Videogiochi > Metal Gear Solid
Segui la storia  |       
Autore: Fluxx    04/09/2012    5 recensioni
E' passato un lungo mese da quando Liquid Ocelot è passato a miglior vita.
Tutto sembra scorrere per il verso giusto, ora. Tutto sembra essere tornato alla normalità...
Solid Snake è rimasto impresso nella mente di tutti, ma nessuno si aspettava che sarebbe tornato e - soprattutto - che quel giorno sarebbe stato così vicino.
Il suo ritorno porterà felicità e tristezza ma - soprattutto - tanta amarezza quando sarà pronto ad andarsene di nuovo e - questa volta - per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3. Surprise!






Meryl era lì: l'ultima persona che Snake avrebbe voluto vedere in quel momento. La donna lo aveva visto e – anzi – si era alzata e gli aveva fatto un cenno con la mano.
Il Serpente inspirò, non poteva mica fare finta di nulla, ma cosa gli avrebbe detto? Che era lì per un 'appuntamento al buio'? Niente di più squallido, soprattutto per lui... Era di una tristezza assoluta, soprattutto nello stato in cui si trovava. Un 'finto' vecchietto che se ne andava in cerca di belle ragazze con appuntamenti al buio, magari era questo ciò che Meryl avrebbe pensato.
Dio santo: Otacon era un uomo morto.
Snake decise – comunque – di avvicinarsi: mentre lo fece osservava la ragazza la quale aveva un ampio sorriso sul volto. Santo cielo, doveva ammetterlo: era bellissima. I capelli erano rossicci, portati corti come al solito, gli occhi chiari erano poco truccati ma ne faceva risaltare quell'azzurro così puro. Il corpo era fasciato da un vestito rosso, lungo fino alla coscia, da un lato, e dall'altro arrivava praticamente fino alle caviglie. Era stretto, o almeno abbastanza per mettere in risalto le sue forme. Il rosso le stava da Dio.
Ogni passo che l'uomo faceva gli sembrava di divenire sempre più pesante. Voleva fermarsi, girare i tacchi ed andarsene.
D'altra parte la ragazza vide il solito uomo, Snake, troppo vecchio per la sua 'giovane' età. Indossava dei abiti formali e non lo trovava troppo male.. Se non per l'invecchiamento precoce.
L'uomo le arrivo di fronte e decisamente non seppe bene che dire, fu fortunato che iniziò lei la conversazione.
“Ciao, Dave..” Mormorò con un lieve sorriso.
“Meryl.” Non sapeva
davvero cosa dirle. “Che.. Sorpresa.” Di certo non era un piacere. Si sentiva un'idiota.
La ragazza sorrise.
“Che ci fai qui?” Chiese allora Snake, notando il tavolo per due, “Sei con Johnny? Dov'è?” Si guardò intorno, magari era andato al bagno.
“Veramente... Aspettavo una persona.” Rispose lei con un lieve sorriso. “Un certo eroe leggendario, sparito nel nulla non appena la missione del mese scorso si è conclusa.”
Il Serpente a quel punto aggrottò la fronte. “Cosa? Non vorrai mica dire che..? Starai scherzando..!” Disse lievemente indispettito. Era lei che gli aveva mandato quella 'lettera'? No, non ci poteva credere...
“Sì, Dave. Sono stata io ad invitarti qui.. Perché non ci sediamo?”
Ma perché diavolo continuava a chiamarlo Dave? Sospirò rumorosamente, guardandosi intorno con fare circospetto. “Ma che cosa ti sei messa in testa Meryl? Tu non dovresti nemmeno sapere che io sono qui!” Cercò di tenere il tono basso, seppur c'era una certa 'enfasi' nella voce.
“Dai, siediti... Ne parliamo con calma.” Meryl tornò seria. Non pensava che se la sarebbe presa così 'male'.
Snake non poteva crederci. Ora se ne voleva realmente andare via, era sempre più convinto che una volta tornato a casa avrebbe disintegrato con le sue stesse mani Otacon. Lo avrebbe fatto in mille pezzi e ogni pezzo lo avrebbe sotterrato in un posto diverso del giardino.
Notò la ragazza sedersi e guardarlo con sguardo abbastanza eloquente così, rassegnato, la assecondò, sedendosi.
“Ho parlato con mio padre ieri pomeriggio... E mi ha detto che eri in città, che eri venuto a trovare Otacon. Era così assurdo per me sapere che eri qui...”
“Già, immagino che aveste tutti messo già una croce sul mio nome.” Borbottò lui, guardando fuori dal finestrone che si ritrovava accanto, le luci di San Francisco.
“Non essere così.. Rude. Mi fa piacere sapere che tu sia ancora qui tra noi.” Mormorò continuando a guardarlo, mentre lui neppure la degnava di uno sguardo.
“Eppure questo scherzetto mi è costato gli ultimi istanti di vita che mi sono rimasti.”
La donna strinse i denti. Che stronzo... Non aveva tardato a fargli capire quanto non volesse rivederla.
“Che esagerato.. Mi odi così tanto?” Chiese allora Meryl. Veramente doveva essere lei ad 'odiare' lui per averla abbandonata.
A quel punto Snake portò lo sguardo verso di lei, nei suoi occhi, forse aveva esagerato. “Hm. Ma che dici..?”
In quel momento sopraggiunse il cameriere, vestito di tutto punto con una camicia bianca e dei pantaloni neri. “Salve, i signori vogliono qualcosa da bere?”
Come minimo Snake si sarebbe scolato una bottiglia intera di Whisky. Beh... Gli mancava solo il vizio dell'alcool oltre quello del fumo. Guardò Meryl.
“Del vino rosso.. E dell'acqua liscia.” Disse la ragazza, guardando il cameriere, poi l'uomo di fronte a lei. “Vuoi.. Qualcosa? Birra?”
“No.. L'acqua va bene.” Mormorò rassegnato. Sospirò.
“D'accordo.” Disse il cameriere, finendo di appuntare sul bloc-notes. “Arrivano subito.”
“Johnny?” Chiese dopodiché Snake a bruciapelo, non appena il cameriere si fu allontanato, senza dare modo a Meryl di iniziare una discussione.
“Johnny... Cosa?”
“Dov'è? Che dice?”
Lei inspirò, non era propriamente l'argomento di cui voleva parlare. Si sentiva una merda per avergli mentito, dicendogli che sarebbe andata a cena dal padre. “E' a casa. Sta bene.” Fece spallucce.
“E.. Che dice di questa cena?”
Touché. Lo sguardo della ragazza tremò appena, indugiando altrove.
“Non..” Sospirò. “Non lo sa.” Lo guardò nuovamente.
Così arrivò nuovamente il cameriere, portando a tavola le due bottiglie aprendo quella d'acqua e stappando quella del vino. Ci fu un silenzio tombale nel frattempo.
“I signori vogliono ordinare?”
Meryl si massaggiò nervosamente la nuca, prima di riportare la mano in grembo, scorrendo con lo sguardo il menù. “Credo.. Che prenderò una bistecca e un'insalata.” Guardò il cameriere.
“Cottura media, al sangue o ben cotta?”
“Ben cotta.”
“Ben cotta..” Ripeté lui scrivendo. “E per il signore?” Volse lo sguardo verso Snake, il quale non ne aveva la benché minima idea.
“Ahhm.. Anche per me.” Buttò lì.
“Ben cotta?”
“Al sangue.”
“Bene..” Il ragazzo prese uno dei due menù e si dileguò nuovamente tra i tavoli.
“E cosa gli hai detto?” Riprese poi Snake.
“Non credo che sia propriamente ciò di cui ho voglia di parlare adesso.” Rispose Meryl appena più freddamente, versandosi del vino rosso.
“Hm.” Il Serpente inspirò, poi guardò altrove, fuori dal finestrone.
Meryl lo osservò per qualche istante, in silenzio. “Gli ho detto che avrei cenato con mio padre.. Insomma, in un mese ce ne siamo dette di cose e.. Sa insomma, di noi. Di quello che c'è stato un tempo e non credo che ne sarebbe stato molto felice.”
Snake finì di versarsi l'acqua nel bicchiere. “E chi ne sarebbe?” Chiese, alzando le sopracciglia e guardandola, prima di sorseggiare un po' d'acqua.
Bene... Continuava a farla sentire una merda. Ma perché diavolo lo aveva fatto?
“E tu Snake? Come stai?” Cercò allora di cambiare argomento.
“Sto esattamente come mi vedi.” Rispose, guardandola negli occhi.. Era alle volte umiliante essere ridotto in quello stato. Una volta era stato il grande amore di quella donna. Una volta... Ora guardandosi allo specchio non si riconosceva più. Era cambiato così tanto in così poco tempo.
“Sono felice che tu sia tornato.. Quanto rimani?”
“Non lo so, credo che aspetterò il fine settimana per vedere Sunny Sabato e poi riparto.”
“Dopodomani, praticamente. Perché non rimani un po' di più? Dove sei stato questo mese?”
“In Alaska.. Rimanere? Perché mai?”
“Oh..” Annuì. “Rimanere per.. Otacon, magari. Ha sofferto molto la tua mancanza, spesso parlava con mio padre.”
“Otacon sta imparando a cavarsela da solo. Non ha più bisogno di me.”
“E tu? Non hai bisogno di nessuno come al solito, Snake..?” Chiese allora Meryl, con un lieve sorriso, triste.
Lui la osservò in silenzio per qualche istante, poi abbassò lo sguardo con non-chalance. “Già.”
La ragazza annuì appena. “Già..” Ripeté. “Non credo però che bisogna stare con le persone a cui tieni solo perché ne hai bisogno.. O perché loro hanno bisogno di te. Lo si fa perché si sta bene.. Non credi Dave?”
“Non rimarrò, Meryl, è inutile.” Tornò a guardarla.
“...” A quel punto fu lei ad abbassare lo sguardo, lievemente.
“Vado a fumarmi una sigaretta sulla terrazza qui fuori. Ho bisogno di un po' d'aria.” Disse lui prima di alzarsi.
“Hm-mh..” Annuì lei appena, guardandolo allontanarsi. Bene, l'aveva piantata lì da sola. La serata non stava andando propriamente bene...


____________________________
Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Chiedo perdono per il così tardivo aggiornamento ma sono stata in vacanza un mese in Finlandia :)
Subito dopo aver postato questo capitolo mi metterò all'opera a scrivere, sperando che tornando in Italia mi sia ricordata di rimettere l'ispirazione in valigia :)
Ringrazio Aya_Brea, Sisthra, SimyTheLastSnake per aver recensito i precedenti capitoli.
Ringrazio anche Ayrton Senna Forever e approfitto per dirti che tra oggi e domani tranquillo, leggo la tua storia: ora che sono tornata posso farlo! :P

Ringrazio chiunque vorrà lasciare un segno del suo passaggio, chi metterà tra seguite/preferite/ricordate.
Ringrazio anche, infine, i lettori silenziosi.

A presto.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Metal Gear Solid / Vai alla pagina dell'autore: Fluxx