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Autore: Appl3Head    12/09/2012    2 recensioni
“Oh, ehm.. io sto andando a fare una passeggiata sulla spiaggia? Vuoi venire?”
Il cantante non desiderava sentirsi dire altro, era piacevole chiacchierare con lei, quindi perché rinunciare ad un offerta così attizzante?
Facendo finta di non sentire i “rimproveri” e le avvertenze delle sue guardi del corpo, uscì dalla macchina e corse verso Monique.
Si ritrovarono vicini, uno affianco all’altro,sotto le stelle e lontani dal trambusto della città. I loro piedi lasciavano orme, anch’esse vicine, sulla sabbia, e il rumore delle onde, oltre a quello dei loro cuori fu come un compagno perfetto per le loro anime, che finalmente, dopo tanto tempo, si sentivano libere e private di ogni inutile pensiero.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Trilli è sempre stata con Peter Pan.
Lei gli diede l'eterna giovinezza, il dono di cavalcare il vento.
Lei è la compagna che non lascia mai la sua squadra.
Ma alla fine, quando finalmente ebbe il coraggio di dirgli che lo amava, Peter Pan vola via con Wendy ..


 

Nella camera di Monique regnava il caos. Con le mani sui fianchi e i capelli raccolti in una coda fatta alla svelta, continuava a posare i suoi occhi verdi sulla valigia nera che, aperta sul letto, aspettava di essere riempita. Gli armadi traboccavano di vestiti eppure non riusciva ancora a decidere cosa portare. Il giorno prima aveva ricevuto la proposta di partire con Rita per Londra e subito le era sembrato proprio ciò di cui aveva bisogno ma ora, in preda al caos, si domandava se quella fosse la cosa giusta da fare.

Proprio in quel momento bussarono alla porta. Erano le dieci di sera. Incuriosita andò ad aprire e con sua grande sorpresa vi trovò Rita con un sacchetto in mano e un sorriso stampato sulle labbra tutto per lei. non appena entrò, la casa sembrò riprendere vita: la musica era tornata a riempire il vuoto occupato dal silenzio, le luci erano state accese e le risate delle due amiche scacciarono via la malinconia di quegli ultimi giorni. Rita aveva portato una vaschetta di gelato al pistacchio e alla nocciola, i loro gusti preferiti, e aveva accompagnato il tutto da una bottiglia di champagne presa al supermercato lì vicino … dovevano festeggiare, il martedì seguente sarebbero partite e nessuno avrebbe impedito loro di divertirsi.

Passarono tutta la serata a parlare del passato, ricordando i vecchi giorni di liceo passati a pensare al loro futuro e a come conquistare il ragazzo più carino della scuola, ricordarono le litigate e le riappacificazioni dovute a motivi seri e non e infine parlarono del loro futuro, ritornando a sognare in grande come quando erano bambine, un futuro in cui finalmente avrebbero trovato un principe azzurro, possibilmente non gay o super famoso, e avrebbero vissuto finalmente felici e contente.


*


George teneva gli occhi dritti sulla strada, ma ogni tanto finiva con lo sguardo sullo specchietto retrovisore, controllando che Michael, seduto sul sedile posteriore, non avesse cambiamenti d’umore dovuti ai farmaci somministratigli all’ospedale il giorno prima. L’automobile correva spedita verso Neverland, Michael era stato dimesso quella mattina, subito dopo aver fatto ultimi accertamenti e dopo aver accettato che un dottore gli venisse a far visita ogni settimana per dei controlli. Avevano capito che il cantante era solito abusare di certi farmaci ma non potevano far molto poiché quegli stessi farmaci erano stati somministrati da loro stessi per il lupus, la vitiligine e quella bruciatura al cuoio capelluto avuta anni prima mentre girava uno spot pubblicitario per la pepsi.
Da diversi minuti regnava il silenzio. Michael sembrava perso in chissà quali pensieri e George decise di buttargli l’amo, cercando di riportarlo coi piedi per terra.

-“Hei Mike, io e te siamo amici, giusto?”

Guardò Michael che, colto di sopresa, annuì distratto. Doveva attirare la sua attenzione.

-“Ecco, io non voglio intromettermi nei tuoi affari..ma lascia che ti parli da amico..da uomo a uomo..”

Non gli lasciò finire la frase che iniziò a blaterare..

-“Hei, George, senti, sei un buon amico, una brava guardia del corpo, ma non credo tu debba darmi consigli per il mio lavoro, i miei affari..e poi per ora ne ho abbastanza del business..vorrei starmene un po’ di giorni senza che io debba dare spiegazioni a nessuno…basta lavoro!”

Il modo in cui rispose, il tono di voce, fece trasalire George. Forse era colpa dei farmaci… ma decise di non mollare. Era stufo di vederlo mollare le redini, voleva che si riprendesse la sua vita, voleva che le stelle tornassero a illuminare i suoi occhi anche nei giorni nuvoli.. non voleva entrare mai più in un ospedale a causa di una sua sbandata.

-“No, no..non ci siamo Mike..non hai capito nulla … e poi non mi oserei mai.. piuttosto.. centra Monique…”

Silenzio. Michael non disse nulla. Per un attimo chiuse gli occhi e si ritrovò davanti gli occhi verdi e arrossati dal pianto che il giorno prima gli avevano procurato un tuffo al cuore.. era confuso … per quello era ansioso di arrivare a Neverland, per fare pace con se stesso, e con il suo cuore.

Guardò George, in attesa che continuasse. Cercava di non mostrare interesse, pur avendo i battiti del cuore accelerati, non voleva che nessuno si rendesse conto.. dopotutto era ancora sposato!!In cuor suo però sapeva di potersi fidare del suo amico tuttofare.
George captò subito l’interesse di Michael..ormai ce l’aveva in pugno.

-“Ho letto il suo articolo ieri…anzi…l’ho riletto diverse volte…e..è una tua fan??”

Michael non capiva dove volesse arrivare. Lo aveva letto anche lui l’articolo e parlarne di nuovo non era piacevole.

-“So di cosa parla…e beh…penso di si…ma sai..potrebbe anche essersi inventata tutto!!!!”

-“Si….certo…e secondo te  sbaglierebbe a scrivere il titolo di una tua canzone!?!”

Se prima era leggermente confuso, ora Michael stava letteralmente impazzendo.

-“Che..che vuoi dire??!”

George prese la rivista che, casualmente, era posata sul sedile assieme a una sacca che aveva portato per un cambio all’ospedale e glielo lanciò..mostrano a Michael una parte dell’articolo evidenziata in cui la giornalista affermava che durante il loro incontro Michael le avesse cantato una canzone del suo ultimo album intitolata “The song of the Earth”… cosa?? Se lo ricordava perfettamente quel momento, gli bastava chiudere gli occhi per riviverlo e ricordò con certezza di averle cantato Eart Song….

-“E secondo te io dovrei credere che questo non l’ha scritto lei perchè ha sbagliato il titolo di una mia canzone e per altri piccoli dettagli che non corrispondono esattamente a quella che è la verità?Amico, è un giornale di gossip!!è il loro lavoro cambiare la verità in pura spazzatura!!”

George capì che Michael ne era rimasto profondamente ferito, tanto che aveva perso completamente , o quasi, la fiducia. Eppure qualcosa dentro di lui gli faceva sperare di aver ragione.
Reagì d’istinto. Vide che la strada secondaria che stavano percorrendo per dare meno nell’occhio era deserta e fece inversione.

Colto dall’improvviso cambiamento, Michael sbalzò da un lato all’altro del suv e, più stordito che mai, chiese all’autista..

-“George!!Ma che diamine ti è preso!?!? Sei impazzito? Che fai?? Neverland è dall’altra parte!!!”

La risposta dell’amico non tardò ad arrivare. Infatti, sorridente, gli rispose:

-“Andiamo a casa si Monique. Voi due avete una questione in sospeso e sappiamo entrami che è la cosa migliore da fare..non potete, non puoi andare avanti così Michael!!!”

Il cantante si zittì, non osò obiettare. Aveva ragione. Si lasciò sprofondare nel sedile di pelle, immaginando e pensando a come sarebbe stato rivederla e soprattutto, a cosa si sarebbero detti.

La macchina passò davanti a un’edicola che portava su un cartellone le notizie del giorno, martedì  2 settembre.           




Ed eccomi qui!! Chiedo scusa per le lunghe attese per i nuovi capitoli!!Spero ne valgano la pena!! Ringrazio di cuore per le recensioni...servono e aiutano molto!!Continuate a farmi sapere che cosa ne pensate...!!!
Un bacio
           











 
  
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