-Come ti senti?- Vidi mio padre seduto accanto a me, proprio come faceva quando ero piccola, mi misi a sedere sul letto e strinsi forte -Non.. Non respiro- lasciai la presa e osservai la sua pelle riprendere un colorito normale
-Ommioddio papà... Saranno quindici anni ormai che tu e la mamma siete... Un momento, se tu sei qui all'ora l'incidente aereo... La vosra morte... Cosa...- Ero perplessa, la testa mi faceva male osservai mio babbo abbassare lo sguardo ratristito
-Era tutto falso, una sceneggiata per nascondermi alla vista del mondo, mi hanno... CI hanno rapiti e portati in un centro ricerche in Islanda, li ci hanno obbligato a sviluppare uno strano siero in grado di donare grandi capacità alla gente comune, tua madre nel frattempo ha cercato di trovare una via di fuga, un giorno però è stata scoperta ed è stata freddata sul posto- Divenni seria, non piansi, avevo già pianto abbastanza quando quindici anni prima mi diedero la notizia che i miei erano morti, rimanemmo in silenzio per qualche minuto poi finalmente ruppi il silenzio
-Sono felice che almeno tu sia vivo, non sai quanto è stato duro crescere senza una figura paterna e materna-
-Sì lo so, mi dispiace-
-Non preoccuparti, l'importante è che tu sia qui, ci sono un sacco di cose che voglio dirti-
-Sei cresciuta così tanto, quanti anni hai adesso?-
-Ventidue, sono successe un sacco di cose ultimamente-
-Tipo cosa?- Scesi dal letto e andai a posizionarmi davanti a questultimo, ne afferrai una gamba con una mano e lo sollevai senza nessuna fatica, mio babbo si alzò di scatto e si avvicinò meravigliato -Ommioddio, è incredibile, il siero non aveva mai agito prima direttamente sui muscoli, di solito agisce soltanto su parti del cervello che creano svariati tipi di effetti, tipo la telecinesi- Sapevo tutto, Harvey mi aveva lasciato tutto scritto dietro ai quadri "un momento" pensai, in effetti qualcosa non tornava, Harvey era effettivamente morta
-Ma se Harvey è morta com'è possibile che...-
-Chi è Harvey?-
-La mia ragazza, ma non è questo che conta, il fatto strano è che...- Gli raccontai tutta la storia, dalla notte in cui svenni fino ad oggi, quando ebbi finito mio babbo non era per niente stupito
-Beh, sono shoccato per il fatto che tu sia omosessuale, ma non è un problema troppo grosso, il fatto è che durante la mia permanenza in quel centro di ricerca mi hanno obbligato a lavorare a ben più di un progetto... E' difficile da spiegare, in pratica li ho aiutati in un progetto di clonazione, può darsi che la Harvey che conosci adesso sia solo una coppia, comunque vada però hanno bisogno dell'originale per far funzionare il clone, può darsi che abbiano fatto il lavaggio del cervello a quella ragazza o siano riusciti a trovare un modo per far pensare il clone senza l'aiuto dell'originale- Ero shoccata, non ci avevo capito molto ma un'idea generale me l'ero fatta
-Sei terribile nelle spiegazioni papà, proprio come sei sempre stato- Lo vidi ridacchiare -Comunque non c'è tempo, devo andare a casa e spiegare la situazione ai miei attuali genitori adottivi- Aprii la porta in fretta e furia e mi diressi verso casa con mio babbo.
Entrammo con violenza in casa dei vecchietti che mi ospitavano, erano preoccupati, ma vedendo il mio sguardo capirono che avevo riacquistato la memoria, mi diressi in camera, raccattai un paio di vestiti e qualche provvista e mi diressi di nuovo dai due vecchietti <-Io... Molto grata vuo due per avere ospitare me-> Balbettai a fatica, vidi i due ridacchiare, fecero qualche ichino tenendo le mani incrociate, finito ciò mi passarono un paio di guanti, me li misi e alzai le mani al cielo, erano neri, con dei caratteri giapponesi sopra
-Li abbiamo fatti noi, la stoffa ce l'hanno data i genitori di Harvey ed è la più resistente al mondo, non è stato facile cucirli- Mi tornò in mente dove ero diretta, salutai un'ultima volta i due vecchietti, afferrai la valigia e corsi fuori dalla casa.
Marciai frettolosamente in direzione della casa di Harvey, processi diretta senza mai voltarmi, facendomi quasi investire. Arrivai qualche minuto dopo, vidi Harvey sedere sulle scale di legno che precedevano l'entrata di casa sua, appena mi vide si alzò di scatto, mi avvicinai senza rallentare, la afferrai per il colletto e la baciai, quando le nostre labbra si divisero la guardai intensamente negli occhi
-Non so se riesci a sentirmi Harvey originale ma sto venendo a prenderti, aspettami ferma dove sei- Aveva la faccia sconvolta, mi voltai e mi diressi verso mio padre, era leggermente rosso in faccia, forse per la corsa che aveva dovuto fare per seguirmi
-Forse è stato un po' avventato, inoltre hai totalmente rovinato l'effetto sorpresa, ora infiltrarsi sarà impossibile-
-E chi ha detto che io voglia infiltrarmi, farò una super-entrata-con-un-mega-effetto e non gli lascerò nemmeno il tempo di pensare "cosa diavolo mi ha colpito?" oppure "quel buco nel muro prima non c'era" o cose simili- Mio babbo scoppiò in una sonora risata
-Sei proprio la figlia di tua madre- Repliclò ridendo fino alle lacrime.
Eravamo in cammino da ormai una settimana, avevamo lasciato il Giappone tramite una barca che imbarcava illegalmente immigrati, arrivammo dopo cinque giorni di scomodità e spazi angusti, approdammo in un porto asiatico, velocemente ci disperdemmo fra la folla presente nel mercato del pesce e cominciammo la nostra marcia.
Camminammo per qualche altra ora quando decidemmo di accamparci, eravamo in una piccola foresta, con qualche strada dissestata ogni tanto. Raccogliemmo qualche ramo secco ed accendemmo un fuoco, parlammo per qualche ora fino a quando il cielo fu completamente nero, spegnemmo il fuoco ed andammo a dormire.
"Bentornata" Disse una voce che conoscevo ben -Beh la conosci bene perché è la tua-
-Come fai a sentire quello che sento?-
-Mi ha dotato di questo potere-
-Ah sì... Il ragazzino o quella roba lì-
-Proprio lui, mi ha portata anche in un'altro mondo e mi ha fatto parlare con un'altro ragazzo, si chiamava... Cecil o qualcosa del genere ed indossava una strana maschera anti-gas, stava per morire, proprio come te la prima volta che mi hai incontrata-
-Ed è morto?-
-No, non era giunta la sua ora, il creatore ha in mente grandi progetti per lui-
-Oh si diverte proprio a vederci soffrire questo tipo-
-Non è così, ogni cosa che fa la fa per un motivo-
-Allora spiegami perché ha fatto uccidere Aaron!- Dissi infuriata
-Se lui fosse ancora vivo non avresti mai incontrato tuo padre e la tua storia non sarebbe proseguita-
-MIO PADRE ERA MORTO FINO A DUE SETTIMANE FA... SE AARON NON FOSSE MORTO IO NON AVREI MAI SAPUTO CHE IN REALTA' ERA ANCORA VIVO!? MEGLIO! MI ERO GIA' RASSEGNATA ALL'IDEA CHE NON AVREI MAI SAPUTO NULLA SUI MIEI GENITORI, NON AVEVO BISOGNO DELLA MORTE DI UN AMICO PER UNA COSA CHE NON MI SERVIVA!!- urlai disperata alle lacrime, mi accasciai al suolo e mi misi in posizione fetale stringendomi le ginocchia al petto, sentii l'angelo mettermi a sedere ed abbracciarmi, era calda, emanava un caldo tepore che mi fece addormentare "E' ancora troppo presto per te per capire"