Il drago d'argento
Murthag si addentrava
tra i corridoi del palazzo. Galbatorix lo aveva mandato a chiamare e il ragazzo
era preoccupato, perchè pensava che avesse scoperto della presenza di Erith.
Entrò nella sala del trono e si inchinò davanti al re.
-Alzati, Murthag- gli
disse.-Preparati a partire, dovrai andare a distruggere la città di Melian: gli
abitanti hanno aiutato i Varden dopo la battaglia delle pianure ardenti, devono
pagare...-
Murthag era sollevato,
ma non lo diede a vedere e mantrenne lo sguardo impassibile e crudele.-Va bene,
mio re.- così uscì e andò da Castigo, che stava mangiando una carcassa di
animale.
Almeno non ha scoperto
di Erith...
Già, siamo stati
fortunati
Però è strano che non
se ne sia accorto della mancanza del terzo
uovo
Sai che si era arreso
dopo che sono nato io, non si voleva
schiudere.
Hai ragione come
sempre. E' strano anche che non mi abbia fatto giurare di non risparmiare più
Eragon e Saphira...
Meglio così
no?
Si. C'è
bisogno di tante uova! Castigo lo guardò altezzoso e Murthag
rise.
Il giorno dopo partì
per la città di Melian, deciso a dimenticare la sorella che tanto lo aveva
colpito. Non aveva portato con se soldati, gli sarebbero stati solo di
intralcio.
Il mattino dopo, Eragon
aveva la spalla ferita decisamente gonfia e violacea.-Non possiamo viaggiare sui
draghi, siamo in troppi e il tuo braccio è ferito, dovremo usare i cavalli. Io
ho portato Tormac, ma ce ne serviranno degli altri.- disse Erith, attirando su
di sé gli sguardi di tutti.
-Hai ragione. Possiamo
andare a Dras Leona per comprarli.- disse Roran tenendo per mano Katrina. Eragon
ricordò quando con Brom fuggì dalla città.-No, l'impero ci sta cercando e in
tutte le strade sono attaccati dei cartelli con la nostra immagine, sarebbe
troppo pericoloso. Li chiamerò io con il pensiero- poi aggiunse - Sarà difficile
ma ci riuscirò- così si concentrò sugli animali circostanti e trovò tre cavalli
selvaggi che vagavano per la foresta vicino all'Helgrind.-Kvete Fricai, Eka
un Shur'Tughal aì weohnata néiat haina ono. Gata vanta.(salve amici, sono un
cavaliere e non vi farò del male, chiedo un passaggio)- disse nelle loro
menti e in poco più di venti minuti essi vennero da lui. I quattro ragazzi
salirono in groppa ai cavalli e partirono.
Dopo tre giorni di viaggio, Murtagh arrivò in vista di Melian. La cosa che lo stupì di più fu sentire la presenza di Tormac, il suo cavallo che non vedeva dalla battaglia nel Farthen Dur, al quale era molto affezzionato. Lo chiamò con la mente e lo stallone gli rispose felicemente con delle immagini di assenso.
Erith sentì che Tormac
non rispondeva più ai suoi comandi e al galoppo la portò verso una radura, dove
era seduto Murtagh. Sbalordita, la ragazza scese da Tormac e corse incontro al
fratello, anche lui sorpreso dalla sua presenza.-Erith! ma cosa ci fai qui?- le
chiese dopo averla abbracciata, ma le parole gli morirono in bocca nel vedere
Eragon che arrivava. Castigo spalancò le fauci nel vedere
Saphira.
-Murtagh?- il giovane
cavaliere non poteva crederci. che cosa ci faceva lì? Non doveva essere a Uru'
Baen con il re? -Eragon!- gli scesero le lacrime dagli occhi. I tre fratelli si
abbracciarono, senza rendersi conto che Katrina e Roran erano andati a fare una
passeggiata, per lasciarli da soli. I tre draghi si scrutavano, soprattutto
Saphira e Castigo. Murthag se n'era accorto
-Castigo,
contienti!
-Guarda
che portamento, e che zanne! Il suo sguardo, il colore delle squame
e... continuò così
per un po', suscitando molte risate nell'animo di
Murtagh.
-Adesso che siamo qui
insieme, dovremo leggere questa.- disse dopo una lunga chiaccherata Eragon,
prendendo da una manica dell'armatura una lettera
ingiallita.
Insieme, i tre
cavalieri l'aprirono.
Caro
Brom,
Sono da poco partita da
Petr?via, dove è nata la nostra secondogenita, di nome Erith. E' una notizia
inaspettata, lo so, ma dovevo dirtelo per forza. L'ho lasciata da una coppia
senza figli della città, chiedendo loro di spiegarle tutto quando avrà 17 anni.
La cosa più importante, però, è un'altra. Mentre viaggiavo verso il Surda ho
trovato una pietra argentata, che dopo poco si è schiusa facendo uscire un
cucciolo di drago. Il mio drago. Si chiama Arget, e abbiamo programmato di
fuggire da Morzan. Mi fingerò malata gravemente, per poi scomparire; egli mi
metterà delle spie alle costole, come ha fatto fino ad adesso, ma riuscirò a
seminarle come ho sempre fatto. Ti chiedo solo di non andargli incontro, perchè
Morzan sta battendo tutta l'Alagaesia per trovarti e non voglio che tu
muoia.
Spero che il nostro
piccolo Eragon stia crescendo bene
Ti amo come non
mai
Tua
Selena
Appena finirono di
leggere, un drago argentato piombò nella radura, con sopra un cavaliere.