Fanfic su artisti musicali > Skrillex
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Autore: minestrina3    04/09/2012    2 recensioni
[Skrillex]Eva si sollevò di scatto: aveva detto AMICA? Si erano visti due volte e lei era già un’amica? Non aveva mai avuto veri amici da quando faceva la prostituta, temeva di non ricordarsi più le regole dell’amicizia.
Nell’amicizia non c’è sesso; nella sua vita, invece, era la cosa più importante.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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 Quella volta andò molto meglio rispetto all’Italia: Eva si divertì a scatenarsi, nei limiti concessi dai suoi tacchi vertiginosi; a fare foto con gente sconosciuta e a scherzare con Sonny, che sembrava un’altra persona. Quando salì in piedi sulla console e si buttò sulla tra la folla, la ragazza credette davvero che quello li avesse qualcosa che non andava nel cervello. Era pazzo, completamente. Tirò un sospiro di sollievo quando lo vide ritornare sano e salvo.
Una volta usciti decisero di andare a fare colazione insieme agli “omini”, come li chiamava Skrillex, il suo gruppo. Erano ragazzi simpatici e di gran lunga meno pazzi del ragazzo; in effetti, si occupavano loro delle cose importanti e serie dietro ogni spettacolo.
- Ci farebbe bene un tocco femminile, dopotutto…- asserì il più grosso dei cinque. – Che ne dici di unirti a noi… per sempre?-
- Oh sì, sarebbe bellissimo!- la supplicò Sonny con la voce impastata dall’alcool. Eva gli sorrise; avrebbe tanto voluto accettare ma sapeva bene che B. non l’avrebbe mai lasciata andare via. Lei era sua. In realtà non avrebbe dovuto legarsi così tanto al ragazzo, così sarebbe stato più facile dirsi addio, una volta giunto il momento. Anzi, avrebbe fatto meglio ad andarsene quella notte stessa, così Sonny avrebbe sofferto il meno possibile.
- Io non posso… il mio lavoro n-non…-
- E’ vero. Sei sempre una prostituta, non è che…-
Sonny si alzò di scatto, afferrò l’amico per la collottola e lo minacciò con un sibilo:
- Se ti azzardi ancora a parlare del suo lavoro ti uccido!-
- Scusa amico, calmati.- disse spaventato.
- Andiamo, sei un po’ ubriaco. Torniamo in hotel…- Eva lo prese per mano e lo condusse in macchina.
Arrivati al bungalow, Sonny crollò sul divano, lei preparò le valigie. Appoggiò sul tavolo la lettera, nella quale spiegava perché era fuggita e perché lui non avrebbe più dovuto cercarla; si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla fronte per l’ultima volta.
Il ragazzo aprì gli occhi e la baciò. La baciò come nessun’altro prima d’ora.
Doveva andarsene, eppure non si muoveva. Lo stringeva sempre più forte a se; lo baciava con sempre più passione; non lo fermò quando le tolse la maglietta e nemmeno quando le slacciò il reggiseno. Ma lei lo sapeva che stava sbagliando, che non sarebbe dovuta finire così, che lei stava per abbandonarlo. Ma non lo fermò. Mai.

***
Lo lasciò lì, sul divano. Lei si rivestì e giurò di sparire per sempre dalla sua vita.






Note dell'autrice: va bene, questo capitolo è cortino... però è il secondo in un giorno, devo dire che sono molto inspirata. Allora, credo sia il più bello che abbia mai scritto fino ad ora e mi farebbe piacere trovare un po' di recensioni. Potete tirarmi anche dei pomodori e dirmi che piuttosto che scrivere farei meglio a darmi all'ippica.


 
  
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