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Autore: bulmasanzo    03/09/2012    5 recensioni
Una riscrittura della storia riproposta in ogni titolo della saga dei fratelli Mario, in uno stile semiserio e tragicomico che diventa progressivamente sempre più impegnato.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bowser, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 3


Avevamo lasciato Mario a dibattersi mentre affondava inesorabilmente in un improbabile, traballante pavimento ricoperto dalle sabbie mobili.

Probabilmente, vi sarete chiesti se alla fine sia riuscito a salvarsi o no.

Ho deciso di togliervi subito il dubbio. Non c'è riuscito.

Esatto, lui ci ha provato a tirarsene fuori, s'è aggrappato dove poteva, ma i muri erano lisci, i fantasmi erano cattivi, il buio era opprimente, l'attenzione del lettore era stata dirottata e va beh, semplicemente non c'è riuscito ed è stato risucchiato dritto nello scantinato.

Sopra di lui, le sabbie mobili, avendo esaurito il loro compito, si sono ritirate e il pavimento è tornato a essere un normale, instabile, vecchio e scricchiolante pavimento di legno dilaniato dai tarli. Trattandosi di una casa abitata da fantasmi, non è troppo strano che non si siano mai preoccupati di rinforzarne la struttura.

Dall'altra parte del muro, sotto la finestra da cui era entrato Mario, Yvan lo ha sentito lamentarsi e ha pensato che doveva essere successo qualcosa. Così ha iniziato a fare dei saltelli per tentare di raggiungere a sua volta il davanzale. Poi ha capito che gli serviva un power up ed è andato a cercarsi un cubo.

Dentro ai cubi, si sa, si trovano svariati oggettini interessanti. A volte solo monete, altre addirittura una vita extra. I più rari sono proprio questi ultimi, lo sapete che una vita in più costa ben cento monete?

Yvan è stato fortunato, c'era un cubo che però non s'è fatto schiacciare subito perché dondolava nel vuoto. Comunque, dopo avergli sbraitato contro di starsene fermo ed esser stato bellamente ignorato, è arrivato a prenderlo. Dentro ci ha trovato una Super Foglia Tanooki.

'Tanooki' significa procione. Si chiama così perché se la mangi diventi qualcosa di simile a un procione... sì, a un procione volante. Vi prego, non tentate di trovare una logica in tutto questo, vi fareste solo venire il mal di testa. Ricordatevi solo che siamo in un mondo magico e che quindi dovete prendere tutto quanto per buono.

Dopo aver volato attraversando la finestra spaccata, nella stessa stanza fanno il loro ingresso Luigi e Wolley. Evidentemente, si illudevano di trovare l'uscita.

Non appena Wolley vede il suo amico, salta su e inizia a strepitare con la sua vocetta acuta e gli corre incontro. Incontratisi a metà strada, i due funghetti si abbracciano e si baciano. Sì, si baciano, avete capito bene, sulle labbra, ammesso che i funghi abbiano le labbra.

“Yvan, non mi ricordavo che fossi così bello.” dice Wolley profondamente commosso “E quanto è bella la tua coda, mi è sempre piaciuta ma non mi ricordavo che fosse così bella... aspetta, ma tu non hai mai avuto una coda... sei un Saiyan!” si stupisce.

“Certo che lo sono... è tutto come dici tu.” gli dice il toad blu facendogli pat-pat sulla testolina.

“Ma a cosa ti serve?”

“A fare da elica.”

“E le orecchie?”

“Eh, non posso mica stare qua a spiegarti tutto nei minimi particolari!” sbotta il toad blu infastidito, che in realtà non ha la più pallida idea di quale sia la funzione di quelle orecchie. Poi si rivolge a Luigi. “Tu devi essere il secondo Jumpman.”

“Chi l'ha deciso che sono il secondo?” chiede l'idraulico alzando un sopracciglio.

“Il padretherno!” esclama Yvan convinto, e si fa in fretta il segno della triforza.

Poi chiede se siano lì a parlare con lui perché Mario li ha già salvati e loro rispondono di non aver visto Mario e lui racconta che erano arrivati lì insieme.

“Si perde sempre qualcuno per strada.” sbotta Luigi “Prima la principessa... poi Wolley, poi io, ora pure Mario...”

“Beh, due su quattro sono stati ritrovati.” commenta Yvan segretamente orgoglioso di essere l'unico che ancora non s'è perso.

Wolley si nasconde dietro di lui perché nella stanza sono appena entrati tre fantasmi.

Luigi, che li aveva già affrontati e aveva miracolosamente capito come comportarsi con loro, dice che li devono guardare negli occhi perché così loro se li coprono visto che sono timidi.

Funziona finché non raggiungono il centro della stanza. Poi Wolley non resiste, dà loro le spalle e inizia a correre.

“Non farlo...” cercano di avvisarlo ma è troppo tardi, i Boo lo stanno già inseguendo.

Yvan allora dà un gran colpo di coda, si libra nell'aria e colpisce il fantasma più vicino eseguendo un'elegante piroetta che gli varrebbe dieci punto cinque in una gara di pattinaggio artistico.

In questo modo lo manda a sbattere contro il muro, ma perde immediatamente il potere della foglia, perché basta un tocco insidioso... e i fantasmi di certo non muoiono.

Luigi si tuffa e lo prende al volo prima che tocchi terra, ma gli altri due fantasmi gli sono saltati addosso. I nostri tre eroi si ritrovano in men che non si pensi a doverli respingere come possono, agitando stupidamente le mani sopra le loro teste.

Tutto sembra ormai destinato a finire tragicamente, le speranze sono perdute, la principessa sembra irraggiungibile...

Ma avendo sentito la sincera fede di Yvan nella triforza, l'etherna Provvidenza decide di entrare in gioco facendo in modo che divampi all'istante un incendio. O forse, è tutta colpa di Mario Furens che, come vi ricorderete sicuramente, aveva ancora il potenziamento di un fiore di fuoco.

Al centro del pavimento (anche se per Mario corrisponde al soffitto), bruciato e ormai tutto rosicchiato, si apre uno squarcio nel quale Luigi e i due toad precipitano.

Quando la polvere si posa, i tre sono un po' ammaccati ma si accorgono subito che lì, tra un topo e uno scarafaggio che fuggono terrorizzati, c'è Mario che li aspettava fumando... fumando!?

“Buona sera, ragazzi.” dice in tono teatrale con una nuvoletta di fumo che gli sfugge dalle labbra “Non vi spaventate, era tutto calcolato.”

Infatti, i tre sono finiti sopra un cumulo di stracci che Mario aveva messo lì per attutire la caduta.

L'idraulico dal berretto rosso che-per-adesso-è-bianco sputa per terra, getta via il sigaro e lo schiaccia con il piede, facendo una smorfia di disgusto. Lo aveva trovato lì, era vecchio e aveva un saporaccio, quindi, bambini, non imitatelo. Fumate solo roba di qualità.

Poi si avvicina a Luigi e gli tira deciso i baffi.

“Questo è per esserti allontanato senza di me.” dichiara.

Luigi cerca di sorridere, anche se s'è fatto male e il suo istinto sarebbe di dare un cazzotto a Mario, è troppo contento di rivederlo per prendersela. Decide però di prenderlo in giro.

“Ti sei preoccupato.” gli dice guardandolo con aria furba.

“Seh, ti piacerebbe.” salta subito sulla difensiva il fratello maggiore.

“Uh, uh, sì, invece eri preoccupato... se no non venivi a cercarmi.”

“No invece, sta' zitto, sei un bambino!” Mario si scalda un po'.

“Oh, ragazzi, non litigate, per piacere.” si intromette Wolley timidamente senza capire che per loro quello non è affatto un litigio “Non si può sempre andare tutti d'accordo, lo so che è difficile, soprattutto tra fratelli, ma dovete sforzarvi di mettere da parte le vostre divergenze e di venirvi incontro per dare l'esempio a chi vi circonda e poter vivere in pace e in armonia con l'intero universo, a cominciare dal vostro vicino più prossimo...”

“Grazie, Wolley.” lo ferma Yvan prima che inizi a lanciare ghirlande di fiori in aria e a inneggiare alla pace mondiale.

È più o meno a questo punto che i nostri si ricordano dei fantasmi, ma solo perché hanno attirato la loro attenzione fluttuando verso di loro attraverso lo squarcio nel soffitto.

“Che antipatici, noi vi volevamo semplicemente spaventare e voi ci avete bruciato casa...” si lagna uno di loro mettendo su il broncio.

“Capita quando ti metti contro gli... irriducibili... super fratelli Mario!” dice Mario in tono solenne guardandoli con sdegno.

“E... i loro amici Toad.” aggiunge Yvan emulando lo stesso tono e beccandosi un'occhiata di sbieco.

Più tardi, è mattino e la casetta dei fantasmi, illuminandosi dei riflessi del sole, non fa più tanta paura, anzi, se non si considerano la muffa, la polvere, le ragnatele, i topi, gli scarafaggi e i fantasmi stessi, si può rivelare un posticino piuttosto accogliente. Per lo meno, sempre meglio che dormire per terra.

I nostri hanno fatto la pace con i Boo e Mario, per scusarsi, ha insistito per riparare il pavimento e la finestra che aveva rotto. In realtà non ce n'era bisogno perché cosa gliene frega ai fantasmi di rimettere tutto a posto? Sono morti! Non soffrono il freddo! Non rischiano di farsi male se cadono! Però Mario ha voluto dimostrare di essere bravo. Infatti, se non lo sapete, prima di fare l'idraulico, faceva il carpentiere. Per essere completi, dovremmo dire che fa anche il guardiano dello zoo, il dottore, il golfista, il pilota di go-kart e il giocatore d'azzardo... ma queste sono altre storie che non c'entrano molto con la nostra.

“Ho riflettuto su quello che mi hai detto prima, Mario.” dice Yvan improvvisamente “Cioè che su di me avrebbe agito il karma.”

“Era una cosa detta così per dire...” minimizza Mario.

“Penso che avessi ragione.” lo contraddice.

“Ah, allora dicevo sul serio.”

“Piantala.” il toad lo guarda seccato, poi continua in fretta “Sono stato egoista a lasciare la principessa al suo destino, mi sono coperto di vergogna presso i miei colleghi, le guardie del castello, e ho... fatto perdere il mio compagno. Ma mi voglio riscattare.”

“Bravo.” fa Mario evitando il punto della questione.

“Mi accollerò anche io la vostra missione.” dichiara Yvan con una luce particolare negli occhi.

“In parole povere, vieni insieme a noi a salvare la principessa.” dice Mario finendo di inchiodare l'ultima asse.

“In parole povere.” ripete il toad.

“Se proprio devi. Due mani in più possono solo farci comodo.” Mario finge indifferenza ma in realtà l'idea gli piace e sa già che potrebbero diventare ottimi amici.

“Quattro sono ancora meglio!” strilla Wolley attaccandosi al braccino del suo compagno.

Yvan si volta verso Wolley e nota la sua aria insolitamente determinata.

“Proprio così” quasi lo aggredisce questi “Non ti sognerai di andartene con loro e di lasciarmi da solo. Non ci pensare nemmeno. Scordatelo. Se vai con loro vengo anche io.” il funghetto giallo è arrossito e senza fiato e ha il tono di chi non ammette repliche.

Yvan tenta vanamente di protestare. Non è che non lo voglia, è solo che sa che non è proprio un esempio di coraggio leonino, ma Wolley insiste. Nemmeno Luigi lo è.

“Ehi, ti ho salvato le chiappe dai fantasmi!” protesta il baffetto verde sentendosi chiamato in causa.

“E te ne sarò grato per sempre, così tanto che non ti lascerò mai, mai più!” grida Wolley saltandogli in braccio senza preavviso.

Yvan fissa il suo amico con una faccia inespressiva, poi lo strattona per un braccio tirandolo giù dalle braccia di Luigi e se lo porta via in un'altra stanza per riservare alle sue chiappe ben altro trattamento...

Mario scoppia a ridere assistendo alla scena, mentre Luigi è sconvolto.

Ora facciamo un salto in avanti nel tempo se no non finiremmo più di descrivere le interminabili scarpinate sotto il sole e sotto la pioggia dei nostri quattro eroi, le incredibili notti passate all'addiaccio, le cacce improvvisate, i nemici affrontati, le suole consunte, i posti meravigliosi ma insidiosi che visitano, mentre il castello di Bowser si fa lentamente, ma inesorabilmente, sempre più vicino.

“Avevate mai visto quei cosi?” chiede Mario ai suoi due nuovi amichetti funghi.

“No” risponde Yvan “Sono strani.”

“Devono essere venuti da qualche altra parte perché non ci sono nel libro di Daisy” commenta Luigi sfogliandolo come se fosse una bibbia.

I quattro stanno attraversando una specie di foresta e hanno appena incontrato degli esseri enormi, con le gambe arcuate e la testa minuscola a forma di pallina da golf arancione, restandone molto impressionati.

“Magari quel libro è un'edizione passata.” dice Wolley stringendosi nel suo gilet giallo di Armani.

“Non ti azzardare a ripeterlo.” si arrabbia inaspettatamente Luigi “Daisy non può avermi dato un'edizione passata.”

“Ehi calma, era solo un'ipotesi.” dice il funghetto giallo. Poi aggiunge: “Davano i brividi.”

“Perché te la prendi tanto?” si interessa Mario.

“Niente” farfuglia Luigi arrossendo “È solo che non mi sembra possibile...”

“Oh, certo, non tocchiamogli Daisy se no si arrabbia.” dice Yvan.

Gli altri due si mettono a ridacchiare mentre Luigi lo guarda di sbieco.

Andando avanti, mentre i suoi occhi si fanno tristi, mormora “Siamo in marcia da settimane, chissà se raggiungeremo mai la nostra meta.”

“Ho un ottimo presentimento a riguardo.” dice Mario anche se in realtà anche lui si stava chiedendo la stessa cosa.

“Anche riguardo a quelli?” sussurra Wolley indicando di fronte a loro.

Gli altri guardano dove ha indicato e si accorgono di una cosa strana. Il terreno si è fatto morbido e variopinto. Ci sono delle colline altissime che sembrano letteralmente ricoperte da un fungo gigante che cresce come se fosse un manto erboso.

Luigi, a dispetto dalla sua volontà di voler cambiare discorso, riprende in mano il libro di Daisy e va al capitolo Conformazione del paesaggio e si immerge nella lettura.

“Fermi tutti” grida poi accorgendosi che i suoi compagni sono andati avanti “Qui è pericoloso.”

“Perché pericoloso? Non sembrano esserci nemici, non si vede niente di strano.” dice Mario.

“Qui dice che quando il terreno ha questo aspetto, gli alberi crescono in un attimo dal nulla come... beh, come dei funghi. Quindi dobbiamo stare attenti...”

Non finisce nemmeno la frase che succede esattamente ciò che ha detto. Un alberello spunta dal terreno a pochi centimetri da dov'è Wolley, il quale fa un passo indietro urlando.

“È solo un albero.” dice Yvan prendendolo per le spalle.

“Andiamocene.” piagnucola il toad giallo “Non voglio essere impalato.”

“Non possiamo andarcene, se vogliamo arrivare al castello di Bowser Koopa” dice Mario “Questa è l'unica via, la terra dei dinosauri...”

“Dinosauri?” ripete Luigi spaventandosi un pochino “Tipo T-rex e cose così?”

Mario si stringe nelle spalle. “Tu ce l'hai il libro, non io.”

“Tranquillo, Luigi, i dinosauri qui non sono così grossi come pensi.” dice Yvan “La cosa di cui ti devi preoccupare è la loro lunga lingua.”

Invece di tranquillizzarsi, Luigi si spaventa ancora di più. Riapre il libro e cerca il capitolo sui dinosauri. Se si conosce il nemico lo si può affrontare meglio.

Mario invece sta concentrando la sua attenzione sull'alberello, che cresce in fretta. Sulla cima stanno spuntando dei grossi frutti succosi che maturano a vista d'occhio e che sembrano (e sono) delle bacche molle. “Ho un gran languore.” dichiara allungando una mano per prenderne una.

“Non toccarle.” lo avverte Luigi ma Mario l'ha già agguantata e ne ha staccato un morso.

“Sono morbidissime e deliziose, perché non devo...” ma non finisce la frase a bocca piena che arriva dal nulla un oggetto oblungo rosa che si attacca istantaneamente alla sua mano.

“Per questo...” dice Luigi mentre fa la sua apparizione un dinosauro alto quanto lui, con un grosso muso verde e bianco. L'oggetto rosa era la sua lingua, e Mario in un secondo sparisce dentro la sua bocca, quantunque sia palesemente troppo piccola per contenerlo.

La bacca ricade ai piedi del dinosauro e tutti possono chiaramente vedere che porta delle scarpe da ginnastica arancioni (il dinosauro, non la bacca).

“Aiuto.” si sente da dentro la bocca del 'mostro'.

“Sputalo subito fuori o ti faccio vedere io!” dice Yvan in tono minaccioso.

Per tutta risposta, il piccolo dinosauro dà loro le spalle e si dà alla fuga.

“Aiuto!” si sente di nuovo dal fondo del suo gargarozzo dilatato.

Yvan incita i suoi compagni gridando “Prendiamolo!”.

Segue un breve inseguimento.

Yvan si trova bloccato da un altro alberello che gli spunta a un centimetro dal naso (Sì, esatto, i toad hanno un naso, ma è così piccolo che non si vede...) e Wolley, invece, inciampa in una radice del medesimo alberello e finisce a pancia a terra. Meno male che il terreno è morbido.

Ma Luigi ha il libro, il libro delle risposte.

Prende la mira e lo lancia in testa al dinosauro che viene colpito con precisione, crolla e apre la bocca sputando così Mario.

“Ho fatto un viaggio interessante!” esclama questi rialzandosi e ripulendosi dalla bava come se non fosse successo niente “Ma non lo rifarei.” ammette.

Il dinosauretto viene tirato su da un minaccioso Yvan.

“No, no!” strilla spaventato agitandosi per sfuggire alla sua presa “Yoshi solo vuole frutta. Frutta mia! Mia!” protesta.

“Mi sembra legittimo, ma non è un buon pretesto per mangiarti il mio amico.” dice Yvan abbassando il pugno e lasciandolo andare. Non voleva veramente colpirlo, solo spaventarlo.

“Guarda cosa mi ha fatto fare...” sbotta Luigi recuperando il libro di Daisy. Lo spolvera e lo esamina per verificare che non si sia rovinato. “Scusa” gli mormora accarezzandone e baciandone la copertina.

Il dinosauro lo guarda con tanto d'occhi e Yvan fa roteare l'indice sfiorandosi il lato della tempia.

Mario si avvicina a suo fratello e sbircia tra le pagine. “Vediamo cosa dice quel tuo prezioso libro sui dinosauri...”

“Oltre al fatto che hanno una digestione super-veloce?” dice Luigi per impressionarlo, ma Mario non abbocca.

Nella pagina c'è un ritratto piuttosto fedele di Yoshi (visto che si chiama così), e sotto c'è una vistosa didascalia:


Nome: Yoshisauro, Reptilia Dinosauria Mongoliensis

Diffusione: Regno dei funghi, Yoshi's Island

Descrizione: Sebbene non se ne conoscano le cause, si tratta dell'unico tipo di dinosauro al mondo a essere sopravvissuto all'estinzione e a essersi evoluto. Presenta corpo robusto, testa larga, occhi molto grandi, colorazione estremamente variabile. Vive principalmente in branchi numerosi e si adatta ai più diversi habitat. Onnivoro, predatore di animali anche più grandi di lui, ma di carattere piuttosto pigro e di indole amichevole e pacifica. Si nutre principalmente di frutta, tra cui bacche e mele, di Tantatalpe, Torcibruchi e Tipi Timidi. A seconda di quello che mangia, può ottenere un potenziamento. Grazie alla piccola sella che ha posta sulla schiena può essere utilizzato come un'ottima cavalcatura. Le uova sono deposte indifferentemente sia dal maschio che dalla femmina, ma spesso quelle del maschio, anziché una nuova creatura, contengono un power up.


“Oh, questo sì che è interessante!” commenta Mario il quale ha scorso tutto molto velocemente e s'è fermato alla parola cavalcatura.

“Scusa se Yoshi mangiato te.” dice Yoshi con la lunga lingua che gli impasta le parole. Gli si era avvicinato in silenzio e lui trasalisce al suono della sua voce.

“Scuse accettate, ma non lo fare più.” dice Mario riprendendosi. Si riferisce sia al fatto di averlo mangiato che al fatto di avergli appena fatto venire un mezzo infarto.

Poi gli accarezza la testa e Yoshi se ne mostra piuttosto contento. Invece Luigi sembra molto contrariato. “In nome del cielo!” esclama esasperato “Come puoi accarezzarlo dopo quello che ti ha fatto?”

“Ma mi ha chiesto scusa.” dice Mario con gli occhi che gli brillano.

“Ma ti ha mangiato! Non ti dovrebbe fare almeno un po' di paura?”

“Via, via, non esageriamo.” minimizza lui “Non mi ha mica digerito. E poi io non ho paura di niente, sei tu quello che si spaventa di tutto.” aggiunge dandosi delle arie.

“Sto buttando parole al vento...” sospira Luigi.

“Ma dopo averlo conosciuto, è piuttosto grazioso.”

“Me Yoshi!” si presenta. “Tu Jumpman. Tu salva principessa.”

“'Sto Regno dei Funghi è peggio di un paesello, i pettegolezzi volano alla velocità della luce.” commenta Mario.

“Del suono.” lo corregge Luigi con una certa logicità.

“Mi chiamo Mario, ficcati in testa il mio nome!” dice Mario a Yoshi ignorando la precisazione di Luigi.

“Mario.” ripete Yoshi e scoppia a ridere. “Yoshi aiutare Mario. Ma prima, Yoshi fame!”

Detto questo, il dinosauretto ripulisce la chioma degli alberelli dalle bacche con delle linguate molto decise.

“Non ce ne offre nemmeno una.” commenta Yvan “Che maleducato.”

Ma non è finita, Yoshi inizia a percuotere ripetutamente il terreno con la coda. Per un po' non accade nulla... poi si vede la terra smuoversi sotto il manto fungoso e fare capolino dal suolo un muso marrone. Disturbato da quei colpi, il mammifero soricomorfo cui quel muso peloso appartiene ha sentito l'istinto di scavare tanto e in fretta verso la superficie, e adesso che l'ha raggiunta non si sente più la terra sopra la testa.

“È una talpa!” grida Wolley, riconoscendola “Che bellina, guardatela, che musetto dolce...”

Non finisce la sua sviolinata che l'animale compie un salto molto agile e inizia a correre alla cieca, in realtà perché cieca lo è per davvero. Ed eccola che si schianta a tutta birra contro lo stomaco di Luigi.

“Ma perché tutti ci tengono così tanto a farmi uscire le viscere!” grida l'idraulico mentre si accascia senza più fiato, comprimendosi la pancia.

Prontamente, Yoshi srotola la lunga lingua e acchiappa la bestiola prima che si scontri contro qualcun altro. Proprio come era successo prima con Mario, la si vede sparire dentro la sua bocca. Il dinosauro ingoia soddisfatto senza nemmeno masticare.

Wolley, che era rimasto deliziato da quella creaturina, adesso sta strillando: “Nooo. Povera piccina! Perchéeeee? Cos'aveva fatto di male al mondoooo?”.

“Ha fatto bene.” approva Luigi che, anche se è ancora inginocchiato a terra, ha immancabilmente ficcato il naso tra le pagine del libro “ È colpa loro se il terreno è così conformato.”

“Perchéeeee?” dice Wolley con un residuo di isteria.

“Perché lo devastano.” spiega Luigi “Scavando, spingono i tronchi sotterranei accelerandone il processo di crescita. E i dinosauri sono costretti a stare attenti a non restare infilzati...”

“Non è comunque giusto, però, loro mangiano le bacche di quegli alberi.” osserva Wolley “Perché invece non diventano amici? Perché non imparano a vivere in un rapporto simbiotico? Perché non convivono in armonia collaborando per rendere il mondo migliore per tutti?

“Tesoro, molla quel mughetto...” lo rimprovera Yvan.

Mario era rimasto in silenzio ma all'improvviso esplode di gioia. “Ragazzi, se Yoshi è disposto ad aiutarci, non possiamo perdere, anzi abbiamo già vinto!” grida.

“Perché ne sei così convinto?” chiede Yvan dubbioso.

“Perché qualsiasi nemico incontreremo, se lo mangerà!” esclama tutto contento.“Senza contare il fatto che andremo molto più veloci e avremo una scorta di power-up”.

“È una cosa veramente abominevole!” strilla Wolley disgustato.

“No, invece è la prima cosa sensata che dice.” lo contraddice Yvan

Mario lo guarda male, poi va da Yoshi. “Cavalcatura?” dice avendo capito che con lui può permettersi di limitare il discorso alle parole-chiave. Yoshi annuisce sorridendo e Mario lo abbraccia, contento, facendo sbuffare Luigi. “Ma solo tu?” gli chiede poi, essendosi ricordato che ci sono anche altri tre individui con lui.

Yoshi fa segno di diniego ed ecco che alle sue spalle compaiono altri tre dinosauri come lui, tutti di colori diversi.

“Loro miei fratelli” biascica Yoshi. “Loro aiuta voi.”

“Boshi!” grida quello blu.

“Poshi!” strilla quello rosa.

“Woshi!” urla quello giallo.

Si sono presentati.

“Ma sono adorabili!” strepita Wolley giungendo le mani sotto il mento “Io voglio quello rosa!” e corre ad abbracciarlo “Quello rosa è mio!” ripete se per caso qualcuno non avesse capito.

“E non avevamo dubbi...” dice Yvan roteando gli occhi “Io invece voglio quello blu.”

“Non puoi avere quello blu, tu sei blu.” gli fa notare Mario.

“Così mi mimetizzo.”

“E tu quale vuoi?” chiede Wolley a Luigi.

“Ovviamente lui vuole quello giallo perché Yoshi è mio.” risponde per lui Mario.

“Ma il verde è il mio colore.” cerca di protestare Luigi.

“Ma è il mio complementare.” dice Mario come se la cosa fosse indiscutibile.

“Eccolo che ricomincia! Il tuo che?

“Santo cielo, ma non sai proprio un cacchio! Io sono vestito di rosso, il verde fa contrasto, ci sta bene.” esclama Mario esasperato dall'ignoranza del fratellino, e si appropria di Yoshi saltandogli in sella prima che qualcun altro glielo soffi.

“Ma mica è una cravatta... Beh, però ha buon gusto...” commenta Wolley.

Da un cespuglietto rosso fa capolino anche un dinosauretto molto più piccolo e nero.

“Bloshi!” si presenta “Bloshi viene con voi!” dice con una vocetta idiota e girando da tutte le parti gli occhi strabici.

Tutti lo guardano imbarazzati e distolgono lo sguardo.

“Scusa, non è per cattiveria, eh, ma... non ci servi...” dice Luigi in tono mortificato.

Sembra quasi che il cucciolo voglia mettersi a piangere. “Razzisti.” mormora sconsolato.

“No, loro no razzisti.” interviene a salvare la situazione Yoshi “Bloshi sta qua perché Bloshi nuovo re!”

Allora il nuovo arrivato si mette a gongolare e se ne va tutto contento.

“Moccioso.” aggiunge Yoshi senza farsi sentire, mentre lo guarda allontanarsi.

Poi i quattro amici si rimettono in marcia, ognuno a cavallo del suo dinosauro.

“Andiamo per davvero più veloci!” esclama Wolley dimenticandosi che prima non gli piaceva l'idea di sfruttare un povero animale per attraversare la foresta.

“Un applauso per Wolley.” dice Yvan “Se li abbiamo presi apposta per questo!”

“Ma statti zitto...” replica inaspettatamente il toad giallo.

Yvan si gira sorpreso verso di lui. “Ma che c'è?” gli chiede.

“Mi prendi sempre in giro.” dice lui, offeso.

“Io prendo in giro tutti, tesoro mio...”

“E smettila di farlo.”

Luigi e Mario si scambiano un'occhiata imbarazzata.

“Guardate, cos'è quello?” dice Mario per spezzare il disagio, indicando un'altissima colonna di palle di cactus che si erge di fronte a loro, che mostra loro una faccia tutta sorridente.

“Marghibruco.” dice Yoshi “Molto gustoso.”

Sembra che la strana creatura lo abbia sentito, perché inizia a strisciare sul terreno allontanandosi in fretta da loro, senza però smettere di sorridere.

Ma i dinosauri accelerano l'andatura per raggiungerla e, allungate le loro lingue, in pochi secondi la divorano, una palla per volta. Su quella che sta in cima, fa mostra di sé una bellissima margherita.

Luigi la vede ed esclama: “Quella cosa là mi serve! Non ve la mangiate!” senza che nessuno capisca cosa voglia dire. Woshi la raccoglie e gliela porge con la lingua e lui la mette in mezzo alle pagine del libro. Tutti lo guardano.

“Perché mi guardate?” chiede Luigi “Mi serviva un segnalibro.”






Spazio autrice:

Ci tengo a precisare che i riferimenti alla triforza e alla fede non vogliono deridere nessuna religione e nemmeno i patiti dei videogiochi di Zelda. Si tratta solo di una battuta ironica e se qualcuno se ne è sentito offeso, gli chiedo scusa.

Questo capitolo è stato decisamente difficile da scrivere e penso che avrò serie difficoltà anche con il prossimo, ma mi impegnerò. La storia è tutta nella mia testa, ma non sono sicura di riuscire a buttarla giù. Ringrazio chiunque mi abbia accompagnato fino a qui, quelli che hanno commentato e quelli che leggono in silenzio. Un saluto,

Bulmasanzo

  
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