-Mamma
ti prego ce la vuoi dire questa sorpresa??- Marta insieme alle sue 3 migliori
amiche stava scendendo la roba sulla piaggia.
-No…
poi la vedrei…- rispose la mamma tranquilla.
-Dai
Sara!!!- al lamento si aggiunsero anche le tre ragazze.
-Se
non la smettete non lo saprete mai!- finì lei, senza rivolgere loro lo
sguardo.
Le
quattro anzi cinque, anche Simona era curiosissima, annuirono in silenzio.
Arrivarono
le dieci.
-Mamma
noi andiamo di là… senti ti dispiace se invitiamo quei cinque?-
domandò Marta.
-Certo
che no… quella cosa riguarda anche loro…- rispose, Marta
inarcò un sopracciglio.
-Ok…
però per favore non sparite…- disse Mary allontanandosi.
-Allora
Marta io e Kekka vorremmo dirti una cosa…- iniziò Mary nuovamente
con tono serio.
-Sei
incinta? Hai messo su un po’ di chili ma…- rise Marta per
sdrammatizzare.
-Smettila
dai…- la fermò Kekka.
-Potrei
partecipare anche io a questo scambio di opinioni?- si intromise Chiara.
-Fammi
finire… ieri quando sei andata in bagno, una persona…-
iniziò.
-Chi?-
chiese Marta.
-Tralasciamo
i nomi…-.
-Tu
dimmi cosa ha fatto poi lo decido io se voglio o no sapere il nome…-
precisò la ragazza.
-Vebbè, comunque questo ha letto un messaggio sul tuo cell…-
-Cosa???
Chi è stato??-.
-Aspetta…
non è questo il punto, chi è Giovanni??? Questo è il
punto!- finì tutto
d’un fiato.
Marta
guardò l’amica stranita, il fatto della privacy le era passato
completamente di mente, adesso doveva spiegare tutto alle sue amiche. Del suo
vecchio fidanzato Giovanni, che le aveva fatto perdere ore di corso…
facendole lasciare anche alcune materie, che poi l’aveva tradita con una
persona che lei credeva amica…
-Se
vi dico tutto mi promettete di non aprire più questa orribile
parentesi?- chiese con le lacrime agli occhi.
Chiara
le si sedette accanto e le passò un braccio intorno alle spalle.
-Allora,
dovete sapere che…-
*
-Ma
quando arrivano?- chiese David insistente camminando in torno.
-Dave,
mi ha fatto venire il mal di mare… ti prego siediti…- lo supplicava
Jeff.
-Sembri
una di quelle paperelle dei luna park, che devi
colpire per vincere un orsacchiotto…- rise Pierre prendendo una scarpa e
prendendo la mira.
-Se
mi prendi… te lo faccio vedere io l’orsacchiotto…- disse
minaccioso David agitando il pugno a mezz’aria, movimento che fece
cambiare idea a Pierre.
-Però
è strano di solito sono qui alle dieci… sono le dieci e
mezza…- precisò Chuck guardando il display del cellulare.
-Non
credo che gli si sia successo qualcosa di brutto vero?- domandò Seb.
-Dai…
ragazzi siete paranoici…- li derise Pierre.
-Hai
ragione… dai staranno arrivando…- David si era seduto.
-Dave,
ma fra te e Francesca…?- domandò Seb.
-Cosa…?
Niente, non c’è niente è carina ma niente di che...
niente…- rispose.
-Solo
io ho notato che nella tua frase ci sono circa 14 niente, che significano
tutto?- rise Chuck.
-E
comunque se è “niente” che ci faceva la tua mano sul suo
sedere?- domandò Pierre.
-Errore…!-
diede risposta lui sorridendo.
-Se
se… Dave non credi che ti conosciamo da troppo tempo per essere presi in
giro?- si impuntò il cantante.
-Pat
mi avrebbe creduto…-.
-Ma
Pat è scemo… e comunque non è qui!- disse Chuck.
-Ok,
Ok mi piace!- sospirò infine.
-Ci
voleva tanto! Mamma estorcerti qualcosa è un’impresa…-
finì Pierre.
Dave
sorrise –Si, ma non sono l’unico anche la nostra “faccetta
lunga” si è preso una cotta…- disse.
-Chi…?
Io?- domandò Chuck.
-No,
mia sorella… dai muoviti Comeau!-
-Io…
beh io penso che Mary sia carina…!- disse calmo.
-Vedi
Dave… due parole senza tanti girotondi…- pronunciò Pierre.
-Beh
caro, a te non lo chiedo neanche, il tuo corpo…- iniziò il
bassista indicando con lo sguardo le “parti basse” del cantante
–parla già da se…-.
-Beh
è vero…- concluse Pierre con una smorfia.
-Eccole finalmente!- disse Jeff agitando la mano.
-Buon-jour!- esclamò Mary alzando la mano.
-Siamo
diventate internazionali…- rise Chuck.
-Che
ti pare…- disse lei sedendosi accanto.
-Marta cos’hai?- domandò Pierre vedendo gli occhi lucidi
della ragazza.
Lei
se li strofinò velocemente per poi sorridere.
-Niente
Pierre…- rispose, le sue amiche la fissarono.
Chiara
le fece notare che accanto a lei c’era un posto libero, che Marta
immediatamente occupò.
-Oggi
siete in ritardo…- disse Pierre, leggermente dispiaciuto del fatto che
Marta non gli fosse seduta accanto, o addosso, come al solito.
-Si
abbiamo avuto alcuni contrattempi…- rispose Kekka, che invece si era
appostata accanto a Dave.
-Niente
di che però…-precisò Marta.
-Allora
ieri con Tom?- chiese Jeff a Chiara.
-Tutto
bene, mi sono davvero divertita a stare con lui ieri…- iniziò ma
bloccandosi sentendo un lieve singhiozzo da parte di Marta.
-Hai
già finito? Di solito le ragazze adorano parlare per ore dei propri
ragazzi…- constatò David.
-Si,
ma oggi non sono in vena…- diede risposta Chiara dando una leggera
gomitata all’amica.
-Marta… ma ci sei?? Sei troppo zitta per i miei
gusti…-fece notare Pierre.
-Sto
benissimo… non preoccuparti…- rispose con un nuovo, falso sorriso.
-Che
ne dite se andiamo prima a mangiare?- chiese Kekka.
-Si,
si… così tua mamma ci dice quella cosa…- rispose Mary
alzandosi.
-E
ci lasciate qui?-chiese imbronciato Chuck prendendo la mano di Mary.
-No,
venite anche voi!- disse quella, facendo sorridere il ragazzo.
Tutto
il gruppetto si alzò.
Jeff
e Seb per divertirsi iniziarono a tempestare Chiara di domande sul suo
appuntamento, il resto dei ragazzi si divise, Marta con Pierre, Francesca con
Dave e Mary con Chuck.
-Oggi
ti senti molto acculturata…- disse il batterista scherzando.
-Devi
sapere che io sono il cervello nel nostro gruppo…- stette lei al gioco.
-Wow,
comunque mi devo complimentare… hai salutato con un perfetto accento da
francesina…-.
-Merci!-
ringraziò arrossendo.
-Sei
davvero bravissima…-.
-Adesso
non esageriamo… ho fatto francese per tre anni… alle medie…-
finì sorridendo.
-A
quanto pare, però ti è rimasto impresso… è una bella
lingua vero?- domandò lui fiero.
-Abbastanza…
cioè non per qualcosa ma io lo studiavo maggiormente perchè
quella stronza della mia prof. Interrogava tutti i
giorni…- rispose.
Chuck
ritirò anche se di poco il suo sorriso.
-Ma
è una lingua davvero dolcissima… carina…- si corresse lei.
-Si,
un po’ come te…- rise lui.
Intanto
anche Kekka e David avevano iniziato una nuova discussione.
-Allora,
vediamo se riesco a convincere te…- iniziò lui.
-A
fare cosa…?- domandò lei curiosa.
-Mi
dici perché vi chiamate in quel modo?- chiese con gli occhi di un bimbo
che chiede alla mamma di andare al parco giochi.
-No,
e non insistere…- taglio corto Francesca.
-Dai,
neanche al tuo preferito…?- continuò lui inarcando un
sopracciglio.
-No,
e giù quel sopracciglio!- rispose lei.
-Perché?-.
-Perché
mi fai morire, quando lo alzi… e potrei anche cedere e quelle due poi mi
uccidono, ed io non potrò più adorarti… e tutto questo
avrà delle conseguenze disastrose per tutto il genere umano…-
concluse per poi prendere fiato.
David
la guardò stranito.
-Ok…
certo che però sei melodrammatica eh?!- sorrise.
-Si,
adesso andiamo “mio preferito”-.
Nel
frattempo Marta e Pierre camminavano in silenzio.
-Tu
oggi sei strana… troppo strana…- diceva lui senza ricevere risposta.
-Ma
ci sei? O parlo solo come i pazzi?- domandò.
-Cosa
ti devo dire… non sto un gran che, ma non ne voglio parlare…-
pronunciò Marta.
-Dai…
non ti dico di dirmi i tuoi problemi, perché ci conosciamo da troppo
poco, ma sei brutta quando sei triste!- rise mettendole una mano sulle spalle.
-Grazie,
così mi tiri proprio su…!- disse sarcastica.
-Dai
che scherzo, per me sei sempre bella, solo che quando sei triste sei…
meno bella…- concluse strappandole un sorriso.
-Mamma
quanti complimenti… sbaglio o sei troppo dolce… stai facendo
crescere il mio ego a dismisura…- disse lei.
-Sai
cos’è… quando vedo la gente normale… mi sento come in
dovere di aiutarla, sai io grande super star!- scherzò passandosi una
mano tra i capelli.
-Ma
smettila…!- lei lo spinse. –Super star dei miei stivali andiamo,
che quelli ci lasciano a digiuno se non ci muoviamo!- finì iniziando a
correre
-Di
già qui?- domandò il padre di Marta vedendo la comitiva
avvicinarsi.
-Che
bello un padre che si secca di vedere la propria figlia…- si
lamentò sarcasticamente Marta.
-Invece
è felice di vedere noi, vero Peppe?- chiese Chiara.
-No,
ormai siete anche voi tre delle figlie… quindi rimpi-balle…-
rise lui.
-Voi
invece siete ben’accetti…!- disse Simona
rivolta ai cinque.
-Grazie!-
rispose con un gran sorriso Seb.
-Specialmente
tu… comunque sorellina non ti ho mai detto di volerti tanto bene?- chiese
fissando il chitarrista.
-Ma
smettila, che Seb si spaventa se continui a guardarlo così…- rise.
-Ma
ti sei vista come fissi Pierre? Sembri un segugio che fissa una
costoletta… quindi zitta!- la rimproverò la sorellina facendola
arrossire.
-Lo
sai che adesso io ti devo uccidere vero?- domandò alzando il pugno.
-Si,
ma è troppo bello metterti in imbarazzo…- rispose l’altra
iniziando a correre.
-Corri
corri, tanto non mi puoi sfuggire!!- urlò Marta rincorrendola.
-Beh
certo che quelle due si assomigliano…- fece notare Jeff.
-Si,
speriamo che ritornino sane e salve…- disse assente la madre.
-Altrimenti
una in meno cibo in più!- esultò Chiara facendo ridere i ragazzi.
-Guarda
che ti ho sentita!!!- urlò Marta riavvicinandosi.
-Già
di ritorno, niente torture cinesi questa volta?- domandò Mary.
-No,
ma adesso Simona sta facendo compagnia ai pesci…- rispose ricevendo
occhiatacce da tutti.
-Non
l’ho ucciso, non vi preoccupate, l’ho solo affogata…- li
calmò.
Intanto
alle sue spalle Simona si avvicinava tutta bagnata strisciando i piedi.
-Mamma!!!-chiamava
a gran voce.
-Senti
hai inziato tu, non iniziare a rompere…- la
fermò la sorella.
La
madre non si scompose e prese una borsa e tossicchiò leggermente.
Tutti
si girarono verso di lei.
-La
volete vedere quella cosa?- chiese sorridendo.
-Certo!-
risposero le ragazze in coro.
-Cosa?-
domandò Pierre.
-Un
album di fotografie…- rispose Sara tirandolo fuori dalla borsa
-Un
album di fotografie…?- chiese Marta accigliata.
-Si,
ieri sera, mentre tu facevi quel bagno rilassante, ho cercato le fotografie di
quella fatidica estate…!-.
-E
le hai trovate?- chiese il padre.
-Si,
eccole!- rispose mostrando l’album al gruppo.
Marte
se n’appropriò immediatamente ed aprì la prima pagina.
-Ma
come ero carina!!- disse.
-Miss. Modestia fa vedere…- disse Kekka prendendoglielo dalle
mani.
-Dai,
non sei uscita tanto male…- constatò.
-Si,
sei davvero bellina!- sorrise Jeff.
-Ehi
pelatuzzo…
moderiamo i termini…- lo fermò il padre, ricevendo una
linguaccia da Marta.
-Se
vai a qualche pagina dopo… vedrai voi tre insieme…- disse la madre.
Marta
lo sfogliò e finalmente trovò una foto.
-Chuck
ci siamo io e te!- esultò, mentre il batterista si avvicinava.
La
fotografia rappresentava due bambini con paletta in mano che salutavano
l’obbiettivo.
-Ma
che eravate dolci…- disse Chiara ricevendo un pugno da Mary.
-Guarda
questa dopo, Pierre ci sei tu che dai botte a Chuck!- rise Kekka.
-È
vero… mamma che stronzo anche da
bambino…- disse David.
Quest’altra rappresentava Pierre che rideva mentre Chuck,
con il braccio rosso piangeva disperato.
-Scusa,
come si fa a capire che sono stato io a picchiarlo, può essere anche
caduto da solo…- si difese il cantante.
-Si
certo…- disse Chuck.
-Oddio
è questa…?- domandò Mary ridendo.
Nella
foto in questione c’erano due bambini, Marta e Pierre che, in lacrime si
tenevano la testa.
-Mamma
che c’era successo?- chiese Marta.
La
madre prese l’album per guardare la foto ed iniziare a ridere.
-Si,
qui era quando avevate litigato per chi aveva la testa più dura…-
disse.
-Scusa
fammi capire… ci siamo tirati una testata per vedere chi avesse la testa
più dura?- domandò Marta ridendo. Anche gli altri si unirono
all’ilarità quando videro Sara annuire.
-Che
scemi che eravate…- disse Chiara.
-Eravate…
sto passato non mi suona tanto…!- precisò Chuck ricevendo
un’occhiataccia dai due.
-Comunque
è vero… eravamo proprio scemi…- disse Pierre.
-Infatti…
e poi si sa che la testa più dura è la mia…-
constatò Marta.
-Come…?
Io ricordo il contrario…- ribatté Pierre.
-Non
è vero…- disse lei.
-Si
che è vero!-.
-Vuoi
vedere?- Marta si preparò per riiniziare la sfida aperta 10 anni prima.
-Ok…!-.
-Ragazzi
smettetela!- disse Seb ridendo.
I
due abbandonarono il confronto guardandosi però ancora in cagnesco.
-Ma
potevi lasciarli fare… forse gli si aggiustava qualcosa…- rise
Mary.