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Autore: Nazori chan    02/09/2012    1 recensioni
salve a tutti!! ^^ la storia riguarda Kurapika, che finalmente incontrerà l'amore: (anche se non è assolutamente il mio preferito, ma mi fa pena vederlo sempre rigido e impassibile, quindi lo torturerò nella mia storia ;) wahahahahahah, come sono cattiva :)
Kurapika cambia lavoro, e prende servizio presso una potente famiglia. qui, oltre che incontrare ex colleghi, incontrerà un amore impossibile, Andrè. dopo essere partito a seguito dei due figli del boss, che deve proteggere assieme alle altre guardie, incontrerà vecchi amici e rivali, che scombussoleranno l'amore tra lui e Andrè!!
leggete se vi ho incuriosito :)
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genei Ryodan, Kurapika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV KURAPIKA
Ormai era passata una buona mezz’ora dal nostro arrivo, ma dell’esaminatore ancora nessuna traccia.
Atsuki, seduta al mio fianco ascoltava la musica dal telefonino, Senritsu e Basho giocavano a carte, mentre tutti gli altri parevano insofferenti al tempo, e giravano per la sala, osservavano dalla finestra il giardino con gli animali o stavano semplicemente seduti.
Improvvisamente la quiete venne interrotta da passi che si avvicinavano frettolosi. La porta automatica della sala si spalancò, ed una ragazza dall’aspetto piuttosto caotico attirò l’attenzione di tutti. La guardai sospettoso, ma tutto fu chiaro in poco.
“salve a tutti Hunter! Sono Andrè Deatho, e oggi deciderò io chi potrà entrare nel corpo di guardia!”
Atsuki mormorò qualcosa, mentre tutti gli altri la fissavano in silenzio. Ero piuttosto confuso. Non mi era mai capitato di sentire che la persona da proteggere si scegliesse le guardie da sola combattendole. E da quanto aveva detto la ragazza, avevo di fronte il mio futuro capo.
Andrè però, non pareva una ricchissima erede di una famiglia criminale. I lunghi capelli corvini erano spettinati, ed indossava scarpe da ginnastica a stivaletto, pantaloni attillati neri pieni di catene e spille, una giacca blu chiara di tuta troppo grossa, ed anche sporca di cioccolata su un lato.
“bene! Uno scontro mi pareva troppo noioso, così ho deciso per altro. Giocheremo! Dovrete prendermi! I quattro che ci riusciranno per primi saranno le guardie! I sei che falliranno invece, verranno uccisi dalla sottoscritta. ah un ultima cosa: potete ferirvi, uccidervi o scannarvi tra di voi! A me importa solo che mi prendiate esclamando… vediamo, una frase ad effetto… ah ecco! Dovete dire SALVO DALLA TIGRE”
Nessuno fiatò. Giocare ad acchiapparsi non era il massimo, così come la frase da dire, ma pensavo di potercela fare. I miei compagni mi guardarono. Sorrisi.
Bastò quell’attimo di distrazione che Andrè era già scomparsa. Una trombetta da stadio annunciò che la caccia era iniziata.


POV ANDRÈ
Quel gioco mi piaceva un sacco. Era quello con cui passavo il tempo da piccola, giocandoci con Luke (il primogenito dei Deatho, oltre ché il ragazzo con cui Andrè parla nei corridoi antichi del palazzo ndaAutrice), o casomai lui non c’era con le bestie del giardino.
Ora correvo spedita, schivando accuratamente tutto ciò in cui incappavo. Non appena fui sicura di essere abbastanza lontana, mi fermai, e camminai lentamente fino all’ingresso. Avevo avvertito tutti di non incapparmi addosso, quindi non incrociai nessuno della servitù. Sicuramente Luke, mamma, Boris, Saja (secondogenito e ultimogenita dei Deatho) e papà mi stavano osservando ridendosela attraverso le telecamere. Ancora non capivo perché quel lavoro era stato affidato a me.
Ma in fin dei conti nemmeno me ne importava molto. Mi stavo divertendo. Uscì all’aria aperta.
Canticchiavo, incurante che lì in mezzo mi avrebbero vista subito. Non era certo quello il difficile dell’impresa.
Attivai l’En, e individuai in un decimo di secondo tutti i partecipanti. Si dirigevano tutti verso di me. Uno era proprio…
Balzai a terra, evitando che un boomerang mi tagliasse la gola. Girandomi, trovai subito un omaccione scuro, dalla pettinatura afro, spilungone e molto sviluppato. In mano aveva un gigantesco boomerang. A quanto pare quel tizio era della manipolazione, dato che il boomerang seguiva le direzioni che quello voleva.
Lo lanciò di nuovo, dato che intanto si era allontanato abbastanza, ma questa volta non lo schivai. Aspettai che mi arrivasse addosso, e attivai il mio nen. Avvicinai una mano, e l’oggetto cadde sull’erba, ritornando ad essere un semplice boomerang.
L’uomo mi fissò sconcertato, ma un attimo dopo, cadde al suolo morto. Un enorme bruciatura gli deturpava lo stomaco e il viso.
Mi allontanai indifferente. In quel momento, arrivarono anche altri due dei tizi.


POV KURAPIKA
Avvertii un immensa aura provenire dall’ala nord del giardino. Corsi immediatamente sul posto. Appena fui fuori, fissai sconcertato i tre corpi stesi a terra, ustionati o letteralmente a fuoco. Poco più in là, c’era Andrè, che stava combattendo contro quel Barrabas. Ma a quanto pare la partita era chiusa. Il gigante urlò dal dolore, e si gettò a terra nel tentativo di spegnere le fiamme che lo stavano divorando. Andrè non perse tempo, e lo trafisse con l’accetta del nemico.
Mi avvicinai calmo. Lei mi notò, anche se doveva aver individuato la mia presenza già dalla partenza.
“uh! Tu sei il sesto ad essere arrivato! Fin ora ne è passato uno solo!” mi lanciò un occhiata maliziosa.
“chi è passato?” chiesi trepidante.
“una certa Atsuki! Lei era forte, vediamo tu ragazzino!”
“non sembrate essere tanto più grande di me!” risposi provocatorio. Quella ragazza era inquietante; bastava starle vicini che si veniva rapiti da una sensazione di rabbia, voglia di distruggere tutto. Cercai disperatamente di contenermi.
“tu sei Kurapika giusto?!? Beh, praticamente abbiamo la stessa età. Anzi, io sono persino più piccola di qualche mese di te. Diciassette anni non li ho ancora compiuti. Ora combattiamo. Tutto quello che devi fare e toccarmi e dire SALVO DALLA TIGRE. Chiaro? E comunque abbassa la cresta ragazzino.” annuii.
Materializzai le catene, e le lanciai verso la ragazza, che prontamente le schivò. Non era nella forma degli occhi scarlatti, quindi i miei poteri diminuivano pesantemente, ma a me bastava immobilizzarla. Andrè però era un fulmine. Finalmente trovai un lato scoperto, e nel momento in cui parò con gli avambracci una catena, direzionai le altre alla schiena, colpendola.
Lei boccheggiò, ma non cedette.
“facciamo sul serio allora!”. Improvvisamente l’aria si fece pesante, soffocante. Mi accorsi che non era solo una sensazione. Faceva realmente caldo, e l’aria era densa e cocente. Mi resi conto che proveniva da Andrè. Doveva essere il suo nen.
Pensandoci, era logico, date le condizioni in cui erano ridotti i corpi delle altre possibili guardie. Mi maledissi per non averci pensato. Una lingua di fuoco mi raggiunse, bruciandomi una ciocca di capelli.
“ti piace questo potere?” domandò saccente Andrè.
“trasformazione vero?!?”
“no. Specializzazione! Non è tutto qui…”
Restai confuso, ma non ebbi tempo di pensarci. Andrè mi attaccò di nuovo, questa volta bruciandomi la tunica.
“facciamo così. Se vinci, ti dico tutto sul mio nen. Sembri curioso!” aveva azzeccato in pieno.
Combattemmo qualche altro minuto, poi un improvvisa folata di vento attrasse l’attenzione della mia rivale. Si voltò di lato.
In quel momento di distrazione, la fermai la caviglia destra con le catene, facendola cadere. Balzai verso di lei, ancora stesa a terra, la afferrai la spalla ed esclamai soddisfatto e con un po’ di fiatone ‘SALVO DALLA TIGRE’!!” lei alzò le mani in segno di resa, e la lasciai libera.
“vai di nuovo nella sala dove stavi inizialmente. E aspetta che io torni!” mi allontanai in tutta calma. Sentii che anche Senritsu e Basho stavano arrivando. Probabilmente anche loro ce l’avrebbero fatta, speravo almeno.


POV ANDRÈ
Quel ragazzo mi aveva colpito particolarmente. Aveva sfruttato la mia distrazione e aveva capovolto completamente tutto. Se prima ero io quella in vantaggio, pronta per la mia quinta vittima, lui aveva dimostrato quanto mi sopravvalutassi. Con la ragazza di prima era andato diversamente, lei aveva vinto perché era forte. Ora mi mancavano altri quattro.
Ritornai sull’attenti, attivando nuovamente l’En. Anche gli altri stavano venendo verso di me.
“Bene! Vediamo come se la cavano loro.” Pensai ad alta voce, poi nella mia testa, riflettei sul fatto che non era stato un male così grande essere scelta per quella prova. Era divertente! E poi avevo combattuto contro di lui, Kurapika. Il solo pensarci mi eccitava immensamente. Quello sguardo: così tosto, magnetico, speciale… mi aveva proprio catturata. Non che mi fossi innamorata, che scherziamo?!??!!?
Presi dalla tasca della giacca le cuffie e cominciai a canticchiare la prima canzone trovata sul cellulare. Amavo da pazzi il rap, e quella era la mia preferita. Grazie all’en sempre attivo, avvertii subito un tizio grande e grosso, con degli occhiali da sole, un cappellino sui capelli castani e basette e baffi.


POV KURAPIKA
Entrai silenzioso nella stessa sala di prima. Atsuki era stesa comodamente su un divano e fissava il soffitto, più precisamente il ventilatore che girava lento. Aveva un fianco livido di sangue, ma pareva che non le facesse male.
Non appena mi notò, il suo sguardo si illuminò.
“ehi ehi ragazzino! Allora ce l’hai fatta!?” esclamò scettica. A quanto pare mi aveva dato per spacciato.
“non è stato così difficile. Ma a mio parere la signorina si è trattenuta un po’!”
“dici?? Bah, avevo notato che se la rideva troppo!!! Ci avrà preso per i suoi giocattoli.”
“in fondo è la figlia del nostro futuro capo! Dovremmo abituarci”
“penso di si! Chissà chi altro passerà…” e detto questo  la ragazza alzò di nuovo gli occhi al soffitto.
Ripensai a Basho e a Senritsu. Il nen di Andrè era terrificante, chissà se ce l’avevano fatta…
Nella stanza cadde un silenzio cupo, e per la prima volta in vita mia ebbi il bisogno di distrarmi parlando.
“che ne pensate del potere nen che aveva?”
Dopo un paio di istanti di silenzio, mi rispose. “boh! Specializzazione…  ma tanto altro non ho capito. C’entra il fuoco però…”
“ha promesso che in caso di una mia vittoria mi avrebbe rivelato tutto!”
Atsuki si girò e mi guardò strano.
“contento tu! A me non interessano certe cose!!” e detto questo si girò nuovamente, mettendosi le cuffie. Lei non sembrava per niente toccata da tutto quello che stava succedendo, come se ne fosse estranea. Io, a differenza sua invece, ero super nervoso.
Rimasi a far avanti e indietro per la stanza, finché, un paio di minuti dopo, la porta non si aprì di nuovo. Ero col fiato sospeso, e rivolsi tutta la mia attenzione alla persona che stava per entrare.
  
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