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Autore: Red_Harmonie    31/08/2012    4 recensioni
Cosa succederebbe se una fantasia troppo fervida e qualche magia sconosciuta avessero portato la Brigata in un negozio di torte? Riuscite ad immaginare i componenti che si mettono "all'opera?" Ci sono solo loro?
Qualcosa è stato palesemente sconvolto....
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genei Ryodan, Kurapika, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2: Colazione X Risveglio X Decisioni.

 

 

Infernale. Infernale era l'aggettivo adatto per quella notte. Era stata una vera e propria tortura. Ogni singolo minuto mi svegliavo in preda al panico. Nessuno, neanche mio fratello, aveva mai messo piede nella mia camera. Ed in quel momento, quella notte, la stavo dividendo con un essere che sembrava figlio di Samara, in “The Ring” ed un assassino crudele e spietato. Fortunatamente ero riuscita a farli dormire tutti, ma io non avevo chiuso un occhio. Verso le sette decisi di scendere a preparare la colazione, poiché di restare a letto non se ne parlava. Sentivo l'irrefrenabile impulso di chiamare Leena e dirgliene proprio quattro, ma poi fui costretta a reprimerlo. Piano mi alzai da sotto le coperte. L'unica cosa buona di quella situazione era che entrambi erano piccoli ed io non ero molto stretta, ma avrei comunque preferito dormire per strada. Mi mossi piano, spostando le lenzuola e scendendo dal letto. Mi diressi verso la porta per uscire ma dovetti fermarmi davanti allo specchio.

Cavolo, che capelli ragazzi, sono orribile!”

Erano molto più annodati e scapigliati del solito ed io, che già non li sopportavo quando stavano buoni, non potei lasciarli così. Li pettinai velocemente, attenta a non fare rumore e poi iniziai a cercare un fermaglio, il mio fermaglio.

-Cavolo, devo averlo perso...

Credevo di averlo solo pensato, davvero. Sentivo i nervi a fior di pelle, sarei esplosa.

-Cercavi questo?

Per lo spavento sussultai, girandomi di scatto. Feitan si era alzato ed aveva il mio mollettone stretto tra le dita. Quel tipo mi metteva inquietudine. Avevano dormito tutti con i propri vestiti, compresa io, perché non avevo nient'altro da dargli, ma quel tizio... era davvero, davvero, inquietante.

-I...io... si, grazie.

Me lo lanciò da lì, senza muovere un muscolo. Per evitare che il silenzio calasse nella stanza, più di quanto non ce ne fosse già, decisi di invitarlo a fare colazione.

-Senti, io scendo a fare colazione, perché non vieni con me?

-Mh.

Annuì quasi impercettibilmente, tanto che ipotizzai di avermelo sognato. Senza dire nulla aprì la porta e scesi. Con il suo sguardo che mi trapassava da parte a parte.

Appena arrivata al piano terra trovai anche Nobunaga e Shalnark in piedi. Sorrisi, almeno non sarei stata da sola con quello li.

-Ehy.

-Buon giorno.

Sempre sorridendo mi diressi in cucina facendogli segno di seguirmi. Li feci accomodare e subito dopo arrivarono anche Machi, kortopi e Shizuko.

-Buon giorno.

-Ciao.

Servì loro velocemente la colazione, per quel che potessi fare, visto che non eravamo di certo attrezzati per ospitare tante persone.

-Questa casa è molto più accogliente di quanto non sembri.

Costatò d'un tratto Machi.

-Mh, si. Ma... posso domandarti una cosa?

Mi si rivolse Shizuko, un po' atona, ma curiosa.

-Si, dimmi pure.

-Tua madre dov'è?

-M...mia madre? Lei è a lavoro. Torna di rado.

Sembrò un po' delusa da quella risposta, ma cosa voleva che dicessi? Di certo non avevo una storia tragica sulle spalle. D'un tratto una voce mi fece ghiacciare il sangue nelle vene.

-Buon giorno sorella....

-Emanuele.

Sorrisi imbarazzata io, vedendo mio fratello, già pronto e profumato, entrare dalla porta della cucina con in mano il suo adorato Scorado, un orsacchiotto tutto rotto e rattoppato che (tanto tanto tempo fa) era mio.

-WAAAAA! PAPAAAAAA'!

-E..Emanuele, fermo!

Scattai veloce come non lo ero mai stata, ma on riuscì a prendere Emanuele, che come un razzo urlante, si era precipitato da mio padre, in bagno. Lo segui, consapevole che da li a poco sarei morta, sicuramente.

-PAPA'! PAPA'! Chantal ha portato a casa un sacco di amici!

-Che?

-COME CHE?! Ci sono un sacco di ragazzi giù in cucina!

Entrai nel bagno, trattenendomi dal non ridere nel vedere mio fratello che sbattocchiava mio padre che aveva tutta la faccia impastocchiata di schiuma da barba.

- Chantal... ragazzi... casa.... ospitare?

-Papà, torna in te, maledizione! Che fai dormi? PAPAAAAAA'!

Finalmente dopo un quarto d'ora, interminabile, mio padre riuscì a captare quel che stava cercando di dirgli mio fratello. Io non feci nulla... dovevo comunque dirglielo prima o poi.

-Non è possibile, andiamo a vedere!

I due uomini scesero le scale, seguiti da me, entrarono in cucina e mio padre, che per poco non prendeva lo stipite della porta tanto era agitato, dovette fermarsi.

-Che cosa...

-Che ti avevo detto? Chantal se la fa anche con le femmine!

-Smettila immediatamente brutto struzzo spelacchiato! Stai zitto!

-WAAAA! -Mio padre scoppiò a piangere- questa è solo colpa di tua madre, io glielo avevo detto: “Non mandarla a lavorare lì”, ma lei no! E guarda ora, cosa devo vedere... Pensavo di averti insegnato l'educazione..... Waaaa, sono un padre buono a nulla!!!!!

Una gocciolina scese sulla testa mia e di tutti i presenti.

-P...papà... insomma, contieniti, non è come pensi....

-Perché lo stai facendo Chantal?!

Mi chiese con le lacrime agli occhi mio padre, accasciandosi a terra.

-Sei proprio cattiva eh....

Iniziò a dargli man forte mio fratello. Voltai lo sguardo verso la Brigata, vedendo che erano scesi tutti e che qualcuno (Tipo Phinks) si stava divertendo da matti. In quel momento scoppiai.

-ADESSO BASTA! Io non ho fatto nulla di male! E tu papà alzati da lì IMMEDIATAMENTE!

Silenzio. Ripresi a parlare.

-Ascoltate: questi sono dei cari amici di Leena, ma anche miei. Vengono da...un paese lontano e sono qui per una vacanza, ma poiché non hanno molti soldi... mi hanno chiesto di ospitarli.

Mio padre sembrò calmarsi.

-Ah, quindi è così... Che strano non ne avevo mai sentito parlare....

-Eh eh- risi nervosa- già... non te ne ho mai parlato....

-E perché non ci avevi detto niente?

Chiese mio fratello con la chiara intenzione di far scoppiare una seconda lite.

-E perché non chiudi quella boccaccia?

Mi fece la linguaccia.

-O MIO DIO.

-Cosa?!

Urlammo in coro io e mio fratello.

-è tardi devo andare a lavoro!

L'uomo scattò veloce verso i piani superiori, poi scese con in mano i suoi pantaloni e la camicia, prese la borsa con l'altra mano e mio fratello sottobraccio, poi scomparì dietro la porta. Prima di chiuderla però mi disse una di quelle cose che non avevo mai e poi mai sperato che gli uscissero dalla bocca.

-Se vuoi oggi occupati dei tuoi amici. Avvertirò io la scuola. Felice giornata, cara. E ricordati di chiamare tua nonna.

Rimasi come una deficiente, lì a guardare la porta chiusa. Mio padre non avrebbe mai risposto in quella maniera, piuttosto avrebbe cercato di ucciderli, uno ad uno.

Per oggi lasciamo correre, magari tornato avrà anche cambiato idea...”

Ero felice perché non andavo a scuola, ma ero molto molto irritata dal fatto che avrei dovuto passare una giornata con quelli li. Mi venne da piangere, ma poi quella sensazione di sconforto si tramutò in puro fastidio, in pura rabbia.

-Allora? Il tuo paparino ti ha dato il permesso di fartela con noi?

Mi chiese Phinks.

-Tsz, ti piacerebbe.- Gli ringhiai contro- Oggi dovrò comprarvi con urgenza degli abiti normali.

Franklin posò la sua tazza vicino al lavandino, poi mi guardò.

-Dovremmo iniziare le ricerche per tornare nel nostro mondo, invece. Non possiamo perdere tempo.

Mi infastidì, non li capivo proprio. Li stavo aiutando, e molto anche, ma a loro non importava nulla. Niente di niente. Volevano solo tornare nel loro mondo.

-Se volete potete anche andare, ma non so quanto vi possa giovare, in quanto qui abitano solo persone normali, né Hunter, né tantomeno assassini super-dotati. Non troverete proprio nulla, se non un sacco di sguardi sospetti.

E detto ciò iniziai a squadrarlo, come per indicargli che non erano proprio nelle condizioni giuste per fare ciò che volevano.

-Beh, io propongo di adeguarci, mentre si cercano notizie. In questo modo sarà più facile trovarle.

-Sono pienamente d'accordo con Machi. Dobbiamo mimetizzarci.

Annuirono quasi tutti. Ora restavo solo capire come avrei potuto fare a trovargli degli abiti. Ok vada per Nobunaga, Shalnark e tutti i tipi come loro, ma con qualcuno come Franklin? E Bonolenov? E Kortopi?

Sospirai pesantemente. Come, mi domandai ancora una volta, come ci ero finita in quella cavolo di soluzione?! Il telefono squillò, insistentemente, ma poiché non ci arrivavo -cause di tutta quella gente- fu Hisoka a rispondere per me, prima che potessi dire qualcosa.

-Pronto?

-Pronto....

Mi allungai per prendere il telefono dall'orecchio di Hisoka, che però fermò la mia mano, portandola in avanti e costringendomi ad appoggiare il busto sul bancone da cucina.

-Hisoka! Ridammelo!

-Ah, tu sei Hisoka!

-Mi hai riconosciuto, Leena.

Mi rilassai, dopotutto lei sapeva tutto. In quel momento sentì la presa sul mio braccio allentarsi fino a scomparire.

-Ti ricordi il mio nome?! Wow, che bello!

-Come potrei non ricordarlo? Dimmi, ti serve qualcosa?

-Ah, si, mi servirebbe di parlare con Chanty.

-Allora te la passo.

-A presto, Rosso!
-A presto, tesoro....

Ghignò lui, accentuando in modo strano quell'ultima parola, mentre mi passava il telefono. Appoggiai la cornetta all'orecchio.

-Leena.... dimmi che non vai a scuola, ti prego.

 

TO BE CONTINUED......

 

Eccomi, finalmente, con il nuovo capitolo!

Chiedo umilmente perdono per i tempi così lunghi, ma non ho potuto fare niente quando il mio pc si è rifiutato di funzionare... davvero, scusatemi! Comunque, devo dire che questo capitolo non mi piace per nulla.... xD Va bè, lascio a voi i pareri. A proposito... volevo ringraziare chi segue e recensisce e chi ha messo la storia tra le varie sezioni... Grazie ^_^

 

R_H

  
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