglio vederti triste Orlando.» vedendolo con gli occhi velati dalle lacrime.
«Non sono triste, sono felice... Queste sono lacrime di gioia amore mio, perché oggi ho accanto tutte le persone che amo di più nella mia vita, compresi i miei genitori, non fisicamente certo, ma ci sono... questo vestito che la nostra principessina ha realizzato per te, ne è la dimostrazione.» la rassicura accarezzandole la guancia e prendendo una sua lacrima prima che essa scenda lungo il viso.
Si scambiano un inteso bacio e si stringono ancora di più l’uno, all’altra, danzando sulle note di quella canzone romantica e adatta per la loro storia d’amore, sembra scritta appositamente.
 
La serata continua spensierata tra giochi, risate, foto e divertimento per tutti, tanto che si ritrovano a sera inoltrata senza rendersene conto minimamente.
Solo verso le 21:00 gli invitati iniziano a scendere verso il loro albergo per preparare la valigia per la partenza e tornare il giorno dopo a lavoro, mentre Lucia e Orlando resteranno ancora un po’ a Civitella insieme a Sofia e Chiara, la quale ha chiesto il permesso ai suoi per restare e loro hanno accettato. Sofia e Chiara hanno già intenzione di scendere al mare in quei giorni e godersi lo splendido sole di fine luglio e tornare a Roma abbronzante e ancora più belle.
La fortezza è ormai vuota, in quel luogo silenzioso e magico sono rimasti solo i due sposini, vogliono concedersi la loro notte di nozze in modo particolare...
Orlando prende per mano Lucia e anche loro lasciano la fortezza. Vuole portarla in un luogo importante e significativo, in cui ancora non sono stati, ha detto al fotografo, senza farsi sentire da Lucia, di non portarli lì a fare le foto perché voleva essere lui a portarcela.
Alla fontana degli amanti, una fontana con dell’acqua buona e fresca, luogo romantico di Civitella, in cui affacciandosi è possibile vedere anche il mare e di sera l’atmosfera è ancora più suggestiva e incantevole.
Lucia lo segue ancora in abito da sposa, lui la conduce ancora in alta uniforme.
«Ma dove stiamo andando?»
«Qui! A bere l’acqua di questa fontana, la leggenda narra che quando due innamorati bevono quest’acqua poi stanno insieme per sempre.» le spiega con un sorriso e non lasciando nemmeno un istante la sua mano.
Lucia si avvicina per bere un sorso di quell’acqua e Orlando fa lo stesso insieme a lei, facendo incontrare le loro labbra sotto il getto che scorre dalla fontana.
Si spostano verso la balconata da cui si può vedere il mare e Orlando attira a sé Lucia, abbracciandola forte e sfiorando il suo collo delicatamente con il suo naso, per poi avvicinarsi al suo orecchio: «La mia voce dirà solo a te: ti amo» (*).
Lucia non si aspettava quella dichiarazione così profonda e sentita, non poteva dirle frase più bella, considerando soprattutto tutto ciò che hanno dovuto affrontare prima di giungere a questo giorno.
Entrambi tornano con la mente al loro primo incontro, è bastato un solo sguardo per farli innamorare, quel sentimento negli anni non è mai mutato, fortificandosi e innamorandosi nuovamente non appena si sono rincontrati quattordici anni dopo, nonostante li innumerevoli ostacoli che hanno incontrato.
È bastato un solo sguardo, un semplice sguardo per rendere la vita di due persone una meravigliosa realtà, che li ha fatti crescere, innamorare per ben due volte e donato una splendida figlia che è la loro gioia più grande. Uno sguardo che sempre regalerà loro molteplici emozioni. Uno sguardo solo loro, che parla di loro, di Lucia e Orlando.

  
FINE
 


(*) Cit. Libro: cose che nessuno sa.





Ciao a tutti... La foto in alto è l'abito di Lucia, vi piace? Era così che l'avete immaginato?
Oltre questo volevamo dirvi che questo è l'ultimo capitolo della nostra storia e speriamo con tutto il cuore di essere riuscite a emozionarvi come ci siamo emozionante noi mentre scrivevamo. é stato il nostro primo tentativo di collaborazione e siamo molte fiere del lavoro che siamo riuscite a svolgere, per questo ci auguriamo che voi avete apprezzato quanto noi... A dirla tutta ci dispiace anche un po' che questa nostra avventura sia conclusa, ma presto ce ne sarà una nuova.
Prima di parlavi della nostra nuova impresa, volevo farvi alcune precisazioni sul capitolo: Il capitolo finale non era stato previsto così, ma poi visto che io (Claudia) amo profondamente l'abruzzo e civitella del tronto, cittadina che esiste davvero, ho proposto a Cri di svolgere là il matrimonio e lei ha accettato la mia folle idea ed eccoci qui! Inoltre i luoghi citati nella nostra storia esistono davvero, come la fontana degli amanti, l'unica cosa riguardo quest'ultima non sappiamo dirvi se la leggenda sia vera o meno, perchè l'hanno raccontata a me, ma penso che sia stato fatto perchè tutti sono a conoscenza della mia indole romantica. L'abbiamo voluta inserire perchè ci piaceva l'dea che realmente fosse così.
Detto ciò... Come già anticipato, ci sarà un continuo della storia, la cui protagonista sarà un personaggio che a noi adoriamo particolarmente, la consideriamo la nostra principessa e quindi ci sembrava giusto incentrare la seconda storia anche su di lei. Stiamo parlando della nostra Sofia! Spero che l'idea vi piaccia e che vi siete appassionate a lei quanto noi.
La nuova storia è ancora in fase di scrittura, le idee sono chiare in mente, ma dobbiamo metterle ancora nero su bianco e ci vorrà un po'... Ma cercheremo di pubblicarla quanto prima.
Infine... un grazie di cuore a tutti per aver seguito, recensito e inserito la nostra storia tra le vostre preferite. Per noi è una grande gioia.
Grazie, grazie, grazie.
Alla prossima avventura... Un bacio Cla e Kri.


  
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