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Autore: eleonora isabelle    09/09/2012    2 recensioni
"Immaginate una foglia morta che cade a poco a poco in un pozzo senza fondo.
Immaginatelo, per un momento."
...buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Immaginate una foglia morta che cade a poco a poco in un pozzo senza fondo.
Immaginatelo, per un momento.
E’ così, vero Lucius? E’ così che ci si sente.
In balia del nulla.
Il vuoto.
Il niente.
E’ quasi come assaporare la sensazione della fine, l’ultimo debutto nel teatro di marionette goffe e insensate che è la vita.
Ma non è ancora la fine, non per te.
E tuo figlio?
E’ questo che stai pensando, tuo figlio.
Ti massacra il pensiero che la fine possa soffiargli in volto da un momento all’altro con il suo alito fetido.
Per colpa tua.
Perché Potter ti è sfuggito tra le mani, ti sei fatto truffare di nuovo come un pivello idiota.
E il Signore Oscuro non perdona.
Oh, se non perdona.
E tu lo sai bene Lucius.
Chi tra i tuoi “amici” ti guarda più con rispetto, ammirazione, quasi devozione, da quando sei precipitato nel fondo dell’abisso?
Da quando Lui ti umiliò pubblicamente, distrusse il tuo orgoglio, la tua fierezza,
la tua dignità?
Ti guardi allo specchio.
Una risata amara emerge da dentro, ma il tuo volto rimane impassibile.
Come sei cambiato.
Tu stesso fatichi a riconoscerti.
Nei tuoi occhi lividi e cerchiati non c’è più traccia dell’altezzosa superbia di un tempo.
Leggi solo disillusione.
Disperazione.
Angoscia.
Forse un velo di tristezza, che rende le tue iridi opalescenti insolitamente dolci.
Ti sembra di scorgere l’inferno solo guardandovi dentro.
Trattieni a stento la rabbia, odi vederti in questo stato.
Odi vederti e basta.
Vorresti infrangere in mille schegge impazzite il riflesso limpido del tuo dolore.
Probabilmente lo faresti. Se non fosse per tua moglie che dorme nella stanza accanto.
Non vuoi per nulla al mondo provocarle altro turbamento.
Ha dovuto già sopportare troppo, costretta a portare un macigno che le grava sulle spalle portando il peso della sconfitta.
Ma lei è forte più di quanto credi Lucius.
Ha la determinazione e gli artigli di una leonessa.
Una spada a doppio taglio forgiata con il terrore del figlio e l’umiliazione del marito, affilata dal disprezzo, bagnata dal veleno delle lacrime, pronta a ferire senza pietà chiunque minacci la sua famiglia.
Per questo l’ami più di ogni altra cosa.
Più della tua stessa vita.
Già, la tua vita, come se ora te ne importasse ancora.
Soffochi un’altra risata amara che rimbomba sorda nello stomaco.
L’unica cosa di cui importa adesso sono tua moglie e tuo figlio.
Faresti di tutto per loro, pensi.
Ah si?
Saresti pronto a morire, ad andare contro i tuoi compagni, ad ucciderli se necessario, a rinnegare tutto quello in cui credi, a sopportare l’umiliazione più crudele, a inginocchiarti nel fango, a strisciare a terra come un verme e supplicare il Signore Oscuro… a tradire il Signore Oscuro?
Ti sconcerta, quasi ti spaventa l’immediata risposta che balena decisa nella tua mente: si.
Del resto, lo stai già facendo Lucius.
Di nuovo quella maledetta risata.
Questa volta lasci che affiori sulle tue labbra e le deformi in un ghigno, non passa molto che i singhiozzi isterici si trasformano in un pianto irrefrenabile.
Non riesci a fermarti.
Ti senti stupido, ridicolo, un buffone.
Ma che ti prende?
Dov’è finito il tuo controllo, il freddo contegno del Lucius di una volta?
Chi è quell’ombra grottesca che ti mugola in faccia?
Sei tu Lucius?
Chi sei tu?
Bella domanda.
Non lo sai, non sai più niente.
Tutto quello che avevi, tutto ciò in cui credevi, tutto quello che eri, è una sciocca insignificante menzogna.
E questo ti annienta.
Hai ancora lo sguardo piantato folle sullo specchio.
Hai smesso di piangere.
Era ora.
Una mano fin troppo delicata ti sfiora una spalla.
Maledizione.
Sapevi che tua moglie non sarebbe mai andata a letto, erano mesi che non riusciva più a prendere sonno.
Detesti che lei veda la tua debolezza, percepisca la sofferenza e la vergogna, riesca a penetrare senza sforzo la maschera di cristallo che ti sei portato dietro da tanti anni, ma che ora giace in polvere ai piedi del mondo, rivelando la fragilità nascosta.
Detesti che lei veda la tua umanità.
D’altronde, è l’errore che tutti fanno da sempre. Cercare di mostrarsi forti e sprezzanti vincitori quando forse basta avere il coraggio di chinare la testa e dire: ho paura.
E tu hai paura Lucius.
Temi per Draco, per Narcissa, vorresti proteggerli ad ogni costo e tenerli lontani dall’assurda realtà che stai vivendo.
Quella terribile realtà che sta diventando più grande di te, un gigante insormontabile che calpesta senza pietà ogni tua resistenza e ha inglobato ormai anche la tua famiglia.
Ma tu non vuoi questo, non l’hai mai voluto.
Le fragili braccia di tua moglie stringono più forte, il tuo viso si abbandona arreso sul suo petto.
E’ sorprendente la sensazione dolce e rassicurante che scorre piano nel corpo e ti scalda il cuore.
Ora è tutto più semplice.
L’amore non si arrende, non si rassegna, questo è quello che sai Lucius.
Fino alla fine.
Immaginate un fiocco di neve fluttuare in un pozzo profondo. Immaginate un fiocco di fuliggine che cade dal cielo offuscato di Londra.
Provate a immaginarlo, per un istante…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Grazie a te che hai avuto la pazienza di arrivare fin qui, l’ho apprezzato molto. ^.^
Un piccolo chiarimento, ho cercato di dar voce ai pensieri e le emozioni di Lucius nel momento in cui Voldemort si sta vendicando sulla famiglia Malfoy per i fallimenti del suo “adepto”…spero non sia un pasticcio totale dato che ho scritto queste righe di getto alle tre di notte XD
Grazie ancora per essere passato/a :)
Baci!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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