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Autore: Ya_mi    09/09/2012    1 recensioni
Angelica, esorcista da pochi mesi, ha alzato un pò il gomito. Lavi deve cercare di gestire la situzione mantenendo il suo proverbiale autocontrollo. Ce la farà? Leggere per sapere!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 4 – Deja vù

Ma come ci era finito in quella situazione?
Lavi non riusciva a smettere di chiederselo.
Mezzo nudo in una stanza d’albergo con una ragazza ubriaca e altrettanto poco vestita in braccio.
E non era una ragazza qualunque: era la sua compagna Angelica che fino a mezz’ora prima gli era sempre sembrata la persona più timida e casta del pianeta e che ora gli era praticamente saltata addosso.
Non che gli dispiacesse, sia chiaro: Ann era incredibilmente leggera oltre che molto graziosa, però insomma!
Evitò accuratamente di toccarla in qualunque modo, appoggiando le mani sul letto e cercò di rimanere concentrato sul suo viso, perché se avesse guardato quello che c’era appena più in basso...meglio non pensarci!
Nel frattempo lei, come se gli avesse letto nel pensiero, aveva staccato il braccio destro da dietro il suo collo e adesso stava percorrendo con l’indice le linee dei muscoli del suo petto nudo.
Difficile rimanere concentrato.
 
-Ehi, Lavi?-
-S-si, cosa c’è?-
-Senti, perché sei senza magliettaaaaa?-
 
L’indice adesso si era traslato in giù e si stava spostando lungo il profilo degli addominali che trasparivano da sotto la pelle.
 
‘Resta concentrato. Resta concentrato!’
 
-E’ perché ho dimenticato il pigiama.-
 
Lei esplose in una nuova risatina isterica.
 
-Ma che sfortunaaaaa! Pensa se fosse successo a meeeee!-
 
‘Preferirei non pensarci, grazie!’
 
Intanto il dito indice di Angelica aveva finito il suo viaggio alla scoperta dei muscoli addominali di Lavi e ora si stava muovendo pericolosamente in basso, verso il bordo dei suoi pantaloni.
Lavi se ne accorse e afferrò le afferrò il polso.
 
-Ehi, cosa fai?-
 
Lei alzò lo sguardo per incontrare quello severo (più che altro confuso!) dell’amico, e scoppiò in un’allegra risata.
 
-Ma come sei nervosoooooo!! Perché non mi lasci fareeee? Ti vergogniiiii?-
-E’ strano che sia tu a non vergognarti, Ann. Normalmente sono io quello che...-
-Infattiiiii l’ultima volta non è andata bene come adesso, noooooo?-
 
L’ultima volta? Ah, ma certo. Si riferiva a quella volta. Ma quello era stato solo uno stupido incidente, un caso.
 
 
Era la loro seconda missione insieme e si era conclusa nel migliore dei modi: akuma distrutti e Innocence recuperata.
Lavi era seduto sul sedile dello scompartimento a loro assegnato sul treno che li stava riportando all’ Ordine, leggendo un libro.
Ogni tanto lanciava occhiate furtive ad Angelica, sdraiata sul sedile di fronte al suo che dormiva tranquilla da circa un paio d’ore.
Già prima di salire Lavi aveva notato che sembrava un po’ stanca, ma una volta che si erano sistemati al loro posto era praticamente crollata e si era addormentata quasi subito.
Lui l’aveva coperta con la sua giacca e poi l’aveva osservata per un po’.
Timida com’era se l’avesse scoperto a fissarla sarebbe come minimo morta dall’imbarazzo, così approfittò di quel momento per esaminarla come si deve, visto che non era ancora riuscito a farlo dopo due settimane che si conoscevano.
Era magrissima, quasi scheletrica e sembrava quasi che al minimo urto dovesse rompersi, come una bambola di porcellana particolarmente fragile.
Il candore della porcellana veniva richiamato anche dalla sua carnagione, bianca ma non pallida.
Sotto le palpebre chiuse gli occhi erano azzurri e luminosi, anche se molto, molto seri.
I capelli erano di un colore non ben definito, un incrocio tra il biondo scuro e il castano chiaro. Li portava sempre legati, che fosse una treccia alla francese (che partiva, cioè, dalla sommità della testa) o una treccia stretta e poi avvolta intorno alla testa o un semplice chignon erano sempre molto ordinati, tranne per qualche ciuffo più corto che le ricadeva sulla fronte.
Da quando aveva preso confidenza con lui sorrideva più di quanto non facesse all’inizio, ma erano sempre sorrisi timidi e insicuri.
Aveva un carattere un po’ particolare, era molto silenziosa e quando era a disagio cominciava a tormentarsi l’orlo della maglietta e teneva lo sguardo basso.
Ma quando doveva combattere era...beh, brava. La sua Innocence era diversa da quelle che Lavi aveva visto fino a quel momento e ancora non riusciva a credere che con quella si potessero distruggere degli akuma.
Però non c’erano dubbi: quella ragazza il suo dovere lo faceva e lo faceva bene, nonostante fosse solo una novellina e si ritrovasse con un arma che lui personalmente trovava inutilizzabile.
Dopo averla studiata per bene Lavi aveva preso in mano un libro e si era messo a leggere.
La cosa andò avanti per circa tre ore, fino a quando Angelica non si svegliò.
Aprì lentamente gli occhi e lasciò vagare pigramente lo sguardo sul soffitto dello scompartimento. Si sollevò con calma e si mise seduta, stiracchiandosi.
Quando Lavi notò che si era svegliata appoggiò il libro sul sedile e le sorrise.
 
-Riposato bene?-
 
Angelica si girò a guardarlo, gli occhi ancora impastati di sonno.
 
-Mhm...si, abbastanza...quanto tempo ho dormito?-
-Quasi tre ore.-
 
Lei spalancò gli occhi, sorpresa.
 
-Davvero? Mi dispiace, ti sarai annoiato tutto questo tempo. E’ che ero davvero stanca...-
-Oh, non preoccuparti. Il Vecchio mi dà sempre un mucchio di cose da leggere, mi sono portato avanti con il lavoro.-
 
Il suo sorriso si allargò e lei gli rispose con un sorrisino timido dei suoi, seguito da un teatrale sbadiglio.
Lavi scoppiò a ridere.
 
-Dì la verità: hai ancora sonno!-
 
Lei ridacchiò imbarazzata.
 
-Ti chiedo scusa, non ho dormito bene questa notte.-
-Beh, ci vorranno almeno un paio d’ore prima di arrivare. Perché non dormi ancora un pò?-
 
L’offerta era allettante, e un altro sbadiglio bastò per capire la risposta. Lavi notò che aveva il sole in faccia.
 
-Forse è meglio se vieni qui vicino a me, almeno la luce non ti darà fastidio.-
 
Angelica lanciò un’occhiata fuori dal finestrino e mise le gambe giù dal sedile, così da potersi alzare. Solo in quel momento si accorse della giacca di Lavi che le era ricaduta sulle gambe.
Mormorò un “grazie” imbarazzato e si alzò in piedi.
Sfortuna (o fortuna, perché no?) volle che in quel momento il treno sussultasse leggermente provocando l’immediata perdita di equilibrio alla malcapitata ragazza che si ritrovò seduta in grembo a Lavi prima che entrambi potessero fare qualcosa. Le mani, una delle quali stringeva ancora un lembo della giacca che le era servita da coperta, erano sulle spalle di lui e le ginocchia appoggiate sul sedile vicino ai suoi fianchi.
Il ragazzo, che aveva istintivamente alzato le mani per “proteggersi”, dopo qualche secondo si rese conto che in seguito alla caduta si trovavano appoggiate ai lati della vita di Angelica, che ora lo stava guardando negli occhi dopo aver tenuto serrati i suoi per qualche attimo.
Il colore che avevano entrambi sulle guance faceva degna concorrenza ai capelli fiammeggianti di Lavi e le loro espressioni erano un insieme di emozioni contrastanti.
Vuoi l’imbarazzo, vuoi che (diciamocelo!) la posizione involontaria in cui si trovavano non era poi così spiacevole, la situazione rimase congelata per un minuto buono.
Solo passato quel tempo Lavi, che dei due era quello meno timido, trovò la forza di dire con un filo di voce:
 
-Ti sei fatta male?-
 
Angelica ebbe un leggero sussulto, come se fosse appena uscita da uno stato di trance, e indugiò per un po’ sulle sue mani appoggiate alle spalle del compagno prima di rispondere.
 
-No...no, direi di no...tu?-
-Oh, io sto bene, non c’è problema.-
 
Calò di nuovo il silenzio. Intanto nessuno dei due si era mosso né aveva dato segnali di volerlo fare.
Lavi pensò disperatamente a qualcosa per rompere il silenzio.
 
-Ehm...sei davvero leggera, sai? Sei...sei sicura di mangiare abbastanza?-
 
Che frase stupida aveva tirato fuori! Poteva pensare a qualcosa di meglio, dannazione!
La ragazza sopra di lui non rispose.
Forse era una sua impressione, ma per un attimo gli sembrò che fosse diventata appena più rossa di quanto non fosse già, se possibile.
 
-Credo che a questo punto dovresti alzarti, o rimarremo qui tutto il giorno...-
 
Angelica alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo, ma solo per poco.
 
-Hai ragione, scusa...-
 
Con l’aiuto di Lavi si rimise in piedi e si sedette sul sedile di fianco a lui, tenendo la sua giacca in grembo.
Nessuno dei due parlò per il resto del viaggio, lei non si riaddormentò e lui non riprese in mano il suo libro.
Semplicemente rimasero a fissare il sedile davanti al loro come due ebeti.
 
 
E così erano andate le cose. Un episodio imbarazzante, non c’è dubbio, e la circostanza ricordava molto quella attuale.
C’era solo una piccola, piccolissima differenza: Lavi era ancora a disagio come quella volta, questo si, ma Angelica...beh, Angelica era completamente a suo agio in tutto questo.
Insomma quello era una specie di scomodo Deja vù con qualche minima ma fondamentale variante.
 
‘Cosa può fare un po’ di vino...!’
 
pensò Lavi, cercando di abbandonare il fluire dei ricordi e di focalizzarsi sulla situazione corrente.
 
‘O mi invento qualcosa o qui non so come va a finire!’
 
Author corner: beh beh beh...cosa posso dire? Nemmeno io mi aspettavo che avrei scritto una cosa del genere...diamine, non mi aspettavo nemmeno di metterci così poco!! Infatti...beh...speriamo che non sia venuto una schifezza, insomma! Avevo detto che avrei scritto qualcosa sull’Innocence di Angelica...sorry ma ieri sera mentre cercavo di prendere sonno (senza riuscirci! -__-) mi è venuta in mente questa scena e...diciamo che forse dal prossimo capitolo ci sarà qualche sviluppo in più nella storia vera e propria (tutti vogliamo sapere se e quando Lavi non riuscirà più a mantenersi calmo, giusto??) quindi se avessi aspettato ad inserirla forse non ne avrei più avuto occasione. Lo so, faccio tutto io, purtroppo in questo periodo la mia testolina vuota è un bel casino, quindi portate pazienza e se vi va aspettate un paio di giorni, dovrei riuscire ad aggiornare. Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate (potete anche insultarmi e dirmi che la mia storia fa schifo, se volete!! xD), quindi please: RECENSITE! Al prossimo capitolo (se vorrete continuare a leggere) e grazie a tutti voi che leggete. Sapere che qualcuno segue il mio lavoro mi riempie di gioia! :D
   
 
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