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Autore: Cecilia    28/03/2007    3 recensioni
Ecco sempre una fanfic su Numb3rs e l'intreccio amoroso di Amita, Don e Charlie. La fanfic si basa su un bacio che è tutto il filo conduttore della fanfic, attraverso i pensieri e l'emozione dei protagonisti ... come finirà? Con un grosso colpo di scena! Leggete e recensite please! ^^
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ama

Ama

 

“Non chiedermi perchè ne ho abbastanza dei tuoi se, dei valori dei tuoi guai che ti uccidono lo sai
e ora vivi la realtà con la razionalità, non vuoi rischiare l'anima ma così vivrai a metà.
Ama ti prego ama, sono pronta a viaggiare convinta ancora di poter partire”

 

Amita e Don si stavano baciando, ogni volta che si vedevano per loro era come impazzire … trattenere tutte quelle emozioni risultava difficilissimo per loro.

Erano in università e anche se sapevano del rischio che stavano correndo lì: nell’ufficio di Charlie con lui o chiunque altro che potessero entrare da un momento all’altro, ma era più forte di loro perché l’attrazione che l’uno provava per l’altra era come una scheggia impazzita.

Amita era seduta sulla cattedra e le sue gambe scoperte della gonna corta cingevano la vita di lui che di fronte e lei la baciava e la stringeva a sé.

Improvvisamente la ragazza lo allontanò leggermente, quasi a dover riprendere fiato da tutta quella passione. Si voltò verso la porta chiusa per poi tornare occhi negli occhi con il suo uomo.

“Forse è meglio che vai …”

“Ok stiamo rischiando grosso, ma è l’ora di pranzo non c’è nessuno in università …”

“Lo so, ma se Charlie ritentasse all’improvviso, se un suo alunno arrivasse d’improvviso, se …”

Don la fece tacere chiudendogli la bocca con un bacio.

“Se … se… se, lo sappiamo il rischio che corriamo …”

Disse lui tenendo il viso di Amita tra le sue mani e guardandola negli occhi.

“Forse è questo il problema!”

“Cosa vorresti dire?”

Disse lui allontanandosi da lei.

“Don io e te stiamo tradendo i nostri corrispettivi pater e lo facciamo così … senza neanche …”

“Avere dei rimorsi?”

“Sì, bè in un certo senso … io mi sento morire, ma tu sembri così naturale …”

“Cosa vorresti dire che per me è più semplice? Ti assicuro che non lo è e non solo per Robin, ma anche per Charlie … è mio fratello!”

L’uomo si alterò e allontanandosi le diede le spalle, osservando fuori dalla finestra. Amita abbassò la testa senza dire niente.

“Hai ragione, se dobbiamo essere razionali tutto questo è rischioso, ma non viverlo secondo me sarebbe come vivere la nostra vita a metà …”

Disse sempre senza voltarsi.

“Fidati, so cosa vuol dire …”

Parlò questa volta con una nota di amarezza nella voce.

Amita lo guardò con gli occhi lucidi e scendendo dalla cattedra, raggiungendolo alle spalle lo abbracciò.

“Scusami … è che è difficile …”

Le disse lei mentre lui le prendeva le mani tra le sue.

“Nessuno avrebbe hai mai detto che sarebbe stato facile …”

Charlie stava per entrare nel suo ufficio, ma avendo sentito delle voci si fermò e socchiuse leggermente la porta credendo che la scena che vide davanti a sé non fosse solo un altro equivoco.


”Riapro gli occhi e guardo su sembra che il cielo cada giù, chiusa dai divieti tuoi
che mi uccidono e lo sai. Provo a chiedermi perchè resto qui davanti a te vorrei stringerti di più
senza dubbi senza se.
Ama ti prego ama solamente la mia anima non la vedi ma tu amala”

 

Il giorno dopo ignara del fatto che Charlie aveva visto lei e Don si diresse da quest’ultimo in ufficio. Lì lo aspettò, fino a quando Robin sorprendendola alle spalle le parlò.

“Ciao …”

Le disse suadente.

“Oh ciao Robin, scusa non ti avevo visto!”

“Sei qui per Don?”

“Gli devo dire una cosa, tutto qua …”

Disse mentre cercava di rimanere calma, mentre l’altra non sembrava voler mollare la presa.

“Mi stai evitando?”

“Cosa?”

Robin le si avvicinò abbassando la voce.

“Non ti prendere gioco di me ragazzina, lo so bene cosa stai facendo!”

Amita la guardò senza capire.

“Non fare quegli occhini da cerbiatta, incanterai i fratellini Epps, ma non me! Sei andata a letto con Don vero?”

“Cosa vuoi Robin?”

Cerò di sostenere Amita con tono per lo meno vagamente aggressivo, anche se non era nel suo carattere.

Robin le si avvicinò e le annusò il collo.

“Buon profumo, ma un po’ troppo forte rimane attaccato alle persone!”

E senza aggiungere altro con sguardo severo le si allontanò.

“Ehi!”

Don la colse all’improvviso facendola sobbalzare. Amita lo prese per mano e lo portò in una delle stanze interrogatorio chiudendo di colpo la porta alle sue spalle.

“Cosa è successo?”

Chiese preoccupato l’uomo.

La ragazza sentiva che tutto era andato fin troppo bene fino a quel momento e appena aveva osato riaprire gli occhi sulla realtà, quella le era ricaduta pesantemente addosso.

“Robin lo sa!”

Disse lei preoccupata, ma improvvisamente vide Don del tutto sorpreso.

“Don? Lo sa ti rendi conto? Don? Cosa non so?”

L’uomo prese un bel respiro, camminò avanti e indietro nella stanza e poi si voltò verso Amita.

“Anche mio padre lo sa!”

Disse tutto d’un fiato.

“Cosa? Da quanto?”

“Tre settimane!”

“E tu non me lo hai detto?”

Disse lei esasperata.

Amita non ci poteva credere, le veniva da piangere, era completamente sconvolta, si sentiva un’impostore e per lo più lui sembrava non darci peso. Quello che voleva era semplicemente poterlo abbracciare e baciare senza dubbi e senza se, alla luce del sole senza doversi nascondere da niente e nessuno. E invece si trovava in quella situazione a mentire a chiunque la circondava e alle persone che amava rischiando di perderle tutte una dopo l’altra.

Don tentò di avvicinarsi, ma lei subito si ritrasse.

“Amita ti prego …”

La ragazza le mise un dito sulla bocca, piangendo.

“Non dire niente!”

Senza aggiungere altro uscì dalla stanza sbattendo la porta e andandosene in lacrime.


”Ama ti prego ama ti seguo, sono pronta a viaggiare in ogni luogo per ricominciare
e aspetto solo di poter partire... ama
(Questo è il modo giusto) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Non ti fidare delle tue paure... e ama
(Questo è il modo giusto) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Non ti fidare delle tue paure... e ama
(Questo è il modo giusto)”

 

Megan vedendo così l’amica lanciò subito una occhiata a Don, che capì che anche lei sapeva della loro situazione, e poi la raggiunse.

“Amita … Amita!”

Ormai la ragazza era fuori dall’edificio quando riuscì a raggiungerla e quando ciò avvenne la ragazza abbracciò istintivamente l’amica. Appena l’ebbe calmata, si sedettero sulle scale di fronte all’edificio.

“Cosa è successo?”

“E che non si può andare avanti così! Robin e Alan sanno tutto!”

“E come l’hanno presa?”

“Secondo te?”

“Hai ragione, domanda stupida!”

Amita si prese la testa tra le mani.

“Amita, ma tu lo ami?”

“Cosa?”

“Tu lo ami?”

Alla ragazza che aveva alzato il capo rivenne da piangere e subito lo ributtò tra le mani. Megan le mise una mano sulla schiena in segno d’apprensione.

“Ehi, è una risposta questa?”

Le disse la donna cercando di capire, quando la ragazza con gli occhi gonfi la guardò afflitta.

“Credo di essere incinta Megan, oggi ero venuta per dirglielo, ma poi è successo il resto ed io … oddio! Io non so cosa fare! Ho paura!”

La ragazza pianse piena di ansia e l’amica sotto shock l’abbracciò forte a sé, completamente sconvolta.

“Io l’amo, l’amo moltissimo Megan. E’ questo il mio cruccio! Non riesco ad odiarlo, lo voglio solo amare … lo voglio solamente amare!”


”Lascia che porti il tuo cuore a viaggiare (Basta solo capire questo), c'è una valigia chiusa nel mio cuore
Ama ti prego ama,solamente la mia anima non la vedi ma tu amala ti prego amala.
Ama come non hai fatto... mai”

 

Quando arrivò sera e quando Amita tornò a casa davanti al suo appartamento vi trovò Don ad aspettarla. Lei non lo guardò, si avvicinò alla porta e l’aprì. La lasciò aperta per fargli capire che poteva entrare, mentre lei ancora frastornata dalla giornata appena passata buttò la giacca sul divano per poi sedersi infine sullo schienale di esso rivolta verso l’uomo.

“Dovevo dirtelo, perdonami!”

“Non avrebbe cambiato le cose …”

“Ma sarei dovuto essere sincero!”

”Non lo siamo stati finora con nessuno!”

L’uomo le si avvicinò e le mise le mani sui fianchi.

“Ma io ti amo! Avrei dovuto essere con te!”

Amita abbassò lo sguardo e appena lo rialzò e incontrò quello dell’uomo si avvicinò a lui baciandolo.

“E passato un mese!”

“Cosa?”

“E passato un mese da quella notte di luna piena. E’ da un mese che stiamo vivendo questa bugia!”

L’uomo la guardò e lentamente le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Don, se ti dicessi che il mio cuore è nelle tue mani e che devo dirti una cosa che potrebbe cambiare tutto … tu cosa penseresti?”

“Che forse è proprio vero che la vita a volte ti da una secondo ch’anse. Sono sicuro nel dirti che sto amando come non ho mai fatto in vita mia, qualsiasi cosa accada la supereremo insieme anche a costo di inimicarci il mondo intero …”

Amita lo guardò commossa prima di intrecciare le sue mani con le sue.

“Sono incinta Don …”

Lui rimase palesemente turbato, non poté nasconderlo.

“… ma non lo so. Io … io non so chi è il padre, non so chi lo sia tra te e Charlie!”

Don si allontanò dalla ragazza dandole le spalle, mentre il silenzio calò nell’appartamento.



   
 
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