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Autore: NiNieL82    07/09/2012    2 recensioni
Isabella sta partendo dalla sua città. Studia lingue e si vuole laureare. Ma non è questo il morivo per cui ha deciso di scappare. Non riesce a tenere botta e vuole essere diversa da quello che dicono gli altri, da quello che gli altri pensano sia il bene per lei.
Sarà un nuovo lavoro a cambiare la sua vita. Un lavoro per nulla difficile. Almeno in apparenza, ma che le permetterà di crescere e di capire meglio il mondo in cui è entrata in punta di piedi. [Jude Law, no slash]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Chapter 5-


Il santone.


Allora? Come ci si sente a tornare a casa?” chiese sorridendo Carmen mettendo la valigia nel portabagagli del pullman 'Terravision', ovvero il nome della compagnia che offriva il servizio della navetta per andare a Stansted, uno degli aeroporti di Londra e dove Isabella doveva prendere il suo volo .

Isabella sospirò e rispose:

Guarda che sto tornando a casa solo per il fine settimana. E lo sto facendo perché si sposa la mia migliore amica, ecco tutto!”

Carmen sorrise tirata e domandò ancora:

E sei sicura di non voler portare con te Charlie Brown?”

Ti devo forse ricordare che a casa ho una mamma malata che non può stare a stretto contatto con il mio cane?” rispose Isabella cercando qualche cosa nella tasca e mormorando: “Dove diavolo l'ho messo?”

Carmen sollevò un sopracciglio e replicò:

Io penso invece che lasciare qua Charlie Brown ti costringa a tornare una volta finito il breve periodo di vacanza!”

Isabella scosse la testa e ridendo disse:

Questa è una delle più colossali cazzate che tu abbia mai detto!” e prendendo i biglietti del pullman aggiunse: “Li ho trovati finalmente. E comunque...” e tornò a guardare l'amica: “... il fatto che stia andando a festeggiare due scemi che hanno speso una barca di quattrini per mettersi in tiro e farsi tirare il grano addosso da tutti gli invitati, non significa che sto scappando da qua!”

Carmen scosse la testa e ribatté:

Oh! Ma tu non scappi da qua. Ami troppo Londra per lasciarla così senza lasciarci un pezzo di cuore. Credo invece che tu voglia scappare dalla situazione che si è creata. O sbaglio?”

Isabella odiava la perspicacia di Carmen. Riusciva sempre a coglierla di sorpresa con le sue domande che in realtà non erano altro che affermazioni di quello che stava realmente accadendo e di quello che lei sapeva o semplicemente aveva intuito.

Non sto scappando da Jude, se è questo che vuoi dire!” disse Isabella voltandosi a guardare Liverpool Street quasi trovasse interessante guardare i bus e le macchine camminare tranquille per le strade.

E con Jeremy?” domandò ancora Carmen.

Isabella sospirò. Quello era un tasto dolente. Da quando Isabella gli aveva fatto la doccia con la birra che stava bevendo, Jeremy non gli aveva più rivolto la parola. Sembrava quasi che quello fosse il segnale indiscutibile della spaccatura che si era creata tra di loro.

Non ci siamo più rivolti la parola dopo quella sera al pub!” rispose afflitta Isabella.

Brutto segno!” mormorò Carmen pensierosa.

Lo so!” replicò Isabella che guardando il pullman e l'ora nel suo cellulare disse: “Penso che sia meglio che tu vada a casa se non vuoi trovare i bisognini del mio adorato cucciolo sparsi ovunque!”

Carmen sollevò un sopracciglio e disse:

See... Dai la colpa al cane. Lo so che non vuoi sentirti dire che ti sei comportata uno schifo con Jeremy e che tanto è inutile che lo nascondi ancora... Ti piace Jude...”

Isabella scosse la testa divertita e ribatté:

Lo sai cosa penso? Che tu sei strana dal momento che hai fatto di tutto per allontanarmi da lui e continui a dire che mi piace. E poi... Credo che è completamente inutile che faccia domandine a doppio senso se poi vuoi solo avere la conferma di quello che pensi direttamente da me!”

Carmen rise e l'abbracciò:

Che vuoi che ti dica? Sono una sensibile io!” e guardandola aggiunse “Anche se devo dire che non mi fa onore che tu mi abbia tacciata di pazzia dicendo che ti allontano dal tuo datore di lavoro a cui piace fare il mandrillone e poi ti ricordo che ti piace da morire!”

Lo hai fatto” replicò risentita Isabella.

Carmen fece un gesto con una mano e sorridendo rispose:

Ho solo detto quello che vedo. Per quanto tu ti possa allontanare da lui ti piacerà sempre... Quel bel figliolo ti ha calamitato, non c'è che dire...” e ignorando la risposta dell'amica la blocco con l'ennesimo abbraccio e le mormorò: “Portami il mirto dalla Sardegna!” guardandola aggiunse ancora, stavolta a voce alta: “Hai sbagliato prima comunque. Vai a tirare manciate di riso addosso agli sposi”

Isabella scosse la testa e rispose:

E no, cara! Da noi si usa il grano!” e salutandola si raccomandò: “Saluta Charlie Brown da parte mia... Mi raccomando!”

Carmen annuì e lasciò che Isabella salisse sul pullman.

La giovane cercò il posto provando quella stessa strana sensazione che le prendeva la bocca dello stomaco quando cominciava una gita con la scuola. Perché ad Isabella piaceva viaggiare. E ogni viaggio era un nuovo, straordinario inizio. Anche se significava tornare dove tutto era cominciato, da dove era scappata giurando di non tornare mai più.

A casa, appunto.


Mi ha detto che è meglio che torni a darmi del lei. Ti rendi conto!”

Ewan sbuffò sollevando gli occhi al cielo e replicò:

Lo so che te lo ha detto. Me lo hai ripetuto una ventina di volte, Jude. Quello che non riesco a capire è che cosa: se non ti interessa nulla di lei... Perché te la stai prendendo tanto a cuore? È la tua nanny perdinci!”

Jude sollevò un sopracciglio e fissò l'amico che sorridendo disse:

Guarda che è inutile che mi guardi con quella faccia. Ok! Isabel è carina. Uno schianto. Ma tu non stai con un ragazza bellissima, a sua volta uno schianto e terribilmente gelosa?”

Jude si passò una mano sulla faccia e sospirando rispose:

Che le cose non stanno andando bene lo dovresti sapere, no? Lei non si fida di me. E non parlo solo di Isabel! Parlo delle attrici con cui lavoro...”

Devo ricordarti cosa è successo quando hai girato 'Alfie'?” intervenne Ewan divertito. “Sei andato a letto con Sienna stesso... Jude... Fossi in lei sarei geloso anche dei tuoi cani!”

Jude sorrise. Alla fine Ewan sapeva farlo ridere sempre. Ma nonostante tutto, passò una mano tra i capelli e disse:

Non so nemmeno io cosa voglio, dude. Non riesco a capirlo!”

Ewan sospirò e poggiando la schiena sullo schienale della poltrona dove stava seduto e rispose:

Io lo so cosa vuoi, Jude. A te piace Isabel. Diciamolo in termini terra a terra. Vorresti pucciare il biscotto. Ma sai che la cosa farà arrabbiare la piccola Sienna che ti darebbe una bella pedata nel didietro!”

Jude trattenne un sorrisetto e replicò:

E cosa consigli?”

Ewan sorrise e portò la punta delle mani alla bocca e rispose:

Non sono io che sono stato definito il peggior fidanzato da una rivista!”

Jude scosse la testa e disse:

E questo è un consiglio da amico?”

Certo!” rispose Ewan. “E non solo! Questo è un consiglio da uomo. E un buon motivo per non farti lasciare da Sienna. Si vede un miglio che ti ha messo il guinzaglio. Dove vai tu lei è dietro... Allenta la presa! Togliti qualche sfizio! E quando ci riuscirai avrai le idee più chiare!”

Sai una cosa, Ewan? Sto cominciando a pensare che quello che le donne dicono sugli uomini sia puro vangelo!” si finse disgustato Jude.

E quale delle tante cose, Law?” domandò con velato sarcasmo Ewan.

Jude sorrise:

Che noi uomini pensiamo solo con l'uccello!”


Quando le ruote dell'aereo avevano toccato terra, Isabella era scoppiata a piangere come una fontana.

Aveva asciugato di nascosto le lacrime in un clinex e cercando di sorridere per non far notare a chi l'aspettava fuori le sue lacrime, guardò il panorama che si intravedeva oltre la collina di atterraggio.

Casa!” mormorò e di nuovo le lacrime scesero veloci lungo la guancia.

Nessun panorama avrebbe potuto superare le immense distese verdi che nascondevano il piccolo aeroporto di Alghero, quasi volessero ammonire l'uomo che anche se lui cementificava, Lei, la Natura era sempre più forte.

Isabella sospirò, guardando quel piccolo contrasto, invisibile a chi non lo notava, ma un pugno allo stomaco per lei che se ne rendeva conto ogni volta che tornava a casa. La Sardegna era questo: centri abitati dove le case spuntavano come funghi e attorno distese completamente disabitate, dove il verde si estendeva a vista d'occhio e l'orizzonte era tagliato da antiquati pali dell'elettricità che puntualmente crollavano al primo temporale o quando il maestrale diventava troppo forte.

Si alzò dalla sua poltrona e lasciò che il corridoio centrale si svuotasse prima di scendere a sua volta.

Quando uscì fuori dal velivolo l'aria frizzante del mare arrivò alle narici di Isabella che con gli occhi lucidi mormorò:

Buongiorno a te, terra mia!”


Sienna guardò il guru con occhi sognanti. Jude scuoteva la testa chiedendosi come fosse arrivato a quel punto. Aveva deciso di fare un viaggetto tranquillo e quella si era messa in testa che dovevano unire le loro anime e che lo avrebbe fatto quella sottospecie di santone che stava davanti a loro dicendo parole che non capivano. E a Jude stava venendo anche sonno.

Ominaillaaaaaa, ohm! Auritaiguu uhm!” e sorrise verso Jude porgendogli un braccialetto fatto di fili intrecciati.

L'attore lo guardò sollevando un sopracciglio e cercando di essere gentile, scuotendo la mano disse:

Non li uso. Non mi piacciono!”

Lo sciamano guardò disorientato Sienna che risentita mormorò:

Che dici! Quel bracciale è l'equivalente delle nostre fedi matrimoniali. Lo devi mettere a me, stupido!” e prendendo un braccialetto colorato dei due che gli erano stati offerti dallo sciamano.

Si scambiarono i regali e lo sciamano in un inglese stentato e con un sorriso che mostrò qualche dente d'oro, disse:

E ora voi essere marito e moglie. Anime unite per sempre...”

Ma questa cosa in Inghilterra non vale, vero?” chiese Jude preoccupato.

Sienna lo fulminò con lo sguardo e sollevando il mento si allontanò seguita da Jude che disse:

Amore! È per i bambini. Gli dovrò pur spiegare che mi sono sposato senza che loro fossero presenti!” e correndo dietro di lei cercò di prenderla per il polso, per bloccarla e riuscire a chiarire. Ma ogni volta che Jude si avvicinava la ragazza si scansava seccata.


Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse

senza saper per cosa.

Eri in mezzo a chi ti dice "scegli": o troia o sposa.

Ti ho vista vergognarti di tua madre

fare a pezzi il tuo cognome

sempre senza disturbare che non si sa mai.


Isabella guardava intorno a sé mentre la voce di Liga le graffiava il cuore, l'anima e raschiava il pozzo dei ricordi.

E le teneva compagnia mentre la vita, la gente, i benvenuto e gli arrivederci si susseguivano davanti a lei.


Quella che non sei

quella che non sei non sei

ma io sono qua e se ti basterà

quella che non sei, non sarai

a me basterà.

C'è un posto dentro te che tieni spento

è il posto in cui nessuno arriva mai

quella che non sei.


-Mi hanno dimenticata di nuovo- sospirò cacciando le lacrime di nuovo dentro e frugando nella borsetta cercò ancora il cellulare lasciando che Luciano finisse di cantare 'Quella che non sei'.

Con il pollice lasciò scorrere veloci tutti i nomi della rubrica e quando trovò il numero che stava cercando schiacciò il tasto di chiamata. Attese qualche secondo e quando dall'altro capo risposero seccata disse:

Babbo! Sono atterrata da più di un'ora! Si può sapere dove siete andati a finire?”

Oh! Scusa. Avevamo capito che il tuo aereo arrivava alla dieci!” si scusò l'uomo imbarazzato.

Isabella sollevò gli occhi al cielo sbuffando.

Le tredici babbo. Non le dieci. Atterravo all'una!” e senza aspettare che il padre volesse avere ragione a tutti i costi disse: “Tranquilli. Non c'è bisogno che veniate... Prendo il pullman e vengo a Sassari da sola!” e senza troppe cerimonie chiuse il cellulare.

Mise gli auricolari e sospirando, con il suo piccolo trolley uscì verso la piazzola. C'era caldo nonostante il vento di maestrale. E mentre 'Il giorno dei giorni' andava sfumando negli auricolari, Isabella fece un grosso respiro e mordendo il palmo della mano ascoltò le parole di 'Atto di Fede':


Ho visto belle donne

spesso da lontano

ognuno ha il proprio modo

di tirarsele vicino

e ho visto da vicino

chi c'era da vedere

e ho visto che l'amore

cambia il modo di guardare

ho visto film di guerra

e quelli dell'orrore

e si vedeva bene che non erano invenzione

ho visto mari calmi

e mari tempestosi

e ho visto in sala parto

la potenza delle cose

è tutto scritto

ed è qui dentro

e viene tutto via con me.


Delle lacrime scesero veloci. Nemmeno la voce graffiante di Liga la fece sentire meglio.


Mi raccomando passa a trovarci, eh!”

Quante volte Isabella avesse sentito quella dannatissima frase ripetersi da quando era tornata non lo poteva contare sulla punta delle dita. Certo! L'aiutava a non passare tempo a casa, ma questo non significava che ne avesse altrettanto per fare tutto quello che doveva.

Possibile che non capissero che doveva andare dal parrucchiere, doveva comperar uno dei regali dalla lista di nozze della usa amica, passare in facoltà per parlare con il professore della sua tesina e chiedergli che cosa ne pensava delle bozze che lei gli aveva spedito via mail e poi stare un po' di tempo con sua madre.

Sua madre.

Sua madre era una capitolo della vita di Isabella che aveva bisogno di essere meglio spiegato in un libro.

Loro due erano le donne di casa e tra di loro poteva essere amore oppure odio. Tra Isabella e sua madre era stato odio e amore a periodi alterni.

Da quando la madre si era ammalata era stato più odio che amore. Era quello il motivo per cui Isabella se n'era andata via. In Gran Bretagna, ad avverare i suoi sogni, ad essere la donna che non riusciva ad essere a casa sua. Libera ed indipendente.

Quello che non riusciva ad essere a casa sua anche quando si sentiva solo un'ospite.


Jude sospirò.

Iris, Rudy e Rafferty lo guardavano di sottecchi. Erano davvero risentiti. Tutto si sarebbero aspettati dal padre meno che si sposasse senza dir niente loro. E a nulla era valsa la spiegazione di Jude, che quello era un matrimonio che non valeva, una cosa che Sienna aveva voluto fare. Questo servì solo perché i piccoli odiassero ancora di più la fidanzata del padre.

Ragazzi. Vi giuro. Se io e Sienna ci dovessimo sposare, davvero, non farei niente senza di voi. E nemmeno senza invitare la mamma...” cercò di spiegare Jude.

Rafferty scosse la testa e si allontanò. Rudy lo seguì solo perché era il fratello maggiore. Iris guardò il padre e disse:

Sappi che mi hai profondamente deluso!” e seguì gli altri due fratelli.

Jude passò una mano sulla faccia e sospirò frustrato. Accidenti a Sienna e alle sue straordinarie idee.

Sadie sorrise poggiandosi allo stipite e disse:

Sembra che quando fai le cose, ultimamente, non vadano mai come vuoi. Vero Jude!”

Jude annuì senza guardare la moglie, interessato d uno strano ghirigoro disegnato sul tappeto. Sadie si avvicinò a lui, gli poggiò un amano sulla spalla e sorridendo disse:

Vedrai che capiranno. Sono solo un po' risentiti e annoiati, tutto qui!”

Annoiati?” domandò Jude senza capire cosa c'entrasse con lui l'ultima frase.

Annoiati perché Isabel sta in Italia questo week-end e tona martedì mattina!”replicò Sadie sedendosi di fronte a lui, bevendo un centrifugato di verdure. E sollevando il bicchiere, mostrandolo all'ex marito, chiese: “Ne vuoi un po'. Ne ho preparato un bel po'. E con tutto quello che hai mangiato quando sei stato fuori penso proprio che ti serva, caro mio!”

Sì! Grazie!” e sorridendo guardò l'ex moglie lasciare la stanza.

Con lo sguardo passò in rassegna tutto il salone. Niente cuscini per terra per vedere un film tutti assieme, niente grida e schiamazzi dalla camera di uno dei bambini. Sì! Che Isabel non ci fosse in casa lo si notava da questi particolari a cui non aveva dato importanza.

Scosse la testa cacciando il pensiero. Ci mancava solo che appena arrivato a casa si mettesse a pensare alla nanny dei suoi figli, invece che al fatto che aveva litigato con loro.

Sadie le mise davanti il bicchiere e sorridendo disse:

Alla tua salute, neo sposo!” e ridendo si mise a bere di fronte a lui in silenzio.


Se non la smettono di chiedermi quando torno in Italia e mi sposo un bell'italiano li mano tutti al diavolo, uno per uno. Anche se sono tuoi parenti!”

Isabella sembrava esasperata. La sua migliore amica, Caterina, stava comperando patatine e bibite, alcoliche e non, per la festa di addio al nubilato che avevano organizzato a casa della sposa. Spingevano il carrello tra gli scaffali e fu la futura sposa a dire:

Se solo avessi un po' di coraggio, uno dei mariti papabili si aggira tra questi scaffali!”

Isabella sbarrò gli occhi e sibilò:

Shhh! Ci manca solo che ti senta e io non posso più venire a fare la spesa qua!”

Tanto che ti frega? Abiti in Inghilterra adesso!” replicò Caterina.

Sì! Ma torno almeno una volta ogni due mesi. E sai com'è... Quando sono a casa mi fanno ricordare che sono una donna e che sono nata per fare le pulizie e la spesa!” sorrise sarcastica Isabella guardando intorno per vedere se la persona che avevano appena -anche se velatamente- nominato fosse nei paraggi.

Caterina la tirò per una manica e disse:

Isa... Sono tre anni che ti piace quel tipo. Per me lo ha anche già capito. Se solo avessi un pochino più di palle...”

Se avessi un pochino di palle... A quest'ora non ti starei aiutando a fare la spesa!”replicò Isabella.

Caterina sollevò gli occhi al cielo e si allontanò borbottando:

Vado a cercare le patatine!”e lasciò Isabella da sola.

La ragazza si guardò intorno e sospirando disse:

Bene! Credo che manchi il Bacardi!” e si stava avvicinando a prendere la bottiglia quando lo vide. Marcello. Non sapeva nient'altro di lui, a parte il lavoro che faceva, ossia dirigere il supermercato vicino alla casa di Isabella. Era alto, abbronzato e con i capelli neri e corti, portati a spazzola e tenuti su dal gel.

Aveva incrociato il suo sguardo per puro caso. Prima non lo aveva notato, ma quel giorno, mentre lui scherzava con la madre di Isabella, la giovane sentì qualche cosa di strano alla bocca dello stomaco. Erano tre anni che gli piaceva. Anche se stava con qualcuno, appena lo vedeva le tremavano le gambe. Proprio come in quel momento.

Ciao!” sorrise lei guardando di fianco al ragazzo.

Lui si aprì in un sorriso radioso e disse:

Allora? Sei tornata a casa?”

Sì!” rispose Isabella sempre fissando la bottiglia di Barolo. “Ma solo per un paio di giorni... Si sposa una mia amica!”

Allora ti riposi?” domandò ancora lui.

Lei annuì con aria beota sul volto e rispose:

Mi fa un po' male la testa in questi giorni...”

Lo aveva detto? Aveva detto che le faceva male la testa invece di fare la brillante e dire:

Sai! Sono libera tutti i giorni a parte quello del matrimonio che è domani. Se vuoi ci incontriamo e ci diamo ad un po' di sana e rigenerante chupa chupa dance!”

Lui la guardò perplesso e sorridendo tirato replicò:

Riguardati!” e si allontanò lasciando Isabella da sola con il Bacardi in mano e lo sguardo perso sul Barolo.

Non hai detto che ti faceva male la testa, vero?” chiese Caterina.

Isabella si voltò e vide l'amica con il carrello pieno di leccornie di ogni genere che ricambiava lo sguardo minacciosa.

Isabella! Dovevi essere brillante” rincarò l'amica.

Scusa se l'unica cosa di brillante che so dire in questi momenti non corrisponde mai a quello che mi consiglia di dire il mio cervello!”spiegò risentita Isabella.

Caterina scosse la testa e prese il Bacardi e scuotendo la testa ripeté fingendosi scioccata:

Ho mal di testa!” e riponendo con cura la bottiglia sulla montagna di roba già comperata aggiunse: “Vedi bene di non comportarti così in Inghilterra o non ti sposerai mai!” e si allontanò lasciando indietro una confusa e imbarazzata Isabella.


Oh! Certo! I tuoi figli. Sono sempre loro, vero?”

Sienna era fuori di sé. Il suo viso abbronzato era come sempre -o almeno come succedeva quando si arrabbiava come un biscia- congestionato dalla rabbia e le unghie era piantante direttamente nei palmi delle mani. Mani, naturalmente, strette in un pugno serrato a dimostrazione di quanto frustrata e arrabbiata fosse con il solo linguaggio del corpo.

Dire che Jude se lo aspettava era un eufemismo dal momento che Sienna era quel tipo di persona. Quel tipo che prende tutto sul personale, anche quando Sadie stava scrivendo una biografia in cui sputtanava solo lui. Quel tipo che vuole sempre primeggiare anche se tutti sanno che Jude Law era padre di quattro bambini, ormai. Ed era il classico tipo che ci sguazzava a mettere su quel tipo di scenate. E quando lo faceva era più che probabile che riuscisse ad allertare con le sue grida e le sue crisi isteriche l'intera protezione civile perché evitassero calamità naturali.

Sienna. Ascoltami... Tu lo sapevi dall'inizio che io avevo dei figli a cui rendere conto, e sapevi benissimo che Raf, Rudy e Iris sarebbero stati parte integrante della nostra relazione...” cercò di mediare l'attore.

E a te sembra normale che io e te dobbiamo sciogliere la nostra unione di anime per colpa di tre marmocchi isterici?” lo interruppe sempre più livida Sienna.

Uno: non chiamare miei figli marmocchi isterici. Secondo: per quanto riguarda il nostro matrimonio...” e fece il segno delle virgolette con le dita: “... quando anche tu avrai dei figli allora capirai!” spiegò tranquillamente Jude.

Con questo vuoi dire che io e te non avremo figli?” rimbeccò Sienna, cogliendo subito la palla al balzo.

Io non ho detto questo!” si giustificò subito Jude dando così la possibilità a Sienna di cogliere di nuovo la palla al balzo e colpire con un bellissimo ace replicando:

Oh! Sì! Lo hai fatto! Quando tu avrai figli, non quando noi avremo dei figli. Ammettilo! Questa storia dei figli è tutta una messinscena per dire che mi vuoi lasciare!”

Io non ti voglio lasciare! Sei tu che stai facendo di tutto per mettermi in bocca parole che non ho mai pensato...” continuò sulla linea difensiva Jude.

Fu quella la frase che fece scoppiare in lacrime Sienna e con la voce spezzata dai singhiozzi, disse:

Lo so che è così!” cominciò a piagnucolare: “I bambini non mi sopportano da quando mi conoscono! E questa storia del matrimonio è solo un sabotaggio che loro stanno mettendo in atto nei miei confronti!”

Per quanto Jude fosse abbastanza paziente e non amasse perdere le staffe, nemmeno con i paparazzi che lo seguivano per rubargli una foto e tanto meno con chi voleva bene, c'era una cosa che lo faceva davvero andare fuori dai gangheri: vedere Sienna piangere, o meglio fare finta di piangere. Perché se c'era una cosa che Sienna non aveva capito era che poteva essere una grande fotomodella, ma come attrice era davvero scarsa e la cosa che le veniva peggio era piangere come una pazza.

Cercando quindi di raccogliere la calma, disse:

Loro non ti odiano. Sai benissimo che Iris ti adora. E Rafferty ha un rapporto strano persino con la madre. Che ti aspetti da un ragazzo che sta entrando nel periodo più complicato della sua vita?”

Sienna non accennava a fermarsi e Jude, ormai al limite della sopportazione, aggiunse:

Piccola... Nessuno più di me vorrebbe che questa unione di anime tra di noi fosse qualche cosa di più. Non c'è nessuno al mondo che vorrebbe vederti varcare la soglia di una chiesa vestita di bianco, sorridente, mostrandomi il tuo sorriso migliore. Ma sappiamo entrambi che non è questo il momento giusto. Tu hai la tua carriera in ascesa. Io ho un sacco di impegni. Ma ti giuro che quando sarà il momento non ci sarà nessuno che ci ostacolerà di nuovo. Io e te ci sposeremo. E lo faremo davanti ai miei figli e al mondo intero...”

Sienna sollevò il viso e guardò Jude nel volto. Il viso non era sconvolto dal pianto che aveva ostentato e questo fece arrabbiare ancora di più Jude che dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per non gridarle contro.

Davvero!” pigolò fingendo una sensuale voce da bambina.

Jude sollevò gli occhi al cielo e abbracciandola, sorridendo forzatamente, disse:

Certo! Lo farò. E ti giuro che sarò l'uomo più felice del mondo!” e stringendo forte la ragazza sospirò e mormorò: “Spero!”


Isabella si stava preparando davanti allo specchio. Coprire le occhiaie che gli erano venute su la sera prima era un impresa alla Tom Cruise. Impossibile.

Al diavolo!” esclamò rimettendo tutti i suoi correttori, il fondotinta e gli ombretti nella sua trousse pensò che sarebbe andata a casa di Diana per darsi una sistemata.

Stava sistemando di nuovo tutto dentro la trousse quando il cellulare trillò annunciando l'arrivo di un nuovo sms. Pensando che fosse la sposa in preda ad un nuovo attacco di panico, Isabella prese il telefono cercando qualche cosa di carino che fosse molto differente da un insulto, tipo quello che le stava frullando in testa in quel momento.

Fu con sua somma sorpresa che aprendo la cartella dei messaggi vide un nome che non si aspettava. Quello di Jude.

Aggrottando la fronte lesse l'SMS.

Salve! So che sei in Italia in questo momento. Beata te! Fa ancora caldo da voi? Io ti aspetto a Londra. I bambini cominciano a rompere perché sentono la tua mancanza. Fammi sapere quando torni, Jude!”

Isabella scosse la testa.

Non aveva la minima intenzione di rispondergli e dargli anche solo la possibilità di pensare che potesse provarci con lei.

Posò il cellulare e sorrise pensando a che faccia avrebbero fatto i suoi amici di Sassari se solo avessero saputo che messaggiava con Jude Law.


La foto della sposa commossa sull'altare che prometteva di amare il suo uomo per sempre rivolta verso tutti gli invitati, fece sorridere Isabella. Quasi non ci credeva che Diana, la piccola rompiscatole, quella che si era fidanzata per la prima volta a diciassette anni e che aveva fatto sesso per la prima volta a ventidue anni, avesse deciso di sposarsi.

Un tempo avrebbe scommesso che la prima sarebbe stata Caterina che stava con Francesco da quando aveva quindici anni, o al massimo lei stessa. Ma Diana le aveva battute e stupite tutte.

Ed ora, alla faccia di Isabella che tornava a Londra per lavorare, la piccola e imbranata Diana stava andando in viaggio di nozze alle Galapagos.

Mise il cellulare in tasca e guardò le strade di Londra srotolarsi lentamente sotto i suoi occhi, attraverso il finestrino. Salutò con un sorriso il Big Ben e il London Eye. Era di nuovo a casa e questo la faceva sentire tranquilla come non riusciva ad essere in Italia.

Anche se questo significava dover tornare a fare i conti con il suo capo, con l'ex moglie del suo capo e con i loro figli. E con la gelosia di Jeremy.

Jeremy...

Ancora non avevano chiarito quello che era successo quella sera al pub e Isabella si sentiva troppo dalla parte della ragione per porgergli le sue scuse.

Ma ogni volta che ci ripensava, inevitabilmente ricordava le parole di Carmen e una vocina che la incolpava cominciava a strillare dentro il suo stomaco e la faceva stare male.

Era lei che aveva giocato con i sentimenti di Jeremy. Lui si era sempre mostrato un po' troppo interessato. Ed era lei e lei soltanto che non si era mai resa conto che il ragazzo si stava innamorando.

Il pullman della Terravision si fermò.

Alcuni italiani che stavano a bordo cominciarono a dire delle cavolate in inglese, sbagliando la pronuncia.

Isabella mise gli auricolari nelle orecchie per non sentirli. Non si vergognava di essere italiana, ma davanti a certi casi, preferiva non palesarsi come tale per puro amore di patria.


Jude entrò nell'atrio della grande casa.

Sadie non c'era a quanto avevano detto i bambini e l'attore si chiedeva con chi li avesse lasciati l'ex moglie, dal momento che aveva chiesto ad Isabella di avvisare nel momento in cui sarebbe tornata. In realtà non gli importava, voleva solo fare lo splendido e far cadere la giovane e ingenua fanciulla nella sua rete da giovane e bell'attore di talento. Non sapeva ancora se ci sarebbe andato o no a letto. In effetti Isabella sembrava molto più interessata al lavoro come baby sitter che a finire sui giornali raccontando dettagli piccanti di una probabile unione tra di loro. Nonostante questo, Jude pensava che stare attento non gli avrebbe fatto poi tanto male e che sondare il terreno prima di buttarsi a capofitto dentro le mutande della giovane italiana senza curarsi delle conseguenze.

Si avvicinò alla sala, dove sentiva le voci dei bambini quando vide Isabella uscire dal salone.

Sollevando le sopracciglia per la sorpresa, esclamò:

Che sorpresa!”

Isabella sorrise e rispose:

Anche per me. La signora Frost non mi ha detto che avesse le chiavi!”

Jude aggrottò la fronte e rispose:

Mh! Vedo che mi dai ancora del lei e che non mi hai avvisato che stavi tornando a Londra!”

Non capivo il motivo per cui dovevo farlo!” replicò con un sorriso Isabella.

Jude sorrise e indicando la sala, per glissare una conversazione che lo poteva far cadere nel ridicolo, concluse:

Credo che andrò dai miei figli!” e senza aspettare che l'attore varcasse la soglia si allontanò verso la cucina.

Jude non lo sapeva ma Isabella non aveva nessuna intenzione di cedere terreno, specialmente dopo quello che aveva letto a Sassari sul suo conto attraverso internet.


Jude buttò le chiavi del suo appartamento sul tavolo in mogano del salone.

Aveva passato una bella serata con i figli, ma non riusciva a mandare giù il ben servito che gli aveva dato la giovane italiana. Per quanto avesse provato a spiegarle che aveva chiesto di poterla accompagnare a casa una volta arrivata a Londra, per non farla stancare ancora di più dopo il lungo viaggio, Jude riuscì solo a dimostrarsi più ridicolo.

Optò quindi per lasciare la casa una volta che tutti e tre i ragazzi furono a letto, evitando di rimanere solo con Isabella.

Nonostante questo, era infuriato.

Ma chi si credeva quella lì?

Se lo stava chiedendo da quando aveva lasciato la casa di Sadie, lo aveva ripetuto mille volte a Ewan per telefono mentre guidava e se lo stava chiedendo come un cretino anche in quel momento.

Si mise a sedere, con lo sguardo perso nel vuoto, pensando a quanto si fosse reso ridicolo, quando il cellulare squillò.

Jude lo prese e lesse il nome di Chiara. Sorrise malizioso e rispose;

Non ce la fai a stare senza di me, vero?”

La donna all'altro capo non rispose subito, ma quando lo fece replicò con un secco e per nulla dolce:

Jude! Io son costretta a cercarti per via del tuo dannatissimo lavoro. È questa la mia disgrazia!” e senza aspettare un'eventuale risposta aggiunse: “Sienna è a Londra?”

No!” sospirò Jude. “Perché?”

Domani devi andare ad una festa!” rispose Chiara.

Ci vado con te!” ribatté l'attore.

Chiara sbuffò e rispose:

Se solo ci provi...”

Da quando ti sei montata la testa?” scherzò Jude.

Chiara non rispose e disse:

Ci vediamo domani in ufficio e usciamo assieme!”

D'accordo capo!” la canzonò Jude.

Chiara sbuffò e disse:

A domani Law” e stava per chiudere quando l'attore la bloccò e chiese:

Stasera sei libera?”

Chiara non rispose. Era caduta spesso nel tranello del 'stasera sei libera' e ne era uscita con le ossa rotte. Scosse la testa e sospirò arresa e rispose:

Sì! Lo sono. Ma non per te. So come andrà a finire e non ho nessuna voglia di stare male. Scusa Jude. Ma se insisti domani alla festa ci vai da solo!” e senza aggiungere altro chiuse la chiamata.

Jude rimase immobile, con il cellulare ancora attaccato all'orecchio.

Dentro di sé sentiva il sangue ribollire. Due bidoni in una sera erano davvero troppo per il suo ego. E brontolando:

Ma che pensano queste italiane? Credono di avercela solo loro?” accese la televisione e guardò un vecchio film in bianco e nero. Come la sua serata.




Colgo l'occasione per ringraziare la

fedelissima LaNonnina

che nonostante in ritardo

ha recensito il capitolo

precedente

e chiaretta che ha letto il

capitolo e mi ha detto che ne

pensava.

Grazie davvero...

Bene! Jude è andato in bianco

stavolta. Riuscirà a

riscattarsi agli occhi di Isabella???

Lo scoprirete tranquille.

Un bacio. E spero di

avervi fatte sorridere o di avervi

intrattenuto in qualche modo.

E di farlo anche in seguito.

Un bacio.

Niniel.












   
 
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