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Autore: Cristina Maurich 55    07/09/2012    1 recensioni
Mi chiamo Emma , ho diciassette anni è questa è la mia storia...
Sono rimasta intrappolata per un lungo anno nel mio immenso sonno, ora la mia anima si è risvegliata mentre il mio corpo dorme ancora.
Accanto a me c'è un angelo di nome Lorenzo, lui sente di potermi aiutare è finalmente di potermi farmi risentire nuovamente viva...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 -Emma:” La nascita della conoscenza del’ uomo.
L’ amore, deve essere qualcosa di stupendo quanto vorrei poter un giorno poterlo provare anch’ io.
Forse, prima di finire in coma anch’ io ho provato un sentimento simile .
Dio, è stato crudele a punirli.
Eva non ne aveva colpa lei è stata tentata dal male e Adamo l’ amava troppo per abbandonarla a sé stessa.
Non so cosa sia l’ amore, ma deve essere qualcosa di davvero fantastico.”
La tonalità di voce di Lorenzo cambiò:” Dio non ne ha colpa.
Ci sono volte che noi ci sentiamo tristi e abbiamo paura e a quel punto ci accorgiamo di essere soli.
La solitudine è in grado di indebolirci, quando siamo abbandonati a noi stessi perdiamo le nostre speranze, i nostri sogni e iniziamo a prendere strade e scelte sbagliate.
Ricordati, la solitudine è il vuoto del’ anima, ciò che ci rende fragili e ci fa sentire inutili.”
Gli occhi di Lorenzo diventarono lucidi, la sua voce era tremolante il suo sguardo abbassato, mi resi conto che Lorenzo era solo oppure aveva provato sulla sua pelle quella emozione così forte da distruggere una persona nel’ orgoglio .
Cercai quindi di cambiare discorso…
Emma:”Ti sei mai innamorato ?”
Non credevo che amore è solitudine spesso potessero percorrere la stessa traiettoria e regalare al cuore il gusto del dolore e in contemporanea quello del piacere.
Con un piccolo sorriso Lorenzo si rivolse a me :” Sì”…
Non riuscivo a resistere alla mia curiosità, volevo assolutamente conoscere la sua storia d’ amore.
Immaginavo, che visto si trattava di un angelo vivesse in un mondo diverso dal mio, diverso da qualsiasi gente comune.
Ero davvero convinta che lui avesse vissuto la favola d’ amore più bella di tutto il mondo, ma il mio entusiasmo finì, non appena iniziò ad accennarmi qualcosa .
-Lorenzo:”Il suo nome era Emma, proprio come il tuo.
Era una ragazzina, quando l’ avevo conosciuta.
I suoi occhi erano scintillanti come le stelle di un cielo d’ estate.
Aveva sempre quel sorriso sulle sue labbra, come dimenticarlo.
Lei diceva che la vita va sempre accettata come viene, l’ importante e viverla fin in al’ ultimo respiro.
Come darli torto…”
Una lacrima sfiorò il suo volto.
Lo strinsi tra le mie braccia e gli chiesi scusa…
Non volevo far soffrire l’ unica persona, che era in grado di regalarmi così tanta sicurezza e una fortissima sensazione di protezione.
Mi fece sedere in braccio a lui…
Osservavo quel suo bel viso.
I suoi occhi lucidi gli regalavano un certo fascino.
Tra noi due rimase il silenzio.
Poco dopo Lorenzo mi disse:” Lei aveva ragione su tutto. Ti chiedo scusa Emma, ma non mi sento pronto di parlarti del mio vero e unico amore.
Mi farebbe troppo male, affrontare questo discorso, tu sei bloccata nel tuo sonno, io sono bloccato nel mio passato.”
-Emma :”Non temere… Riusciremo ad affrontare le nostre paure .
Mi hai detto di fidarmi di te, allora io ti chiedo di fidarti di me.”
Mi strinse fortemente al suo petto e mi sussurro :”Grazie… “
 
 
 
  
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