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Autore: Alexiel_Slicer    12/09/2012    4 recensioni
Questa fan fiction a capitoli deriva da una one-shot che pubblicai molti giorni addietro chiamata "Occhi belli".
"Lui cantava, cantava, non faceva altro che cantare, anche se dentro si sentiva male, anche se non ne aveva voglia, lui doveva ugualmente cantare e dare l'idea di stare bene con se stesso, con il mondo, con tutto, soffocando i suoi sentimenti."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15
Camminava per una delle strade di Los Angeles. Alice teneva la sua mano e si guardava intorno con gli occhi pieni di infantile meraviglia, come i bambini che si affacciano per la prima volta al mondo.
Aveva terminato le registrazioni e sentiva le sue spalle libere da un grosso peso. Era anche sollevato perchè finalmente quella pausa tanto agoniata gli era stata concessa. Niente più obblighi, nè aspettative. Era padrone della sua vita adesso e pensando agli ultimi due mesi rise. L'inferno era passato e lui ne era uscito illeso.
Nella sua mente c'era solo un pensiero ormai: far recuperare ad Alice tutti gli anni persi. Le avrebbe fatto vedere un sacco di posti stupendi partendo dal parco dai fiori lilla.
Davanti alla grande cancellata di ferro battuto Bill coprì gli occhi della ragazza con le mani ed iniziò a guidarla.
"Ma dove mi stai portando?" gli chiese curiosa
"Aspetta un altro pò, siamo quasi arrivati".
Si fermarono e la scoprì. Agli occhi di Alice apparve una distesa verde puntinata da piccole corolle lilla che formavano dei gruppetti più o meno densi. Un'albero secolare affondava le sue spesse radici in quel terreno e le sue fronde frastagliavano la luce del sole in tanti raggi abbaglianti che illuminavano i contorni delle foglie e dei rami.
La bocca della ragazza era leggermente dischiusa in un'espressione di stupore, mentre osservava estasiata quella visione.
"E' qui che ti portai quel pomeriggio..."
"E' bellissimo...cosa mi stavo perdendo..."
"Ora non ti perderai più niente, hai soltanto tutto da recuperare".
Bill si sedette sull'erba trascinando con sè Alice. Posò la testa sulle sue gambe rivolgendo lo sguardo al cielo e prese ad accarezzare una mano di lei che portò sul suo petto. Si perse in quell'azzurrino manto infinito.
Lei, invece, giocava con i suoi capelli ed osservava le persone passeggiare sul vialetto di ciottolato studiandone con attenzione i visi.
Il ragazzo allungò un braccio e dall'erba prelevò un fiorellino. Alzò la schiena e lo sistemò dietro l'orecchio di Alice. Questa sorrise e passando il pollice sul suo mento gli chiese "Andiamo anche a Venice Beach? Mi piacerebbe vederla".
"Allora andiamo".
Salirono in macchina e raggiunsero il posto. Una volta scesi la ragazza dondolò la mano di Bill che stava stretta alla sua.
Si immisero lungo il viale quasi correndo e improvvisamente Alice si arrestò.
"E' quella la Venere?"
"Si"
"Wow! Certo vederla in top e shorts, invece del classico nudo, fa un certo effetto" osservò inclinando la testa da un lato, poi riprese a camminare veloce costringendo Bill ad accelerare il passo per starle dietro, nonostante le sue gambe fossero più lunghe di quella della ragazza.
"Non farmi correre, ti prego! Lo detesto!" la supplicò
"Su, dai! Muovi quelle gambine sfaticato! Voglio vedere tutto!"
"A discapito della mia vita, vero?".
Alice fece una smorfia e tornò indietro verso Bill prendendo un suo braccio e mettendoselo attorno al collo "Va bene, non corro. Però dovrai comprarmi un enorme frappè".
Questo la guardò aggrottando la fronte serio "Se continui con gelati, frappè, cornetti e pasticcini non rischi di mettere qualche chilo di troppo?".
La ragazza lo guardò truce "Ma...ma...ma come?! Antipatico!".
Bill scoppiò a ridere "Amore mio, sto scherzando! Ti comprerei tutte le pasticcerie di Los Angeles se lo volessi"
"Bene allora inizia a firmare gli assegni"
"D'accordo. Hai una pen..." non ebbe il tempo di finire la frase che Alice lo baciò.
Passeggiarono e scherzarono fino ad arrivare sulla spiaggia dorata. La ragazza camminò sulla battigia facendo infrangere le onde dell'oceano contro i suoi piedi nudi.
"Ti ricordi quella sfida che ci eravamo lanciati?" gli domandò
"Si, ma non ricordo più a quanto stavamo"
"Neanch'io, ma non ha importanza perchè Bill hai vinto tu"
"No, io non ho vinto. Noi abbiamo vinto" la tirò a sè e l'abbracciò.
In un giorno qualunque, con dei soliti pensieri qualunque ad incupirlo e in una strada qualunque Bill aveva urtato l'amore, senza rendersene conto e senza cercarlo.
Amore che lo salvò dall'accecante bagliore dei riflettori che rendevano buia e triste la sua vita.
FINE 
  
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