Sono felice


Sono felice...

Ecco quello che mi disse per l’ultima volta Natalina(*), in una fredda giornata d’inverno.

Era felice perché dopo scuola l’avevo accompagnata da McDonald’s, e avevamo mangiato un cheesburger alto tre piani...

Poi eravamo andate ad osservare le vetrine dei negozi e lei, con semplicità, pareva attratta dalle commesse che infiocchettavano i regali natalizi, prendevano carte argentate e nastri d’oro che usavano con maestria.

Anche il volo di una farfalla per lei era unico e speciale, perché sapeva che quel momento non sarebbe tornato mai più.

Aveva imparato ad apprezzare la vita solo in quell’ultimo mese, dopo una delle tante visite mediche scolastiche.

Eccola, con la divisa allacciata in modo un po’ imbranato, il fiocco che un tempo era sempre ordinato e compsto sulla camicetta, ora pendeva travelsalmente da un lato, la compostezza svanita.
Anche la gonna era diversa, spieghettata e sporca di gesso.

Non l’avevo mai vista così.

Solo un giorno, il tempo di inumidirsi gli occhi e già era di nuovo sorridente, più euforica di prima, addirittura l’avevamo convinta ad utilizzare gli scaldamuscoli sopra i calzettoni al ginocchio che le monache ci imponevano di mettere.

Più libertina, eccolo il suo primo bacio, poi fare sega a scuola con le ragazze del 5^E, truccarsi di nascosto nei bagni e accorciarsi la gonna alla marineretta.

Eccola Natalina, sempre sorridente, sempre disponibile, che accetta sempre una sfida perché sa di non perdere.

Eccola Natalina, che perde per la prima volta ma con la testa alta, lo sguardo felice e spensierato mentre mi dice, per l’ultima volta, “sono felice”

Eccola Natalina, ora solo un nome inciso su un pezzo di marmo, freddo come il male che me l’ha portata via, ma che, nonostante tutto, non smette di sorridere.

La foto è stata presa dall’ultima gita che abbiamo fatto e tu, Natalina, anche lì non smettevi di sorridere, “perché”, mi hai detto “La vita è bella”.

Alle Pie Venerine è appesa una tua foto, sempre sorridente, con la divisa nuova e il paglierino in testa, pronta ad una nuovo giornata di scuola.

Sotto, a caratteri piccoli, si legge: